Autore Topic: http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html  (Letto 4259 volte)

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http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« il: Maggio 15, 2014, 22:40:43 pm »
http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html   
Il Vademecum UITS e il diritto delle armi
Se il buongiorno si vede dal mattino, per l’UITS è una brutta giornata! Mi riferisco al libretto appena pubblicato ed intitolato Vademecum attività istituzionale dell’UITS.
Il testo contiene il seguente severo ammonimento: “tutto il materiale contenuto nella presente pubblicazione è tutelato da copyright e non può essere riprodotto in nessuna sua forma, anche parziale senza l’autorizzazione scritta dell’UITS”; in un primo momento mi ha intimorito, ma poi ho visto la legge sul diritto d’autore che consente di pubblicare brani di un’opera a fini di studio e che il vademecum, essendo stato pubblicato con soldi pubblici gode della tutela morale degli autori, ma non certo del diritto di restare privato e riservato.
Perciò mi azzardo a riportare ciò che ho letto nelle prime 20 pagine, dedicate ad esporre succintamente il diritto delle armi e che non è certamente esente da pecche. Ecco quanto ho rilevato e che riporto evidenziato con diverso carattere.
a. Armi da fuoco
Sono armi da fuoco qualsiasi arma portatile a canna che espelle, è progettata ad espellere o può essere trasformata al fine di espellere un colpo, una pallottola o un proiettile mediante l’ azione di un combustibile propellente.
In lingua italiana si dovrebbe dire “È arma da  fuoco qualsiasi arma”. Ma poi che cosa vuol dire “espellere un colpo”? È un non senso ed infatti è solo una stupida invenzione dello stupido traduttore italiano della direttiva; in tutte le altre lingue c’è scritto “che espelle una carica di pallini”. In inglese shot, in tedesco Schrot, in francese plombs, in spagnolo  perdigòn, è così via per tutte le altre lingue. Sembra proprio che i traduttori più ignoranti li abbia sempre l’Italia.
b. Parte di arma - È  parte di arma qualsiasi componente o elemento di ricambio , ecc.....
Altre “parti” di arma aventi le caratteristiche di cui sopra, possono essere considerate parti di arma.
Frase che non è nella legge e senza senso; le parti sono quelle elencate, punto e basta, a meno che non si riesca ad immaginare una parte appositamente progettata per un’arma ed indispensabile al suo funzionamento. Io, per le armi comuni da sparo, non ho mai trovate.
Devono, invece, essere considerati ancora vietati i caricatori idonei alle armi da guerra, e comunque quelli di cui la disciplina del D.L.vo 204/2010 e D.L.vo 121/2013 hanno espressamente vietato la detenzione ai privati.
Non è vietato ogni caricatore “idoneo alle armi da guerra” che sarebbe un qualsiasi caricatore che può essere inserito in un’arma da guerra; sono vietati solo i caricatori specificamente in dotazione ad un’arma da guerra. Come può fare un cittadino a sapere dove può essere infilato un caricatore quaalsiasi?
non sono mai da guerra pistole semiautomatiche (salvo quelle in calibro 9x19 NATO) e le rivoltelle (anche se in 9x19);
Perché, secondo gli esperti balistici dell’UITS vi è un calibro 9 × 19 NATO diverso dal nove para o dal nove Luger? Se su di una cartuccia vi sta scritto 9 × 19 Nato, significa solo che è stata prodotta per la Nato e non che sia un calibro tecnicamente diverso dal 9 × 19. Altrimenti si ritorna quella vecchia opinione, che sciocchi periti hanno instillato nella Cassazione, secondo cui ciò che importa sono le scritte e non il calibro!
Dal 05.11.2013 non possono più considerarsi armi comuni - e ne è vietata la detenzione - le armi che siano state prodotte o importate, dopo tale data, con capienza di oltre 5 colpi, se armi lunghe, o 15 colpi, se armi corte, (tranne le armi sportive utilizzate dalle federazioni sportive C.O.N.I.); possono ancora detenersi tuttavia le armi comuni, non sportive, detenute precedentemente a tale data.
Sfugge il significato dell’ultima frase. Perché si parla solo delle armi non sportive? Forse che le armi sportive non possono più essere detenute?
- tutte le repliche di armi ad avancarica monocolpo e le armi ad aria compressa o a gas, di potenza non superiore a 12,7 Joule (sino a 7,5 Joule se destinate ad attività agonistica), sono liberamente acquistabili da maggiorenni e non vanno denunziate;
Sfugge del tutto significato della frase; in primo luogo di potenza si può parlare solo in relazione alle armi ad aria compressa e non alle armi ad avancarica le quali ovviamente hanno la potenza di un’arma da fuoco. Ma poi da dove è uscita la nozione di queste armi ad aria compressa da 12,7 J che sarebbero liberalizzate per tutti, salvo quelle destinate ad attività agonistica che sarebbero liberalizzate solo fino a 7,5 J? Chi ha scritto la frase ha fatto un incredibile pastrocchio fra norme sulle carabine ad aria compressa che sparano pallini di piombo e norme (non ancora regolamentate ufficialmente) sugli strumenti paintball.
Armi liberalizzate ad avancarica  ..
- è vietato cacciare con esse.
Che sia vietato cacciare con armi ad avancarica è cosa tutta da dimostrare e non si comprende perché mai dovrebbero essere vietate: è consentito persino l’arco.
La detenzione di armi comuni da sparo è attualmente consentita nei seguenti limiti
quantitativi .. .. otto armi rare o artistiche.
Bell’idea, ma purtroppo il legislatore ha sempre messo le armi rare o artistiche fra le armi antiche; per il legislatore non esistono armi comuni moderne soggette a un regime giuridico facilitato in quanto rare o artistiche. Si veda in proposito, del tutto chiaro, il decreto ministeriale 14 aprile 1982.
Detenzione munizioni
- per portare le munizioni non occorre licenza (mentre occorre per il loro acquisto) quando detenute regolarmente;
- il porto/trasporto di munizioni oltre il quantitativo massimo detenibile (v. sopra) è però vietato, salvo licenza ex art. 51 TULPS- 97 Reg. Es. TULPS.
Proprio all’UITS si sono dimenticati di spiegare che i tiratori sportivi possono richiedere licenza di deposito di munizioni per pistola fino al 1500 colpi e che ne possono trasportare fino  600 alla volta. Proprio non ne parlano!
Se questo è il prodotto dei famosi esperti balistici creati nei corsi dell’UITS, e destinati a diffondere il verbo fra i tiratori, andiamo proprio bene!
Ma non facevano più presto copiare pari pari la mia sintesi delle armi che, come chiunque può leggere, non è soggetta a copyright e può essere utilizzata da chiunque per fini non commerciali, senza che neppure debba chiedermi l’autorizzazione? Quando lo capiranno che non si diventa esperti con qualche conferenza, ammesso di trovare un conferenziere che sia un vero esperto?
Per ora non mi occupo della parte tecnica che proprio perfetta non è.

