Autore Topic: A Fuoco TSN Carpi  (Letto 3749 volte)

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Online Valerio

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Alti come pini, forti come torri, uniti come catene.
Tasi e Tira

Offline armageddon

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #1 il: Novembre 08, 2018, 21:15:19 pm »
l'hanno presa bene,l'anziano rideva

Offline attiliofanini

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #2 il: Novembre 09, 2018, 13:21:31 pm »
https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/incendio-carpi-1.4285462
Sono vecchie , anzi vecchissime storie che purtroppo si ripetono e si ripeteranno nelle strutture sezionali.
Debbono esse riviste le normative sia di costruzione sia di mantenimento e , chi è preposto a vigilanza deve vigilare .
Devono essere istituiti registri ben specifici riportanti gli eventi di manutenzione ordinaria ai locali di tiro e devono essere responsabilizzati i direttori di tiro e presidenti di ciò che potrebbe accadere in assenza di tali interventi. Purtroppo non è il primo e non sarà l'ultimo se si continua a gestire con l'assenza della manutenzione . Indubbiamente devono essere riviste le progettazioni , basta con tutti quei legnami e alveari di spugne insonorizzanti piene di micro fori  , ormai è chiaro che sono trappole per la raccolta dell'incombusto che prima o poi  provocherà l'incendio. Pordenone , Prato , Pistoia ecc.ecc fino a carpi ne sono l'esempio.
Mi dispiace moltissimo dell'accaduto ma non posso non evidenziare che senza sostanziali rimedi efficaci non sarà l'ultima vicenda che annerirà il nostro TSN.

Offline gunny

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #3 il: Novembre 11, 2018, 12:22:26 pm »
Brutta storia...

Purtroppo tutti ci si atteggia come se queste cose possano accadere solo agli altri, ognuno nella propria sezione pensa si essere invincibile.
Ma non è così!!! e i fatti ripeto, purtroppo, lo dimostrano.

Ma altrettanto spesso accade che sia i dirigenti delle sezioni, che quelli di UITS, continuano a far finta di nulla di fronte al fatto che avere in gestione strutture pubbliche (demanio militare o civili) non significa esserne padroni e poterci fare quello che pare.

I dirigenti UITS continuano ad far finta di nulla che sono le sezioni ad avere in consegna le strutture e le aree, e che le sezioni non sono emanazioni o diramazioni della stessa UITS bensì anti autonomi sotto qualunque profilo, salvo l'affiliazione sportiva.

Ciò è dimostrato fin dalla "famosa" sentenza del TAR dell'agosto 2015 nella quale nel ricorso della sez. del TSN di Roma, UITS cercò di insinuarsi come parte attiva e i giudici glielo negarono per due motivi: UITS non ha nulla a che fare con le agibilità, UITS è "solo" ente vigilante delle sezioni.

Quindi i signori dirigenti delle Sezioni TSN, in primis il presidente del CD che ha la rappresentanza legale (e responsabilità penale), non possono continuare a mettersi a 90° con la testa sotto la sabbia come gli struzzi... ormai qui l'abbiamo scritto tante di quelle volte da farci venire il vomito!

Ma l'atteggiamento superficiale non va a danno dei soli dirigenti, perché ma la responsabilità penale, sopratutto in caso di incidenti come quello di Carpi e simili, è estesa al direttore di tiro in quel momento responsabile delle attività.

I padroni delle strutture, quelli veri, arrivano a sapere le cose dopo gli altri (ma anche questa a mio avviso è una colpa), e chi deve vigilare sembra non farlo nel modo in cui ci si aspetterebbe, con diffide e/o censure di operati non consoni.

Nel frattempo di veder cambiare qualcosa in concreto quasi sicuramente saremo costretti a leggere del prossimo incidente...
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a brusa suta l' Susa

Offline diamante

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #4 il: Novembre 11, 2018, 12:58:43 pm »
Brutta storia...

