Autore Topic: ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS  (Letto 3186 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline VENDETTA

  • Staff Redazione
  • Azzurro
  • *
  • Post: 2034
ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« il: Agosto 13, 2014, 13:51:48 pm »
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/08/12/news/carlo-tavecchio-e-solo-la-punta-dell-iceberg-oltre-al-calcio-lo-sport-travolto-dagli-scandali-1.176883

INCHIESTA

Epurazioni, scandali, sprechi e malagestione
Il disastro dello sport oltre Tavecchio e il calcio
L'elezione del nuovo numero uno del pallone italiano ha mostrato quanto sia difficile rinnovare. Ma le altre federazioni del Coni, dal beach volley alla ginnastica, se la passano anche peggio: tra impresentabili in sella da decenni, sportivi cacciati perché critici coi dirigenti e sperperi milionari
DI GLORIA RIVA
13 agosto 2014


Non solo Carlo Tavecchio e non solo Figc: di storture nelle federazioni sportive del Coni ce ne sono parecchie, ma fanno meno rumore.

Ieri Tavecchio, 71 anni, è stato eletto presidente della Federcalcio con il 63,63 per cento dei voti, e insieme a lui hanno vinto le potenti quattro leghe e i poteri forti. A restare in panchina è il desiderio di rinnovamento che non si respira solo nel calcio, ma anche in molti altri sport. Infatti, in scia a quanto successo nel pallone italinao, l'Espresso ha ricevuto email e lettere da parte di chi fa parte di federazioni più piccole, dalla ginnastica, al tiro a segno, per raccontarci che anche in casa loro funziona così.

Partiamo da Padova, dove vive Riccardo Zillio, astro diciannovenne della ginnastica italiana, condannato prima a un anno di sospensione e poi ad altri sei mesi dalla Commissione di Giustizia sportiva per aver detto che, secondo lui, qualcosa all'interno della federazione ginnastica d'Italia (Fgi) non andava.

La sua colpa è aver contestato la procedura con cui, a fine 2012, è stato eletto il presidente della Fgi, Riccardo Agabio, 78 anni, al suo quarto mandato. Zillio, in forza alla società Corpo Libero di Padova, il 15 dicembre 2012, aveva votato all’assemblea per la nuova presidenza e gli organi direttivi. Quel voto, annullato e ripetuto quando alcuni atleti avevano già lasciato la sede delle elezioni, provoca il ricorso del ragazzo, che non essendo stato informato della necessità di una nuova votazione, non lo ritiene regolare.

«La battaglia di Zillio, per far valere i propri diritti, viene contrastata dalla federazione perché non vuole un rinnovamento e l'avvento di una nuova classe dirigente più giovane. L'atleta viene squalificato a complessivi 18 mesi per condotta non conforme ai principi della lealtà, della probità e della rettitudine sportiva», racconta Andrea Facci, presidente del team padovano dove il giovane atleta si allena. In buona sostanza la colpa del portacolori della società Corpo Libero Team sarebbe quella di aver contestato la votazione riservata agli atleti: «Nello sport di alto livello, prima di fermare un atleta, bisogna pensarci non una ma dieci volte. Così la carriera di Zillio è stata interrotta perché l'atleta ha avuto il coraggio di contestare il potere di una classe dirigente che comanda da decenni e che decide le nomine dei tecnici e come distribuire i contributi economici, ovvero i soldi pubblici che arrivano dal Coni», dice Facci, che da tempo sta cercando di scardinare questo sistema.


Il primo settembre il Tnas, il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, un ente diverso dalla federazione, deciderà se Zillio andava davvero punito. E a ottobre si esprimerà anche il Tar su tutta questa storia. Ma intanto un anno di gare e possibili medaglie se n'è andato e la famiglia del ragazzo ha speso 70 mila euro per la battaglia legale, mentre la federazione utilizza i soldi pubblici del Coni per pagare i propri difensori.

«L'assurdità è che il procuratore federale che ha promosso i procedimenti disciplinari contro Zillio, l'avvocato Michele Rossetti, è anche colui che presiedeva la commissioneverifica poteri dell'assemblea elettiva della Fgi del dicembre 2012, il cui operato è stato ampiamente contestato nei ricorsi di Zillio», racconta Facci.