Offline VENDETTA

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #1 il: Maggio 22, 2014, 07:10:23 am »
E meno male che è coperto da Copyright.

Questo è il collegamento con il sito del tiro a segno di Lecce sicuramente autorizzato.

Scaricatelo e trattenetelo è una vera rarità perchè l'UITS, dopo l'articolo di Mori e tanti soldi spesi, ha fermato le

rotative per adeguarlo.

Nell'Ultima pagina troverete i ringraziamenti dell'UITS al consiglio direttivo....... più autoreferenziali di così si muore.

L'articolo di Mori mette in rilevo l'incompetenza di chi gestisce la cosa pubblica.




http://www.tsnlecce.it/doc/vademecum_uits_2014.pdf

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #2 il: Maggio 23, 2014, 16:46:31 pm »
E meno male che è coperto da Copyright.

Questo è il collegamento con il sito del tiro a segno di Lecce sicuramente autorizzato.

Scaricatelo e trattenetelo è una vera rarità perchè l'UITS, dopo l'articolo di Mori e tanti soldi spesi, ha fermato le

rotative per adeguarlo.

Nell'Ultima pagina troverete i ringraziamenti dell'UITS al consiglio direttivo....... più autoreferenziali di così si muore.

L'articolo di Mori mette in rilevo l'incompetenza di chi gestisce la cosa pubblica.




http://www.tsnlecce.it/doc/vademecum_uits_2014.pdf


Macchine indietro tutta.
Fermate le rotative è stato conferito incarico a Galeazzi, cotanto scienziato che, forse, sarà pagato per girare la frittata  ormai  fatta chiederà consiglio al Giudice Edoardo Mori.
Ciao
 :) ;D :o ::) :P :-[

Ps.: Another bad figuraccia

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #3 il: Maggio 23, 2014, 17:08:09 pm »
E meno male che è coperto da Copyright.

Questo è il collegamento con il sito del tiro a segno di Lecce sicuramente autorizzato.

Scaricatelo e trattenetelo è una vera rarità perchè l'UITS, dopo l'articolo di Mori e tanti soldi spesi, ha fermato le

rotative per adeguarlo.

Nell'Ultima pagina troverete i ringraziamenti dell'UITS al consiglio direttivo....... più autoreferenziali di così si muore.

L'articolo di Mori mette in rilevo l'incompetenza di chi gestisce la cosa pubblica.




http://www.tsnlecce.it/doc/vademecum_uits_2014.pdf


Macchine indietro tutta.
Fermate le rotative è stato conferito incarico a Galeazzi, cotanto scienziato che, forse, sarà pagato per girare la frittata  ormai  fatta chiederà consiglio al Giudice Edoardo Mori.
Ciao
 :) ;D :o ::) :P :-[

Ps.: Another bad figuraccia


http://it.wikipedia.org/wiki/La_spigolatrice_di_Sapri


Grazie alla nostra Spicolatrice invaghita di uno dei 300 che sappiamo tante cose.

