Autore Topic: UITS - Articolo su Armi e Tiro di Febbraio  (Letto 11151 volte)

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Offline Ricky

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Re: UITS - Articolo su Armi e Tiro di Febbraio
« Risposta #50 il: Febbraio 18, 2008, 18:44:36 pm »
intervengo cautamente e con molti dubbi. vedo tanta confusione e, non esperto in cose legali e simili, non so cosa pensare.quando mi iscrissi al tiro nel lontano 1971, la prima cosa che mi stupì fu la "doppia anima" di questo sport. provenendo da una esperienza sportiva precedente coma la ginnastica artistica, mi chiesi prima di tutto e forse ingenuamente: ma perchè Unione....e non Federazione? In seguito capii tante cose....ma ora per salvare il nostro sport che possiamo fare? vorrei sapere che ne pensa Mori che credo abbia le idee chiare e se qualcuno è in grado di fare previsioni in merito

Mori si è già espresso in merito, le sezioni tornano a fare le sezioni, le ASD già costituite utilizzeranno gli impianti delle sezioni, la UITS (o qualunque nome avrà) diventera la federazione soprtiva di diritto privato a cui faranno capo le ASD per finalità giustamente ed esclusivamente sportive

Solo il ministero della difesa, organo controllante delle sezioni TSN potrà decidere in merito ad un eventuale istituzione di un comitato (o organo equipollente) di coordinamento e collegamento con le sezioni

Nel caso, il ministero non intendesse fare nulla, nessuna legge vieta alle sezioni di istituire un ente federativo che le rappresenti in modo uniforme innanzi le istituzioni (sia locali che nazionali), lo fanno i comuni, le provicie e le regioni, perchè no le sezioni?

ma come sempre le lineari e semplici da controllare e governare, sono le più difficili da mettere in pratica

Un caro saluto a tutti,
comuni, provincie e regioni sono istituite e funzionano con dispositivi di legge, così come la UITS e le varie Sezioni TSN, per cui sarà necessario riordinarci con apposito dispositivo di legge.
A prescindere dall'inserimento della UITS nella finanziaria, tra le tante leggi, c'è anche un Decreto Taglia Leggi che abolendo (o invalidando) tutti i disposti di legge anteriori al 1975 (così mi sembra) obbliga chi vi faceva capo a rielaborarli allo stato della nuova giurisprudenza (che purtroppo cambia come, man mano, cambiano gli uomini e la società).
Le idee sono tante, è ovvio, la cosa che mi spaventa è l'aleatorietà dei politici che ci governano, che sono poi quelli chiamati a legiferare.
Speriamo che qualunque soluzioni sia adottata ci vada bene, almeno per i termini sportivi e di appasionati di tiro, ognuno deve fare il proprio dovere (e quanto può) avendo fiducia nel suo credo, che non può ovviamente essere omnicomprensivo.
Aspettiamo il 23, e direi ancora meglio, fine giugno.
Magari potessimo solo "sollazzarci" a leggere e a parafrasare di noi.
Le idee esposte hanno tutte valenza, che cosa è meglio attuare? Aspettiamo gli esiti dell'Assemblea Nazionale, varrà la maggioranza e ... pace al popolo!!
Poi ovviamente decideranno i politici, ... che potrebbero anche disporre diversamente (un pò come il referendum dei Tram a Firenze) - regole di democrazia.


Offline gunny

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Re: UITS - Articolo su Armi e Tiro di Febbraio
« Risposta #51 il: Febbraio 18, 2008, 21:14:19 pm »
intervengo cautamente e con molti dubbi. vedo tanta confusione e, non esperto in cose legali e simili, non so cosa pensare.quando mi iscrissi al tiro nel lontano 1971, la prima cosa che mi stupì fu la "doppia anima" di questo sport. provenendo da una esperienza sportiva precedente coma la ginnastica artistica, mi chiesi prima di tutto e forse ingenuamente: ma perchè Unione....e non Federazione? In seguito capii tante cose....ma ora per salvare il nostro sport che possiamo fare? vorrei sapere che ne pensa Mori che credo abbia le idee chiare e se qualcuno è in grado di fare previsioni in merito

Mori si è già espresso in merito, le sezioni tornano a fare le sezioni, le ASD già costituite utilizzeranno gli impianti delle sezioni, la UITS (o qualunque nome avrà) diventera la federazione soprtiva di diritto privato a cui faranno capo le ASD per finalità giustamente ed esclusivamente sportive

Solo il ministero della difesa, organo controllante delle sezioni TSN potrà decidere in merito ad un eventuale istituzione di un comitato (o organo equipollente) di coordinamento e collegamento con le sezioni

Nel caso, il ministero non intendesse fare nulla, nessuna legge vieta alle sezioni di istituire un ente federativo che le rappresenti in modo uniforme innanzi le istituzioni (sia locali che nazionali), lo fanno i comuni, le provicie e le regioni, perchè no le sezioni?

ma come sempre le lineari e semplici da controllare e governare, sono le più difficili da mettere in pratica

