Autore Topic: ELEZIONI CONI  (Letto 4197 volte)

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ELEZIONI CONI
« il: Aprile 08, 2009, 12:05:16 pm »
Elezioni Coni, campagna avvelenata troppe pressioni sulle federazioni
Repubblica — 11 novembre 2008   pagina 58   sezione: SPORT

ROMA - Quarantaquattro giorni fa Franco Chimenti, 69 anni, preside della Facoltà di Farmacia alla Sapienza di Roma, si è candidato alla presidenza del Coni. Lo annunciò a Milano, appena rieletto presidente della Federazione golf. Chimenti, ad oggi unica alternativa al terzo mandato di Gianni Petrucci al Comitato olimpico nazionale, chiede di parlare. E dice: «C' è una questione che va stroncata sul nascere affinché le elezioni del più importante organismo sportivo non si celebrino, a maggio, con i pozzi avvelenati». Quali pozzi, Chimenti? «I pozzi del consenso. In questi giorni sto registrando atti e manovre che non mi piacciono. Diversi presidenti delle federazioni sportive mi hanno rivelato che il presidente del Coni Gianni Petrucci e il suo vice Riccardo Agabio stanno sottoponendo una lettera ai futuri elettori che sembrerebbe comica se non fosse molto grave». Che cosa dovrebbero firmare i presidenti federali? «Un testo che plaude all' operato di Petrucci per il quadriennio che si va chiudendo e si augura che l' attuale presidente gestisca anche il futuro del Coni». I presidenti sono adulti e vaccinati: se sottoscrivono lodi e speranze di continuità forse sanno quello che fanno. «Qualcuno si è rifiutato di firmare, alcuni lo hanno fatto perché ci credono, ma la maggior parte aderisce terrorizzata dalla possibilità che vengano abbassati i budget della sua federazione». Dice che il Coni, a sei mesi dalle elezioni, ricatta le federazioni: o mi voti o ti abbasso il finanziamento? «Non voglio usare questi termini. Segnalo però tre cose. Il Coni ha in mano i cordoni della borsa dello sport. Petrucci ha annunciato sui giornali tagli del 25 per cento alle federazioni senza aver mai sentito il bisogno di comunicarlo al Consiglio nazionale. I presidenti a me vicini, sicuri miei elettori a maggio, mi stanno comunicando la loro paura: "Firmiamo perché temiamo di entrare nel cono d' ombra del Coni". Mi piacerebbe che su questo punto il mio avversario elettorale facesse opera di chiarezza». Scusi, Chimenti, lei è quindi convinto che coloro che stanno firmando lodi a Petrucci in realtà a maggio non lo voteranno? «Non mi sarei candidato se non avessi saputo di poter vincere. Molti firmano per necessità, ma poi voteranno per me. Petrucci lo sa, e infatti è molto nervoso». Può spiegare come avverrebbero queste pressioni? «Dalla metà di ottobre il presidente del Coni partecipa a tutte le assemblee elettive delle federazioni, anche per discipline come il Pentathlon che in quattro anni non ha mai frequentato. Non aveva annunciato che non avrebbe fatto campagna fino ad aprile? Durante queste assemblee Petrucci è molto attivo, va sul palco, suggerisce risposte. Poi, a un meeting in Sicilia, sono arrivate le pressioni organizzate attorno alla lettera di consenso e qualche presidente si è sentito in dovere di denunciarlo. Ogni firma ottenuta, l' ufficio stampa la rende pubblica. Così si trasmette un' idea di forza che fa arrivare nuovo consenso, ma che in realtà, mi creda, non c' è in partenza». Chimenti, ci spiega perché lei rappresenterebbe un' alternativa a Gianni Petrucci? «Perché dopo dieci anni è sano cambiare, perché appena eletto chiederei la chiusura di quel luogo di potere centralizzato che è la Coni Spa, perché oggi Petrucci ha contro sia i lavoratori del Comitato olimpico che i presidenti federali. Lo sa e così va a chiedere, meglio, pretendere, firme di consenso a destra e a manca. Ho parlato perché volevo bloccare questo brutto andazzo». Non è che a metà corsa si accorderà: Petrucci presidente del Coni e lei vice? «Mai. Le dico di più: io non ho scelto alcun vice né ho promesso posti in giunta». per saperne di piu' http://www.coni.it http://www.comitato5febbraio.com http://www.repubblica.it - CORRADO ZUNINO

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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #1 il: Aprile 08, 2009, 12:11:29 pm »
Dal sito COR SERA

CAVIALE E CHAMPAGNE DELL'OLIGARCHIA DEGLI ZAR DEL CONI ITALIANO.
 Roma 30 Nov. (corsera.it) E’ dato per bruciato alla presidenza del CONI, lui uscente, alle prossime elezioni di maggio.Cerca l’appoggio di Letta, Crimi e Barelli, in ultima analisi, di Berlusconi che fa e disfa a suo piacere in ogni settore della vita pubblica italiana. Da gestire ci sono circa 450 milioni di euro, che Petrucci vorrebbe ancora maneggiare. Il giornalista del Il Messaggero, Carlo Santi, ha raccolto il testamento biologico del presidente del CONI in una intervista apparsa il 20 novembre 2008, pagina 31, con il titolo “ Lo sport si ferma”.