La poesia ha a che fare con Garibaldi il padre fondatore del tiro a Segno.

Grazie Spicolatrice t'immolasti al sacrificio della giusta causa smussando gli Spicoli...........diventando rotonda al punto

giusto per essere cotta e magnata come na frittata.



http://www.youtube.com/watch?v=83qpsAE-1sM

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #4 il: Maggio 23, 2014, 19:31:46 pm »
poco tempo fa sono passato in quella piazza di nizza a salutarlo. come solito. l'ho trovato di...marmo. qui, in italia, è generalmente di..bronzo...
povero beppe

Offline diamante

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #5 il: Maggio 23, 2014, 20:31:52 pm »
Non so se l'amico "Vendetta" si riferisce alla Sirenetta Spicoletta

http://www.youtube.com/watch?v=i06xkkornF8

o a Tanya Miss Italia

http://www.youtube.com/watch?v=z4nwH9xYSeY


Certo è che gli uffici sembrano formaggio svizzero, buchi dappertutto da dove fuoriescono le news da far concorrenza all'Ansa o SkyTG 24 su 24

Ciao
« Ultima modifica: Maggio 23, 2014, 20:33:11 pm da diamante »

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #6 il: Agosto 14, 2014, 19:41:38 pm »

Offline diamante

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Re:http://www.earmi.it/varie/vademecum%20UITS.html
« Risposta #7 il: Agosto 20, 2014, 19:24:59 pm »
http://www.earmi.it/varie/humor/Umorismo%20al%20TSN.html

Oramai è barzelletta.


Il sig. Critichetti scrive al TSN di Cremona
11 agosto 2014Senza categoria   

{ L’articolo è stato aggiornato dalla pubblicazione iniziale }


Nota: questa “edizione critica” non è intesa a cagionare offesa circa la rispettabilità dell’autore (o degli autori), ma anzi è volta ad evidenziare talune imprecisioni o carenze presenti nel testo, e pertanto a segnalare all’autore/agli autori dove ritengo sarebbe opportuno effettuare delle modifiche al fine di migliorarne la fruibilità.
In merito alla ripubblicazione del vademecum su questo blog, sia pure con miei commenti, faccio riferimento al fatto che, nella relativa pagina di presentazione, si menzioni come sia possibile “accedere al documento, scaricarlo e stamparlo a piacere“; preso in senso più ampio, presumo si possa affermare che non siano esercitate riserve circa la ripubblicazione in più sedi del medesimo, fatti salvi i diritti morali circa l’autore (peraltro anonimo) o comunque la provenienza del testo (Tiro a Segno Nazionale – sezione di Cremona) e la sua pubblicazione in forma integrale.

Fatto tutto ‘sto papiro di premessa, veniamo al dunque; il vademecum viene riportato nella sua interezza, con le mie note in colore tra le parentesi.

Chi volesse comunicarmi un suggerimento, parere, critica o bastimento di brutte parole (ma spero anche di no!) può farlo tramite il modulo posto a fine pagina.

[INIZIO DEL VADEMECUM]

La Sezione di Cremona del Tiro a Segno Nazionale, affiliata all’ Unione Italiana Tiro a Segno (UITS), Ente Pubblico e Federazione Sportiva iscritta al C.O.N.I. ha per legge l’obbligo di preparare, esaminare e certificare sotto la propria responsabilità le persone che richiedono qualsiasi tipo di porto d’armi.

Come piccolo cenno storico, è doveroso ricordare che la Sezione di Cremona è stata istituita da Giuseppe Garibaldi ai tempi delle guerre di indipendenza contro l’Impero Austro Ungarico, ed ha quindi un’origine veramente illustre.

Il TSN è lieta (sic) di darLe il benvenuto, di offrire nel migliore dei modi i propri servizi, e di essere a disposizione per qualsiasi approfondimento o necessità, Per questo motivo dispone di Direttori di Tiro ed Istruttori di Tiro sia Istituzionali che Sportivi, ovvero un gruppo di persone altamente qualificate, coordinate da un Consiglio Direttivo e da un Presidente.

Regole fondamentali:

La prima regola da osservare sempre e comunque è la sicurezza:

mai giocherellare con le armi

mai puntare le armi verso le persone anche se per scherzo

mai partire dall’idea che un’ arma possa essere scarica
(Il concetto si basa su una logica fallace, cioè che “un’arma è sempre carica”; si vedranno in seguito le motivazioni di questa affermazione)

mai girarsi con l’arma verso le persone per nessun motivo, ma al contrario essere convinti sempre e comunque che un’ arma possa essere sempre carica. Questo concetto deve essere ben chiaro ad ognuno, perché diversamente si avrebbe un abbassamento del livello di guardia con conseguenze tragiche.
(Idem come sopra)

Custodia delle Armi:

Le armi vanno custodite nel migliore dei modi e non vanno mai lasciate alla portata dei bambini o di chiunque potrebbe metterci le mani (sic) in modo non autorizzato

