Autore Topic: ATLETI DI STATO  (Letto 18692 volte)

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Offline Daniele Puccioni

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #20 il: Maggio 02, 2012, 17:29:26 pm »

Citazione da: giuseppe giordano
Io ogni giorno lavoro dalle 09:00 alle 20:00. Natale, capodanno, Pasqua ed ad ogni festività... Non faccio un periodo di ferie da almeno 3 anni! E in tutti questi giorni io vivo solo per il tiro a segno.
Allenamenti, raduni e gare mi tengono lontano da amici, famiglia e ragazza... Sono costretto a vivere ogni momento della mia giornata di tiro e preparazione fisica (per il tiro) proprio perchè sono conscio di non essere un talento e per tanto necessito di tantissimo allenamento... Io vivo di pane e tiro sotto ogni forma e sostanza!
Perdoni ma ho sintetizzato questa parte strappa lacrime della Sua risposta, degna di essere inserita come nuovo episodio del libro "Cuore".
Ma si rende conto che nessuno la costringe a far l'atleta?!?
Con quello che ha scritto quasi ci offende.

Pure noi abbiamo un lavoro a cui dedichiamo grande parte della nostra vita con sacrifici. La grossa e notevole differenza è che Lei e i suoi colleghi siete pagati per fare tiro a segno ai massimi livelli, il vostro impegno è semplicemente dovuto, mentre noi con altri sacrifici cerchiamo di fare attività sportiva al meglio possibile disputando gare federali, nazionali e mandando avanti con opera volontaria le sezioni, le quali riversano contribuiti di cui anche Voi atleti nazionali usufruite.
Siete quasi tutti dipendenti statali appartenenti a GSM o di polizia... non mi pare ci sia di che lamentarsi, visto che terminata la vita agonistica nessuno vi "licenzierà"...

Non dovete preoccuparvi di quanto costa la trasferta per una gara, nemmeno di quanto costano le munizioni match o per allenamenti, gli impianti per allenarvi li trovate sempre e gratuitamente a vostra disposizione.

Se poi Lei non si ritiene un talento, beh allora ci fà sorgere spontanea la domanda:" ma che ci sta a fare li?"
Anche il talento senza allenamento prima poi schiatta... l'allenamento serve appunto per far si che talento e predisposizione non siano lasciati al caso.
Volgio sinceramente credere che Lei è un talento, altrimenti sarebbe opportuno che si faccia da parte per cedere l'opportunità a qualcun'altro.

Intanto rispondo a questo riservandomi in seguito di aggiungere eventualmente altro.
Gunny, in questa parte hai una visione troppo semplicistica del problema. Ha Ragione Giuseppe quando dice che ci si può rendere veramente conto quando si prova sulla propria pelle. E questo è una verità universale. Hai descritto una visione della cosa senza il carico psicologico che ne deriva, che è poi la cosa più importante.
Spesso leggo che viene idealizzata la vita dell'atleta di stato come una specie di paese dei balocchi, dove si fa la bella vita e niente di più. Certo qualcuno lo farà senz'altro nella stessa misura di tanti altri che sono pagati per il proprio lavoro senza fare niente. Credo che nessuno metta indubbio i loro privilegi specialmente se confrontati con quello dell'operaio di fabbrica, ma credo che non si ha la reale misura delle pressioni che si ricevono prendendo sul serio il lavoro del tiratore a tempo pieno. Anche l'operaio di fabbrica che ha il lavoro più pesante quando finisce il turno arriva a casa e si lascia tutto alle spalle... Avete idea di cosa vuol dire essere "lì" con la testa 24 su 24 per 365 giorni l'anno?
Io lo dico con molta sincerità mi piacerebbe essere uno di loro, ma lo vorrei VERAMENTE fare?
Un'altra cosa. L'ammissione di Giuseppe sul "discorso talento" ha tutto il mio rispetto. Ha dimostrato coscienza di se, e umiltà nel fare questa affermazione. Devo ancora vederne un altro di tiratori che ammette una cosa del genere.
La tua risposta gunny mi fa capire che non hai ben chiaro il significato di talento, anche se poi tutto questo ha poco significato perchè quello che conta (talento o no) sono i punti, se uno i punti li fa si entra in nazionale). Il cosiddetto Talento non è altro che il raggiungimento dei risultati con più facilità degli altri. Maggiore è il talento e più alti saranno i risultati conseguiti. E' una definizione veloce e parziale ovviamente. Io personalmente non ritengo che AVERE TALENTO sia indispensabile nel tiro a segno. Ho conosciuto un tiratore che non era un grosso talento e che è stato in nazionale per molto tempo, ma lo considero un GRANDE tiratore. Ha costruito la sua carriera anno dopo anno sudando punto dopo punto, raggiungendo discreti punteggi ma un'affidabilità da invidiare, una tenuta di gara e sangue freddo invidiabile.
Per arrivare a fare punti come già detto ci vuole ben altro.
E poi gunny dai... il discorso costi è molto relativo... anche tra noi c'è chi paga tutto e chi non paga niente...