Si ferma, perché secondo Petrucci “ senza soldi non si va avanti”. E’ l’affermazione di un perdente, che sa già che la sua candidatura è bruciata. Per dimostrare il contrario, di non avere avversari capaci di scalzarlo dalla poltrona del CONI, avrebbe dovuto così rispondere al giornalista: “ Senza soldi, si va avanti lo stesso”. Il CONI di Petrucci è identico a quello di Carraro, Gattai, Pescante
Soldi e medaglie, una pacchia durata decenni. Ridotta la rendita pubblica invece di pietire denaro dallo Stato, è giunto il momento di pedalare con le proprie gambe, con il sudore della fronte, rinunciando ai privilegi, alle spese superflue, ai viaggi costosi, ai pernottamenti lussuosi, riducendo il personale all’essenziale, che non serve, se non per scaldare le sedie. I dirigenti sportivi sono stati abituati a spendere denaro che non è farina del proprio sacco utilizzandolo spesso per esigenze personali sperperandolo in cene, viaggi, automobili, ed altre utilità. La magistratura ordinaria e contabile ne sa parecchio della allegra gestione del CONI e delle federazioni. Nel 2008, dati relativi al bilancio di previsione 2007, le 43 federazioni riconosciute dall’ente pubblico, hanno ricevuto contributi per un ammontare di 222 milioni di euro. Delle 43 federazioni ce ne sono parecchie che per numero o censo dei tesserati, per risorse proprie, televisive, da sponsor, pubblicitarie, commerciali, potrebbero fare a meno dei contributi del CONI .Ne offro un elenco,le cifre sono in milioni di euro. Automobilclub ( 1.455), Aeroclub ( 1.700), Bocce ( 2.136), Discipline sportive da caccia ( 0.578), Golf ( 2.000), Motociclistica ( 3.500), Motonautica (1.800), Ciclismo ( 5.600), Nuoto (9.100), Pallacanestro ( 5.800), Pallavolo (6.770), Pesca sportiva e attività subacquee (2.100), Rugby ( 3.100), Scherma ( 5.350), Sci nautico ( 1.800), Sport equestri ( (3.600), Sport invernali ( 6.400), Sport del ghiaccio ( 3.800), Tennis ( 4.800), Vela ( 3.700), Federcalcio ( 81.000), Atletica leggera ( 7.700). Mi fermo qua. Da notare per inciso che la federnuoto percepisce un contributo pubblico di oltre 9 milioni di euro e questo spiega il successo del senatore Barelli. Non a caso si da fare in compagnia di Letta e di Crimi per evitare che la mannaia di Tremonti tagli la rendita del CONI. Sport, politica,denaro del contribuente,da spendere senza sudarlo e magari per togliersi qualche sfizio.Petrucci non è più gradito a Berlusconi. Dopo avere lanciato Villari alla presidenza della commissione di vigilanza della Rai e Gianni Letta alla presidenza della Repubblica, adesso provvederà a lanciare qualche altro suo pupillo alla presidenza del CONI. Chi sarà il fortunato maneggione della rendita dell’ente pubblico? Lo sapremo presto.

Renato Corsini.
 

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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #2 il: Aprile 10, 2009, 12:15:45 pm »
La grande partita del Coni

Mancano sei mesi all'elezione del nuovo presidente del Coni, ma intorno alla poltrona più importante dello sport italiano c'è già da tempo molto fermento.
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Elezioni, Petrucci resta tra i favoriti Normale per certi versi quando in un Paese cambia il governo e si modificano i riferimento all'interno di chi decide come e quando dar soldi allo sport. Così, con l'insediamento del Berlusconi IV e l'arrivo di Rocco Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (di fatto il nuovo ministro dello sport), qualche interruzione dei rapporti c'era stata: nonostante le smancerie di facciata. Diciamo che le due parti, l'attuale presidente del Coni Gianni Petrucci (al suo secondo mandato) e il nuovo esponente del governo, si erano per un certo tempo «annusati» senza restituirsi segnali d'intesa. Tantopiù considerando che la finanziaria di Tremonti, con la quale il governo aveva tolto allo sport ben 113 milioni di euro, poteva far intendere la volontà di andare in un'altra direzione.

E c'era già più di un nome, o presunto tale, in ballo per la successione di Petrucci (cosa sulla quale però il governo non può ufficialmente avere ingerenza in quanto i votanti sono più o meno già stabiliti da regolamento) che per qualche mese ha navigato in acque tutt'altro che tranquille. Poi col passare dei mesi sono iniziati ad arrivare segnali distensivi, complice forse anche la spedizione olimpica, che hanno riavvicinato le due parti fino alla «riconsegna» dei soldi tolti col decreto Tremonti. È delle settimane scorse infatti la notizia che al Coni (stessa cosa succederà con l'Unire) verrà versato lo 0,70% degli introiti derivanti dagli incassi delle mini-slot. Non esattamente soldi cash, ma comunque la quasi certezza che nei prossimi mesi nelle casse dello sport italiano arriverà qualcosa attorno ai 140 milioni (tutti da verificare e che sulla carta potrebbero essere di più, ma anche di meno) per una sorta di restituzione con gli interessi.

Ma la cosa potrebbe anche essere marginale per un'elezione fin troppo scontata: o più semplicemente causale.
Per diventare il nuovo presidente del Coni bastano infatti 40 voti, visto che gli aventi diritto al voto sono in tutto 79: anzi in realtà a Petrucci, che in caso di elezione andrebbe al suo terzo ed ultimo mandato (tre è il numero massimo consentito), ne basterebbero 39, visto che lo stesso presidente è uno dei 79 votanti. E non ci vuole molto per arrivare al fatto che Petrucci più o meno sia già arrivato al quorum necessario per essere eletto. Il 6 maggio oltre a lui voteranno i 45 presidenti delle federazioni sportive nazionali, 5 membri del Cio, 6 rappresentanti degli organi periferici del Coni (3 regionali più 3 provinciali), 9 rappresentati degli atleti (già stabiliti), 4 tecnici, 3 rappresentanti delle discipline associate, 5 degli enti di promozione sportiva e uno delle associazioni benemerite sportive.

