Il dissenso e la protesta sono sempre esistiti nel tiro a segno come d’altronde in qualsiasi altra associazione sportiva o meno
Per quanto riguarda il tiro a segno, il dissenso,almeno nel recente passato è stato interpretato da singoli iscritti o sparuti gruppi di persone che, nelle sezioni o all’interno di parti dell’UITS si sono contrapposti ai dettami dell’ordine costituito, i risultati sono stati nulli, credo che molti di noi abbiano conosciuto dei dissidenti nel nostro mondo e tutti sappiamo bene come è andata a finire.
Da un paio d’anni il dissenso ha trovato la possibilità di manifestarsi pubblicamente attraverso concentrica dando luogo ad un dibattito su vari temi inerenti il nostro sport che è tuttora in corso.
La possibilità data al dissenso di potersi manifestare e confrontare pubblicamente ha dato modo al tiro a segno di crescere e maturare.
Il dibattito ed il confronto ha dato modo alla base del tiro a segno di diventare più consapevole di cosa è il tiro a segno e di che cosa abbia bisogno, possiamo dire in altre parole, che questo intersecarsi di idee e posizioni diverse ha dato luogo alla nascita di un nuovo pensiero.
Questo pensiero è stato fino ad ora una semplice espressione della base, frammentato e a volte espresso in maniera non proprio corretta.
E divenuto ormai indispensabile organizzare, filtrare e smussare questo pensiero, per renderlo più presentabile e credibile.
Analizziamo adesso quello che Daniele ha scritto:
ANALISI DELLA SITUAZIONE E DESCRIZIONE DEI FATTI:
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3. Da quello che è emerso credo che una necessità sentita da tutti sia quella di potersi esprimere e farsi ascoltare a partire dai livelli più bassi della scala gerarchica delle Sezioni, e qui mi riferisco all’opinione dell’iscritto alla Sezione stessa.
4. Manca un’interfaccia che faccia da tramite alle opinioni sopra citate.
Dalle parole di Daniele si intuisce che, la base sente la necessità di “esprimersi e farsi ascoltare” manca inoltre qualcuno che ascolti.
Vista, almeno per me, una certa confusione di idee ho cercato nei testi una risposta a quello che sta succedendo intorno a noi.
Corrente politica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le ragioni del correntismo
Non mancarono interpreti che videro nel correntismo un necessario fisiologico anello di congiunzione fra l'attivismo di quartiere e la "rettorica" parlamentare, e che anzi lo considerarono un mezzo assai opportuno per veicolare le istanze del popolo degli elettori semplici (la "base") presso i "quartieri alti" dei partiti. E del resto è immediata la considerazione della distanza fra il singolo popolano iscritto e l'istituzione-partito; la corrente era invece qualcosa di meno monumentale del gigante-partito e dunque una struttura in apparenza più agevolemente individuabile, una sorta di club dalla parvenza di maggiore rapprsentatività, una sorta di sindacato degli iscritti. Veniva facile perciò, e per questo competitiva, la raccolta delle deleghe, che sollevavano l'elettore da approfondimenti raramente di suo interesse.Bene………se ho ben capito dunque, quello che Daniele sta cercando di organizzare è una vera e propria corrente all’interno del tiro a segno, anello di congiunzione fra l'attivismo di quartiere e la "rettorica" parlamentare. A questo punto concentrica assume un ruolo strategico per tutto il tiro a segno italiano, perché dovrà essere il punto d’incontro virtuale tra tutti gli iscritti alle sezioni TSN che potranno liberamente esprimere il proprio pensiero, la corrente poi filtrerà e smusserà questo pensiero e potrà quindi presentarlo agli organi preposti alla direzione nazionale. Bene, a questo punto le cose si fanno più chiare, la nuova corrente di pensiero avrà come punto di incontro e raccolta di pensieri ed idee concentrica dopodiché le varie idee e proposte verranno vagliate e presentate a chi di dovere, semplice…………..a parole, si creano a questo punto dei problemi, che Daniele elenca:
Quindi si tratterà di stabilire mete di PRIMA NECESSITA’ e di largo consenso. Come fare a capirlo?