E poi mi sembra che anche qui si faccia come al solito le cose all'italiana, si spara a zero sui nostri e si esaltino gli "altri" dell'estero. Difficilmente ho visto qui comprensione o incoraggiamento nei momenti difficili o per gli eventuali errori dei nostri tiratori. Qualche raro "applauso" per una medaglia d'oro e soprattutto sparare a zero per il primo errore commesso o podio non raggiunto. Questo lo trovo un pò vergognoso. E' facile salire sul carro dei vincitori... Dovremmo invece dare tutto il nostro sostegno e incoraggiamento proprio nel momento del bisogno, quando i risultati non arrivano come sperato e non fare il contrario!

Cmq... questa era una discussione che avevo già chiuso, ma se rimane con i toni fino ad ora raggiunti la lascerò aperta. Ai primi segnali di polemica o flame ingiustificato provvederò a chiudere anche questa.
Lo scopo di questo post deve essere SOPRATTUTTO la comprensione e il dialogo.


Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #21 il: Maggio 02, 2012, 17:43:59 pm »

Cmq... questa era una discussione che avevo già chiuso, ma se rimane con i toni fino ad ora raggiunti la lascerò aperta. Ai primi segnali di polemica o flame ingiustificato provvederò a chiudere anche questa.
Lo scopo di questo post deve essere SOPRATTUTTO la comprensione e il dialogo.



Passo la mano

Offline gunny

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #22 il: Maggio 02, 2012, 20:20:30 pm »
caro Daniele
quando ho scritto i commenti, già immaginavo che qualcuno mi avrebbe tacciato di populismo generalista, l'avevo messo in conto.

Ciò che ha affermato il sig. Giordano, e che tu hai ribadito, lo capisco benissimo, mica abito al polo nord.
Qualche atleta di professione lo conosco pure io e non solo del tiro, ovvio che fare l'agonista sia difficile quanto essere un bravo e competente professionista in altri ambiti lavorativi, è chiaro e pacifico.

Il sig. Giordano, forse mi sbaglio o forse no, ha a mio avviso esagerato nell'accampare scuse e giustificazioni, non adeguate al ruolo che ricopre, in relazione a quanto egli ha scritto. Errare è umano, ok.
Da un professionista credo sia lecito aspettarsi un comportamento diverso e pretendere meno errori possibile.
L'umiltà è cosa diversa dalla falsa modestia.

La cruda realtà è che al momento abbiamo un solo tiratore che si sta esprimendo all'altezza delle aspettative con una resa notevole su 3 discipline.
Ho l'impressione che farlo notare dia fastidio.

Il mondo non è fatto di soli operai, chi lavora in proprio ha sempre la testa sul lavoro e oltre ad accontentare i clienti, il fisco e la famiglia, deve pure preoccuparsi di recuperare i crediti, che di questi tempi è diventato un secondo lavoro (a perdere).