Un meccanismo non molto diverso da quello applicato all'Unione Italiana Tiro a Segno, dove chi critica viene deferito. E' successo ad Attilio Fanini, che fino al 2012 era presidente della sede di Vergato, nel bolognese, della Uits, ma quando ha criticato il bilancio nazionale della federazione, perché secondo lui i conti non tornavano, il consiglio di disciplina lo ha condannato a due anni di sospensione.

Fanini, reputando il provvedimento un po' esagerato, ha fatto ricorso alla Commissione d'appello, ottenendo una riduzione della pena a 8 mesi di sospensione da qualsiasi attività sportiva e sociale. Finalmente, il 6 luglio 2014 (8 mesi dopo il 6 novembre 2013) si conclude la sospensione e Fanini chiede di rientrare nella federazione, ma il nuovo segretario generale si mette di traverso.

«Ho scoperto, consultando l'elenco del programma gestionale della Uits, di essere stato allontanato dalla federazione fino a novembre 2015, ma non so per quale motivo», racconta Fanini, che ha anche scritto a Giovanni Malagò, presidente del Coni, per chiedere il suo intervento. Ma Malagò gli ha risposto con un'email dicendo di non avere alcun potere, perché le federazioni operano in autonomia. Però ha aggiunto: «Ad ogni modo, tengo a rappresentarle che, animato dall’esigenza di risolvere le non poche criticità che sin dal mio insediamento ho riscontrato nell’ambito dei vari sistemi di giustizia federale, ho fortemente voluto e realizzato la riforma della giustizia sportiva. Uno dei capisaldi della riforma sarà costituito proprio dalla Procura Generale dello Sport, che entrerà in vigore a tutti gli effetti entro il prossimo mese di ottobre e che avrà il compito di vigilare sulle procure federali e di cooperare con le stesse, al fine di evitare il prodursi di situazioni spiacevoli e di non solare chiarezza», scrive Malagò.

Riforma che tuttavia potrà poco di fronte agli sprechi e alle storture della Uits, un ente pubblico che era nella lista degli enti inutili da abolire già nel 2008 e invece riceve 1,4 milioni di euro dal Coni. Soldi che servono a pagare i 2.100 euro al mese che il presidente Ernfried Obrist spende per il residence romano dove soggiorna. Più un'indennità di 4,2 mila euro al mese netti. «E a me fan pagare milleduecento euro per depositare il ricorso al Coni», commenta Fanini.

Il caso della federazione tiro a segno è una goccia in un mare di sperperi, alimentato da oltre 400 milioni di euro distribuiti dal Coni e provenienti dal Tesoro, quindi dalle tasche dei cittadini. Il record di sprechi lo detiene la Federazione Italiana Sport Equestri, che ha fatto un buco di 7 milioni. Della gestione allegra della Fise se n'era accorta la nuova presidente Antonella Dallara, salita ai vertici nel 2012 e portavoce di un netto cambio di rotta rispetto al passato. Ma è stata subito disarcionata per via del commissariamento, che dura ormai da più di un anno. Il Coni sta continuando a prorogare il tempo del commissariamento nonostante ci sia una sentenza del Tar del Lazio che dice: «Il commissariamento è un fatto eccezionale che il Coni non può continuare a prorogare». E ora la Dallara intende andare a fondo in tutta questa storia: ha chiesto gli atti ufficiali della giunta del Coni e minaccia di ricorrere alla giustizia, anche penale.
« Ultima modifica: Agosto 13, 2014, 13:56:31 pm da VENDETTA »

Offline diamante

  • Utente Certificato
  • Azzurro
  • *
  • Post: 2685
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #1 il: Agosto 13, 2014, 23:29:48 pm »
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/08/12/news/carlo-tavecchio-e-solo-la-punta-dell-iceberg-oltre-al-calcio-lo-sport-travolto-dagli-scandali-1.176883

INCHIESTA

Epurazioni, scandali, sprechi e malagestione
Il disastro dello sport oltre Tavecchio e il calcio
L'elezione del nuovo numero uno del pallone italiano ha mostrato quanto sia difficile rinnovare. Ma le altre federazioni del Coni, dal beach volley alla ginnastica, se la passano anche peggio: tra impresentabili in sella da decenni, sportivi cacciati perché critici coi dirigenti e sperperi milionari
DI GLORIA RIVA
13 agosto 2014


Non solo Carlo Tavecchio e non solo Figc: di storture nelle federazioni sportive del Coni ce ne sono parecchie, ma fanno meno rumore.

