Autore Topic: CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012  (Letto 1863 volte)

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Offline VENDETTA

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CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012
« il: Settembre 09, 2012, 22:15:57 pm »
http://altoadige.gelocal.it/sport/2012/09/08/news/tiro-pattuglia-altoatesina-agli-italiani-juniores-1.5663358



Tiro: pattuglia altoatesina agli Italiani juniores

Ai campionati a Napoli partecipano una quarantina di atleti e 12 squadre

In Alto Adige il movimento conta 32 sezioni più 12 affiliate e 700 soci

di Antonella Mattioli
BOLZANO. Sono in corso a Napoli i campionati italiani juniores di tiro a segno (carabina e pistola): tra i partecipanti anche 44 atleti altoatesini e 12 squadre (ne fanno parte tre tiratori ciascuna). Cifre queste che confermano come quello altoatesino sia un movimento particolarmente vivace che negli ultimi anni ha espresso un'atleta di altissimo livello come Petra Zublasing, 23 anni. Originaria di Appiano, studia (è iscritta ad Ingegneria) e vive nel West Virginia dove si allena e gareggia con la squadra di tiro con la carabina del college. Ha partecipato alle Olimpiadi di Londra e ha già promesso che fra quattro anni sarà a Rio de Janeiro.
La Zublasing si è innamorata di questa disciplina a 10 anni dopo che, in occasione del suo compleanno, un amico aveva portato una pistola ad aria compressa per giocare in giardino. «Ho provato per gioco - racconta - e mi sono subito appassionata. Ho insistito con i miei genitori per poter andare al poligono, ma all’inizio è stata dura. Loro dicevano che è una disciplina riservata ai maschi. Alla fine sono riuscita a convincerli ed è iniziata la mia splendida avventura in questa disciplina».
In base ai regolamenti nazionali i 10 anni sono l'età minima per avvicinarsi alla disciplina. Ma c'è chi come Hermann Tragust, presidente del comitato provinciale tiro a segno, ha scoperto questo sport a 40 anni: «E'stata mia moglie a farmelo conoscere».
«In Italia – spiega Tragust – ci sono 300 sezioni di tiro a segno per un totale di 700 mila soci. In Alto Adige le sezioni sono 32, più 12 affiliate, con 1700 soci».
Una realtà piccola con tanti iscritti: la passione si spiega anche con la presenza in Alto Adige delle compagnie di Schützen?
«Non direi proprio. Gli Schützen hanno molti iscritti giovani ma sono pochissimi quelli che poi diventano nostri soci. La passione per questa disciplina si eredita in genere in famiglia o si viene contagiati da qualche amico».
I praticanti sono più maschi o più femmine?
«La percentuale è più o meno la stessa. Certo è che le donne, in genere, ci mettono più impegno e hanno più grinta».
Il poligono più moderno?
«Sicuramente quello di Appiano. Ha otto linee ed è uno dei pochi a livello nazionale ad essere in galleria: ciò significa che ci si può allenare dodici mesi all'anno. Proprio per questa ragione la nazionale si allena in quel poligono. Le altre strutture, essendo all'aperto, da noi si usano in media nove mesi all'anno». Quando non è all’estero per ragioni di studio, Niccolò Campriani, toscano laureato in ingegneria, un master in corso in Inghilterra, fidanzato di Petra, oro a Londra nella carabina da 50 metri e argento in quella da 10, si allena proprio ad Appiano.
Qual è l’età giusta per cominciare a frequentare il poligono?
«A 10 anni i ragazzi possono usare armi ad aria compressa. In genere le mette a disposizione il poligono. Uno può andare e provare tre volte, se gli piace può iscriversi e diventare socio del poligono pagando 8 euro l'anno. Nella mia associazione facciamo poi pagare un euro a seduta, una cifra simbolica, nella convinzione che sarebbe sbagliato dare tutto gratis. Per chi vuole fare agonismo l'iscrizione alla federazione costa 80 euro. È comunque uno sport alla portata di tutti anche perché il nostro obiettivo non è fare cassa, ma cercare di avvicinare i giovani a questa disciplina».
Quali caratteristiche servono per avvicinarsi al tiro a segno?
«Innanzitutto una grande capacità di concentrazione accompagnata ad una buona preparazione atletica: bisogna lavorare bene per rafforzare la muscolatura».
Il presidente del comitato altoatesino del tiro a segno, oggi più impegnato sul fronte organizzativo che al poligono, spera che il vivaio cresca ulteriormente e ragazzi e ragazze seguano le orme della Zublasing. Dopo quattro anni passati negli Stati Uniti, l’atleta di Appiano il prossimo anno ha in programma di laurearsi.
Quindi rientrerà in Italia. Petra e Niccolò vorrebbero stabilirsi proprio ad Appiano: «Con una laurea in ingegneria in tasca, il primo progetto che mi piacerebbe fare è quello della nostra casa: qui c’è un’ottima qualità di vita oltre ad un poligono d’avanguardia dove potremo allenarci dodici mesi all’anno. Più di così non si può avere».
La presenza in Alto Adige di Petra e Niccolò, due atleti di altissimo livello, non potrà che dare nuovo impulso a questo sport.
« Ultima modifica: Settembre 09, 2012, 22:17:31 pm da VENDETTA »

