Autore Topic: NOTIZIE - ALTO ADIGE  (Letto 2668 volte)

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Offline mimmo

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NOTIZIE - ALTO ADIGE
« il: Agosto 17, 2011, 16:41:03 pm »
Poligono a Monte: bocciata la mozione dei Verdi

   CALDARO/VADENA. Bocciata, nonostante il sostegno di Rosa Thaler (vice Obmann della Volkspartei della Bassa Atesina), la mozione di Riccardo Dello Sbarba nella quale si chiedeva di rinunciare al progetto del poligono militare a Monte, o almeno di cercare l'intesa ufficiale con i Comuni interessati. Per il governatore altoatesino Luis Durnwalder, infatti, «le permute con l'Esercito sono vantaggiose». Elena Artioli (Lega) ha segnalato i timori della sezione del tiro a segno nazionale di Bolzano, che prepara anche i vigili urbani e fa un lavoro eccellente - partecipando anche a gare internazionali - e teme di non poter accedere al nuovo poligono. Ulli Mair ha poi parlato di un «teatrino della Svp della Bassa Atesina», segnalando che non era possibile che queste persone non sapessero nulla di un accordo che risale al 2007. È intervenuto poi Sven Knoll (SüdTiroler freiheit), segnalando che il poligono a San Maurizio non è certo paragonabile a quello di Caldaro.  Andreas Pöder (BürgerUnion) ha fatto riferimento agli accordi Esercito-Provincia, che comprendono anche la realizzazione di alloggi e sono costosi. Per il poligono, ha aggiunto, saranno spesi 2-3 milioni di euro, «ma cosa ne sarà delle altre strutture finora utilizzate, a San Maurizio e a Salorno»? Ha poi segnalato che il poligono è stato imposto contro la volontà di tutti e che la giunta avrebbe dovuto rifiutarsi di realizzarlo. Secondo Rosa Thaler Zelger (Svp) il progetto ha suscitato disappunto sottolineando che era stato informato solo il sindaco di Vadena. La popolazione locale avrebbe visto con favore l'assegnazione di aree in loco e non lo scambio con aree a Bolzano, «quindi lo sgravio di un altro comprensorio. C'era chi voleva la trasformazione della polveriera in un campo da golf, ma di questo non si era mai parlato». Per dimostrare che le permute con l'Esercito sono vantaggiose Durnwalder - tra i terreni in cessione - ha citato 40 ettari in centro a Merano, 6 ad Appiano, oltreché a Varna. Ha poi criticato il sindaco di Appiano Trettl per le proteste contro il poligono, anche perché al tempo stesso chiede di accelerare l'iter per ottenere l'ampio areale dell'ex caserma Mercanti. In effetti si tratta di un paradosso, perché Appiano su quell'areale vuole realizzare case, una zona artigianale, un centro per la protezione civile e, forse, una piscina coperta. (max)

Offline diamante

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #1 il: Maggio 20, 2013, 12:23:21 pm »

Offline VENDETTA

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #2 il: Agosto 04, 2013, 09:09:53 am »
http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2013/06/16/NZ_14_01.html

