Autore Topic: SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI  (Letto 5044 volte)

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Offline gianvi

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #10 il: Dicembre 28, 2012, 07:11:44 am »
Vedi,quello che penso è proprio che il motivo di assumere anzi di far assumere alle sezioni ogni minima regola senza entrare nel merito del "se sia giusto o no","se sia sopportabile o no"serva a qualcuno per avere più leve su cui operare e mi spiego:se uits si deve limitare alla gestione dell'attività sportiva può mettere naso nelle sezioni e richiedere fondi solo per quella ed i comitati regionali(presidenti dei..)devono seguire ciò che riguarda l'attività sportiva stessa e non essere mano di Roma indirizzando le sezioni anche nelle gestioni delle stesse.
meno legacci alle sezioni=meno potere intimidatorio a Roma.

Offline gunny

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #11 il: Dicembre 28, 2012, 10:13:57 am »
no Gianvi, semmai è proprio il contrario!!!
UITS pensa solo a ciò che può portare benessere per le proprie casse... tutte le altre questioni, a partire da agibilità, manutenzione sicurezza a attiva e passiva, valutazione rischi, certificati anticendio, pronto soccorso, formazione, e via dicendo sono tutte "grane" in capo alle sezioni o meglio, in capo ai presidenti... a cui si aggiunge la responsabilità civile e penale in solido...

nulla viene fatto da UITS a favore dei presidenti di sezione se non prestare fideiussione per il credito sportivo oppure nella redistribuzione delle quote CIMA

nulla di quanto incamerato da UITS a vario titolo tra le entrate effettive (contributi coni, tesseramenti, affiliazioni e quote 25%) torna alle sezioni, nemmeno sotto forma di servizio... a no dimenticavo per le sezioni e per i tesserati evoluti (quelli che hanno internet) ci sono il sito federale con i suoi periodici elettronici e la intranet... quest'ultima solo per chi si comporta bene e si inchina al potere costituito... l'ultima chicca è l'imposizione di un nuovo sistema di gestione delle gare e classifiche per i campionati nazionali di specialità non ISSF ma con costi ricorrenti annuali a carico delle sezioni...

basti pensare che dei circa 5.000.000 di euro di entrare ben 2 se ne vanno in rimborsi spesa a vario titolo... il resto al funzionamento e alla preparazione olimpica (nazionali)... contributi alle sezioni (non cima) circa 130.000 euro nel 2012...

quello che nello specifico mi sarei aspettato, ovvero problema DAE, sarebbe stato il contattare vari fornitori per una gara d'appalto di fornitura degli apparecchi a tutte le sezioni a prezzo agevolato e non di mercato...

così come un accordo quadro con le AUSL e in particolare gli operatori del 118 per la formazione a costi agevolati di un certo numero di volontari delle sezioni, perché ogni sezione dovrebbe organizzarsi in modo da poter avere sempre qualcuno presente in sezione almeno negli orari di apertura
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a brusa suta l' Susa

Offline Ricky

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #12 il: Dicembre 28, 2012, 13:16:23 pm »
secondo me, oltre a quanto già stabilito dalle norme in vigore in ambito UITS e Sezioni (il mondo del tiro a segno), quando c'è aleatorietà, ciò che fa (o potrebbe fare) capo alle sezioni lo devono decidere le sezioni, con i loro meccanismi decisionali. Le sezioni sono rappresentate in vertice dalla UITS, con figure di riferimento che a loro volta colloquiano con le Istituzioni nel caso si debba far valere una propria ragione o intenzione, o rappresentare punti di vista e proprie idee nel caso di norme che possono interessare gli organismi costituenti il sistema.

La problematica DAE, o meglio la loro diffusione a garanzia di SALUTE PUBBLICA, è uno degli ultimi disposti che attiene la vita dei luoghi di raccolta pubblici. Come già spiegato dagli altri utenti, il 118 sarà poi informato della presenza in zone della città degli apparati, e di operatori qualificati al loro utilizzo, e davvero ne può fare cosa pubblica se può servire anche in prossimità.