Purtroppo tutti ci si atteggia come se queste cose possano accadere solo agli altri, ognuno nella propria sezione pensa si essere invincibile.
Ma non è così!!! e i fatti ripeto, purtroppo, lo dimostrano.

Ma altrettanto spesso accade che sia i dirigenti delle sezioni, che quelli di UITS, continuano a far finta di nulla di fronte al fatto che avere in gestione strutture pubbliche (demanio militare o civili) non significa esserne padroni e poterci fare quello che pare.

I dirigenti UITS continuano ad far finta di nulla che sono le sezioni ad avere in consegna le strutture e le aree, e che le sezioni non sono emanazioni o diramazioni della stessa UITS bensì anti autonomi sotto qualunque profilo, salvo l'affiliazione sportiva.

Ciò è dimostrato fin dalla "famosa" sentenza del TAR dell'agosto 2015 nella quale nel ricorso della sez. del TSN di Roma, UITS cercò di insinuarsi come parte attiva e i giudici glielo negarono per due motivi: UITS non ha nulla a che fare con le agibilità, UITS è "solo" ente vigilante delle sezioni.

Quindi i signori dirigenti delle Sezioni TSN, in primis il presidente del CD che ha la rappresentanza legale (e responsabilità penale), non possono continuare a mettersi a 90° con la testa sotto la sabbia come gli struzzi... ormai qui l'abbiamo scritto tante di quelle volte da farci venire il vomito!

Ma l'atteggiamento superficiale non va a danno dei soli dirigenti, perché ma la responsabilità penale, sopratutto in caso di incidenti come quello di Carpi e simili, è estesa al direttore di tiro in quel momento responsabile delle attività.

I padroni delle strutture, quelli veri, arrivano a sapere le cose dopo gli altri (ma anche questa a mio avviso è una colpa), e chi deve vigilare sembra non farlo nel modo in cui ci si aspetterebbe, con diffide e/o censure di operati non consoni.

Nel frattempo di veder cambiare qualcosa in concreto quasi sicuramente saremo costretti a leggere del prossimo incidente...




http://www.voce.it/it/articolo/1/attualita/Carpi-giornali-Poligono-esposto-2016-Benatti-moschee-cortei-islamici

Sono ancora concentrate sull'incendio del Poligono di Tiro (foto Carlino) le aperture odierne dei quotidiani. Con la Gazzetta che comincia il proprio servizio esattamente là dove il Carlino lo conclude, ovvero sulla notizia che nel 2016 era stato presentato un esposto, rimasto senza esito, per denunciare presunte carenze strutturali dell'edificio.
E così, il Carlino si diffonde sulla ricostruzione dell'episodio, sull'ipotesi al vaglio degli inquirenti che c'entri la polvere da sparo depositata sulle paratie, sul fascicolo aperto dalla Procura per danneggiamento colposo, ospitando dichiarazioni del Presidente dell'Unione italiana del Tiro a segno che non sa spiegarsi le ragioni dell'accaduto. L'articolo con un riferimento all'esposto del 2016. La Gazzetta prende invece spunto proprio da questo esposto, illustrandone nel dettaglio il contenuto, facendo anche il nome della tiratrice che lo aveva presentato per sottolineare carenze di vario tipo, dalla recinzione incompleta al rischio di pallottole vaganti alla pavimentazione inidonea dell'area di tiro, fino all'inagibilità dell'area osservatori riservata al pubblico. Anche la Gazzetta conclude con le considerazioni del Presidente dell'associazione concessionaria della gestione dell'impianto da parte del Genio militare, che parla di almeno 200 mila euro necessari per riportare la struttura alle condizioni originarie.
 

Offline lucia

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #5 il: Novembre 11, 2018, 14:36:12 pm »
Perchè tutti i poligoni dovrebbero avere l'agibilità del Genio Militare. ( anche per la prima categoria)

Offline VENDETTA

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #6 il: Novembre 11, 2018, 14:45:22 pm »
Perchè tutti i poligoni dovrebbero avere l'agibilità del Genio Militare. ( anche per la prima categoria)

E allora...quindi...cosa significa...cosa vuoi dire "caro" Lucia?



