Le classifiche stanno arrivando alla spicciolata... tutte le risorse organizzative per un evento di portata "mondiale" sono state concentrate sulla gestione della gara e sulla logistica, penalizzando purtroppo la comunicazione...
Il FT parla inglese perchè è nato proprio in Gran Bretagna, dove viene praticato da oltre 20 anni, a ruota Sud Africa, Australia e Stati Uniti. L'esperienza e la pratica sportiva in questi paesi è ultra decennale quindi è anche inevitabile che il loro valore agonistico sia molto più elevato.
L'Italia è dal 2005 che vede l'organizzare di gara tra gli appassionati del centro-nord, alle prime manifestazioni qualche decina di persone.
Nel 2006 è stato organizzato il primo campionato nazionale e mediamente si contavano 50 persone a gara, in un circuito di 4 gare, in realtà i campionati erano due, FFTI e IFTA, perchè all'epoca due schieramenti contrapposti si contendevano la disciplina
Tra 2006 e 2007 il movimento in forte espansione si è organizzato in ASD locali/regionali affiliate a Libertas e regolamente iscritte nel registro CONI, le quali hanno dato vita a FFTI (Federazione Field Target Italia), facendo di fatto soccombere l'altra associazion, IFTA, che gradualmente si è svuotata portanto tiratori nel circuito FFTI.
Tra il 2007 e il 2009 c'è stato il boom, in ogni gara si contavano mediamente oltre 100 partecipanti da tutta Italia.
Sempre nel 2009, grazie anche alla partecipazione di tiratori italiani a varie manifestazione internazionali già dal 2006 (mondiali, europei e open europei) il WFTF - Wordl Field Target Federation, ha assegnato a FFTI la rappresentanza nazionale italiana, fino a quel momento appannaggio di IFTA che invece di crescere e promuovere la disciplina ha dovuto soccombere di fronte la miglior organizzazione e gestione delle ASD del cricuito FFTI.
Durante i mondiali 2010 in Ungheria, dove la rappresentativa nazionale FFTI ha partecipato con una decina di tiratori, a seguito della defezione del Belgio per il 2011 è stato chiesto all'Italia se disponibile ad accettare in anticipo di ospitare il mondiale WFTF, ad essa assegnato per il 2012.
L'ASD Field Target Triveneto ha accettato l'incarico e nonstante le grandi difficoltà che comportano l'organizzare un evento di questo spessore, l'obiettivo è stato dignitosamente raggiunto, avento raccolto parecchi consensi da tutti i tiratori ospiti.
Qualche rischio è stato corso, come ad esempio i permessi di importazione temporanea d'armi per i tiratori extra comunitari, risolti grazie all'intervento in extremis di UITS a cavallo di ferragosto.
La legge è chiara in merito, e solo UITS o FITAV possono "certificare" una manifestazione sportiva a carattere internazionale che si svolga sul territorio italiano che richieda l'impiego di armi.
L'obbiettivo della squadra italiana era cercare il miglior piazzamento possibile, anche se si è giocato in casa, su un campo di gara già dal 2009 praticato per gare nazionali e interregionali, averne 5 nei primi 50 significa che non c'è stato alcun vantaggio psicologico o presunto favoritismo pur giocando in casa.
Questa disciplina di tiro è estremamente coinvolgente e completa, i percorsi non sono mai uguali, così come il posizionamento delle sagome ribaltabili, poste a distanze variabili tra i 7 e i 50 metri, oltre che con angoli di sito a volte particolamente notevoli.
L'esperienza e la tecnica del tiro accademico posso senza dubbio dare un vantaggio ma la conoscenza della propria arma, soprattuto dell'ottica di puntamento in relazione alla parabola del proiettile (pellet, dabolo) e dell'influenza del vento, fanno la vera differenza.
Il tutto condito da ambienti out-door, ovvero in ambienti più naturali possibile per simulare una battuta di caccia.
Una gara fi FT non è certo realizzabile in un poligono, però presso campi di tiro FITAV e sezioni TSN è possibile organizzare eventi dimostrativi con armi di libera vendita e non, favorendo attività interdisciplinari che possono favorire reciprocamente le varie realtà.
Come al solito la spinta (tutta italiana) nel voler creare particolarismi e frazioni, anche nel FT ha determinato l'idea che "da soli è meglio" dimenticando, come è avvenuto anche per questo mondiale, che in Italia c'è il Coni e poi le federazioni sportive riconosciute, e finchè il FT non avrà una federazione propria, oppure non venga riconosciuto da qualche altra federazione di tiro, rimarrà poco più di un gioco tra amici.
Anche in questo caso si dimostra l'estrema miopia e i limiti della situazione del tiro sportivo italiano diviso non tanto in parrocchie che rispondono alla stessa diocesi, bensì in tante diocesi senza un papa e senza interrelazioni.