Autore Topic: INTERVISTA ALLA CT - TURISINI  (Letto 1248 volte)

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Offline VENDETTA

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INTERVISTA ALLA CT - TURISINI
« il: Luglio 21, 2012, 19:08:33 pm »
http://www.ansa.it/web/notizie/giochiolimpici2012/fotoracconti/protagonisti/2012/07/16/Turisini-ct-donna-uomini-sono-tenera_7193088.html

Turisini ct donna per uomini: non sono tenera
17 luglio, 10:04
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Ha appeso la carabina al chiodo ma allo stesso tempo ha migliorato la mira, che ora le e' necessaria per individuare gli atleti degni di vestire l'azzurro alle Olimpiadi. E' la nuova vita agonistica, quella da ct, di Valentina Turisini, la triestina che conquisto' l'argento nella carabina ai Giochi di Atene 2004 ed ora guida, da donna, una nazionale, quella del tiro a segno, composta anche da uomini, caso unico nello sport italiano.
La sua storia piacerebbe a Luciano Gaucci, che tiro' fuori la trovata di Carolina Morace allenatrice della Viterbese nella serie C maschile, e voleva portare al Perugia la centravanti tedesca Birgit Prinz per farla giocare assieme a Rapajc e Nakata, fatto sta che la Turisini e' in grado di fare bene in questo suo ruolo molto particolare. Come ha gia' fatto peraltro, oltre che da atleta, da dirigente federale e quando era la sindacalista del team azzurro, ruolo assegnatole perche' fra le tante cose che ha fatto in vita sua c'e' stato anche l'ottenimento di una laurea in legge.
Insomma, di lei finora si puo' dire solo bene, adesso pero' c'e' un banco di prova decisivo come Londra 2012: come andra' alla donna che allena i maschi? ''In Italia siamo molto indietro da questo punto di vista - sottolinea Valentina, sorridente ma decisa -. Qui fa sensazione vedere una donna ct di una nazionale dove gli uomini sono la maggioranza, ma nel nostro sport accade, basti pensare che anche Norvegia, Austria e Svizzera hanno o hanno avuto una donna commissario tecnico anche dei maschi. Comunque in Italia mi sento un'eccezione tra i ct, ma ad esaltarmi e' soprattutto la responsabilita' che sento, ed il dovere rivolto alla programmazione e al coordinamento di una Nazionale importante come quella del tiro a segno''.
Valentina Turisini fino a non molto tempo fa e' stata atleta, ''e l'agonismo ancora mi manca'', pero' sa farsi valere anche nel suo nuovo ruolo. ''Non e' cosi' facile gestire una squadra - dice -. L'importante e' capire le esigenze di ogni atleta e trattarli ognuno secondo cio' che la situazione richiede. Una donna e' piu' sensibile, e forse riesce meglio in queste cose''. Ma con i maschi usa piu' il bastone o la carota? ''Il bastone per uno - sorride -, e la carota per altri. L'approccio deve sempre essere di rispetto per tutti, bisogna saper ascoltare. Io non sono sempre tenera, e tengo invece ad essere molto chiara, con uomini e donne, indistintamente, pur sapendo che amano sentirsi principini e principesse. Il fatto che mi abbiano fatto direttore tecnico e' avvenuto in modo molto naturale, sembra incredibile a molti italiani ma a me no. Io non faccio distinzioni nel nostro sport, e nella mia squadra nessuno mi sembra disorientato dal fatto di avere un ct donna. A volte sono un po' rompiscatole, ma tutti accettano le mie osservazioni''.
Visto che Niccolo' Campriani, campione del mondo in carica della carabina 10 metri, e' anche il favorito della gara dei Giochi di Londra (l'appuntamento e' al 30 luglio), come sarebbe un'eventuale medaglia da ct? ''Da atleta e' una cosa che vivi in prima persona - risponde -, da tecnico sarebbe bello lo stesso perche' il merito e' del tiratore ma anche di chi a lavora al suo fianco. Sarebbe una medaglia in piccola parte anche mia''. Ma insomma, nel tiro vincono le donne o gli uomini? ''Sicuramente e' uno sport in cui, a differenza di altri, si parte alla pari'', risponde decisa. ''Anzi - aggiunge - sono sicura che le donne batterebbero gli uomini, come e' gia' successo nel tiro a volo alle Olimpiadi di Barcellona, quando le gare erano 'miste' o piu' di recente nei Giochi giovanili. Da noi la forza muscolare non incide piu' di tanto, e poi noi siamo forti dentro, basti pensare che nel tiro a segno ci sono state donne che hanno gareggiato ai piu' alti livelli pur essendo incinte di otto mesi''. Come dire che, alla fine, il tiro e' donna.