Poligono, rischio chiusura L’appello degli 850 soci
16 giugno 2013 —   pagina 14   sezione: Nazionale
Il periodo di massimo fulgore sportivo per la sezione bolzanina del Tiro a Segno va datato dalla metà degli anni Settanta alla metà del decennio successivo. In quel periodo molti dei suoi tiratori eccellono in campo nazionale e internazionale mietendo vittorie e importanti risultati sportivi. La figura di maggior spicco è Giuseppe De Chirico, atleta nazionale e olimpionico a Monaco di Baviera, dove si aggiudicò il quarto posto nella carabina libera a terra 50 metri calibro 22. Grazie ai prestigiosi risultati, il palmares della sezione Uits bolzanina si fregia di una medaglia d’oro di benemerenza del Coni e di tre stelle al merito. di Davide Pasquali wBOLZANO C’è grande preoccupazione fra gli 850 soci della sezione di Bolzano dell’Unione Italiana Tiro a Segno. La Provincia, infatti, ha intenzione di chiudere l’impianto non appena verrà realizzato il nuovo poligono di tiro militare all’ex polveriera di Vadena, a sud del lago di Caldaro. Così verranno sistemati gli Alpini, i professionisti, ma gli atleti? Rimarranno a piedi. Niente poligono per i corsi. Niente vivai giovanili. Niente gare. Niente allenamenti. Niente sessioni obbligatorie di tiro per vigili urbani, poliziotti, carabinieri, finanzieri. Sopralluogo. Ieri, il presidente della sezione bolzanina dell’Unione, Marco Berton, ha invitato al poligono la commissione sport del Comune. Per illustrare la situazione, ma soprattutto per mostrare cosa sia, questo benedetto poligono di tiro. Ad accompagnare la delegazione, l’atleta olimpica dei Carabinieri Petra Zublasing, che qui si allena. Perché occorre proprio spiegare, non solo ai commissari comunali, ma pure al bolzanino medio: qui non c’è mica solo il poligono militare, ma si svolge un’attività sportiva, di rango olimpico, con tanto di tornei, vivai giovanili, gente con una passione grande così. Tutti volontari che lavorano gratis. L’impianto ha otto decenni di vita alle spalle. Necessita di manutenzione e cura, quasi esclusivamente a carico dei soci. Si sviluppa per lungo, il poligono, su terreno in salita. Nella parte alta - tutta del demanio militare - il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì si addestrano gli alpini: armi di grosso calibro, mitragliatrici. Il terreno è inquinato dal piombo per via dei decenni di proiettili sparati e conficcatisi nel terreno. Nell’ambiente si mormora che la sola bonifica dell’area, se si decidesse di riconvertire per altri scopi, costerebbe almeno un paio di milioni di euro. Altri quattro costerà il nuovo poligono militare ai piedi del Monte di Mezzo, da realizzarsi in caverna. Il niet. Il poligono di Bolzano, dal demanio militare passerà alla Provincia. E il presidente Durnwalder ha già tuonato: a San Maurizio si chiude. E basta. E gli atleti? Vadano ad allenarsi a Caldaro. Dove esiste un poligono all’ultimo grido, con tanto di sistemi digitali per controllare il risultato dei tiri e proiettarlo su schermo per farlo vedere agli spettatori. È costato un patrimonio, lo usano in 25. I 25 soci del poligono caldarese. Nel paese dell’Oltradige pare che la chiusura di San Maurizio non vada affatto a genio, anche perché i bolzanini hanno già “minacciato” di iscriversi in blocco a Caldaro. Dove avrebbero la maggioranza, deciderebbero tutto loro, estrometterebbero gli autoctoni e, soprattutto, sparerebbero in 850. E siccome Caldaro è un paesino turistico scelto dai germanici per l’idilliaca pace... Richiesta. Al Comune, la sezione bolzanina ora chiede di premere sulla Provincia, per farsi cedere l’area del poligono di San Maurizio. Poi, a gestire, investire, curare e manutenere, penseranno loro. Sempre a titolo gratuito. È gente in gamba, con un bilancio annuale di 150 mila euro, solo mille dei quali provengono dalle casse pubbliche. Sarebbero anche disposti ad accendere un mutuo in banca per digitalizzare l’intero impianto. Il Comune avrebbe anche a disposizione una palazzina vuota da destinare alle associazioni. Tutto gratis. Klaus Ladinser ha promesso almeno questo: porterà la questione in maggioranza e in giunta. I tiratori bolzanini, ora, sperano.


Offline gunny

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #3 il: Agosto 04, 2013, 10:17:51 am »
Certo che un Tsn polo federale per l'attività nazionale e olimpica, basato su 25 soci, ne deve ricevere di soldini dall'ente federale per poter stare a "galla"... Vista la fatica che fanno in media le sezioni "normali"
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a brusa suta l' Susa

Offline pratesi

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #4 il: Agosto 06, 2013, 11:43:10 am »
Il poligono di Caldaro è veramente una chicca ! Probabilmente è costato quanto tre poligoni italiani normali. Vuol dire che alle spalle ha gente che ha soldini. Non sò chi siano, ma sarebbe molto bello se facessero qualcosa anche per i poligoni messi peggio e che lottano per trovare due soldi per "mantenere " quello che hanno.
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Offline giorgio

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #5 il: Agosto 06, 2013, 12:30:52 pm »
Il poligono di Caldaro è veramente una chicca ! Probabilmente è costato quanto tre poligoni italiani normali. Vuol dire che alle spalle ha gente che ha soldini. Non sò chi siano, ma sarebbe molto bello se facessero qualcosa anche per i poligoni messi peggio e che lottano per trovare due soldi per "mantenere " quello che hanno.
Pratesi


Non sai chi siano?  :o  ??? Non riesci neanche ad immaginarlo? ;) ;D

Offline Franz

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #6 il: Agosto 06, 2013, 14:31:16 pm »
Certo che un Tsn polo federale per l'attività nazionale e olimpica, basato su 25 soci, ne deve ricevere di soldini dall'ente federale per poter stare a "galla"... Vista la fatica che fanno in media le sezioni "normali"
non vorrei fossero 25 persone stipendiate per far funzionare il polo federale!  ;)

Offline pratesi

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #7 il: Agosto 06, 2013, 18:32:18 pm »
Giorgio, Giorgio.....
Pratesi