Offline diamante

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Re:CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012
« Risposta #1 il: Settembre 10, 2012, 08:00:13 am »
http://altoadige.gelocal.it/sport/2012/09/08/news/tiro-pattuglia-altoatesina-agli-italiani-juniores-1.5663358

Tiro: pattuglia altoatesina agli Italiani juniores

Ai campionati a Napoli partecipano una quarantina di atleti e 12 squadre

In Alto Adige il movimento conta 32 sezioni più 12 affiliate e 700 soci

di Antonella Mattioli
BOLZANO. Sono in corso a Napoli i campionati italiani juniores di tiro a segno (carabina e pistola): tra i partecipanti anche 44 atleti altoatesini e 12 squadre (ne fanno parte tre tiratori ciascuna). Cifre queste che confermano come quello altoatesino sia un movimento particolarmente vivace che negli ultimi anni ha espresso un'atleta di altissimo livello come Petra Zublasing, 23 anni. Originaria di Appiano, studia (è iscritta ad Ingegneria) e vive nel West Virginia dove si allena e gareggia con la squadra di tiro con la carabina del college. Ha partecipato alle Olimpiadi di Londra e ha già promesso che fra quattro anni sarà a Rio de Janeiro.
La Zublasing si è innamorata di questa disciplina a 10 anni dopo che, in occasione del suo compleanno, un amico aveva portato una pistola ad aria compressa per giocare in giardino. «Ho provato per gioco - racconta - e mi sono subito appassionata. Ho insistito con i miei genitori per poter andare al poligono, ma all’inizio è stata dura. Loro dicevano che è una disciplina riservata ai maschi. Alla fine sono riuscita a convincerli ed è iniziata la mia splendida avventura in questa disciplina».
In base ai regolamenti nazionali i 10 anni sono l'età minima per avvicinarsi alla disciplina. Ma c'è chi come Hermann Tragust, presidente del comitato provinciale tiro a segno, ha scoperto questo sport a 40 anni: «E'stata mia moglie a farmelo conoscere».
«In Italia – spiega Tragust – ci sono 300 sezioni di tiro a segno per un totale di 700 mila soci. In Alto Adige le sezioni sono 32, più 12 affiliate, con 1700 soci».
Una realtà piccola con tanti iscritti: la passione si spiega anche con la presenza in Alto Adige delle compagnie di Schützen?
«Non direi proprio. Gli Schützen hanno molti iscritti giovani ma sono pochissimi quelli che poi diventano nostri soci. La passione per questa disciplina si eredita in genere in famiglia o si viene contagiati da qualche amico».
I praticanti sono più maschi o più femmine?
«La percentuale è più o meno la stessa. Certo è che le donne, in genere, ci mettono più impegno e hanno più grinta».
Il poligono più moderno?
«Sicuramente quello di Appiano. Ha otto linee ed è uno dei pochi a livello nazionale ad essere in galleria: ciò significa che ci si può allenare dodici mesi all'anno. Proprio per questa ragione la nazionale si allena in quel poligono. Le altre strutture, essendo all'aperto, da noi si usano in media nove mesi all'anno». Quando non è all’estero per ragioni di studio, Niccolò Campriani, toscano laureato in ingegneria, un master in corso in Inghilterra, fidanzato di Petra, oro a Londra nella carabina da 50 metri e argento in quella da 10, si allena proprio ad Appiano.