Ieri Tavecchio, 71 anni, è stato eletto presidente della Federcalcio con il 63,63 per cento dei voti, e insieme a lui hanno vinto le potenti quattro leghe e i poteri forti. A restare in panchina è il desiderio di rinnovamento che non si respira solo nel calcio, ma anche in molti altri sport. Infatti, in scia a quanto successo nel pallone italinao, l'Espresso ha ricevuto email e lettere da parte di chi fa parte di federazioni più piccole, dalla ginnastica, al tiro a segno, per raccontarci che anche in casa loro funziona così.

Partiamo da Padova, dove vive Riccardo Zillio, astro diciannovenne della ginnastica italiana, condannato prima a un anno di sospensione e poi ad altri sei mesi dalla Commissione di Giustizia sportiva per aver detto che, secondo lui, qualcosa all'interno della federazione ginnastica d'Italia (Fgi) non andava.

La sua colpa è aver contestato la procedura con cui, a fine 2012, è stato eletto il presidente della Fgi, Riccardo Agabio, 78 anni, al suo quarto mandato. Zillio, in forza alla società Corpo Libero di Padova, il 15 dicembre 2012, aveva votato all’assemblea per la nuova presidenza e gli organi direttivi. Quel voto, annullato e ripetuto quando alcuni atleti avevano già lasciato la sede delle elezioni, provoca il ricorso del ragazzo, che non essendo stato informato della necessità di una nuova votazione, non lo ritiene regolare.

«La battaglia di Zillio, per far valere i propri diritti, viene contrastata dalla federazione perché non vuole un rinnovamento e l'avvento di una nuova classe dirigente più giovane. L'atleta viene squalificato a complessivi 18 mesi per condotta non conforme ai principi della lealtà, della probità e della rettitudine sportiva», racconta Andrea Facci, presidente del team padovano dove il giovane atleta si allena. In buona sostanza la colpa del portacolori della società Corpo Libero Team sarebbe quella di aver contestato la votazione riservata agli atleti: «Nello sport di alto livello, prima di fermare un atleta, bisogna pensarci non una ma dieci volte. Così la carriera di Zillio è stata interrotta perché l'atleta ha avuto il coraggio di contestare il potere di una classe dirigente che comanda da decenni e che decide le nomine dei tecnici e come distribuire i contributi economici, ovvero i soldi pubblici che arrivano dal Coni», dice Facci, che da tempo sta cercando di scardinare questo sistema.


Il primo settembre il Tnas, il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, un ente diverso dalla federazione, deciderà se Zillio andava davvero punito. E a ottobre si esprimerà anche il Tar su tutta questa storia. Ma intanto un anno di gare e possibili medaglie se n'è andato e la famiglia del ragazzo ha speso 70 mila euro per la battaglia legale, mentre la federazione utilizza i soldi pubblici del Coni per pagare i propri difensori.

«L'assurdità è che il procuratore federale che ha promosso i procedimenti disciplinari contro Zillio, l'avvocato Michele Rossetti, è anche colui che presiedeva la commissioneverifica poteri dell'assemblea elettiva della Fgi del dicembre 2012, il cui operato è stato ampiamente contestato nei ricorsi di Zillio», racconta Facci.

Un meccanismo non molto diverso da quello applicato all'Unione Italiana Tiro a Segno, dove chi critica viene deferito. E' successo ad Attilio Fanini, che fino al 2012 era presidente della sede di Vergato, nel bolognese, della Uits, ma quando ha criticato il bilancio nazionale della federazione, perché secondo lui i conti non tornavano, il consiglio di disciplina lo ha condannato a due anni di sospensione.