Il problema è diverso se la Sezione non ha l'agibilità degli stand o  l'autorizzazione all'esercizio del tiro, la

sezione ed i suoi responsabili non possono operare senza se e senza ma!

Non è sufficiente, a livello penale, porre come responsabilità a carico del Presidente della Sezione TSN solo il

danneggiamento colposo o aggravato ma pure, attenzione, sono a mio avviso,  da porre a carico anche dell' autorità

Militare......dell'UITS etc.etc. l'omessa vigilanza e gli spari in luogo pubblico senza licenza ( se non

hai l'agibilità o hai ricevuto la diffida tu non puoi far sparare ) e se proprio non foste contenti, se la sezione era diffidata c'è

inottemperanza ad un ordine dell'autorità.

Quindi cari signori Presidenti TSN, so'  che tanti di voi s'affacciano timidamente su Concentrica, sappiate che il vero nemico

non era la Visconti che v'aveva avvisato ma la ex dirigenza Federale che non voleva il vostro bene ma solo curare i

propri interessi nell'ignoranza di tanti che oggi hanno problemi o che in futuro ce l'avranno.

Siamo alla resa dei conti ma la svolta dipenderà proprio da chi ignora.



« Ultima modifica: Novembre 11, 2018, 15:15:14 pm da VENDETTA »

Offline diamante

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #7 il: Novembre 12, 2018, 05:50:04 am »


http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2018/11/11/news/un-esposto-del-2016-accende-i-sospetti-il-poligono-di-tiro-risultava-inagibile-1.17452613

 

Un esposto del 2016 accende i sospetti «Il poligono di tiro risultava inagibile»

Il documento presentato da una sportiva a tante autorità «Non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro in questi anni» di S.A.
 
 

11 novembre 2018

 

Un esposto che, da almeno due anni, evidenziava l’inagibilità del poligono di tiro di Cibeno, dove giovedì è divampato un violento incendio e otto persone si sono salvate per miracolo.

Lo ha indirizzato a più soggetti, tra i quali il Ministero della difesa, l’esercito, il Comune di Carpi, la procura, Arpae e Legambiente, Anna Visconti, ex tiratrice. Visconti cerca da anni di portare in luce lo stato dei poligoni di tiro sparsi sul territorio nazionale. Le sue segnalazioni sono confluite, in parte, anche in un’interrogazione al ministro della difesa, presentata dall’ex parlamentare Manuela Ghizzoni nel 2009.

«Non ho riscontrato nessun esito dopo l’esposto, tranne da Arpae, che ci ha fatto sapere di non essere in possesso della documentazione alla quale si faceva riferimento, ma non avevamo rivolto all’ente questa richiesta» puntualizza Anna Visconti.

L’esposto è molto articolato e si sviluppa su alcuni precisi capisaldi. La sezione del tiro a segno di via Chiesa di Cibeno, si legge nel documento, probabilmente, «non ha l’agibilità al tiro di terza categoria necessaria per lo svolgimento delle esercitazioni o gare dei tiratori con carabine di grosso calibro». Ancora, si ipotizza che «le esercitazioni infrasettimanali o le gare, se effettuate nel poligono, potrebbero causare la fuoriuscita di proiettili vaganti anche per 5 chilometri». Secondo quanto riporta l’esposto, inoltre, «i muri di chiusura sono realizzati solo parzialmente». L’area osservatori, poi, pare «non abbia l’agibilità per pubblico spettacolo che viene rilasciata dall’apposita commissione di cui fa parte obbligatoriamente un tecnico del Coni e altri». L’area tiratori, si legge sempre nel documento, «sembra non avere i box di tiro con pavimento in cemento in piastrelle rivestito da gomma di spessore idoneo per trattenere le pallottole che lo colpiscano accidentalmente». Un punto questo importante, considerato che tra le ipotesi sulle cause che hanno provocato il rogo di giovedì scorso, c’è quella della presenza di materiale infiammabile sul pavimento che, dopo lo sparo, potrebbe aver preso fuoco. «Un’impresa di pulizie veniva una volta alla settimana: tutto veniva passato al setaccio, compresi i pavimenti - spiega il presidente del Tsn Carpi, Giuseppe Martinelli - Non so spiegarmi, quindi, quali siano le cause. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo tornati al poligono in cinque amici: ci chiedevamo come sia stato possibile. Certo, se volessimo rifare il poligono come prima, il costo sarebbe elevato: si parla di 200mila euro anche se è difficile quantificare. Considerato che ogni tiratore spende 10 euro per passare qualche ora in un box, ce ne vogliono di soldi... E teniamo conto che solo 6 anni fa abbiamo speso 70mila euro