Qual è l’età giusta per cominciare a frequentare il poligono?
«A 10 anni i ragazzi possono usare armi ad aria compressa. In genere le mette a disposizione il poligono. Uno può andare e provare tre volte, se gli piace può iscriversi e diventare socio del poligono pagando 8 euro l'anno. Nella mia associazione facciamo poi pagare un euro a seduta, una cifra simbolica, nella convinzione che sarebbe sbagliato dare tutto gratis. Per chi vuole fare agonismo l'iscrizione alla federazione costa 80 euro. È comunque uno sport alla portata di tutti anche perché il nostro obiettivo non è fare cassa, ma cercare di avvicinare i giovani a questa disciplina».
Quali caratteristiche servono per avvicinarsi al tiro a segno?
«Innanzitutto una grande capacità di concentrazione accompagnata ad una buona preparazione atletica: bisogna lavorare bene per rafforzare la muscolatura».
Il presidente del comitato altoatesino del tiro a segno, oggi più impegnato sul fronte organizzativo che al poligono, spera che il vivaio cresca ulteriormente e ragazzi e ragazze seguano le orme della Zublasing. Dopo quattro anni passati negli Stati Uniti, l’atleta di Appiano il prossimo anno ha in programma di laurearsi.
Quindi rientrerà in Italia. Petra e Niccolò vorrebbero stabilirsi proprio ad Appiano: «Con una laurea in ingegneria in tasca, il primo progetto che mi piacerebbe fare è quello della nostra casa: qui c’è un’ottima qualità di vita oltre ad un poligono d’avanguardia dove potremo allenarci dodici mesi all’anno. Più di così non si può avere».
La presenza in Alto Adige di Petra e Niccolò, due atleti di altissimo livello, non potrà che dare nuovo impulso a questo sport.

L'articolo è pieno d'imprecisioni.
La pattuglia nei 44 atleti avrà compreso i due autisti, gli accompagnatori e i baby sitter per gli allievi e gli animatori per i ragazzi.
Basta vedere le classifiche.
Ancora più scabroso è il dato che parla di 700.000 iscritti ma quello che fa specie è l'alto numero di sezioni e volendo considerare corretto almeno uno di questi dati avrebbero una media di 45 soci a sezione.
Ciao


Offline Ricky

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Re:CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012
« Risposta #2 il: Settembre 10, 2012, 13:28:55 pm »
Un caro saluto a tutti,
non so quanti dei lettori e utenti erano presenti, si sono conclusi ieri i campionati italiani riservati alle categorie più giovani (allievi e ragazzi) con lo svolgimento delle molteplici attività che hanno visto impegnati gli atleti partecipanti (quanti ragazzini con il loro sorriso e la loro gioia) e i molti amici istruttori (Angelo, Alfonso, Dino, Gigi, Leonardo, Nicola, Paolo, Stefano, Teresa, ... e tanti altri) che ho salutato e rivisto volentieri. Tanti ragazzi e, alla fine, tante sezioni a concorrere, con le loro scuole – o istruttori, con il loro modo di saper tirare, i loro percorsi formativi, i loro talenti. Più si semina più si raccoglie.