Non dimentichiamoci che le armi non vanno mai lasciate incustodite o in giro, facendo prefigurare in questo caso il reato di omessa custodia, con le conseguenze penali del caso

Maneggio delle Armi:

Controllare sempre le condizioni di un’arma prima di maneggiarla mettendo in atto le operazioni indispensabili per verificare se è carica o meno (dunque un’arma può anche essere “scarica”; ma ciò cozza e annulla l’utilità della prescrizione di sicurezza del maneggiare un’arma “come se fosse sempre carica”), se la canna è otturata o meno, se le condizioni generali della medesima possano determinare un buono stato d’uso (sic), e nel fare questo mai introdurre il dito nel grilletto (tutt’al più “nella guardia del grilletto” oppure “sul grilletto”; NEL grilletto è decisamente difficile)

Avere cura di mantenere l’arma in una posizione di assoluta sicurezza nei confronti di terzi o noi stessi, quindi con la volata della canna orientata verso uno spazio sicuro in modo che un eventuale colpo esploso non possa diventare un proiettile vagante pericoloso per chiunque.
(La sicurezza “assoluta”, in quanto tale, è impossibile da ottenere; il concetto generale è tuttavia indubbiamente sensato)

In caso di dubbi anche lievi di alcun genere contattare un armiere o una persona esperta prima di impugnare qualunque arma abbandonata in condizioni non note;
(Frase infelice essendo equivocabile: chi trovasse un’arma “abbandonata”, ai sensi della legge 110/1975, art. 20 “è tenuto ad effettuarne immediatamente il deposito presso l’ufficio locale di pubblica sicurezza o, in mancanza, presso il più vicino comando dei carabinieri”, pena l’arresto fino a sei mesi. La sicurezza circa l’utilizzo di un’arma da sparo, e dunque un parere tecnico, è da applicarsi tutt’al più ad armi di cui non si conoscono dettagli circa l’usura dovuta all’utilizzo dei precedenti proprietari; parlare di armi “abbandonate” appare improprio e fuorviante)

Ricordarsi sempre che un’arma non è altro che un pezzo di ferro che può tramutarsi in un attimo in un oggetto pericoloso o in qualcosa di molto piacevole (sic) e divertente a seconda delle modalità con cui viene maneggiata e quindi della competenza specifica di chi la utilizza. La vera arma, intesa come strumento che può nuocere, è la nostra mente cioè noi e non l’arma vera e propria.

Considerazioni generali:

Avere in mano un’arma è una grossa responsabilità, dobbiamo fare in modo di seguire tutte le regole che non permettano di farlo diventare un atto irresponsabile, per fare questo prima di tutto serve il buon senso ed un adeguato livello di competenza che si apprende solo da personale esperto in materia;

Le armi vanno tenute sempre pulite ed oliate quanto basta; (non è chiara la pertinenza con la “grossa responsabilità” del maneggiare un’arma da fuoco)

non vanno tenute cariche e peggio ancora con il colpo in canna, se non in condizioni molto particolari che non sono mai quelle di persone che le utilizzano per passione;
(frase opinabile: si potrebbe concluderne, erroneamente, che chi si trova nelle condizioni di avere un’arma per difesa non possa essere al contempo un bravo tiratore agonista)

Breve Catalogazione delle Armi da fuoco:

Da un punto di vista geometrico (non è nota l’esistenza un metodo di catalogazione in base alla “geometria” di un’arma, concetto tra l’altro poco chiaro) e dimensionale si dividono principalmente in:

Armi Lunghe: fucili, carabine, moschetti etc.

Armi Corte: pistole semiautomatiche e revolver
(manca una definizione esplicita del criterio di distinzione tra armi lunghe e corte; in generale si fa riferimento alla lunghezza della canna rispetto ad un valore prestabilito)

Per quanto riguarda il funzionamento invece si classificano in:

Armi automatiche:         sono quelle che sparano a raffica, ovvero è possibile
tenere premuto il grilletto per farle sparare, e sono proibite in Italia sul mercato civile;
(errato: in Italia le armi a funzionamento automatico possono essere legalmente detenute dai soggetti già titolari della licenza di collezione di armi da guerra prima del 21 aprile 1975 e dai loro eredi, così come dai musei all’uopo autorizzati e dalle fabbriche di armi da guerra.
Inoltre, interpretando alla lettera la frase, si può fraintendere e determinare che qualunque arma in cui, per sparare, si debba pigiare il grilletto, sia anche un’arma automatica!)

Armi Semiautomatiche:  sono quelle che necessitano dell’inserimento manuale di un colpo in canna e poi sparano un colpo per volta ad ogni pressione del grilletto

Sia le armi automatiche sia le semiautomatiche alla fine dei colpi rimangono normalmente aperte, ovvero con il carello arretrato (i fucili non hanno il carrello; la parte d’arma equivalente si chiama “otturatore”), per indicare al tiratore che sono terminati i colpi disponibili nel caricatore. Le armi semiautomatiche possono essere a singola o a doppia azione, ovvero nel primo caso è necessario armare il cane ad ogni colpo (frase quantomeno imprecisa: la sua costruzione dà ad intendere che l’operazione di armare il cane spetti al tiratore ogni volta che intende sparare, mentre in un’arma “semiautomatica” il cane viene armato ad ogni sparo proprio in virtù del suo funzionamento) mentre nel secondo basta premere a fondo il grilletto per armare il cane e far partire il colpo già camerato.