Ma nonostante in molte delle federazioni stesse sia in corso proprio in questo periodo l'elezione del nuovo presidente (lo statuto prevede nuovi vertici entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello olimpico), c'è stata un'ampia dichiarazione di voto che ha messo Petrucci di fatto in una botte di ferro. Lo scorso 28 ottobre, per esempio, in un convegno a Palermo il vice presidente Vicario Agabio ha presentato un documento che recava in calce 31 firme di altrettanti presidenti di federazioni a favore dell'attuale numero uno del Coni. E non è mancata una polemica accesa con l'antagonista di Petrucci Franco Chimenti (presidente della federazione Golf che si è candidato lo scorso 29 settembre ed è al momento l'unica alternativa all'attuale presidente), che a perdere senza combattere non ci sta: anche se al momento l'unico voto a suo favore dichiarato è quello di Giovanni Morzenti (presidente della federazione sport invernali): poco. Qualcosa a questo aggiunge il fatto che proprio Chimenti, come tra l'altro lo stesso Barelli, fa parte della commissione che assegna i soldi alle federazioni.

Aspettando il completamento degli insediamenti in tutte le federazioni (mancano da eleggere ancora 16 presidenti), non resta che fare i conti con il resto considerando che tanto fino al 31 marzo tutto sarà molto aleatorio. Anzi, in realtà fino a metà aprile quando si conosceranno i nomi anche degli altri ventotto aventi diritto al voto. Molto probabilmente alla fine la differenza potrebbero farla proprio quei presidenti di federazione che fin qui non hanno ancora espresso la loro preferenza o non hanno dato a vedere da che parte stanno. E probabilmente aspetteranno l'ultimo momento per decidere e averne poi i relativi vantaggi.

Personaggi del calibro di Paolo Barelli (appena rieletto presidente della federnuoto: e non sarebbe potuto essere diversamente a ridosso dei mondiali di nuoto di Roma 2009) e che ha avuto molti meriti nella restituzione del «maltolto» denaro recentemente rientrato con gli incassi delle mini-slot. Considerando questo e il fatto che potrebbe portare dalla sua parte qualche altro collega «indeciso», si vocifera di una sua «prenotazione» per la poltrona di vice presidente del Coni: nessuno lo dice, ma tutti lo sanno.
Insomma tutto fa pensare a una rielezione dell'attuale numero uno del Coni Gianni Petrucci, visto che oltre ai voti già detti avrà molto probabilmente anche i consensi di quattro membri Cio su cinque (Di Centa, Carraro, Ricci Bitti e Pescante). Per lui sarebbe il terzo e ultimo mandato col quale completerebbe l'opera iniziata. Le premesse sono già chiare e l'obiettivo del numero uno dello sport italiano è chiaro: finanziamento, sport a scuola e lotta al doping. Tutto giusto, quasi scontato aspettando la chiusura della lista dei candidati alla «sua» poltrona che si chiuderà venti giorni prima dell'elezione del 6 maggio. Fin troppo chiaro... tranne sorprese dell'ultima ora.

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Tiziano Carmellini


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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #3 il: Aprile 10, 2009, 20:02:45 pm »
Elezioni CONI. La retrobottega dei complotti.
(Corsera.it 20 novembre 2008) L’elezione alla presidenza del CONI, che vale oggi in tempo di crisi almeno 400 milioni di euro, negli anni pregressi molto di più, ha nel suo retrobottega una serie di complotti in danno o a vantaggio dei candidati. I grandi elettori sono i quotidiani più importanti, La Gazzetta dello Sport, La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa dove si annidano le firme più autorevoli, i presidenti delle federazioni sportive nazionali, i partiti.A suo tempo, Onesti appoggiato dai democristiani, Carraro e Gattai dai socialisti di Craxi, Pescante dalla destra di AN. Più che il talento di dirigente sportivo vale il consenso mediatico e politico, cogliendo l’opportunità del momento, non ripetibile. Petrucci nasce presidente del CONI favorito da un complotto di presidenti federali. Ha il sostegno della Gazzetta dello Sport che lo sponsorizza.

Il suo contatto a Roma, il giornalista Bondini, uno dei migliori del quotidiano milanese. L’avversario da battere, Bartolo Consolo, presidente della federnuoto, coinvolto in seguito in una inchiesta interna disciplinare e in un’altra penale, da dove ne usciva indenne.Ne approfittò Paolo Barelli subentrandogli nella presidenza della federazione. Consolo radunava a casa sua i presidenti che si dichiaravano a lui favorevoli, in realtà a casa sua si complottava contro di lui. Quando il giornalista Corsini gli rivelò il tradimento e che il successore di Pescante alla presidenza era il suo avversario Petrucci, non volle credergli. Tocca adesso a Petrucci subire la stessa sorte di Consolo. Nel retrobottega delle trame la sua candidatura alle elezioni di maggio è stata già bruciata.