Ma cos'ha fatto la Turisini per CAMPRIANI?

Tanto più che Campriani, a giusta ragione, nelle interviste fa coppia fissa  con Vigiani.

Tutti a salire sul carro del vincitore......caro Niccolò fai gli scongiuri.



http://www.youtube.com/watch?v=v3l8QyDtfT4
« Ultima modifica: Luglio 21, 2012, 19:14:13 pm da VENDETTA »

Offline diamante

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Re:INTERVISTA ALLA CT - TURISINI
« Risposta #1 il: Luglio 22, 2012, 23:40:45 pm »
http://www.ansa.it/web/notizie/giochiolimpici2012/news/2012/07/22/Italia-ricorda-Monaco-72-Petrucci-fieri-_7222969.html
Italia ricorda Monaco '72, Petrucci 'fieri'
1' silenzio a Villaggio Olimpico. a messa azzurri e' tifo stadio


Italia ricorda Monaco '72, Petrucci 'fieri'
dell'inviata Alessandra Rotili
L'Italia ricorda Monaco '72 e lo fara' nel cuore dei Giochi. Il Cio aveva detto 'no' alla commemorazione dei 40 anni dalla strage degli israeliani che fece irruzione e macchiò per sempre la pace a cinque cerchi, o meglio aveva dato il via libera per un omaggio distante dalla macchina pulsante delle Olimpiadi: il Coni invece ricorderà l'eccidio dentro al villaggio degli atleti, in quello che da qualche giorno è già il quartier generale dell'Italia a Londra. Gianni Petrucci ha affidato al pulpito della Chiesa di St. Peter, nel giorno della messa-festa per gli atleti azzurri, l'annuncio dell'iniziativa. "Vogliamo commemorare le persone che ci hanno lasciato a Monaco '72 - le parole di Petrucci - e per questo abbiamo deciso di fare un minuto di raccoglimento al villaggio nei prossimi giorni. Mi sembra una giusta partenza''. Nessun timore che il Cio possa risentirsi per la decisione. "Noi lo facciamo e lo riteniamo logico - ha aggiunto il capo dello sport - perché non si può dimenticare quell'Olimpiade, dove ci doveva essere la pace e invece ci fu un eccidio. Siamo fieri di farlo, perché lo sport deve ricordare certi valori". Valori che sono stati il filo conduttore della messa celebrata in quello spicchio di Londra che molti ancora ricordano come la Little Italy britannica. Uno show durato quasi due ore, in cui a fare da mattatore ci ha pensato Padre Carmelo, parroco qui dai primi anni '70. Sul libro che ricorda il quarantennale del suo sacerdozio campeggiano le foto di lui con i grandi del mondo, compresa Madre Teresa. Padre Carmelo, la memoria storica degli italiani trapiantati a Londra: davanti al nunzio apostolico Antonio Mennini e presente il cappellano degli azzurri, Don Mario Lusek, la St. Peter's Church si è trasformata in uno stadio. Tricolori calati dal coro, bandiere sventolate, cori, applausi in nome dell'Italia. "Vincete tante medaglie" incita Padre Carmelo nei panni del sacerdote ultrà, il vangelo da una parte e la bandiera dall'altra. Nel clima di festa divertiti gli azzurri presenti, i pochi già arrivati a Londra. In prima fila il tiratore ultra cattolico Giovanni Pellielo ("Gesto di sensibilità l'iniziativa per ricordare Monaco '72'' dice), il canoista Daniele Molmenti e ancora il ct del tiro a volo Valentina Turisini, che porta un tricolore al segretario generale Raffaele Pagnozzi e lui lo lancia alla fine della messa. "E' stata una cerimonia bella - dice Petrucci, a cui don Lusek aveva portato il lungo saluto scritto del cardinal Angelo Bagnasco - ha ricordato i valori veri che stanno a cuore a noi. La vittoria, l'oro, sono importanti: ma la medaglia che conta di più è la salvezza dell'anima". Quanto basta per strappare gli applausi della platea. "Saranno grandi Olimpiadi, noi dobbiamo pensare che possiamo anche perdere: sì, gioco al ribasso, non saranno Giochi facili, la concorrenza aumenta e noi numericamente siamo di meno che a Pechino". Di certo non manca l'abbraccio della piccola Italia di Londra: e per far calare il sipario padre Carmelo lancia i suoi parrocchiani. Il coro trasformato in podio non aspettava altro: le note cantate a squarciagola dell'inno di Mameli chiudono la messa. Ora l'appuntamento è al villaggio, con gli azzurri per non dimenticare Monaco e l'Olimpiade di 40 anni fa.

Finalmente la Turisini se n'è andata al TAV,
Ciao