Fanini, reputando il provvedimento un po' esagerato, ha fatto ricorso alla Commissione d'appello, ottenendo una riduzione della pena a 8 mesi di sospensione da qualsiasi attività sportiva e sociale. Finalmente, il 6 luglio 2014 (8 mesi dopo il 6 novembre 2013) si conclude la sospensione e Fanini chiede di rientrare nella federazione, ma il nuovo segretario generale si mette di traverso.

«Ho scoperto, consultando l'elenco del programma gestionale della Uits, di essere stato allontanato dalla federazione fino a novembre 2015, ma non so per quale motivo», racconta Fanini, che ha anche scritto a Giovanni Malagò, presidente del Coni, per chiedere il suo intervento. Ma Malagò gli ha risposto con un'email dicendo di non avere alcun potere, perché le federazioni operano in autonomia. Però ha aggiunto: «Ad ogni modo, tengo a rappresentarle che, animato dall’esigenza di risolvere le non poche criticità che sin dal mio insediamento ho riscontrato nell’ambito dei vari sistemi di giustizia federale, ho fortemente voluto e realizzato la riforma della giustizia sportiva. Uno dei capisaldi della riforma sarà costituito proprio dalla Procura Generale dello Sport, che entrerà in vigore a tutti gli effetti entro il prossimo mese di ottobre e che avrà il compito di vigilare sulle procure federali e di cooperare con le stesse, al fine di evitare il prodursi di situazioni spiacevoli e di non solare chiarezza», scrive Malagò.

Riforma che tuttavia potrà poco di fronte agli sprechi e alle storture della Uits, un ente pubblico che era nella lista degli enti inutili da abolire già nel 2008 e invece riceve 1,4 milioni di euro dal Coni. Soldi che servono a pagare i 2.100 euro al mese che il presidente Ernfried Obrist spende per il residence romano dove soggiorna. Più un'indennità di 4,2 mila euro al mese netti. «E a me fan pagare milleduecento euro per depositare il ricorso al Coni», commenta Fanini.

Il caso della federazione tiro a segno è una goccia in un mare di sperperi, alimentato da oltre 400 milioni di euro distribuiti dal Coni e provenienti dal Tesoro, quindi dalle tasche dei cittadini. Il record di sprechi lo detiene la Federazione Italiana Sport Equestri, che ha fatto un buco di 7 milioni. Della gestione allegra della Fise se n'era accorta la nuova presidente Antonella Dallara, salita ai vertici nel 2012 e portavoce di un netto cambio di rotta rispetto al passato. Ma è stata subito disarcionata per via del commissariamento, che dura ormai da più di un anno. Il Coni sta continuando a prorogare il tempo del commissariamento nonostante ci sia una sentenza del Tar del Lazio che dice: «Il commissariamento è un fatto eccezionale che il Coni non può continuare a prorogare». E ora la Dallara intende andare a fondo in tutta questa storia: ha chiesto gli atti ufficiali della giunta del Coni e minaccia di ricorrere alla giustizia, anche penale.

Il Presidente UITS riferisce quanto prende di netto ma non fa comprendere quanto sborsa effettivamente la federazione.
Solo per lui la federazione tra stipendio, residence Sacconi, ristorante Carracci, tasse, rimborsi spese, caxxi e maxxi spende più di 200.000,00 euri all'anno solare.
Ciao

Offline VENDETTA

  • Staff Redazione
  • Azzurro
  • *
  • Post: 2034
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #2 il: Agosto 15, 2014, 08:07:11 am »
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/08/12/news/carlo-tavecchio-e-solo-la-punta-dell-iceberg-oltre-al-calcio-lo-sport-travolto-dagli-scandali-1.176883

INCHIESTA

Epurazioni, scandali, sprechi e malagestione
Il disastro dello sport oltre Tavecchio e il calcio
L'elezione del nuovo numero uno del pallone italiano ha mostrato quanto sia difficile rinnovare. Ma le altre federazioni del Coni, dal beach volley alla ginnastica, se la passano anche peggio: tra impresentabili in sella da decenni, sportivi cacciati perché critici coi dirigenti e sperperi milionari
DI GLORIA RIVA
13 agosto 2014


Non solo Carlo Tavecchio e non solo Figc: di storture nelle federazioni sportive del Coni ce ne sono parecchie, ma fanno meno rumore.