Il complotto più eclatante lo subì l’avv. Arrigo Gattai, succeduto a Carraro. Si era ricandidato alla presidenza dell’ente pubblico. Suo avversario Mario Pescante. Gattai perse. Quell’elezione ebbe un seguito nelle aule del Tribunale civile di Milano a cui ricorse l’avvocato per svelare il complotto ordito nei suoi confronti con l’appoggio del Corriere della Sera e chiedere il risarcimento dei danni subiti. Gattai chiese la testimonianza scritta del giornalista Corsini che acconsentì.

“ Avv. Arrigo Gattai, corso Matteotti, 20 Milano. Roma, 10 febbraio 1997”.

“ L’avv. Arrigo Gattai mi ha chiesto se mi risulta personalmente che il giornalista Massimo Fabbricini e Il Corriere della Sera, di cui era corrispondente da Roma, abbiano strumentalmente e deliberatamente condotto un’azione critica nei suoi confronti al solo scopo di nuocergli sul piano personale con l’intento di ostacolarne la candidatura alla presidenza del CONI favorendo la candidatura del dr. Mario Pescante. Annoto che il consiglio nazionale del CONI ha deliberato la designazione del dr. Mario Pescante alla presidenza dell’ente nel giugno 1993.La domanda merita una risposta, perché è fondata. Dichiarazione.

“Non ho alcun dubbio che sia stata condotta dal giornalista Massimo Fabbricini tramite Il Corriere della Sera una campagna di critica strumentale nei confronti dell’avv. Arrigo Gattai al solo scopo di favorire il dr. Mario Pescante. Posso affermarlo con cognizione dei fatti, perché ero la fonte principale delle informazioni che Massimo Fabbricini ha utilizzato per nuocere all’avv. Gattai durante la sua presidenza. E’ nota la mia qualificazione professionale che l’avv. Gattai conosce molto bene, come lo è altrettanto nota al giornalista Fabbricini. Ora se è notorio che costantemente e apertamente ho indirizzato la mia azione giornalistica contro l’avv. Gattai ,nella sua funzione di presidente del CONI, e contro il dr. Mario Pescante, nella sua funzione di segretario generale, l’ho fatto sempre scevro da intendimenti di profitto personale, e i miei avversari me ne danno atto anche se a denti stretti, mirando, come tuttora miro, ad una modificazione sostanziale, se non radicale, dell’ordinamento sportivo attuale”.

“ Al contrario, Massimo Fabbricini si è servito della mia qualificazione professionale e della mia attività giornalistica al solo scopo di favorire il dr. Pescante a guadagnare la presidenza del CONI. In uno dei numerosi contatti che ho avuto con Fabbricini gli ho consegnato un elenco, che mi aveva chiesto, delle mie iniziative giornalistiche ( indagini, analisi, proposte, denunce) che stavo intraprendendo o avevo intrapreso nei confronti dell’organizzazione sportiva, con riferimento all’ultimo periodo della presidenza dell’avv. Gattai. La mia nota che elenca quaranta argomenti è segnalata nel mio archivio alla data del 29 marzo 1993. Confrontando i giornali dell’epoca può rintracciarsi un nesso che collega gli articoli di Fabbricini, mirati a colpire l’avv. Gattai, con le mie iniziative giornalistiche elencate in quella nota e con le altre intraprese successivamente al 29 marzo 1993. Devo aggiungere che Fabbricini era diventato il regista di alcuni giornalisti che partecipavano alle conferenze stampa che l’avv. Gattai teneva ritualmente dopo ogni riunione della giunta esecutiva del CONI, avversi al presidente dell’ente, notoriamente, al contrario, sostenitori del dr. Pescante. Gli attacchi con domande insidiose dovevano avvenire in modo concentrico tenendolo costantemente alle corde. Fabbricini mi chiese di assecondare la sua strategia ed io acconsentii al meno per un certo periodo”.

“Nei mesi precedenti il rinnovo delle cariche del CONI per il quadriennio 93/96, credo di avere svolto in modo abbastanza incisivo un mio ruolo nel gioco delle alleanze pro o contro l’avv. Gattai, auspicando però una soluzione per la presidenza del CONI che escludesse sia l’avv. Gattai, sia il dr. Pescante. Ho quindi potuto verificare che Massimo Fabbricini era entrato a far parte del gruppo dei presidenti federali, Sergio Melai, Bruno Grandi, Bartolo Consolo, Gianni Petrucci, che lavoravano per la nomina di Pescante alla presidenza del CONI”

“ Quindi l’attività giornalistica di Fabbricini veniva a stridere con il principio dell’obiettività dell’informazione. Nominato il dr. Pescante alla presidenza del CONI, Fabbricini lasciava Il Corriere della Sera per essere assunto dall’ente pubblico con l’incarico di capo ufficio stampa”.


Il giorno delle elezioni, dopo la disfatta, Gattai lasciato il tavolo della presidenza, si avvicinò al giornalista Corsini che in quel momento stava conversando con l’avv. Claudio Coccia, ex presidente della federbasket. “ Complimenti Corsini, mi disse, è riuscito a buttarmi fuori”. Era convinto che avessi fatto parte della macchinazione. In realtà l’avevo assecondata, fino ad un certo punto,ma non ne avevo fatto parte. Gliene ne ho dato testimonianza per correttezza professionale.

Renato Corsini.