Si potrebbe poi anche parlare di piano di emergenza Nazionale sanitario, strutturato sul 118, che dovrebbe dare garanzia di una qualsiasi emergenza ambientale, ad esempio, basti pensare alla fuga di un inquinante tossico nelle aree di prossimità di ambienti industriali (in Italia il caso Seveso), o situazioni di rischio dovute a grandi assembramenti di persone, o ai recenti disastri meteorici. Si stanno sviluppando adesso professioni in Disaster Management per contenere o indirizzare le operazioni di soccorso, che istituzionalmente fanno capo alla Protezione Civile. Ogni realtà sociale potenzialmente costituita per poter affrontare emergenze potrebbe quindi essere posta in campo. E' un disegno ampio e ambizioso che ogni giorno si arricchisce di un tassello. La diffusione di corsi BSL (Basic Life Support) è attualmente strutturata anche a livello aziendale, non ha senso aspettare un operatore del 118 per dare soccorso quando si può operare con semplici azioni che è chiaro, bisogna essere istruiti a fare.

Tornando al tema, si potrebbe, nel corso di una Assemblea Nazionale, porre in agenda di discussione se c'è la obbligatorietà di aderire o meno (chiarire le condizioni con una interrogazione o valutare i vincoli e gli obblighi se non si ricade nell'obbligo specifico), e in che condizioni, o dare incarico alla Dirigenza UITS di precorrere accordi con le istituzionali figure di riferimento, se bisogna attendere l'emissione di un regolamento attuativo ecc. . E' chiaro che una piccola sezione non corre gli stessi rischi di una grande sezione (Roma ad esempio), dove l'afflusso è massivo e costante. Si potrebbe individuare un valore di soglia (ad esempio 1000 frequenze al mese) sopra il quale rendere obbligatoria l'adozione del DAE. I tempi mutano, le norme mutano, le leggi vengono aggiornate e implementate ogni giorno.

Restiamo in attesa, incrociando sempre le dita.

Un caro saluto a tutti

Offline VENDETTA

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #13 il: Dicembre 28, 2012, 14:51:01 pm »
secondo me, oltre a quanto già stabilito dalle norme in vigore in ambito UITS e Sezioni (il mondo del tiro a segno), quando c'è aleatorietà, ciò che fa (o potrebbe fare) capo alle sezioni lo devono decidere le sezioni, con i loro meccanismi decisionali. Le sezioni sono rappresentate in vertice dalla UITS, con figure di riferimento che a loro volta colloquiano con le Istituzioni nel caso si debba far valere una propria ragione o intenzione, o rappresentare punti di vista e proprie idee nel caso di norme che possono interessare gli organismi costituenti il sistema.

La problematica DAE, o meglio la loro diffusione a garanzia di SALUTE PUBBLICA, è uno degli ultimi disposti che attiene la vita dei luoghi di raccolta pubblici. Come già spiegato dagli altri utenti, il 118 sarà poi informato della presenza in zone della città degli apparati, e di operatori qualificati al loro utilizzo, e davvero ne può fare cosa pubblica se può servire anche in prossimità.

Si potrebbe poi anche parlare di piano di emergenza Nazionale sanitario, strutturato sul 118, che dovrebbe dare garanzia di una qualsiasi emergenza ambientale, ad esempio, basti pensare alla fuga di un inquinante tossico nelle aree di prossimità di ambienti industriali (in Italia il caso Seveso), o situazioni di rischio dovute a grandi assembramenti di persone, o ai recenti disastri meteorici. Si stanno sviluppando adesso professioni in Disaster Management per contenere o indirizzare le operazioni di soccorso, che istituzionalmente fanno capo alla Protezione Civile. Ogni realtà sociale potenzialmente costituita per poter affrontare emergenze potrebbe quindi essere posta in campo. E' un disegno ampio e ambizioso che ogni giorno si arricchisce di un tassello. La diffusione di corsi BSL (Basic Life Support) è attualmente strutturata anche a livello aziendale, non ha senso aspettare un operatore del 118 per dare soccorso quando si può operare con semplici azioni che è chiaro, bisogna essere istruiti a fare.