La pressione psicologica ce l'hanno avuta senza saperla gestire anche quegli imprenditori che in questi mesi si sono tolti la vita perché oppressi dalla crisi, da fallimenti e debiti. Non glie ne facciamo certo una colpa, pace all'anima loro, ma tutta la vita è fatta di pressioni e condizionamenti, santificare un atleta mi pare troppo.

Avere la possibilità di poter coltivare uno sport, anche economicamente (visto che il tiro non è uno sport a basso costo), che piace aiuta a staccare la spina qualche ora la settimana è un grande toccasana... però quando ti lasci trascinare nell'agonismo e ti stanchi di partecipare alle gare con spirito decubertiano, allora anche lo sport diventa un'attività seria, come un lavoro. Ottenere e mantenere certi risultati, almeno nella media della fascia in cui si gareggia è abbastanza impegnativo, soprattutto quando non c'è la possibilità di allenarsi liberamente perché il poligono è aperto solo qualche giorno la settimana e fa orari diversi dai tuoi.
Ok c'è l'allenamento in bianco lo puoi fare a casa, ma non è sufficiente (soprattutto a fuoco).

Il sacrificio di un dilettante che punta a fare risultati di soddisfazione e degni di nota, magari con la legittima ambizione di qualificarsi per gli italiani, a mio avviso non è inferiore con le dovute proporzioni, a quello di un atleta professionista, che appunto gode di facilitazioni, benefici, strutture e tecnici a sua disposizione h24, e non ha il problema dello stipendio a fine mese.

La realtà del tiro "agonistico-dilettantistico" sai meglio tu di me in che condizioni versa e quali gli investimenti soprattutto da parte della federazione che preferisce fare un buco di 600.000 euro per un europeo faraonico... stendiamo un velo pietoso... forse ci saranno anche grandi sezioni con bilanci milionari (Roma, Milano, Napoli, ecc) dove è possibile investire adeguatamente sullo sport dilettantistico, ma purtroppo per la stragrande maggioranza delle sezioni non è così.

Forse non sono stato abbastanza chiaro, la mia critica non è tanto sull'agonista o "atleta di stato" in quanto tale, semmai sull'atteggiamento e sul rispetto che anche un "eletto" dovrebbe riservare alla platea di "esseri umani" che lo ergono a beniamino ed eroe soprattutto quando è un vincente.

Non si può pretendere che ci sia comprensione e solidarietà nei confronti di coloro che non ti considerano loro pari, come da recente dimostrazione.

Questo è lo sport, contano i risultati e il rendimento, la costanza conta soprattutto a livello squadra. Il tiro a segno è sport individuale quindi se sei nei primi 8 della finalina, meglio ancora se chiudi a podio, bene, hai fatto il tuo lavoro ed è quello che ci si deve aspettare da un professionista, chiaramente non può essere sempre così, ma nemmeno esserne quasi sempre esclusi e lontani... e quando va male significa che si sbaglia qualcosa, inutile accampare scuse. I tecnici ci sono anche per quello, per capire e rimediare agli errori.
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a brusa suta l' Susa

Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #23 il: Maggio 02, 2012, 22:45:16 pm »
caro Daniele
quando ho scritto i commenti, già immaginavo che qualcuno mi avrebbe tacciato di populismo generalista, l'avevo messo in conto.

Ciò che ha affermato il sig. Giordano, e che tu hai ribadito, lo capisco benissimo, mica abito al polo nord.
Qualche atleta di professione lo conosco pure io e non solo del tiro, ovvio che fare l'agonista sia difficile quanto essere un bravo e competente professionista in altri ambiti lavorativi, è chiaro e pacifico.

Il sig. Giordano, forse mi sbaglio o forse no, ha a mio avviso esagerato nell'accampare scuse e giustificazioni, non adeguate al ruolo che ricopre, in relazione a quanto egli ha scritto. Errare è umano, ok.
Da un professionista credo sia lecito aspettarsi un comportamento diverso e pretendere meno errori possibile.
L'umiltà è cosa diversa dalla falsa modestia.