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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #4 il: Aprile 17, 2009, 16:49:07 pm »
CONI: Candidati alla Presidenza e alla Giunta Nazionale
Alle 14.00 di oggi, alla scadenza del termine fissato con deliberazione n. 1384 del 18 dicembre 2008 del Consiglio Nazionale per le candidature alla Presidenza e alla Giunta Nazionale, in vista del Consiglio Nazionale Elettivo del 6 maggio, hanno presentato ufficialmente la loro candidatura le seguenti persone:


PRESIDENZA:

Paolo Barelli

Franco Chimenti

Giovanni Petrucci     

 

GIUNTA NAZIONALE     

Dirigenti (7 posti)

Giancarlo Abete  (FIGC); Riccardo Agabio  (FGI); Riccardo Andriani; Francesco Arese  (FIDAL); Sabatino Aracu  (FIHP); Gaetano Coppi; Manuela Di Centa; Renato Di Rocco  (FCI); Lucio Felicita (FIPM); Carlo Magri  (FIPAV); Giovanni Malagò; Ugo Claudio Matteoli  (FIPSAS); Sergio Melai, Alberto Miglietta  (FIBa); Giovanni Morzenti (FISI); Fabio Pigozzi; Sandro Rossi; Giorgio Scarso (FIS); Paolo Sesti  (FMI);

Atleti (2 posti)

Orazio Arancio  (FIR); Alessio Boggiatto (FIN);  Antonio Rossi  (FICK); Giovanna Trillini  (FIS) 

Tecnici (1 posto)

Andrea Cipressa  (FIS); Cosimo D’Ambrosio  (FIN); Eddy Ottoz (FIDAL); Silvano Pratesi (FIDS)   

Enti di Promozione Sportiva (1 posto)

Massimo Achini (CSI); Claudio Barbaro  (ASI); Leonardo Coiana (CUSI);   

Rappresentante Comitati Regionali (1 posto)

Vincenzo Costa; Marcello Marchioni 

Rappresentante Comitati Provinciali (1 posto)

Michele Barbone; Massimo Tito Taiti; Riccardo Viola    

Roma, 16 aprile 2009 

     ALEMANNO: «BARELLI UNA GARANZIA» -  «Conosco Paolo Barelli e lo considero una garanzia per lo sport italiano - ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sulla candidatura del presidente della Federnuoto e senatore del Pdl alla presidenza del Coni - soprattutto per l'operato svolto come dirigente sportivo e come protagonista del Comitato organizzatore dei Mondiali di Nuoto. Alla luce della sempre più crescente domanda di sport a tutti i livelli, un adeguamento e un rinnovamento strutturale del nostro Comitato Olimpico Nazionale è necessario. Per questo, pur rispettando le altre proposte, non posso che accogliere positivamente l'annuncio della sua candidatura alla presidenza del Coni, soprattutto per la svolta epocale che una sua vittoria rappresenterebbe: per la prima volta, infatti, il Coni sarebbe guidato da un ex atleta».
  
« Ultima modifica: Aprile 17, 2009, 16:54:32 pm da mimmo »

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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #5 il: Aprile 17, 2009, 16:59:34 pm »
Coni. Elezioni / Chimenti: "Possibile un'alleanza con Barelli"
16 aprile 2009
Area principale | Sport | Lancio

Roma, 16 apr. - "Non sono sorpreso dalla candidatura di Barelli, sapevo già tutto perchè ne avevo parlato con lui". Franco Chimenti, presidente della Federgolf e candidato alla presidenza del Coni, ha spiegato così, al circolo Canottieri Aniene dove si presenta la stagione agonistica della Federazione italiana sci nautico, come vede la candidatura di Paolo Barelli al Comitato olimpico nelle elezioni del 6 maggio.

"Penso che lui abbia il diritto di partecipare e io fin dall'inizio, quando avevo presentato la mia candidatura, avevo detto che sarebbe stato meglio se ce ne fosse stata una terza, perchè andava a sparigliare. Sono certo che questo comunque faccia bene allo sport. Per me non cambia niente, non so per gli altri. Ho delle mie sicurezze, le ho avute fin dall'inizio. Sono uno che va avanti per una certa strada". "E' possibile un'alleanza con Barelli? Sì, sicuramente è possibile.

Ci troviamo d'accordo su certi punti". Pensa che l'era Petrucci stia per finire? "Anche con dispacere lo penso, ma se mi sono candidato vuol dire che credo che Petrucci possa anche lasciare. Penso che ci siano molte prospettive per un cambiamento. Non do alcun peso alle dichiarazioni di voto in favore di Petrucci nelle assemblee elettive: avete visto quante volte gli exit poll sbagliano".Chimenti ha fatto intendere di non volersi ritirare: "Barelli ha detto che preferirebbe una sfida a due? Forse si riferiva a una sfida tra me e lui".

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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #6 il: Aprile 21, 2009, 10:55:28 am »
CONI:

Comunicato dei Consiglieri Nazionali rappresentanti dei Comitati Regionali e Provinciali sulle elezioni alla presidenza
I cinque Consiglieri Nazionali del CONI, eletti in rappresentanza dei Comitati Provinciali e dei Comitati Regionali, riunitisi in vista delle elezioni al CONI previste per il prossimo 6 maggio, hanno deciso di supportare all’unanimità la candidatura per la Presidenza di Giovanni Petrucci, condividendone la linea di conduzione sinora mantenuta alla guida dell’Ente e apprezzandone i risultati conseguiti, con l’auspicio che anche nel prossimo quadriennio possa essere lui il punto di riferimento dello sport italiano. Firmato: Vincenzo Costa (Sicilia), Giovanni Ottoni (Treviso), Renato Rizzoli (Bologna), Fabio Sturani (Marche), Guglielmo Talento (Salerno).