Solo per pochi di loro, ovviamente, i campionati si sono conclusi positivamente, i podi sono soltanto 3 per ogni categoria, ma ognuno deve essere soddisfatto di esserci stato e di aver concorso per divenire Campione Italiano. E se non ci si è riusciti, pazienza, si ha una vita davanti, e migliorarsi è sempre possibile e auspicabile. Impegno, impegno, impegno, questo è richiesto, e conoscenza di tante piccole cose che fanno formazione, competenza, e alla fine: saper tirare. Molti di loro avevano lo sguardo più dietro le linee che verso il bersaglio, a cercare il viso del proprio maestro, lo sguardo per un consiglio, e occorre anche imparare ad affrontare una gara, non basta solo saper tirare. Occorre saper affrontare le gare.

Lo sport del tiro per un ragazzo è quanto di più difficile possa affrontare, tirare e stare nel 10 è quanto di più complesso e difficoltoso ci possa essere, non è come correre e tirare a calci una palla, e qualcuno è riuscito davvero a farsi notare per la bravura dimostrata. Ma credo che un BRAVI vada a tutti, per la voglia di confrontarsi, di porsi in competizione, con la voglia di riuscire a raggiungere un risultato.

Chissà poi quanti di loro non sono riusciti a raggiungere i risultati conseguiti in allenamento o in qualche gara svolta nel percorso di qualificazione. Ogni gara ha una storia a se, diverso ambiente di svolgimento, diversi avversari, diverso agone e competizione. E’ il campionato che sancisce il campione, non esiste il campione sulla carta con le classifiche delle gare già effettuate. Il primo ammesso ha più possibilità, ma poi la gara dà il suo verdetto, possono accadere errori di mira, di allineamento, il dito trema e parte un colpaccio, si scatta male, e tante altre cose. Anche avere la febbre.

Bisogna saper accettare il risultato, e questa è scuola di vita. Ne ho visto più di qualcuno con le lacrimucce, ma niente problemi, occorrono, servono a formare la personalità e a dare libero sfogo alla propria interiorità, oltre a essere la tempra al cuore caldo che aumenta sempre i battiti nelle occasioni importanti.

Gli juniores hanno fatto registrare qualche bella prestazione con qualche punteggio anche di livello europeo, è stato battuto un vecchio record che non era record (frutto di un errore di stampa);
molti dei leader si sono confermati tali, ma qualche bella sorpresa e qualche nome nuovo è emerso anche qui, magari con risultati non, assolutamente, esaltanti, ma sufficienti a portarsi a casa un titolo che premia lo sforzo e l’impegno profusi.

BRAVI tutti!!
« Ultima modifica: Settembre 10, 2012, 13:53:37 pm da Ricky »

Offline diamante

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Re:CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012
« Risposta #3 il: Settembre 10, 2012, 14:27:08 pm »
C'eran proprio tutti o mancava la Serpe?
Ciao

Offline gianvi

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Re:CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012
« Risposta #4 il: Settembre 10, 2012, 21:58:44 pm »
Citazione
In Alto Adige il movimento conta 32 sezioni più 12 affiliate e 700 soci
cavolo :o,in calabria solo 6/7 sezioni.

Offline VENDETTA

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Re:CAMPIONATI JUNIORES - NAPOLI 6-7-8-9 SETTEMBRE 2012
« Risposta #5 il: Settembre 10, 2012, 22:13:35 pm »
Certo!

Sono tante perchè la provincia autonoma da un contributo di circa 150.000, euro annuali al comitato che distribuisce alle

sezioni oltre quello che a pioggia invia Roma.

Le sezioni dell'alto adige riescono a sopravvivere pure con 20 associati.

Il grande imbroglio è lo statuto federale ed i voti plurimi che gli attribuisce.

La quantità è premiata rispetto alla qualità, sezioni che non fanno attività istituzionale ma solo sportiva hanno più voti di chi

ne fa.

Una minoranza governa il Tiro a Segno Nazionale Italiano