Tornando al tema, si potrebbe, nel corso di una Assemblea Nazionale, porre in agenda di discussione se c'è la obbligatorietà di aderire o meno (chiarire le condizioni con una interrogazione o valutare i vincoli e gli obblighi se non si ricade nell'obbligo specifico), e in che condizioni, o dare incarico alla Dirigenza UITS di precorrere accordi con le istituzionali figure di riferimento, se bisogna attendere l'emissione di un regolamento attuativo ecc. . E' chiaro che una piccola sezione non corre gli stessi rischi di una grande sezione (Roma ad esempio), dove l'afflusso è massivo e costante. Si potrebbe individuare un valore di soglia (ad esempio 1000 frequenze al mese) sopra il quale rendere obbligatoria l'adozione del DAE. I tempi mutano, le norme mutano, le leggi vengono aggiornate e implementate ogni giorno.

Restiamo in attesa, incrociando sempre le dita.

Un caro saluto a tutti

http://www.youtube.com/watch?v=fG_pIItb8Dw


Ci rinunzio!

Il sig. Ricky è un ex dirigente nazionale, ma pensate che coloro sono stati rieletti siano più illuminati di lui?

L'assemblea Nazionale alla quale, oggi, si da importanza dovrebbe riunirsi a Montecitorio.

 

Offline Ricky

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #14 il: Dicembre 28, 2012, 17:10:38 pm »
Non ho idea a cosa alluda il buon |V|,
io per principio non apro mai i link allegati alle e.mail, quello che qualcuno vuole dire si deve sforzare di dirlo,
facciamo allora al rovescio, scaricata dal sito http://www.fiarc.it/it/page.asp?id_cat=81&all=false&id_news=991

Defibrillatori

Buon giorno a tutti,
con la presente sono a trasmettervi la notizia che nella Gazzetta Ufficiale di ieri (n. 214 del 13.09.2012) è stato pubblicato il decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 recante "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu' alto livello di tutela della salute" ed entra in vigore oggi 14 settembre 2012.
Si tratta del decreto Balduzzi sulla sanità, quello che contiene la famosa norma sui defibrillatori.
In realtà, al comma 11 dell'articolo 7 (dedicato in gran parte alle norme sul tabacco e alla prevenzione delle ludopatie, la così detta sindrome da scommesse) si legge quanto segue:

 

11. Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un'attivita' sportiva non agonistica o amatoriale il Ministro della salute, con proprio decreto, adottato di concerto con il Ministro delegato al turismo e allo sport, dispone garanzie sanitarie mediante l'obbligo di idonea certificazione medica, nonche' linee guida per l'effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la dotazione e l'impiego, da parte di societa' sportive sia professionistiche che dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita. 

 

Come si può vedere la disposizione contiene una delega al Ministro della salute perché emani un decreto ministeriale destinato a regolare tre diversi settori:

a) obbligo di idonea certificazione medica a salvaguardia dei cittadini che praticano attività sportiva non agonistica o amatoriale

b) linee guida per l'effettuazione dei controlli sanitari sui praticanti l'attività sportiva

c) dotazione e impiego dei defribillatori semiautomatici (o altri dispositivi salvavita) da parte di società sportive e dilettantistiche.

Pertanto, a partire da oggi il Ministero della salute è demandato a normare in futuro, con una norma regolamentare, i tre diversi settori sopra elencati.

Pregasi notare che, diversamente da quanto solito nella recente tradizione legislativa, la quale prevede l'assegnazione di un termine per l'esercizio del potere regolamentare, in questo caso non è stato posto alcun limite temporale all'esercizio di questo potere.

Che cosa cambia per noi da oggi? NIENTE!!!!!!

Almeno fino a quando non sarà pubblicato il decreto ministeriale che ci dirà in quali casi è necessaria la certificazione medica per l'attività sportiva non agonistica o amatoriale, come devono essere effettuati i controlli sanitari (e con quale periodicità) sugli atleti, ed in quali casi è obbligatoria la dotazione dei defibrillatori e degli eventuali altri dispositivi salvavita per le società sportive e dilettantistiche.

È da notare come la dizione società sportive e dilettantistiche contribuisca a rendere incerto il destinatario di tale obbligo.