Semplice a farlo, ma con oggettive difficoltà pratiche di raggiungimento:
1. sapere quello che pensa la maggioranza
2. stabilire una comunicazione tra gli aderenti più efficace
3. proporre delle soluzioni
4. stabilire dei servizi di primaria necessità
5. creare un’interfaccia che comunichi all’attuale Dirigenza delle richieste e/o proposte
6. creare le condizioni per essere ascoltati
I primi tre punti, almeno in parte, grazie a concentrica sono già una realtà, i restanti tre punti non sono cosa facile da realizzare ma io credo che con la calma ed il tempo sia possibile farlo.Premesso tutto questo possiamo dire che la rivoluzione nel tiro a segno sta germogliando, si cari colleghi perché proprio di rivoluzione si tratta, una rivoluzione che secondo me nel suo evolversi ( speriamo) è possibile cosi schematizzare:
La rivoluzione è composta da tre parti principali.
1) Parte : la nascita e lo sviluppo del sito Concentrica
2) Parte : Organizzazione delle idee e delle proposte nate e sviluppate in concentrica e conseguente nascita della corrente di pensiero.
3) Parte :
Qualche collega ha ipotizzato una specie di secessione consigliando di fondare una nuova associazione sportiva esterna e dissociata dall’UITS, non credo sia una cosa molto sensata, chi ci ascolterebbe? Cosa potremo fare di serio ? sinceramente la vedo una strada senza sbocchi, porterebbe solo confusione e sarebbe praticamente impossibile da realizzare. Personalmente credo che l’unica via per farci ascoltare sia quella tracciata da Daniele, badate bene costituire questa associazione non significa propriamente fare qualcosa, significa piuttosto intraprendere un cammino lungo una strada nuova senza sapere esattamente dove questa strada ci porta.
All’estremo opposto di questo tramonto generazionale, nascono esperienze nuove. Ciccardini lascia sia “Per l’azione” sia la DC per tentare con Ubaldo Scassellati, l’esperienza della rivista “Terza generazione” nella quale scrive: “I giovani non si riconoscono nelle parti esistenti ; vivono in un mondo in crisi e le loro speranze sono fuori di esso”Contemporaneamente, la guida del movimento giovanile democristiano è assunta da Franco Maria Malfatti, che nel comitato nazionale riunito ad Arezzo il 3-4 ottobre analizza il voto giovanile come un voto spontaneo contro il centrismo: I giovani si sono espressi in modo autonomo rispetto agli anziani, manifestando l’esistenza nel paese di una dimensione giovanile ………….
Questo scritto non è farina del mio sacco ma l’estratto di un capitolo (L’ORGANIZZAZIONE DI FANFANI) del libro” Storia della Dc”. In questo capitolo si descrive la nascita della prima corrente interna alla DC , come avrete notato si parla di un vero e proprio scontro generazionale che ha come conseguenza la nascita di una corrente composta da giovani . Quello che noi stiamo vivendo all’interno del tiro a segno è in qualche modo simile alle vicissitudini descritte in questo libro, anche nel tiro a segno a mio avviso c’è uno scontro generazionale e quello che Daniele sta attuando è molto simile ad una corrente giovanile che non si riconosce più nel potere precostituito, anche se democraticamente eletto. Questa lettura non fa che rafforzare il mio consenso nei confronti dell’idea di Daniele che va vista come una naturale maturazione della base del tiro a segno che necessita ora di essere convogliata e ascoltata. Credo che anche il potere precostituito debba a questo punto rendersi conto dello stato dei fatti, e debba rendersi conto che queste voci vanno prese in seria considerazione.
Daniele così conclude il suo intervento: A questo punto chi lo desidera può già cominciare da subito a parlare di questi argomenti in sezione per capire se può interessare una proposta del genere, così possiamo anche farci un idea se c’è la possibilità di andare avanti o mantenere il tutto a livello di discussione.
Personalmente credo che bisogna andare avanti in ogni caso, sarebbe assurdo fare marcia indietro, se si vuole cambiare questa è l’unica via possibile.
Per chi,volendo capire meglio il momento che stiamo vivendo volesse approfondire la mia citazione sulle correnti consiglio la seguente lettura:
Storia della Dc di Giorgio Galli KAOS EDIZIONI
Per chi volesse capire la genesi delle rivoluzioni moderne consiglio la seguente lettura :
La rivoluzione introvabile , riflessioni sul maggio francese di Raymond Aron Rubbettino editore.
Saluti chebe