Ciao a Tutti,
ognuno dice qualcosa, (viva la democrazia), ma cosa in termini costruttivi? Come si vuole strutturare l’organizzazione di vertice dei tiratori sportivi? Ci dovrà essere una base? Raggruppata in Sezione o in associazioni sportive di diritto privato?
Leggo invece di tutto, ma non si può ragionare per assurdo. Grazie per la stima riconosciutami dagli amici tutti, questo è un forum di appassionati uniti dalla passione per il tiro, è chiaro che ci incontriamo nei poligoni e che tanti si conoscono in modo diretto, e quindi sono nickkati solo per gli altri utenti. Come forum impersonale non ha specie riferire di accadimenti personali, bastano le idee e principi, i punti di vista, e anche le dissociazioni di pensiero sono quindi ben accette perché si legge di diversi punti di vista. Mi sto ancora interrogando su chi possa essere “mio cugino”, mi dovrò affidare a una società di araldica per scoprire discendenze o ramificazioni familiari a me non note!! Accetto che Carlo Mantegazza abbia dovuto palesare la sua identità perché direttamente citato per certi accadimenti, ma avrebbe pure potuto ometterlo, non ha senso opporsi a denunce anonime, anonimamente si può sparare a Zero su chiunque ma Zero resta. Ognuno invece può argomentare i propri punti di vista.
Mi ricordo di certi teoremi di analisi ai tempi dell’Università dimostrati per assurdo, noi dobbiamo vedere le cose, invece, per quello che sono, essere pratici e non disquisire sulle espressioni letterali o normativistiche – lasciamolo fare a chi è di mestiere – anche se va a loro poi rappresentato cosa vogliamo essere e vedere se riescono a tradurre in termini letterali – normativistici - i fini operativi prospettati.
Non so come si sta evolvendo il mondo del TSN per gli aspetti di riordino, Obrist ci ha illustrato cosa vogliamo diventare e tanti lo hanno condiviso, un gruppo di lavoro - compresi i “colonnelli” - ha buttato giù uno stralcio con delle proposte di aggiornamento, e Obrist ci sta lavorando a pieno ritmo con i Ministeri competenti.
Ho letto la relazione del giudice Mori sull’abolizione dell’UITS, con in evidenza i paradossi giuridici che ci caratterizzano in termini di Federazione (o Unione). Mi piacerebbe trarne qualche spunto – in corsivo le riprese di Mori:
“ Allo stato si deve ritenere che la maggior parte dei provvedimenti dell’UITS concernenti le sezioni del TSN siano illegittimi per mancanza di ogni potere normativo da parte dell’UITS, quanto meno per tutto ciò che non riguarda l’attività sportiva. Di certo non potevano scavalcare le leggi e la legge del 1944 chiaramente diceva che Sezioni del TSN ed UITS sono due entità separate, ciascuna con i proprio organi di amministrazione i quali, ovviamente, potevano decidere solo per sé e non per l’altro ente!
Ma io ho visto alle elezioni i Presidenti dei TSN votare e quindi eleggere i vertici dell’UITS e, forse, quindi, i loro vertici o chi altri?.Boh!! Chi ci capisce è bravo.
Si consideri che le sezioni del TSN erano enti di diritto pubblico, mentre i reparti sportivi dell’UITS presso le Sezioni del TSN erano di diritto privato, senza alcuna personalità giuridica e quindi necessariamente subordinate.
E allora abbiamo fatto meglio della rivoluzione francese, gli enti di diritto che eleggono i vertici di diritto privato (non c’è specificazione di cosa).
Di certo sono illegittimi i provvedimenti che hanno fissato tariffe e prezzi per attività di precisa competenza esclusiva del TSN (corsi per maneggio armi, corsi per guardie giurate, ecc.) che nulla hanno a che vedere con il tiro sportivo agonistico.
(!) Ognuno potrà fare come vuole allora? È un paradosso peggiore dell’asserto. Il manifesto concordato con i Ministeri non ha alcun valore quindi? Mi sembra che lo Sezioni lo adottino senza controbattute.
Di certo sono illegittimi i provvedimenti con cui l'UITS ha preteso di interferire sulla elezione degli organi sociali del TSN. Di certo l'UITS non poteva cancellare le sezioni del TSN organizzandone i soci come associazioni sportive. Sarebbe come se una associazione di medici o di malati decidesse di chiudere gli ospedali pubblici! Di certo l’UITS non poteva introdurre negli statuti delle Sezioni illegittimi controlli del Ministero dell’Interno il quale non può interferire sulle esclusive competenze del Ministero della Difesa.