COMUNICATO STAMPA

degli Enti di Promozione AICS, CSEN e MSP sulle elezioni alla Presidenza del CONI
La delicata e appassionante vicenda legata alla corsa elettorale alla Presidenza del Coni viene vissuta con “interesse” anche da coloro che come noi, -da sempre- si occupano della dimensione dello sport per tutti , legata non tanto ai “risultati ed alla prestazione” quanto alle valenze educative e sociali della pratica sportiva. Oggi è arrivato il tempo di superare “vecchie apparenti contrapposizioni” (ad esempio quella tra Enti di Promozione sportiva e Federazioni) per lavorare tutti insieme, ciascuno secondo le sue competenze e specificità , all’interno della casa comune del Coni, per dare concretezza alla diffusione dei veri valori dello sport e per dare “incisività” a politiche capaci di valorizzare il ruolo sociale ed educativo dello sport svolto da milioni di cittadini nel nostro Paese. Indubbiamente – in questa direzione- gli Enti di Promozione sportiva esprimono un patrimonio di esperienza, di storia, di cultura sportiva che è al servizio del sistema sportivo italiano e che riteniamo debba essere sempre più considerato e valorizzato. In questo percorso la svolta avvenuta quattro anni fa relativa all’ingresso ufficiale degli Enti nelle strutture territoriali e nazionali del Coni ha segnato un passaggio fondamentale. Nel corso di questo mandato non possiamo – a livello nazionale -  non tenere conto degli interessanti segnali di apertura testimoniati dalla Presidenza Petrucci. Riteniamo che il dialogo costruttivo avviato tra l’Associazionismo di promozione sportiva e il vertice del Coni non si debba interrompere ed anzi, debba proseguire e consolidarsi in un regime di continuità, in stretta collaborazione con l’attuale presidente  del Coni. Per questi motivi sosteniamo la candidatura a Presidente Nazionale del Coni di Giovanni Petrucci, convinti che la sua esperienza costituisca elemento significativo di garanzia per la prosecuzione del percorso avviato.

I PRESIDENTI DI ENTI ELETTI NEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL CONI

 AICS Bruno Molea – Presidente Nazionale; CSEN Francesco Proietti - Presidente Nazionale; MSP Gian Francesco Luppatelli – Presidente Nazionale.

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A me queste dichiarazioni di voto pubblicate sul sito istituzionale del Coni, non piacciono.
Non sembrano corrette politicamente, come le dichiarazioni rese dai Presidenti di Federazione.
Ciao
« Ultima modifica: Aprile 21, 2009, 11:01:02 am da mimmo »

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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #7 il: Aprile 21, 2009, 11:19:25 am »
Coni, Chimenti e Barelli in coro: "E' finita l'era Petrucci"
Venerdí 17.04.2009 09:32
Coni, Barelli scende in campo contro Petrucci.


 
LEGA VERSO IL COMMISSARIAMENTO

Si fa sempre più complicata la situazione nella Confindustria del Pallone. L'ultima assemblea tra le società di A e B, per esaminare le proposte di regolamento ha portato ad un nulla di fatto. ''La serie A - si legge nella nota - ha informato la serie B della decisione di non dare corso ad un confronto sulle rispettive proposte di revisione del Regolamento di Lega, revisione che si rende necessaria anche per l'adattamento conseguente alla riforma Melandri sui diritti audiovisivi''. La serie B, di contro, ha rinviato ogni decisione al prossimo 30 aprile. Il tempo sta per scadere e Giancarlo Abete presto potrebbe scegliere il nome del Commissario (non accadeva da 32 anni): in questi giorni si è parlato di Franco Carraro e Luca Pancalli per il ruolo...
Favoritissimo per la rielezioni al Coni fino a pochi giorni fa, ora inizia la campagna elettorale e Gianni Petrucci dovrà comunque calare qualche asso nella manica. Perché, a dispetto di quanto si pensava, i rivali stanno affilando le armi. E se inizialmente Franco Chimenti della  FederGolf pareva vittima predestinata, ora la sua candidatura più quella dell'emergentissimo Paolo Barelli cercherà di scompigliare dei giochi che parvano già fatti. Intanto i du sono andati all'attacco del re. "E' finita l'era Petrucci", ha esclamato Chimenti. "Non dico niente, rispetto il suo giudizio. Non faccio nessun commento. Non faccio dichiarazioni, il 6 maggio ci saranno le elezioni del Coni e vedremo", è stata la risposta con toni moderati del presidente uscente".


Petrucci vs Barelli
 
E Barelli, senatore Pdl, che lo sfida? Un'invasione di campo della politica? Asso nella manica di Silvio Berlusconi? Petrucci scherza e abbassa i toni anche nel caso: "Siamo tutti di passaggio su questa terra. La Pasqua che significa? Significa il passaggio dalla schiavitù alla libertà. Io non dico niente, paga sempre stare zitti". Non gli si scuce parole neanche domandandogli se si aspettava la candidatura di Barelli: "A tacere non si sbaglia mai".

Ma proprio dal presidente della FederNuoto parte il secondo fendente di giornata: "È giunto il momento di fare un passo in avanti, credo che ci sia la volontà di cambiare. Credo che Petrucci, e i suoi predecessori, abbiamo fatto il meglio che potevano fare. Credo però che il mondo va avanti e che in democrazia si possa prevedere di fare sempre meglio. Questo non vuol dire che si butta nel cestino tutto quanto si è fatto precedentemente. Non credo che la presentazione di tre candidature significhi una spaccatura dello sport italiano. Le competizioni se sono leali e garbate rappresentano un elemento di democrazia e pluralismo".