Anche i revolver possono essere a singola o a doppia azione esattamente come per le armi semiautomatiche, ed anche in questo caso se in singola è necessario armare manualmente il cane ad ogni colpo, diversamente basta premere il grilletto.

Meccanismi di sicurezza delle armi

Le armi automatiche e semiautomatiche dispongono normalmente di uno o più meccanismi di sicurezza che impediscono, per quanto possibile, che possa partire un colpo involontariamente. A seconda delle marche e dei modelli esistono sicure realizzate mediante:

Leva abbaticane, che consente di tenere il colpo in canna e di maneggiare l’arma in sicurezza;

Leva che blocca l’arretramento del carrello; (in inglese “hold open”, in italiano “blocco carrello” oppure “avviso arma scarica”; peraltro il “carrello” si trova solamente nelle pistole semiautomatiche e talune automatiche, come già ricordato)

Sicura nell’impugnatura che previene lo spare se la pistola non è perfettamente impugnata;

(Ironicamente la “sicura” propriamente detta, che tramite l’interruzione della catena di scatto impedisce alla munizione in camera di sparo di essere esplosa, non viene menzionata)

Il calibro:

Cos’è il calibro:  è il diametro della canna, nel caso di armi con canna rigata la
misura va presa tra i vuoti della rigatura (errore: si misura tra i pieni della rigatura), si misura normalmente in millimetri o in centesimi di pollice.

Le armi corte si dividono generalmente in armi di piccolo e di grosso calibro, le prime hanno calibro compreso tra il .22 LR (5.6 mm) ed il calibro 9 mm, le altre superiori (sic) al 9 mm.

La cartuccia:

Cos’è la cartuccia:         la cartuccia è l’insieme di 4 componenti fondamentali che
opportunamente combinate consentono all’arma di sparare. A seconda del tipo di percussione le cartucce sono di tipo rimfire, ovvero a percussione anulare, o centerfire cioè con percussione centrale. Le componenti sono:

Il bossolo:         è il contenitore normalmente di ottone che ospita tutte le altre componenti. Può essere di tipo rimmed, ovvero con fondello, come avviene di norma per i revolver oppure di tipo rimless ovvero senza fondello sporgente come avviene per le armi semiautomatiche. Nelle armi automatiche o semi automatiche lunghe ma anche in alcune di quelle a ripetizione manuale, si usano principalmente bossoli a forma di collo di bottiglia per permettere una facile estrazione dopo aver sparato, in quanto le pressioni in gioco sono molto elevate e tendono ad incollare il bossolo contro la camera di scoppio.

L’innesco:         è un piccolo cilindro contenente fulminato di mercurio, posto al centro del fondello del bossolo, può essere small o large a seconda del tipo di munizione;
(Nelle munizioni “rimfire” l’esplosivo d’innesco si trova nella periferia del fondello, non al centro)

La polvere:        è il combustibile che viene acceso dall’innesco, prende fuoco e genera la pressione che consente all’ultimo componente ovvero il proiettile di uscire dalla cartuccia, inserirsi nella canna ed arrivare sul bersaglio. Esistono tantissime polveri da sparo con caratteristiche fisico — chimiche diverse, ci sono quelle più progressive ovvero quelle che bruciano più lentamente e danno l’impressione di un colpo forte ma meno secco, e quelle più vivaci ovvero meno progressive che bruciano più rapidamente e danno l’impressione che il colpo sia più rapido e secco.; (la percezione del rinculo è soggettiva e opinabile)

Il proiettile o palla:        è la parte che si stacca dalla cartuccia (!!!) e colpisce il bersaglio.

Si caratterizzano in base ai materiali con cui sono costruiti ed alla loro forma. Possono essere in lega ternaria di piombo, stagno ed antimonio, full metal jacket ovvero blindate e cioè costituite da un singolo materiale (viene confusa la definizione di palla camiciata con palla monolitica), con oppure in piombo ricoperto da uno strato di rame (…che è appunto la definizione di “palla camiciata”; a meno che si indicasse la palla ramata per deposizione elettrolitica). Per uso difesa è possibile utilizzare solamente palle completamente blindate “Full Metal Jacket” (il D. L. 306/1992 vieta l’utilizzo di munizioni “ad espansione”, cioè studiate per tale scopo, ma non implica la necessità di palle blindate; inoltre taluni calibri, come il .22 Long Rifle, non hanno camiciatura, mentre altri come il .223 Remington, anche se blindati, si frantumano spesso in virtù dell’altissima velocità del proiettile) in quanto non si frantumano come avviene per le altre all’interno del corpo umano e consentono di raggiungere il vero scopo della difesa che non è uccidere il nemico, bensì immobilizzarlo rendendolo innocuo (concetto alquanto discutibile!). A seconda della loro forma vengono deniminati Round Nose se hanno la punto arrotondata, Wad Cutter se non hanno punta, ma sono cilindrici, Semi-Wad Cutter se sono cilindrici con punta trapezoidale (semmai troncoconica) e così via.