L'ordinamento sportivo al momento riconosce tre diverse forme sociali per lo svolgimento dell'attività sportiva:

 

1. le associazioni sportive dilettantistiche non riconosciute;

2. le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute;

3. le società sportive dilettantistiche costituite nella forma di società di capitali o di società cooperative.

 

Spetterà al ministro della salute (tra l'altro, colui che ha proposto l'attuale decreto legge) sciogliere il nodo nel futuro provvedimento regolamentare.

Per adesso rimane incerto se tale obbligo si applicherà solo alle società sportive, alle società sportive e alle associazioni sportive dilettantistiche, o a nessuno. Non sarebbe infatti il primo caso di delega mai attuata (famoso il caso della normativa in materia di igiene alimentare il cui regolamento attuativo, previsto da una legge del 1962 non fu poi mai emanato..., o più recentemente in tema esclusione dal regime dei rifiuti delle terre e rocce da scavo il cui decreto ministeriale attuativo, previsto in un decreto legislativo del dicembre 2010 e atteso a gran voce da Autostrade per l'Italia, giace ancora nei cassetti di qualche ministero).

 

Come al solito, tanto rumore per nulla.

 

A presto.

 

A.S.


Se si vogliono precorrere i tempi ed attenersi comunque alle indicazioni che un disposto di legge indica, quella che avevo suggerito mi sembrava una strada percorribile, se ne è parlato, è argomento di forum, ognuno può dire la sua. Poi da qui a quando e a quanto accadrà solo Iddio lo sa


Offline VENDETTA

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #15 il: Dicembre 28, 2012, 17:22:46 pm »
Si atteniamoci alle indicazioni della federazione Italiana Arcieri tiro da Campagna.

Egregio sig. Richy per l'ennesima volta mi trovo nella condizione di dover rinunziare ad affrontare ragionamenti seri.....molto

seri.

Se prendiamo a paragone la FIARC e allora siamo proprio alla "Frutta".

L'unica cosa apprezzabile è che, nel bene o nel male, la FIARC ha detto la sua prima del nostro magnifico Ente Pubblico che

è, come al solito, sempre in ritardo sulla ruota di Napoli.

Offline gunny

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #16 il: Dicembre 28, 2012, 23:24:14 pm »
semmai ce ne fosse stato bisogno tutto ciò dimostra che siamo in mano a una classe politica (e tecnica) di buffoni

ma siamo dei buffoni pure noi che per una volta che una legge propone qualcosa di utile, parliamo di pratiche e strumenti salvavita, noi si sta qui a fare gli scongiuri che tale legge rimanga solo scritta attendendo le calende greche per l'attuazione, oppure che venga attuata blandamente...

nel testo di legge si parla di obbligo e sinceramente auspico che tale obbligo divenga tale al più presto per tutte le società con un minimo di iscritti così come in funzione della fisicità della disciplina sportiva e dell'età media dei praticanti amatoriali e non

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a brusa suta l' Susa

Offline Ricky

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #17 il: Dicembre 29, 2012, 13:42:57 pm »
Concordo con te Gunny,
comunque, al momento, siamo dinanzi a due strade e si può scegliere quella da percorrere, o intreprendere volontariamente la strada delle acquisizioni con tutto quello che comporta, o aspettare il disposto di legge a cura del ministro della Sanità per le indicazioni relative, nel qual caso può forse diventare obbligo se risulta poi attuale per le realtà TSN.

Ecco perchè avevo prospettato una discussione in ambito assembleare, mi sembrava una strada percorribile, anche per non generare discrasie tra le Sezioni per le rivalità che tutti sappiamo essere sempre in campo. Ho accennato, qualche post fa, alla gestionalità dei problemi che è propria di una specifica branchia professionale (a proposito del blog di Campriani in merito all'adozione di nuove regole ISSF), nulla di più facilmente ripercorribile in ambito sezioni con un documento che deve però trovare il raccordo di tante prospettabili (e calzanti) soluzioni.

Desta stupore il perchè non si sia ancora parlato sul sito istituzionale della UITS della problematica, si è lamentata la mancata comunicazione di un provvedimento che potrebbe riguardare le costituite ASD attestate alle Sezioni.