Ieri Tavecchio, 71 anni, è stato eletto presidente della Federcalcio con il 63,63 per cento dei voti, e insieme a lui hanno vinto le potenti quattro leghe e i poteri forti. A restare in panchina è il desiderio di rinnovamento che non si respira solo nel calcio, ma anche in molti altri sport. Infatti, in scia a quanto successo nel pallone italinao, l'Espresso ha ricevuto email e lettere da parte di chi fa parte di federazioni più piccole, dalla ginnastica, al tiro a segno, per raccontarci che anche in casa loro funziona così.

Partiamo da Padova, dove vive Riccardo Zillio, astro diciannovenne della ginnastica italiana, condannato prima a un anno di sospensione e poi ad altri sei mesi dalla Commissione di Giustizia sportiva per aver detto che, secondo lui, qualcosa all'interno della federazione ginnastica d'Italia (Fgi) non andava.

La sua colpa è aver contestato la procedura con cui, a fine 2012, è stato eletto il presidente della Fgi, Riccardo Agabio, 78 anni, al suo quarto mandato. Zillio, in forza alla società Corpo Libero di Padova, il 15 dicembre 2012, aveva votato all’assemblea per la nuova presidenza e gli organi direttivi. Quel voto, annullato e ripetuto quando alcuni atleti avevano già lasciato la sede delle elezioni, provoca il ricorso del ragazzo, che non essendo stato informato della necessità di una nuova votazione, non lo ritiene regolare.

«La battaglia di Zillio, per far valere i propri diritti, viene contrastata dalla federazione perché non vuole un rinnovamento e l'avvento di una nuova classe dirigente più giovane. L'atleta viene squalificato a complessivi 18 mesi per condotta non conforme ai principi della lealtà, della probità e della rettitudine sportiva», racconta Andrea Facci, presidente del team padovano dove il giovane atleta si allena. In buona sostanza la colpa del portacolori della società Corpo Libero Team sarebbe quella di aver contestato la votazione riservata agli atleti: «Nello sport di alto livello, prima di fermare un atleta, bisogna pensarci non una ma dieci volte. Così la carriera di Zillio è stata interrotta perché l'atleta ha avuto il coraggio di contestare il potere di una classe dirigente che comanda da decenni e che decide le nomine dei tecnici e come distribuire i contributi economici, ovvero i soldi pubblici che arrivano dal Coni», dice Facci, che da tempo sta cercando di scardinare questo sistema.


Il primo settembre il Tnas, il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, un ente diverso dalla federazione, deciderà se Zillio andava davvero punito. E a ottobre si esprimerà anche il Tar su tutta questa storia. Ma intanto un anno di gare e possibili medaglie se n'è andato e la famiglia del ragazzo ha speso 70 mila euro per la battaglia legale, mentre la federazione utilizza i soldi pubblici del Coni per pagare i propri difensori.

«L'assurdità è che il procuratore federale che ha promosso i procedimenti disciplinari contro Zillio, l'avvocato Michele Rossetti, è anche colui che presiedeva la commissioneverifica poteri dell'assemblea elettiva della Fgi del dicembre 2012, il cui operato è stato ampiamente contestato nei ricorsi di Zillio», racconta Facci.

Un meccanismo non molto diverso da quello applicato all'Unione Italiana Tiro a Segno, dove chi critica viene deferito. E' successo ad Attilio Fanini, che fino al 2012 era presidente della sede di Vergato, nel bolognese, della Uits, ma quando ha criticato il bilancio nazionale della federazione, perché secondo lui i conti non tornavano, il consiglio di disciplina lo ha condannato a due anni di sospensione.

Fanini, reputando il provvedimento un po' esagerato, ha fatto ricorso alla Commissione d'appello, ottenendo una riduzione della pena a 8 mesi di sospensione da qualsiasi attività sportiva e sociale. Finalmente, il 6 luglio 2014 (8 mesi dopo il 6 novembre 2013) si conclude la sospensione e Fanini chiede di rientrare nella federazione, ma il nuovo segretario generale si mette di traverso.