Ad esempio se prendiamo la cartuccia calibro 9×21, possiamo descriverla come segue:

Il calibro è 9 mm, la lunghezza dal bossolo 21 mm, il bossolo centerfire con innesco small, la palla può essere di diversi pesi e forme.

Il calibro 9×21 è considerato un grosso calibro.

I sistemi di mira:

Per poter indirizzare i colpi verso il bersaglio, le armi sono dotate di organi di mira che possono variare a seconda dell’uso o dei regolamenti, e si dividono principalmente in:

Ottiche di vario tipo
Diottra e mirino a tunnel
Mire metalliche

(Una descrizione o una rappresentazione grafica, sia pure essenziale, sarebbe utile alla comprensione del profano)

Munizioni spezzate:

Le munizioni dette spezzate sono quelle che si usano normalmente per la caccia e per il tiro al piattello, i calibri più comuni sono il calibro .12, il .16 ed il .20 (i calibri per canna liscia non sono espressi in centesimi di pollice; il punto è quindi errato) oltre alle cartucce a palla tipo Brenneke che hanno una sola palla di piombo (esistono anche cartucce a palla sferica, ad U tipo Foster, in acciaio con borra-bicchiere…) e quelle a pallettoni che hanno un numero molto ridotto di palle di dimensioni più che discrete (la definizione appare arbitraria).

Il calibro delle munizioni spezzate viene determinato dal numero di palle di pari diametro che si ricavano dalla fusione di una libbra di piombo che è pari a 453,59237 grammi (la precisione al centesimo di milligrammo, specie in questo contesto, è discutibile). Di conseguenza più è piccolo il calibro più è grande il diamtro della canna, un calibro 12 avrà diametro superiore ad un calibro 16 o 20.

Le armi che utilizzano le munizioni spezzate vengono comunemente chiamate ad anima liscia in quando (sic) non hanno le rigature all’interno della canna.

Ricarica delle munizioni:

E’ quel processo che consente di ricaricare le munizioni già sparate, trattando opportunamente il bossolo ed aggiungendo le componenti che mancano ovvero, l’innesco, la polvere e la palla.

Pur non essendo un processo particolarmente difficile e complicato, è estremamente critico sia nell’esecuzione sia quando si utilizzano le munizioni ricaricate (non è ben chiaro cosa si intendesse dire riferendosi all’uso di munizioni ricaricate). La descrizione che segue ha il solo ed unico scopo di dare una vaga idea di cosa si utilizza per ricaricare e poco più, in quanto tale processo deve essere eseguito solo dopo una precisa e dettagliata istruzione da parte di esperti del settore onde evitare qualunque forma di rischio.

La ricarica necessita di operazioni di trattamento dei bossoli che devono essere prima puliti e ricalibrati, poi svasati e riempiti della polvere, quindi chiusi inserendo il proiettile in modo corretto. Le polveri e le dosi vanno scelte in funzione del calibro che si ricarica, vanno maneggiate con estrema cura e devono sempre e comunque rimanere entro i limiti minimo e massimo previsti dal produttore della polvere stessa per il calibro specifico.

I bossoli devono essere in ottimo stato, ben puliti e preparati ed i proiettili devono essere scelti accuratamente a seconda del calibro e del tipo di tiro che si vuole eseguire.

Si raccomanda nel modo più assoluto di non intraprendere questa attività senza aver prima imparato da persone di estrema fiducia con competenze di lunga data in merito in quanto i rischi che si corrono sono veramente elevati.

Brevi cenni sulla Legislazione:

La legislazione del nostro paese impone regole ben precise per l’acquisto, la detenzione sia delle armi che delle munizioni, ed i porti d’arma. Non si entra nello specifico perché non di competenza del TSN (sembrerebbe essere in pieno contrasto con l’introduzione del vademecum: “La Sezione di Cremona del Tiro a Segno Nazionale […] ha per legge l’obbligo di preparare, esaminare e certificare sotto la propria responsabilità le persone che richiedono qualsiasi tipo di porto d’armi”; anche se così non fosse, resterebbe da chiarire di chi sia la competenza sulla basilare formazione legislativa riguardante le armi da sparo!), ma si ritiene fondamentale ricordare che:

le armi acquistate vanno sempre ed immediatamente denunciate all’Autorità di Pubblica Sicurezza; (in realtà il D. Lgs. 204/2010 specifica che “Chiunque detiene armi, parti di esse […] munizioni finite o materie esplodenti di qualsiasi genere, deve farne denuncia, entro le 72 ore successive alla acquisizione della loro materiale disponibilità”; l’avverbio “immediatamente” è quindi fuori luogo, e la definizione stessa risulta errata, facendo riferimento all’acquisto anziché alla “materiale disponibilità”)

le munizioni a palla vanno anch’esse denunciate ed hanno delle limitazioni sul numero di detenzione e di acquisto; (quali limitazioni all’acquisto, e da chi sono stabilite?)

