Autore Topic: L'ex tiro a segno cancellato dai beni cedibili agli enti locali  (Letto 893 volte)

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Offline Daniele Puccioni

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VILLAFRANCA. Un anno e mezzo dopo la conclusione dei restauri, c'è ancora incertezza sulle sorti dell'edificio
L'assessore: «L'idea è quella di farne uno spazio aggregativo per i giovani». Ma non risulta più tra le proprietà da dare ai Comuni

27/03/2011


L'edificio dell'ex tiro a segno di Villafranca è sparito dall'elenco dei beni cedibili dallo Stato ai Comuni

Prima l'annuncio del Demanio sulla cessione dell'ex Tiro a segno. Poi il depennamento, da parte della stessa agenzia, dell'ex poligono dall'elenco dai beni destinati agli enti locali.
Un anno e mezzo dopo la conclusione dei restauri, curati dal municipio, c'è ancora parecchia incertezza sulle sorti dell'edificio storico, risalente alla fine del 1800, che si affaccia su via Custoza.
Il sito, concesso in uso dallo Stato al Comune dietro il pagamento di un canone annuo di 5.200 euro, la scorsa estate fu inserito tra i beni del «federalismo demaniale», cioè tra gli immobili che potevano essere ceduti dall'amministrazione centrale agli enti locali.
Ne fu stimato anche il valore, pari a 87.032 euro. Una circolare, inviata dall'agenzia ai responsabili degli uffici comunali, confermò l'inserimento della palazzina nella lista dei siti da cedere. Poi più nulla. Fino alla sorpresa: nella revisione dell'elenco delle proprietà statali alienabili, effettuata il 26 novembre scorso e confermata ai primi di marzo, l'ex poligono di via Custoza è sparito.
Nella lista, pubblicata sul sito dell'agenzia demaniale, sono rimasti, invece, tre lotti di terreni, due dei quali a Caluri, del valore complessivo di 12 mila 970 euro. Il «giallo» del depennamento dell'ex tiro a segno continua a rimanere tale, poiché l'edificio non compare nell'altro elenco, sempre pubblicato dall'istituto dei beni statali: la tabella contiene le proprietà che non potranno essere vendute.
Luca Zamperini, assessore al patrimonio, ha confermato lo stallo delle pratiche per l'acquisizione definitiva del vecchio tiro a segno. «Dopo la pubblicazione del primo elenco sul sito del Demanio, i nostri tecnici ricevettero una comunicazione scritta», ha raccontato, «in cui veniva confermata l'inclusione dell'immobile tra quelli vendibili».
L'assessore ha proseguito: «Da allora non è successo più nulla. Sono mesi che attendiamo novità. La rimozione dell'ex poligono dall'elenco mi ha sorpreso, anche se per noi rimane valida la lettera dell'anno scorso, che confermava la possibilità di acquisizione della palazzina».
Zamperini ha evidenziato che, in assenza di certezze sul passaggio di proprietà, non procederà con ulteriori interventi, oltre a quelli realizzati negli anni scorsi, sull'ex tiro a segno.
«L'idea è sfruttare l'edificio come sito a servizio di giovani e ragazzi, vista la vicinanza con il polo delle superiori», ha detto, «e sono d'accordo sull'ipotesi di ricavare uno spazio aggregativo con delle tecnologie multimediali. È chiaro che, se non andrà in porto il federalismo demaniale, dovremmo attivarci diversamente. Intanto abbiamo adeguato il canone d'affitto che versiamo. Tenere l'ex poligono chiuso non è bello, ma è difficile investire, dal momento che le risorse sono scarse, e la palazzina non è nostra».
L'assessore ha rivelato, senza entrare nel dettaglio delle cifre, alcuni particolari della trattativa, avviata negli ultimi due anni con l'agenzia demaniale per l'ottenimento dell'edificio storico.
«Le posizioni tra noi e l'ente sono ancora distanti», ha spiegato, «come lo erano due anni fa, quando avviammo i lavori. Il Demanio ha chiesto il doppio di quanto il Comune è disposto a spendere. Infatti, con i restauri che sono stati eseguiti dalla nostra amministrazione, sono state apportate migliorie, e il sito ha acquistato valore».