La cruda realtà è che al momento abbiamo un solo tiratore che si sta esprimendo all'altezza delle aspettative con una resa notevole su 3 discipline.
Ho l'impressione che farlo notare dia fastidio.

Il mondo non è fatto di soli operai, chi lavora in proprio ha sempre la testa sul lavoro e oltre ad accontentare i clienti, il fisco e la famiglia, deve pure preoccuparsi di recuperare i crediti, che di questi tempi è diventato un secondo lavoro (a perdere).

La pressione psicologica ce l'hanno avuta senza saperla gestire anche quegli imprenditori che in questi mesi si sono tolti la vita perché oppressi dalla crisi, da fallimenti e debiti. Non glie ne facciamo certo una colpa, pace all'anima loro, ma tutta la vita è fatta di pressioni e condizionamenti, santificare un atleta mi pare troppo.

Avere la possibilità di poter coltivare uno sport, anche economicamente (visto che il tiro non è uno sport a basso costo), che piace aiuta a staccare la spina qualche ora la settimana è un grande toccasana... però quando ti lasci trascinare nell'agonismo e ti stanchi di partecipare alle gare con spirito decubertiano, allora anche lo sport diventa un'attività seria, come un lavoro. Ottenere e mantenere certi risultati, almeno nella media della fascia in cui si gareggia è abbastanza impegnativo, soprattutto quando non c'è la possibilità di allenarsi liberamente perché il poligono è aperto solo qualche giorno la settimana e fa orari diversi dai tuoi.
Ok c'è l'allenamento in bianco lo puoi fare a casa, ma non è sufficiente (soprattutto a fuoco).

Il sacrificio di un dilettante che punta a fare risultati di soddisfazione e degni di nota, magari con la legittima ambizione di qualificarsi per gli italiani, a mio avviso non è inferiore con le dovute proporzioni, a quello di un atleta professionista, che appunto gode di facilitazioni, benefici, strutture e tecnici a sua disposizione h24, e non ha il problema dello stipendio a fine mese.

La realtà del tiro "agonistico-dilettantistico" sai meglio tu di me in che condizioni versa e quali gli investimenti soprattutto da parte della federazione che preferisce fare un buco di 600.000 euro per un europeo faraonico... stendiamo un velo pietoso... forse ci saranno anche grandi sezioni con bilanci milionari (Roma, Milano, Napoli, ecc) dove è possibile investire adeguatamente sullo sport dilettantistico, ma purtroppo per la stragrande maggioranza delle sezioni non è così.

Forse non sono stato abbastanza chiaro, la mia critica non è tanto sull'agonista o "atleta di stato" in quanto tale, semmai sull'atteggiamento e sul rispetto che anche un "eletto" dovrebbe riservare alla platea di "esseri umani" che lo ergono a beniamino ed eroe soprattutto quando è un vincente.

Non si può pretendere che ci sia comprensione e solidarietà nei confronti di coloro che non ti considerano loro pari, come da recente dimostrazione.

Questo è lo sport, contano i risultati e il rendimento, la costanza conta soprattutto a livello squadra. Il tiro a segno è sport individuale quindi se sei nei primi 8 della finalina, meglio ancora se chiudi a podio, bene, hai fatto il tuo lavoro ed è quello che ci si deve aspettare da un professionista, chiaramente non può essere sempre così, ma nemmeno esserne quasi sempre esclusi e lontani... e quando va male significa che si sbaglia qualcosa, inutile accampare scuse. I tecnici ci sono anche per quello, per capire e rimediare agli errori.

Quoto e straquoto.

Se l'atleta sapesse quel che penso di lui ma non lo posso dire,  così come lui asseritamente pensa degli altri in

negativo ma non lo dice, finalmente l'individuo comprenderebbe che ha bisogno di tornare a fare la gavetta e non

per questa gravissima circostanza  ma nella considerazione di un reiterato comportamento e stile di vita

insofferente alle relazioni sociali (cattiva reazione ad un invito a spostare la roba).

Le scuse non servono.