per ripristinare l’edificio dopo il sisma». La Polizia intanto ha indicato l’incendio colposo come ipotesi di reato. Anche due agenti del commissariato sono rimasti intossicati dai gas respirati durante il soccorso all’anziano rimasto intrappolato nel bagno. —

S.A.

Offline lucia

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #8 il: Novembre 12, 2018, 09:36:26 am »
Concordo con Vendetta mi ero espressa male,volevo dire che se non c'è l'agibilità del Genio Militare il poligono non può essere operativo, non credo che un Presidente si prenda la responsbilità (pure penale) di far sparare lo stesso rischia tantissimo.

Offline gunny

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Re:A Fuoco TSN Carpi
« Risposta #9 il: Novembre 12, 2018, 12:19:42 pm »
Concordo con Vendetta mi ero espressa male,volevo dire che se non c'è l'agibilità del Genio Militare il poligono non può essere operativo, non credo che un Presidente si prenda la responsbilità (pure penale) di far sparare lo stesso rischia tantissimo.

Cara Lucia,
non nascondiamoci dietro a un dito... la realtà è che quello che affermi sembra accadere da parecchi anni a questa parte proprio nel senso dell'assunzione di una responsabilità che non ci si può nemmeno assumere, perché le strutture sono pubbliche!!!
I dirigenti delle sezioni non ne possono disporre come fossero i proprietari, perché ne sono semplici conduttori, e UITS non ha alcuna voce in capitolo in tale "contratto".

Per diversi anni si è pure creduto alle favole ovvero che l'agibilità fosse competenza di UITS, e quindi in molti hanno pensato (chi forse in buona fede, chi forse approfittandone...), che effettivamente qualche responsabilità potesse ricadere in capo a UITS, e invece no!!!

La dimostrazione la si è avuta in tutti i vari procedimenti penali a carico dei vari presidenti di quei TSN nei quali purtroppo ci sono stati incidenti con morti e feriti, dove UITS non è mai stata chiamata in causa.

Ma altrettanta responsabilità ce l'avrebbero anche gli altri due enti vigilanti: il Min. Difesa e Min. Interno!!!
Il primo perché nella grande maggioranza dei casi è proprietario delle strutture, quindi è ben a conoscenza dell'esistenza o meno dell'agibilità, anche se pare che difetti un censimento aggiornato delle strutture affidate alle sezioni TSN.
Il secondo perché potrebbe rispondere di omessa vigilanza con grave rischio per la sicurezza pubblica nel caso una sezione TSN eserciti le proprie funzioni di certificazione e di addestramento in impianti non agibili, in quanto gli iscritti d'obbligo oltretutto se "armati", quando si esercitano è come se fossero sul luogo di lavoro, per non parlare di privati e soci volontari, oltre a potersi configurare l'ipotesi di falso in atto pubblico e nullità delle certificazioni in quanto rilasciate senza disporre di strutture idonee e/o agibili allo scopo.

Ce n'è abbastanza? evidentemente no... ma come era uso di tanti ex-consiglieri federali: "va tutto bene, madama la marchesa!"... si va tutto bene finché il "culo" è quello degli altri!!!
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