solo le munizioni spezzate a pallini fino ad un certo quantitativo non vanno denunciate; (di nuovo: quale quantitativo? In base a che legge? Non si ravvisa un singolo riferimento normativo puntuale in tutta la trattazione)

i pallini per l’aria compressa non fanno parte di questa categoria e sono di libera vendita, comprese quelle a salve. (Definizione poco chiara e dalla costruzione erronea: posto che ovviamente non esistono “pallini a salve”, visto che sarebbe sola aria compressa, ci si riferiva alle armi od alle munizioni? Nel primo caso è vero soltanto qualora non possano proiettare corpi o gas attraverso la canna e siano punzonate dal Banco Nazionale di Prova, come da D. Lgs. 204/2010; nel secondo caso, sono di libera vendita le sole munizioni a salve in calibri liberalizzati, tutte le altre sono soggette a denunzia)

Le armi giocattolo, che sono in libera vendita, devono essere sempre munite per essere immediatamente identificate, da un tappo rosso che non va mai tolto, diversamente si prefigura il reato di porto d’armi abusivo e si trae in inganno chiunque veda anche da lontano un’arma giocattolo senza tappo rosso. (L’assenza del tappo rosso non è, di per sé, fattispecie di reato; peraltro il “tappo” può essere semplicemente la colorazione rossa della volata)

I Porti d’Arma:

In Italia esistono tre tipi di porto d’armi (“porto d’armi” propriamente detto è solo quello per difesa personale; vi sono però tre tipologie di licenze; inoltre non viene menzionato cosa è possibile acquistare e detenere avendo una o più delle varie licenze di porto d’arma), ovvero:

Porto d’Armi per difesa personale: permette al titolare di portare con sè ovunque, tranne pochissime eccezioni, un’arma corta carica e pronta al fuoco con o senza il colpo in canna;
(La definizione è se non altro incompleta in quanto non menziona il porto d’arma lunga per difesa. In effetti si hanno due diverse licenze, la “Licenza di porto di pistola per difesa personale” e la “Licenza di porto di fucile per difesa personale”, rilasciate rispettivamente da Prefettura e Questura, che pure sono soggette a identiche prescrizioni; le “pochissime eccezioni” meriterebbero quantomeno una più accurata trattazione, stante il generale divieto legislativo di portare armi in luogo pubblico.
Inoltre un’arma “pronta al fuoco”, senza una cartuccia già camerata, per definizione non è affatto pronta al fuoco!)


Porto d’Armi per uso di caccia:   permette al titolare di portare nei periodi, nei luoghi e modi consentiti il fucile da caccia alla ricerca della selvaggina. Viene concesso solo dopo aver superato un esame che contempla conoscenze sia venatorie sia tecniche sulle armi;
(Propriamente “Licenza di porto di fucile ad uso venatorio”; essendo un un documento con fini divulgativi scritto in nome e/o per conto di una sezione di Tiro a Segno sembrerebbe opportuno utilizzare la terminologia corretta)

Porto d’Armi per uso sportivo:    permette di trasportare e non di portare le armi che devono essere completamente scariche, poste nelle apposite custodie e non pronte all’uso. Anche le munizioni devono essere tenute separate dalle armi.
(Il “porto d’armi sportivo” non esiste affatto! Si ha semmai la “Licenza di porto di fucile per l’esercizio del tiro a volo”; in più, prendendo alla lettera quanto scritto sopra, se ne trae la conclusione che serva solo a trasportare armi, senza poterle utilizzare)

Si delinea quindi una netta differenza tra il concetto di porto e di trasporto che nel caso della legislazione delle armi non sono assolutamente dei sinonimi. Per porto si intende avere con sè un’arma carica e pronta all’uso (il “porto” si configura anche con arma scarica, se questa è prontamente accessibile), mentre per trasporto si intende proprio la movimentazione fisica di un’arma non pronta all’uso o nelle condizioni di funzionare in tempi brevi.

Questa differenza è assolutamente fondamentale per evitare di compiere reati decisamente gravi che possono anche portare alla detenzione in carcere.