Intanto si sono chiuse oggi le candidature alle elezioni del Coni del 6 maggio, oltre alle tre candidature alla presidenza, ecco quelle per la Giunta, dove tra gli altri spiccano Giancarlo Abete e Giovanni Malagò.


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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #8 il: Aprile 21, 2009, 13:39:12 pm »
Roma, 22:05
CONI, ELEZIONI; SCAJOLA: GOVERNO E' NEUTRALE
Quella per la presidenza del Coni è «una competizione leale. È vero che Paolo Barelli è un senatore, ma credo che questo non debba essere un ostacolo. Mi piace ricordare che Barelli è innanzi tutto uno sportivo, è stato due volte finalista olimpico e per numerose volte campione italiano»: lo ha detto oggi il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola a margine di una cerimonia a Genova. «È evidente che sia il presidente del consiglio, sia i ministri, sia il governo tutto non possano che essere neutrali in un'elezione per la presidenza del Coni - ha proseguito Scajola -, ma questo non significa che non si debba valutare, a mio parere, che anche in quel settore ci debba essere ammodernamento». «Mi pare anche che Barelli abbia affermato che in caso di una sua elezione si dimetterebbe da senatore - ha concluso il ministro - fatto non previsto perchè non c'è incompatibilità, ma che fa ulteriore onore a Barelli, e so che questa dichiarazione ha avuto approvazione dal presidente Berlusconi». (20/04/2009) (Ansa)

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Ammazza.......... la neutralità!

Offline mimmo

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Re: ELEZIONI CONI
« Risposta #9 il: Aprile 21, 2009, 14:09:04 pm »
CONI non fa rima con Berlusconi…
Per la volata al CONI, alla discesa in campo di Paolo Barelli (presidente del nuoto e senatore Pdl) il Sottosegretario allo Sport Rocco Crimi estrae il cartellino rosso “E’ gioco pericoloso, nessuno può tirare in ballo Berlusconi, l’autonomia dello sport
   
 martedì 21 aprile 2009 
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Per l’elezione del presidente del CONI, che si terrà il 6 maggio a Roma, è dunque sceso in campo anche  il Sottosegretario allo Sport per sancire l’autonomia dello sport, e soprattutto a far sapere che mai il leader del Governo si è sognato di metterci lo zampino.  Bene, avanti con jucio Pedro... per dirla col Manzoni. Verum quod inutile, dicevano i latini, la verità non ha bisogno di dimostrazioni, ma non si sa mai, guidare il CONI è una grossa responsabilità,  e di fatto preoccupa un’azienda che spende 600 milioni di euro all’anno glorificando le medaglie ma lasciando irrisolti altri problemi, lo sport sociale, la scuola, gli impianti ormai invecchiati e costosi.

 Pronosticato quale responsabile del Turismo,  a sorpresa (piacevole)  l’onorevole Rocco Crimi  ha invece avuto  l’incarico di Sottosegretario allo Sport nel Governo Berlusconi, che marcia verso il primo anno di vita. Ruolo svolto fino ad oggi  dal medico messinese con mano felpata e in maniera impeccabile. Ma se qualcuno avesse mai pensato a un politico che parla da politico,  tentennante, a un pesce fuor d’acqua nel mondo dello sport - insomma a una figura minore -   è stato smentito quando rispondendo a una domanda sulla candidatura  al CONI ispirata direttamente da Berlusconi come ha dichiarato Paolo Barelli, ex campione di nuoto, presidente della Federnuoto e senatore Pdl, ha risposto così al suo collega di partita  con una metafora sportiva: “Si è trattato di un’entrata a gioco pericoloso che sarebbe stato meglio evitare”.

Nell’ambito del suo mandato, Crimi aveva auspicato non una ma più candidature, ma forse con altre modalità. Il 10 aprile Franco Chimenti, federgolf,  che pur essendo il meno giovane ha scelto la volata lunga partendo il 1° ottobre  proprio per approfondire in tutti gli aspetti i punti del programma e concordare con tutti i colleghi e i delegati un’azione riformatrice univoca, è stato anche il primo a ufficializzare la candidatura. Si è accodato due giorni dopo  Gianni Petrucci, 64 anni, da un decennio capo dello sport italiano  presentando il modulo per il terzo mandato, anche se si parla da mesi di un suo possibile incarico politico alle europee. Infine, vero colpo di teatro, subito dopo le elezioni dei rappresentanti degli atleti e dei dirigenti, cosa ancor più strana: il 15 aprile, a poche ore dalla chiusura delle liste, arriva la terza candidatura alla poltroni del CONI , quella di Barelli, 54 anni, (il non laureato dei tre) il quale vanta però il miglior curriculum sportivo: molti record e molti scudetti e un bronzo olimpico nel ’72.
 La sua decisione solleva un vero vespaio, sullo sfondo di un’inchiesta di Repubblica di presunti finanziamenti e abusi edilizi  che sarebbero legati  alla realizzazione di  piscine e centri natatori privati per  mondiali di nuoto in programma dal 17 luglio al 2 agosto nella capitale. Ma dopo quella di Giulio Andreotti, che a 30 anni di distanza dal famoso “fuori lo sport della politica” che permise alla squadra di Coppa Davis di giocare in Cile superando i cortesi di protesta popolare, arriva dal nord anche la voce autorevole del sindaco Chiamparino, il quale fa sapere che “diffiderei da un presidente che si fa sostenere dal mondo della politica”.