«Ho scoperto, consultando l'elenco del programma gestionale della Uits, di essere stato allontanato dalla federazione fino a novembre 2015, ma non so per quale motivo», racconta Fanini, che ha anche scritto a Giovanni Malagò, presidente del Coni, per chiedere il suo intervento. Ma Malagò gli ha risposto con un'email dicendo di non avere alcun potere, perché le federazioni operano in autonomia. Però ha aggiunto: «Ad ogni modo, tengo a rappresentarle che, animato dall’esigenza di risolvere le non poche criticità che sin dal mio insediamento ho riscontrato nell’ambito dei vari sistemi di giustizia federale, ho fortemente voluto e realizzato la riforma della giustizia sportiva. Uno dei capisaldi della riforma sarà costituito proprio dalla Procura Generale dello Sport, che entrerà in vigore a tutti gli effetti entro il prossimo mese di ottobre e che avrà il compito di vigilare sulle procure federali e di cooperare con le stesse, al fine di evitare il prodursi di situazioni spiacevoli e di non solare chiarezza», scrive Malagò.

Riforma che tuttavia potrà poco di fronte agli sprechi e alle storture della Uits, un ente pubblico che era nella lista degli enti inutili da abolire già nel 2008 e invece riceve 1,4 milioni di euro dal Coni. Soldi che servono a pagare i 2.100 euro al mese che il presidente Ernfried Obrist spende per il residence romano dove soggiorna. Più un'indennità di 4,2 mila euro al mese netti. «E a me fan pagare milleduecento euro per depositare il ricorso al Coni», commenta Fanini.

Il caso della federazione tiro a segno è una goccia in un mare di sperperi, alimentato da oltre 400 milioni di euro distribuiti dal Coni e provenienti dal Tesoro, quindi dalle tasche dei cittadini. Il record di sprechi lo detiene la Federazione Italiana Sport Equestri, che ha fatto un buco di 7 milioni. Della gestione allegra della Fise se n'era accorta la nuova presidente Antonella Dallara, salita ai vertici nel 2012 e portavoce di un netto cambio di rotta rispetto al passato. Ma è stata subito disarcionata per via del commissariamento, che dura ormai da più di un anno. Il Coni sta continuando a prorogare il tempo del commissariamento nonostante ci sia una sentenza del Tar del Lazio che dice: «Il commissariamento è un fatto eccezionale che il Coni non può continuare a prorogare». E ora la Dallara intende andare a fondo in tutta questa storia: ha chiesto gli atti ufficiali della giunta del Coni e minaccia di ricorrere alla giustizia, anche penale.


Caro Sig. Ricky questo è il sistema da lei sostenuto.

Ma come mai non ha più voglia di parlare?

Qui non s tratta del fatto che su concentrica si parla sempre delle stesse cose ma che i dirigenti di questo sistema

malato fanno sempre le stesse cose e, per giunta, sono i media nazionali a parlarne in modo molto negativo non i soliti

"4 gatti disfattisti".


https://www.youtube.com/watch?v=kGZydjE_eWA
« Ultima modifica: Agosto 15, 2014, 08:15:47 am da VENDETTA »

Offline diamante

  • Utente Certificato
  • Azzurro
  • *
  • Post: 2685
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #3 il: Agosto 23, 2014, 08:39:34 am »
Il primo settembre il Tnas, il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, un ente diverso dalla federazione, deciderà se Zillio andava davvero punito. E a ottobre si esprimerà anche il Tar su tutta questa storia. Ma intanto un anno di gare e possibili medaglie se n'è andato e la famiglia del ragazzo ha speso 70 mila euro per la battaglia legale, mentre la federazione utilizza i soldi pubblici del Coni per pagare i propri difensori.

Se il TNAS dovesse dare ragione al sig. Zillio, chi pagherà tutte le spese?

Ciao

Offline gianvi

  • Azzurro
  • *****
  • Post: 524
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #4 il: Agosto 24, 2014, 07:03:08 am »
Gli Italioti,capaci di lamentarsi per ogni piccola stronzata e ciechi,volutamente ciechi,davanti  ai mille sprechi dei soldi pubblici,i nostri soldi,i soldi che oramai bastano sempre meno e che una amministrazione sprecona spende senza ritegno conscia della impunibilità delle proprie azioni avallata da un numero esorbitante di stipendiati che,forse,supera l'Italia che produce ricchezza.