Offline VENDETTA

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Re:NOTIZIE - ALTO ADIGE
« Risposta #8 il: Agosto 05, 2014, 22:18:12 pm »
http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2014/06/28/news/poligono-di-tiro-stop-al-progetto-1.9506584

Poligono di tiro, stop al progetto
Mancano i soldi: la Provincia revoca la gara per l’impianto previsto tra i meleti a Maia Bassa
28 giugno 2014       
MERANO. A un passo dall'assegnazione del bando d'appalto per la costruzione delle opere edili, il progetto di costruire un nuovo sontuoso poligono di tiro tra i campi di mele di Maia Bassa torna nel cassetto. La stazione appaltante provinciale l'altro giorno, dopo aver addirittura ricevuto le offerte di ben 6 imprese di costruzioni, disponibili a effettuare i lavori, ha emesso un provvedimento di revoca della gara. Il motivo è semplice, forse il più semplice di tutti. Per costruire quel poligono la giunta provinciale non ha i soldi.
Tradotto il presidente Kompatscher in prima persona cancella un progetto fortemente sostenuto dal suo predecessore Luis Durnwalder. Di questi tempi meglio impegnare quattrini, quei pochi che ci sono, in opere di interesse pubblico come strade, ospedali o scuole piuttosto che in un poligono destinato a una elite di cacciatori e per le esercitazioni delle forze dell'ordine. Un campo di tiro coperto per il quale non si era badato a spese in fase progettuale, una cattedrale tra i meli di Maia Bassa, un mega impianto da 4,7 milioni di euro, disegnato su due piani e capace di ospitare diverse piste di tiro a seconda delle specialità e delle armi, ma addirittura tribune per spettatori, spazi per il tiro al cinghiale o alla lepre mobile, aula d'esami e, per non farsi mancare nulla, anche una sala esposizione per il museo dei cacciatori.
La revoca del finanziamento (per il primo lotto il prezzo indicato a base d'asta era fissato in 1,99 milioni di euro) è stata decisa nelle scorse settimane dalla giunta provinciale e alla stazione appaltante non è rimasto che procedere con la revoca causa il venir meno del finanziamento. Non si tratta, spiegano all'Agenzia provinciale per le foreste e il demanio, di una cancellazione totale dell'investimento, ma di uno stralcio parziale. A restare con un palmo di naso, ci sono diverse categorie coinvolte nel progetto. Per prime le sei aziende che nelle scorse settimane avevano presentato la loro offerta: sono le ditte Bettiol srl, Ices srl, Bordignon srl, Iobstraibizer srl, Beton Costruzioni spa e Tiefbau & Transporten Gmbh. Ma a restare a bocca aperta è anche la potente lobby dei cacciatori, che già assaporavano di poter usare entro il 2016 il nuovo impianto. Incerta diventa ora anche la posizione del Comune di Merano, visto che senza il nuovo poligono in fondo a via Rabbiosi, dovrà essere per forza di cose tenuto in vita il campo di tiro al coperto in via Castel Gatto. Una struttura e un'area questa che la giunta Januth ha deciso di acquistare (la prima rata da 400 mila euro del pagamento in 4 anni è già stata bonificata) per posizionare tra l'altro il nuovo campo da calcio del Maia Alta, che nei piani del centro sperimentale di Laimburg sarà sfrattato per consentire l'ampliamento del parcheggio per i visitatori dei giardini di castel Trauttmansdorff. Il progetto per il nuovo poligono per gare nazionali e internazionali di tiro sportivo e venatorio all'ex scalo merci prevedeva uno sviluppo su due piani, uno interrato. Dentro la struttura avrebbe dovuto esserci spazio anche per il museo del cacciatore e un appartamento per il custode.
Nei piani il poligono avrebbe dovuto avere a disposizione quattro stand: da dieci metri per il tiro ad aria compressa, da 25 metri per la pistola automatica, da 50 metri per i calibro 22 e da 100 metri per il fucile da caccia. Lo spazio più ampio era riservato al calibro 22, stand da oltre 1.700 metri quadrati nel quale avrebbero potuto sparare in contemporanea fino a 10/12 tiratori. Ogni stand prevedeva tribune o comunque uno spazio riservato agli spettatori. Nell'edificio il progetto prevedeva anche un bar, un foyer e persino un'aula per gli esami di caccia da 90 metri quadrati. Poi un’armeria, alcuni uffici tra i quali quello della direzione gara.
La nuova palazzina avrebbe dovuto occupare oltre la metà dello spazio che fino a un paio d'anni fa era occupato dal campo da cross. Lungo la ferrovia e l'Adige inoltre era prevista la costruzione di una quindicina di posti auto.

La crisi si sente anche in alto adige.

La politica del trentennio (1980 -2010) s'è mangiata mezza....l'intera penisola.