Ecco  quindi l’arbitro, o quel che si dice l’”autorità vigilante”,  di fronte al “gioco pericoloso”  è stato costretto a intervenire  ufficialmente,  per chiarire che Berlusconi era estraneo, per restare a una metafora sportiva, a qualsiasi invasione di campo.
“Non ho fatto altro che il mio dovere di vigilante – afferma  il sottosegretaria allo Sport- dovendo garantire l’autonomia dello sport e anche il rispetto del presidente del Consiglio. Nessuno può tirarlo in ballo, tutti sanno quanto sia un vero sportivo”
- In effetti, domandiamo a Crimi,  nessuno credeva che Berlusconi impegnato più che mai nei problemi dell’Abruzzo, liberista anche come sportivo avesse tempo e voglia di occuparsi della corsa al CONI.
“Posso solo riaffermare  che il  presidente Berlusconi è  sempre super partes, e l’ha dimostrato in tutte le occasioni, a cominciare dalla finanziaria, e successivamente quando di fronte a possibili tagli è intervenuto nuovamente. E poi è persona gentile e cordiale nei confronti di tutti”
- Lei ha dato un segnale chiaro e autorevole da parte della politica di rispettare l’autonomia dello sport, era dai tempi di Andreotti sulle polemiche per non mandare la squadra di Davis in Cile che non accadeva…
- “Ho l’abitudine di essere chiaro. Il 6 di maggio per la scelta del presidente si deve  poter votare in piena autonomia e nel segreto dell’urna”
- Anche i  suoi toni sono apparsi modulati ma convincenti, un vero colpo di cesello
“Ho una delega del presidente del Consiglio e la applico. E’ il mio modo di pensare e agire, con coerenza e correttezza”.
- Cosa auspica? Che Barelli faccia un passo indietro?
“Mi auguro che vinca il migliore, che ci sia una squadra forte e in grado di far crescere lo sport, sia di vertice ma anche di base”.
- Sta seguendo la candidatura italiana per i mondiali di basket 2014?
“Il Governo ha dato tutte le garanzie richiesta, ma la corsa è fra Italia, Spagna e Cina, non si tratta di una cosa semplice”.

Vedremo se dopo essere scivolato su questa “buccia di banana”  che ha creato un forte disappunto dentro il suo schieramento, Barelli continuerà la sua corsa. Gli conviene insistere? Lui minimizza, ripete che spera di cambiare il CONI, promette più spazi, più campi di gara, più gente che sappia insegnare. Dichiarazione che solleva le orecchie: più spazi, più campi uguale cementificazione?. Il  personaggio è molto esposto, è stato scelto per incarichi delicati, vedi la vicepresidenza della commissione  Pubblica Istruzione e Beni Culturali e membro di vigilanza Tv, e ha forti impegni imprenditoriali in prima persona (una società di ricerca di managers) ed è impegnato anche nelle ricostruzioni di zone disagiate. In questo momento avrebbe inoltre anche molto da fare coi mondiali, per i ritardi nella realizzazione degli impianti, e la promozione dell’evento che nasce fra polemiche nocive all’immagine del paese in questo sofferto pot-terremoto nel contesto di una crisi economica, con la classe politica sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica.
Gianni Petrucci intanto continua il suo giro d’Italia per incassare consensi (i votanti sono 79, con 40 si vince) ripetendo in un linguaggio andreottiano  di “confidare nel buon zio”, il professor Franco Chimenti mantiene tutta la sua determinazione, cosa che crea mistero e preoccupa i rivali sapendo che la sua specialità sono le vittorie in volata nelle corse più difficili e da dalla sua l’esperienza nel mondo dell’istruzione,  nel mondo della medicina e della salute (è docente e preside della facoltà di Farmacia alla Sapienza) e anche il rispetto degli ambientalisti (vedi l’alleanza con lega ambiente per il rispetto della natura nei circoli di golf), e la convinzione a livello alto che il cambiamento, e quindi un possibile autofinanziamento del “CONI succhia soldi” sia possibile solo con un uomo della sua tempra e preparazione. E’ l’uomo della discontinuità, vuole cambiare e poi lasciare a un giovane la sua eredità, sembra di capire.

In ogni caso  da questa partita sappiamo adesso che Rocco Crimi   è  un importante acquisto per lo sport. Ha raccontato di tenersi in forma ogni tanto all’Aniene, ricorda di essere stato un appassionato praticante a livello dilettantistico di tennis, calcio e sci e una vera promessa nel 100 metri ai tempi della scuola.
Ha dimostrato, in effetti, questa qualità per lo scatto breve, ma si è anche scoperto che per il nostro sport, che lui definisce “una piacevole liason” è una fortuna avere un esperto come lui, studioso e scrittore di tesi di lotta al doping, materia trattata in alcuni libri fondamentali per indicare un intervento drastico su questo flagello. Il suo bersaglio sono gli integratori che rovinano la salute e lo sport.

“Alla riunione dei ministri europei dello sport – spiega come intende affrontare il problema – ho posto un tema importante secondo la mia esperienza. Quello degli integratori alimentari nello sport, usati largamente nelle palestre. Non bisogna abusare di questi bibitoni, salvo entrare nella pericolosa linea di confine che è l’anticamera del doping, quindi è importante attuare un sistema adeguato di prevenzione”.


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