Offline diamante

  • Utente Certificato
  • Azzurro
  • *
  • Post: 2685
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #5 il: Agosto 24, 2014, 23:20:03 pm »
Gli Italioti,capaci di lamentarsi per ogni piccola stronzata e ciechi,volutamente ciechi,davanti  ai mille sprechi dei soldi pubblici,i nostri soldi,i soldi che oramai bastano sempre meno e che una amministrazione sprecona spende senza ritegno conscia della impunibilità delle proprie azioni avallata da un numero esorbitante di stipendiati che,forse,supera l'Italia che produce ricchezza.

Stanno raschiando il barilotto.
Ciao

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/08/07/news/tagli-alla-sicurezza-la-denuncia-del-sap-mancano-le-cartucce-per-le-prove-di-tiro-1.9724034

Tagli alla sicurezza, la denuncia del Sap: «Mancano le cartucce per le prove di tiro»
Impossibile per gli agenti della Questura di Padova esercitarsi al poligono di tiro: non ci sono le cartucce. Il sindacato autonomo: «Continui tagli alla sicurezza dei cittadini»
PADOVA. Mancano le cartucce per l’addestramento al tiro dei poliziotti. È l’ennesima denuncia sui tagli al comparto sicurezza del Sap di Padova. Il sindacato autonomo di polizia ha voluto infatti sollevare il problema con una nota firmata dal suo leader Mirco Pesavento: «I tagli subiti dal Ministero dell'Interno negli ultimi anni hanno persino ridotto progressivamente gli approvvigionamenti di cartucce per l'addestramento al tiro degli operatori. Infatti per la Questura di Padova, che amministra circa 900 agenti in provincia, da qualche anno, il numero totale di cartucce si è ridotto sino a raggiungere un terzo delle effettive necessità - sottolinea il sindacalista - Ogni poliziotto ha il diritto di addestrarsi al poligono di tiro per almeno tre volte l'anno con a disposizione un numero totale di circa 200 cartucce, vi sono precise circolari ministeriali che stabiliscono questo protocollo, peccato che è lo stesso ministero che ha risposto picche ai vertici della locale Questura dopo che giustamente questi avevano richiesto vista la situazione un equo approvvigionamento di cartucce».
«Lo stato taglia taglia taglia ed anche in questo caso a pagarne le dirette conseguenze sono i poliziotti che debbono garantire tutti i giorni la sicurezza dei cittadini. Il Sap è indignato dinnanzi all'assoluto silenzio dei vertici del dipartimento di Polizia, immaginiamo l'imbarazzo dei Vertici del Viminale, se la situazione denunciata dal Sap e relativa la Questura di Padova, dovesse essere la stessa di tutte le altre Questure d'Italia», conclude Pesavento.
Il sindacato quindi ha inviato una nota al questore di Padova, dove si chiede da subito una assunzione di responsabilità e conseguente nuovo intervento presso i responsabili del Ministero, mentre la segreteria nazionale del sindacato autonomo ha aperto una nuova vertenza all'Ufficio relazioni sindacali del Ministero.
07 agosto 2014


Offline zeropuntouno

  • 2° Classe
  • **
  • Post: 62
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #6 il: Agosto 25, 2014, 11:02:18 am »
DOMANDA: ma in caso di conflitto a fuoco, cosa che non auguro mai, hanno cartucce a sufficienza?

Offline gunny

  • MegaBoss
  • Azzurro
  • *****
  • Post: 3002
    • Alpinisusa.IT
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #7 il: Agosto 25, 2014, 12:29:49 pm »
DOMANDA: ma in caso di conflitto a fuoco, cosa che non auguro mai, hanno cartucce a sufficienza?

i delinquenti sicuramente si...
--------------------------
a brusa suta l' Susa

Offline zeropuntouno

  • 2° Classe
  • **
  • Post: 62
Re:ESPRESSO - OLTRE TAVECCHIO......C'E' L'UITS
« Risposta #8 il: Agosto 25, 2014, 14:52:44 pm »
ahahahah, già è vero