Offline Daniele Puccioni

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #24 il: Maggio 03, 2012, 01:52:29 am »
In questo ultimo post, gunny, sono pienamente d'accordo con te...
Vorrei solo che ogni tanto si unissero anche pensieri di incoraggiamento e comprensione anche quando ci sono momenti "bui" e che non ci fossero solo critiche.
Lungi da me voler santificare, ci mancherebbe altro... vorrei solo raggiungere obiettività, nient'altro.
Io credo che gli atleti tutti ci mettono il massimo impegno e che magari i rimedi si trovassero altrove. Non so se negli ultimi tempi le cose sono cambiate, ma in uno sport come il nostro, quasi esclusivamente "di testa", l'impegno e l'allenamento mentale viene ancora considerato come magia o almeno non data l'importanza che deve.
Ricordiamo ancora che noi siamo ITALIANI e non tedeschi o di altre nazionalità che hanno caratteristiche mentali ed emotive diverse
« Ultima modifica: Maggio 03, 2012, 01:57:49 am da Daniele Puccioni »

Offline DiecipuntoNove

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #25 il: Maggio 03, 2012, 12:09:45 pm »
In questo ultimo post, gunny, sono pienamente d'accordo con te...
Vorrei solo che ogni tanto si unissero anche pensieri di incoraggiamento e comprensione anche quando ci sono momenti "bui" e che non ci fossero solo critiche.
Lungi da me voler santificare, ci mancherebbe altro... vorrei solo raggiungere obiettività, nient'altro.
Io credo che gli atleti tutti ci mettono il massimo impegno e che magari i rimedi si trovassero altrove. Non so se negli ultimi tempi le cose sono cambiate, ma in uno sport come il nostro, quasi esclusivamente "di testa", l'impegno e l'allenamento mentale viene ancora considerato come magia o almeno non data l'importanza che deve.
Ricordiamo ancora che noi siamo ITALIANI e non tedeschi o di altre nazionalità che hanno caratteristiche mentali ed emotive diverse

Parli di allenamento mentale.......Allora le reazioni incontrollate dopo una sconfitta presuppongono alterazioni pschiche o mancanza di allenamento mentale. Questo fa riflettere non trovi?
CARLO AMATO
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Offline Daniele Puccioni

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #26 il: Maggio 03, 2012, 12:34:07 pm »
E' appunto questo che voglio dire... ripeto non so adesso e non mi voglio pronunciare, ma in un recente passato ho avuto modo di appurare da alcuni come l'allenamento mentale fosse considerato solo una scocciatura... io ho cominciato a praticarlo dagli anni 90 per conto mio... ho provato a far leggere i miei scritti a xxxx e qualcuno mi ha anche confessato di non saperne niente...
su questo campo siamo indietro anni luce (eravamo indietro?)
il problema non è tanto trovare persone competenti che insegnano, quelle ci sono, ma è la profonda convinzione da parte degli atleti di doverla fare e che è più importante questa di andare a sparare 1000 colpi al giorno (si fa per dire)
Quello che so l'ho sperimentato e provato sulla mia pelle e vi assicuro che i punti vengono non importa se hai la febbre se sei incazzato o se hai problemi... uno dei miei migliori punteggi l'ho fatto con la febbre a 38...
non fatemi parladei di preparazzione mentale sennò addio...  ;D ;D ;D

Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #27 il: Maggio 03, 2012, 17:46:35 pm »

Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #28 il: Maggio 03, 2012, 18:52:31 pm »
Prima che il Comitato Regionale mi togliesse tutti gli incarichi Uno degli obiettivi prefissi da me e dal gruppo di cui facevo parte era proprio quello di creare una"scuola di tiro" proprio per i tiratori cosidetti "altri".

Come mai?

Offline Daniele Puccioni

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #29 il: Maggio 03, 2012, 18:56:19 pm »
Diciamo per... divergenze che non avevano niente a che vedere con la mia figura di tecnico.
Come ebbi a dire a suo tempo, non li devo altro che ringraziare, è in merito a questo fatto che è nata concentrica...  ;D ;D