Maneggio delle armi:

Le tecniche di maneggio delle armi da fuoco sono sicuramente la parte più interessante e critica dell’approccio alle armi stesse. Sia quando si è a casa sia quando ci si prepara ad utilizzare un’arma al tiro a segno, è indispensabile seguire alcune regole fondamentali del tipo:

Maneggio di un’arma corta in casa: (di nuovo, le armi lunghe non sono trattate senza che si ravvisi un motivo)

Accertarsi di non aver accanto a sè bambini o persone curiose (!!!) prima di estrarre un’arma dalla sua custodia ;

Verificare come prima cosa l’eventuale presenza di una caricatore ed estrarlo dall’arma prima di toglierla dalla custodia; (la priorità dell’operazione è discutibile)

Puntare l’arma, anche se sicuramente scarica, sempre in direzione di qualcosa che possa eventualmente trattenere un colpo accidentale, tipo un divano un armadio etc. ma non puntarla mai e per nessun motivo verso una persona o una finestra;

Aprire subito l’arma, arretrando il carrello se è una pistola semiautomatica o aprendo il tamburo se è un revolver per accertarsi nuovamente che sia scarica; (di nuovo il vademecum si pone in aperto contrasto con la logica prima sostenuta del “considerare un’arma sempre come carica”; peraltro, se chi imbraccia l’arma ha verificato senza dubbio che essa è effettivamente scarica, alcune cautele risultano soltanto inutili)

Nel maneggiare l’arma non tenere mai il dito nella guardia del grilletto;

Iniziare le procedure di smontaggio dell’arma solo dopo essersi accertati che sia scarica anche più volte di seguito, e seguire rigorosamente la sequenza consigliata dal produttore (una volta aperto e bloccato l’otturatore e rimosse le munizioni, se presenti, l’arma è inoffensiva; un eccesso di precauzioni non è sinonimo di sicurezza)

Maneggio di un’arma corta in pedana:

Oltre ad applicare le regole valide per l’uso in abitazione, una volta giunti sulla linea di tiro è fondamentale:

Concentrarsi e calmarsi (!!!) prima di impugnare l’arma;

Non rivolgere la volata della canna verso direzioni diverse dai bersagli neanche nel caso in cui ci sia qualche problema che non si sa gestire;

Alzare immediatamente la mano e chiamare il Direttore di Tiro, che essendo persona competente saprà esattamente cosa fare per gestire la situazione;

Non impugnare le armi sulle linee di tiro se non dopo aver avuto autorizzazione certa del Direttore di Tiro;

Scaricare l’arma ed uscire dallo stand di tiro durante le fasi di sostituzione bersagli;

Ricordarsi sempre quando ci si allontana dalla pedana, di lasciare l’arma scarica e senza caricatore, aperta ed indirizzata verso il bersaglio, per permettere al Direttore di Tiro ed a noi stessi, di vedere immediatamente che non esiste nessun pericolo, i revolvers devono essere lasciati con tamburo aperto e scarico.

(Anche in questo caso non è dato sapere per quale ragione si sia deciso di non menzionare il corretto maneggio di un’arma lunga in pedana, pure posto che le generali norme di prudenza sono comuni a tutte le attività con armi da fuoco)

Utilizzo delle Armi per difesa:

L’utilizzo di un’arma a scopo di difesa è un tema che oltre a non essere di competenza di una Sezione del Tiro a Segno (in base a quale motivo? A chi spetterebbe quindi la formazione?) ha un livello di complessità dovuto ai fattori in gioco che non si può certo trattare in modo esauriente in un documento di questo tipo.

Rimangono comunque sempre valide alcune considerazioni di carattere generale, tipo:

non abusare mai del fatto di disporre di un’arma facendosi coinvolgere in situazioni pericolose;

prestare particolare attenzione alle persone eventualmente coinvolte o coinvolgibili in un’azione derivante dall’uso di un’arma; (non è molto chiaro il significato della frase)

evitare al massimo il rischio di commettere un eccesso di legittima difesa; (in che modo?)

chiunque abbia autorizzazione a portare un’arma per difesa ha il dovere morale e civile di tenersi sempre molto ben addestrato per garantire almeno un corretto maneggio delle armi in caso di emergenza; (poche righe sopra si fa presente come l’utilizzo di un’arma a scopo di difesa non sia competenza del Tiro a Segno Nazionale; come può allora il titolare della licenza essere “ben addestrato”, dato che sarebbe proprio il TSN l’ente preposto alla formazione del corretto utilizzo delle armi da sparo?)

ricordarsi che nel momento in cui si dovesse malauguratamente decidere di estrarre un’arma ad uso difesa si deve essere tassativamente disposti a compiere qualsiasi azione (affermazione assai infelice!) e che molto difficilmente ci si può fermare alla semplice intimidazione.

Il presente documento ha il solo ed unico scopo di fornire delle linee guida frutto di esperienza diretta o indiretta del personale della Sezione del TSN di Cremona che non si assume alcuna responsabilità in relazione alle norme di legge, ai regolamenti, a circolari attuative od esplicative, essendo materia sempre in continua evoluzione e soggetta a volte ad interpretazioni che non sempre coincidono.

(Anche nella conclusione si trova una frase infausta che, con l’intento di liberare il personale del Tiro a Segno dalla “paternità” di possibili errori nel testo, ottiene invece l’effetto di gettare una pessima luce circa la reale informazione, formazione e competenza del personale medesimo; siamo certi però che questa sia soltanto un’impressione priva di fondamento.)

[FINE DEL VADEMECUM]
« Ultima modifica: Agosto 20, 2014, 19:37:32 pm da diamante »