Per quanto mi riguarda, so che esistono i “combinati disposti” ma non mi metterei mai a discutere di diritto – e di termini di applicabilità - con un giudice. So anche che in Italia abbiamo più leggi che uomini, ecco perché è difficile a volte venire a capo anche delle più (apparenti) semplici questioni. Nulla è così semplice come sembra all’apparenza. Le casistiche sono infinite.
Ma davvero le sezioni del TSN sono assimilabili a Ente Pubblico? I loro dipendenti sono assunti con concorso pubblico?
Da Wikipedia:
Un ente pubblico è una persona giuridica creata secondo norme di diritto pubblico, attraverso la quale la pubblica amministrazione svolge la funzione amministrativa. Gli enti pubblici si contrappongono, quindi, alle persone giuridiche create secondo norme di diritto privato, le quali, se sono per lo più destinate a perseguire interessi di carattere privato, possono tuttavia svolgere anch'esse funzioni amministrative.
O è la UITS forse, più correttamente, da assimilare a “organismo” di diritto pubblico?
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:
Nell'ordinamento italiano e in quello degli altri stati appartenenti all'Unione Europea l'organismo di diritto pubblico è un soggetto giuridico collettivo, non necessariamente appartenente al settore pubblico, individuato per la prima volta dalla Direttiva n. 92/50 come «qualsiasi organismo istituito per soddisfare specificatamente bisogni di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale». Si tratta, dunque, di soggetti giuridici patrimonializzati o controllati o sovvenzionati dallo Stato o da un altro ente pubblico.
Che è l’asserto dello Statuto dell’Unione.
Tornando allo scritto di Mori, specialmente quando parla delle “prospettive future”:
Prospettive future
Non vi è dubbio che sarà necessario che i tiratori italiani si impegnino per una riforma del TSN tenendo conto che:
- l’interesse dei militari per i poligoni del TSN è notevolmente diminuito; essi possono essere ancora interessati ad utilizzare certi poligoni, ma non hanno interesse ad esserne responsabili o coinvolti nella loro gestione;
- nulla impedisce che i poligoni demaniali vengano trasferiti agli enti locali i quali, in tutti quei casi in cui i poligoni si trovano in zone abitate, potrebbero trasferirli in zone più adatte, senza alcun costo perché i terreni dei poligoni hanno un notevole valore (questa operazione è il sogno nel cassetto di molti amministratori pubblici e palazzinari);
- la concorrenza di poligoni privati ha dimostrato che questi possono essere gestiti come aziende commerciali e che non vi è bisogno di interventi pubblici i quali, più che favorire lo sport del tiro, lo hanno spesso strangolato;
- lo sport del tiro deve essere attento alle nuove mode e tendenze ed occorre una organizzazione non di burocrati, ma di persone con capacità imprenditoriali;
- non è essenziale che le sezioni del TSN continuino ad essere enti pubblici; è importante che ad esse sia affidato il compito di rilasciare il certificato di abilità al maneggio di armi e l’attestato di superamento del corso annuale di tiro per chi porta l’arma professionalmente. Nulla vieta che tale compito rimanga in capo ad un ente privatizzato (si pensi, tanto per fare un paragone, alle Poste Italiane, società per azioni, che effettuano notifiche di atti con efficacia di certificazione pubblica);
- le Sezioni dovranno assumere la struttura di associazioni sportive dilettantistiche;
- è essenziale che venga creata una federazione delle Sezioni e delle Associazioni di tiro a palla (non necessariamente unica, anche se ciò sarebbe auspicabile) che mantenga i necessari collegamenti con il CONI;
- le sezioni devono essere attente a tutte le esigenze dei soci senza privilegiare determinate specialità, solo in base alle esigenze o fisime di pochi;
- deve cessare la dipendenza dalle autorità militari (che ovviamente continueranno ad essere gradite ospiti ed utenti a titolo gratuito), così da consentire progettazioni più agili e meno stereotipate;
- il controllo sull’armeria e sulle registrazioni già previste dalla legge è già affidato all’autorità locale di PS (si vedano gli artt. 31 e 32 L. 110/1975, perfettamente applicabili). Non è necessario alcun tipo di diverso controllo; le disposizioni potrebbero essere estese ai poligoni di privati o di altre associazioni, per opportuna uniformità di trattamento.
Quoto in toto. Per quanto ne so erano tutte azioni confutabili – quindi possibili - per quanto già proposto in atto dall’ UITS con l’adozione del nuovo Statuto poi riveduto dai Ministeri.
E allora di cosa discutiamo?!?
Della pericolosità di qualcuno come noi lettori (e animatori) di questo Forum? Nulla di tutto questo, esponiamo con calma le nostre idee nella speranza che chi avrà la bonta di leggerci possa ampliare le sue - di idee.
Chiedere di accettarle sarebbe troppo, viva l'intelligenza!!