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A Fuoco TSN Carpi

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Valerio:
https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/incendio-carpi-1.4285462

armageddon:
l'hanno presa bene,l'anziano rideva

attiliofanini:

--- Citazione da: Valerio - Novembre 08, 2018, 18:23:45 pm ---https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/incendio-carpi-1.4285462

--- Termina citazione ---
Sono vecchie , anzi vecchissime storie che purtroppo si ripetono e si ripeteranno nelle strutture sezionali.
Debbono esse riviste le normative sia di costruzione sia di mantenimento e , chi è preposto a vigilanza deve vigilare .
Devono essere istituiti registri ben specifici riportanti gli eventi di manutenzione ordinaria ai locali di tiro e devono essere responsabilizzati i direttori di tiro e presidenti di ciò che potrebbe accadere in assenza di tali interventi. Purtroppo non è il primo e non sarà l'ultimo se si continua a gestire con l'assenza della manutenzione . Indubbiamente devono essere riviste le progettazioni , basta con tutti quei legnami e alveari di spugne insonorizzanti piene di micro fori  , ormai è chiaro che sono trappole per la raccolta dell'incombusto che prima o poi  provocherà l'incendio. Pordenone , Prato , Pistoia ecc.ecc fino a carpi ne sono l'esempio.
Mi dispiace moltissimo dell'accaduto ma non posso non evidenziare che senza sostanziali rimedi efficaci non sarà l'ultima vicenda che annerirà il nostro TSN.

gunny:
Brutta storia...

Purtroppo tutti ci si atteggia come se queste cose possano accadere solo agli altri, ognuno nella propria sezione pensa si essere invincibile.
Ma non è così!!! e i fatti ripeto, purtroppo, lo dimostrano.

Ma altrettanto spesso accade che sia i dirigenti delle sezioni, che quelli di UITS, continuano a far finta di nulla di fronte al fatto che avere in gestione strutture pubbliche (demanio militare o civili) non significa esserne padroni e poterci fare quello che pare.

I dirigenti UITS continuano ad far finta di nulla che sono le sezioni ad avere in consegna le strutture e le aree, e che le sezioni non sono emanazioni o diramazioni della stessa UITS bensì anti autonomi sotto qualunque profilo, salvo l'affiliazione sportiva.

Ciò è dimostrato fin dalla "famosa" sentenza del TAR dell'agosto 2015 nella quale nel ricorso della sez. del TSN di Roma, UITS cercò di insinuarsi come parte attiva e i giudici glielo negarono per due motivi: UITS non ha nulla a che fare con le agibilità, UITS è "solo" ente vigilante delle sezioni.

Quindi i signori dirigenti delle Sezioni TSN, in primis il presidente del CD che ha la rappresentanza legale (e responsabilità penale), non possono continuare a mettersi a 90° con la testa sotto la sabbia come gli struzzi... ormai qui l'abbiamo scritto tante di quelle volte da farci venire il vomito!

Ma l'atteggiamento superficiale non va a danno dei soli dirigenti, perché ma la responsabilità penale, sopratutto in caso di incidenti come quello di Carpi e simili, è estesa al direttore di tiro in quel momento responsabile delle attività.

I padroni delle strutture, quelli veri, arrivano a sapere le cose dopo gli altri (ma anche questa a mio avviso è una colpa), e chi deve vigilare sembra non farlo nel modo in cui ci si aspetterebbe, con diffide e/o censure di operati non consoni.

Nel frattempo di veder cambiare qualcosa in concreto quasi sicuramente saremo costretti a leggere del prossimo incidente...

diamante:

--- Citazione da: gunny - Novembre 11, 2018, 12:22:26 pm ---Brutta storia...

Purtroppo tutti ci si atteggia come se queste cose possano accadere solo agli altri, ognuno nella propria sezione pensa si essere invincibile.
Ma non è così!!! e i fatti ripeto, purtroppo, lo dimostrano.

Ma altrettanto spesso accade che sia i dirigenti delle sezioni, che quelli di UITS, continuano a far finta di nulla di fronte al fatto che avere in gestione strutture pubbliche (demanio militare o civili) non significa esserne padroni e poterci fare quello che pare.

I dirigenti UITS continuano ad far finta di nulla che sono le sezioni ad avere in consegna le strutture e le aree, e che le sezioni non sono emanazioni o diramazioni della stessa UITS bensì anti autonomi sotto qualunque profilo, salvo l'affiliazione sportiva.

Ciò è dimostrato fin dalla "famosa" sentenza del TAR dell'agosto 2015 nella quale nel ricorso della sez. del TSN di Roma, UITS cercò di insinuarsi come parte attiva e i giudici glielo negarono per due motivi: UITS non ha nulla a che fare con le agibilità, UITS è "solo" ente vigilante delle sezioni.

Quindi i signori dirigenti delle Sezioni TSN, in primis il presidente del CD che ha la rappresentanza legale (e responsabilità penale), non possono continuare a mettersi a 90° con la testa sotto la sabbia come gli struzzi... ormai qui l'abbiamo scritto tante di quelle volte da farci venire il vomito!

Ma l'atteggiamento superficiale non va a danno dei soli dirigenti, perché ma la responsabilità penale, sopratutto in caso di incidenti come quello di Carpi e simili, è estesa al direttore di tiro in quel momento responsabile delle attività.

I padroni delle strutture, quelli veri, arrivano a sapere le cose dopo gli altri (ma anche questa a mio avviso è una colpa), e chi deve vigilare sembra non farlo nel modo in cui ci si aspetterebbe, con diffide e/o censure di operati non consoni.

Nel frattempo di veder cambiare qualcosa in concreto quasi sicuramente saremo costretti a leggere del prossimo incidente...

--- Termina citazione ---




http://www.voce.it/it/articolo/1/attualita/Carpi-giornali-Poligono-esposto-2016-Benatti-moschee-cortei-islamici

Sono ancora concentrate sull'incendio del Poligono di Tiro (foto Carlino) le aperture odierne dei quotidiani. Con la Gazzetta che comincia il proprio servizio esattamente là dove il Carlino lo conclude, ovvero sulla notizia che nel 2016 era stato presentato un esposto, rimasto senza esito, per denunciare presunte carenze strutturali dell'edificio.
E così, il Carlino si diffonde sulla ricostruzione dell'episodio, sull'ipotesi al vaglio degli inquirenti che c'entri la polvere da sparo depositata sulle paratie, sul fascicolo aperto dalla Procura per danneggiamento colposo, ospitando dichiarazioni del Presidente dell'Unione italiana del Tiro a segno che non sa spiegarsi le ragioni dell'accaduto. L'articolo con un riferimento all'esposto del 2016. La Gazzetta prende invece spunto proprio da questo esposto, illustrandone nel dettaglio il contenuto, facendo anche il nome della tiratrice che lo aveva presentato per sottolineare carenze di vario tipo, dalla recinzione incompleta al rischio di pallottole vaganti alla pavimentazione inidonea dell'area di tiro, fino all'inagibilità dell'area osservatori riservata al pubblico. Anche la Gazzetta conclude con le considerazioni del Presidente dell'associazione concessionaria della gestione dell'impianto da parte del Genio militare, che parla di almeno 200 mila euro necessari per riportare la struttura alle condizioni originarie.
 

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