Per quanto mi riguarda ringrazio l'utenza tutta che pubblica questo tipo di notizie al forum, è divulgazione di informazioni, ricordo l'aforismo "ignorantia legis non excusat",  nata nel diritto romano, dove l'espressione sta a indicare che è dovere (quindi obbligo) del cittadino essere al corrente delle leggi vigenti, evitando così che la eventuale non conoscenza di una determinata legge costituisca scusante per mancate azioni. Uno dei requisiti della legge negli ordinamenti moderni è infatti la conoscenza della norma, che si dà per presunta: si presume che la legge sia sempre disponibile alla conoscenza del cittadino, anzi alla generalità dei cittadini. Il criterio è da considerarsi assoluto.

A tal proposito, tempo fa, in UITS, era presente un Ufficio Legislativo, che faceva capo alla dott.ssa Carpitelli, che proprio nel corso del mio mandato fu soppresso, in una di quelle attuazioni di riduzione del personale per economizzare la spesa degli Enti che rientravano nella lista degli "inutili". Questa potrebbe essere una possibile causa, uno dei compiti dell'Ufficio era quello di vagliare tutte le leggi pubblicate per vedere se qualcuna di esse poteva avere attinenza ai compiti o ai mandati della UITS e quindi essere di rilevanza. Tante Amministrazioni (statali e non) conservano ancora questo tipo di uffici, per il resto viviamo il tempo della caduta a pioggia di informazioni e attinenze grazie al massivo e sempre più sviluppato mondo della comunicazione virtuale.
Per il resto viviamo la realtà che ognuno vede con i suoi occhi, a questo punto si potrebbe vedere se il CONI abbia dato indirizzi in tal senso, perchè è a conoscenza della realtà, e ha già formulato degli indirizzi al riguardo.  In realtà l’obbligo di dotarsi dei cosìdetti strumenti salvavita è stato già imposto alle società sportive da alcuni Comuni che danno in locazione le palestre comunali nei propri regolamenti.

Un caro saluto a tutti


 

Offline armageddon

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #18 il: Dicembre 29, 2012, 15:43:48 pm »
io  vedo questo scenario in tante piccole sezioni:tanto volontariato dai soliti nella sezione,nessuno che si prenda la briga di fare il corso di  BLS per poter utilizzare il defibrillatore,come la mettiamo?si fa una nicchia e ce lo si deposita dentro come per gli estintori?se è così basta dirlo molto semplicemente,lo si tiene lì per farlo usare nel caso da qualche ambulanza di passaggio ,ammesso che conosca anche i giorni e gli orari apertura .

Offline pierpu

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Re:SEZIONI TSN - DEFIBRILLATORI
« Risposta #19 il: Dicembre 29, 2012, 18:44:30 pm »
io  vedo questo scenario in tante piccole sezioni:tanto volontariato dai soliti nella sezione,nessuno che si prenda la briga di fare il corso di  BLS per poter utilizzare il defibrillatore,come la mettiamo?
io, evidentemente fui lungimirante, nel 2010 presi il brevetto BLS e poi di soccorritore 1° livello, proprio in prospettiva che a qualcuno potesse servire e poi, se proprio ce lo vogliamo dire, perché si vedesse che “alla sezione TSN di… garantiscono anche quel servizio”; dopo di ché contattati l’ASL per fare il D, ma chiedevano minimo 8 persone col BLS e 440,00 €..ho lascito perdere sino ad ora ma ora pare che tornerà comodo…
al di là quindi del crucciarsi sull’obbligo o meno per i TSN di dotarsi di DAE (la tecnica dello struzzo non aiuta il nostro movimento, semmai aiuta a morire alla gente) credo non farebbe male comunque che il personale fosse formato in tal senso, soprattutto nella parte istituzionale (dove, più che l’arresto cardiaco, potrebbe crearsi qualche copiosa ferita emorragica   8) e allora magari farebbe bene imparare ad usarsi il chitosano ed il laccio emostatico: basta fare corsi gratuiti presso le associazioni di volontariato e i DAE molte banche li donano alle ASD) per far si che l’immagine del TSN ne uscisse con un profilo di professionalità maggiore..
Istruttore 1° livello Istituzionale,  MASTER  e Formatore Istituzionale UITS.