secondo me, oltre a quanto già stabilito dalle norme in vigore in ambito UITS e Sezioni (il mondo del tiro a segno), quando c'è aleatorietà, ciò che fa (o potrebbe fare) capo alle sezioni lo devono decidere le sezioni, con i loro meccanismi decisionali. Le sezioni sono rappresentate in vertice dalla UITS, con figure di riferimento che a loro volta colloquiano con le Istituzioni nel caso si debba far valere una propria ragione o intenzione, o rappresentare punti di vista e proprie idee nel caso di norme che possono interessare gli organismi costituenti il sistema.
La problematica DAE, o meglio la loro diffusione a garanzia di SALUTE PUBBLICA, è uno degli ultimi disposti che attiene la vita dei luoghi di raccolta pubblici. Come già spiegato dagli altri utenti, il 118 sarà poi informato della presenza in zone della città degli apparati, e di operatori qualificati al loro utilizzo, e davvero ne può fare cosa pubblica se può servire anche in prossimità.
Si potrebbe poi anche parlare di piano di emergenza Nazionale sanitario, strutturato sul 118, che dovrebbe dare garanzia di una qualsiasi emergenza ambientale, ad esempio, basti pensare alla fuga di un inquinante tossico nelle aree di prossimità di ambienti industriali (in Italia il caso Seveso), o situazioni di rischio dovute a grandi assembramenti di persone, o ai recenti disastri meteorici. Si stanno sviluppando adesso professioni in Disaster Management per contenere o indirizzare le operazioni di soccorso, che istituzionalmente fanno capo alla Protezione Civile. Ogni realtà sociale potenzialmente costituita per poter affrontare emergenze potrebbe quindi essere posta in campo. E' un disegno ampio e ambizioso che ogni giorno si arricchisce di un tassello. La diffusione di corsi BSL (Basic Life Support) è attualmente strutturata anche a livello aziendale, non ha senso aspettare un operatore del 118 per dare soccorso quando si può operare con semplici azioni che è chiaro, bisogna essere istruiti a fare.
Tornando al tema, si potrebbe, nel corso di una Assemblea Nazionale, porre in agenda di discussione se c'è la obbligatorietà di aderire o meno (chiarire le condizioni con una interrogazione o valutare i vincoli e gli obblighi se non si ricade nell'obbligo specifico), e in che condizioni, o dare incarico alla Dirigenza UITS di precorrere accordi con le istituzionali figure di riferimento, se bisogna attendere l'emissione di un regolamento attuativo ecc. . E' chiaro che una piccola sezione non corre gli stessi rischi di una grande sezione (Roma ad esempio), dove l'afflusso è massivo e costante. Si potrebbe individuare un valore di soglia (ad esempio 1000 frequenze al mese) sopra il quale rendere obbligatoria l'adozione del DAE. I tempi mutano, le norme mutano, le leggi vengono aggiornate e implementate ogni giorno.
Restiamo in attesa, incrociando sempre le dita.
Un caro saluto a tutti