Un caro saluto a tutti,
comuni, provincie e regioni sono istituite e funzionano con dispositivi di legge, così come la UITS e le varie Sezioni TSN, per cui sarà necessario riordinarci con apposito dispositivo di legge.
A prescindere dall'inserimento della UITS nella finanziaria, tra le tante leggi, c'è anche un Decreto Taglia Leggi che abolendo (o invalidando) tutti i disposti di legge anteriori al 1975 (così mi sembra) obbliga chi vi faceva capo a rielaborarli allo stato della nuova giurisprudenza (che purtroppo cambia come, man mano, cambiano gli uomini e la società).
Le idee sono tante, è ovvio, la cosa che mi spaventa è l'aleatorietà dei politici che ci governano, che sono poi quelli chiamati a legiferare.
Speriamo che qualunque soluzioni sia adottata ci vada bene, almeno per i termini sportivi e di appasionati di tiro, ognuno deve fare il proprio dovere (e quanto può) avendo fiducia nel suo credo, che non può ovviamente essere omnicomprensivo.
Aspettiamo il 23, e direi ancora meglio, fine giugno.
Magari potessimo solo "sollazzarci" a leggere e a parafrasare di noi.
Le idee esposte hanno tutte valenza, che cosa è meglio attuare? Aspettiamo gli esiti dell'Assemblea Nazionale, varrà la maggioranza e ... pace al popolo!!
Poi ovviamente decideranno i politici, ... che potrebbero anche disporre diversamente (un pò come il referendum dei Tram a Firenze) - regole di democrazia.



mi preoccupa molto di più l'atteggiamento di chi facendo finta di nulla, o banalizzando un testo di legge approvvato dal parlamento italiano (giusto o sbagliato che sia), pensa di aver l'autorità poter modificare le stessi leggi. Ma forse peggio, agendo con grave imperizia giuridica, ha creato una situazione paradossale definita fuorilegge dallo stesso ministero della difesa, perchè si continua a glissare su questa cosa spostando l'attenzione su questioni di lana caprina come la tutela delle stesse sezioni nei contronti del ministero?

capisco che tu abbia un ruolo e delle posizioni da difendere, però stante una legge dello stato, l'assemblea di sabato prossimo sarà un inutile dispendio di danaro pubblico, in quanto l'UITS fino al 30 giugno prossimo non può far altro che gestire l'amministrazione 'ordinaria' in attesa appunto di un regolamento del governo rivolto a conferire le competenze sportive a chi di dovere, dato che quelle di ente pubblico sono già state sopresse

se poi vogliamo credere che detta assemblea può essere una prova generale, fatta con soldi pubblici, in vista di una nuova federazione, ok può anche starci, ma riguardo le sorti dell'unione, come hai ben detto non ci resta che attendere la fine giugno

un atto di onestà intellettuale da parte del consiglio in carica si sarebbe dovuto concretizzare con le dimissioni, proprio per testimoniare l'impossibilità di non poter più fare nulla di concreto conseguentemente la situazione generata da una legge dello stato Italiano, purtroppo noi italiani siamo scarsamente dotati di senso civico e non perdiamo occasione per dimostrarlo travalicando divieti, cercando scappatoie applicando l'astuta tecnica dello scarica-barile... tanto la colpa è sempre di qualcun'altro

dal punto di vista sportivo della questione, facciamo in modo che siano i tiratori agonisti a tutti i livelli e di tutte le discipline olimpioniche e non, i tecnici e i dirigenti sezionali a deciderne il futuro

2+2 = 4

sulle cose semplici è più facile confrontarsi e discutere per trovare altrettante semplici conlcusioni

buona serata
--------------------------
a brusa suta l' Susa

emme emme

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Re: UITS - Articolo su Armi e Tiro di Febbraio
« Risposta #52 il: Febbraio 19, 2008, 11:40:49 am »
La politica è fatta chiaramente a livelli, ce n'è uno proponente (disegno) e l'altro che deve approvarlo (decreto) ;).
Io francamente non riesco a capire qual'è il primo livello e chi lo rappresenta, l'assemblea straordinaria, il Ministero della difesa o il Coni :-\?
La faccenda si sta complicando sempre d+.
Quest'assemblea ha il sapore di un atto politico che il CD uits vorrà vendersi alla nuova nomenclatura ::).
Il trasformismo ha invaso anche il nostro ente.
Ma voglio fare una considerazione proprio di ordine politico.
Ho seguito la finanziaria e sono stati presentati emendamenti per il salvataggio dell'Ente dal capogruppo di un chiaccheratissimo  partito di sinistra, il cui leader ex ministro ha fatto cadere il governo, è verosimile che andando la dx al governo ci considererà ancora credibili se ci siamo rivolti alla sinistra?
Avrebbe avuto senso se fossimo stati appoggiati già dalla dx.
Anzi sono convinto che abbiamo ricevuto botte dalla sinistra e le riceveremo anche dalla destra. Ma voi pensate che il Senatore  Fazzone (FI) le interrogazioni che ha fatto se l'è dimenticate?
Non penso proprio!
I sig. Presidenti di sezione ;), tra questi so ce ne sono molti la cui estrazione politica non è la destra :P, rischiano di vedersi venduta la loro ideologia ed appartenenza, a fronte degli errori che ha fatto la dirigenza UITS nel sottovalutare la situazione >:(.
CCCCCCCCCCCIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO

emme emme

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Re: UITS - Articolo su Armi e Tiro di Febbraio
« Risposta #53 il: Febbraio 20, 2008, 10:25:01 am »
Mi riferisco al decreto taglialeggi richiamato da Richy :'(,
esso abroga le leggi anteriori al 1975 e non la 286 del 1981, che in ogni caso resta in vigore, per brevità è la legge che, in chiave moderna, dispone l'iscrizione degli obbligati per legge al TSN ed il potere certificatorio delle sezioni ;).
Continuo a non capire come mai l'UITS vuol mettere le mani sui certificati, chiaramente in termini economici, le sezioni forse sarebbero anche d'accordo se l'UITS presentasse i bilanci ma questo non avviene da molto tempo ???.
Il personale di molte sezioni peraltro aspetta questo momento per far causa all'uits e vedersi riconosciuto un contratto di lavoro di diritto pubblico ;D.
CCCCCCIIIIIIIAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOO

Offline Valerio

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Re: UITS - Articolo su Armi e Tiro di Febbraio
« Risposta #54 il: Febbraio 20, 2008, 22:38:42 pm »
Trovato su tiro Pratico

 
 
 
 
 
 
 
SPARARE IN CAMPAGNA II
UN ANNO DOPO




Ne avevamo parlato e ne hanno parlato un poco tutti. Non è più un segreto per nessuno, nel 2008 finalmente associarsi in un gruppo sportivo di tiratori e sparare in un campo privato in aperta campagna non è più un utopia ma una realtà alla portata di tutti.

La falsa dipatita dell'Unione Italiana di Tiro a Segno dovrebbe aver accellerato, in tutti coloro che covavano l'idea di crearsi un club di tiro tutto personale, la presa di contatti con altri amici amanti dello stesso sport per fondare senza indugio una società di tiro e un campo di tiro con annessi e connessi.

Se pensiamo solo a quanto era utopistico solo 10 o 15 anni or sono arrivare con poche mosse alla realizzazione di tutto ciò, ci fa capire che al di la delle sempre maggiori restrizioni sulle armi che aleggiano anche nel nostro Paese, in verità la raggiunta libertà su questo tema a fatto si che anche nel mondo del tiro, finalmente, il libero commercio abbia permesso il sorgere di società che forniscono a costo concorrenziale un posto dove poter sparare in piena sicurezza senza doversi "svenare" per 100 colpi in calibro nove o quaranta o trentotto....

Ma quali sono le aspettative dei tiratori che frequentano un campo di tiro o un poligono e quali dovrebbero essere i comportamenti delle società per garantirsi un ricco successo di affiliati ? Certo non possiamo fare questa domanda ad un dirigente dell'UITS, la risposta sarebbe scontata, tantomeno la si può fare a chi, a tutt'oggi non è riuscito nell'intento. Cosi investiamo di questo il fondatore di Tiropratico.com che nei primi anni '80 prese in mano le redini della sez. di Sanremo del TSN e da un deficit di oltre 50 milioni di lire di quei tempi, lascio la sezione nel 1996 con in cassa utili per oltre 20 milioni di lire. Un vero successo dettato da esperienza e volontà di dedicarsi sempre e solo all'interesse del tiratore prima che a quello della società o della "cassa". Ma sentiamo dalle sue parole come dovrebbe essere gestita una società di tiro: D "cosa arricchisce di soci una società di tiro ?" B "il campo di tiro o il poligono può essere il più brutto mai visto, ma se coloro che lo gestiscono sono persone esperte e capaci nel loro campo, se conoscono bene lo sport e ciò che ne fa parte, se sono affabili, gentili, disponibili, se non abbiamo dei "Rambo" come spesso si vedono in alcune società, se sono capaci ti mantenere l'attività nei limiti della piena sicurezza sempre con un sorriso e mai fare i "poliziotti" dal muso duro, i tiratori potrebbero sentirsi parte di essi, non sentirsi, voglio dire, degli intrusi che devono pagare, sparare e togliere il fastidio"

D "chi sono i Rambo ?" B " in molte sezioni di tiro tra i direttori c'è qualcuno che vuole strafare, credendo che il direttore sia uno status simbol e che a lui tutto possa e debba essere dovuto, che la sua parola sia sacra per poi scoprire che questi elementi di poco conto spesso non sono capaci di sbloccare un arma inceppata; questo non solo li rende ridicoli, in poco tempo diventano gli zimbelli degli altri tiratori, trascinando in questo "gorgo" anche gli altri direttori e l'intera società che permette a questi individui di sminuire la reale responsabilità dei direttori di tiro. Una sola cosa non si potrà mai contestare all'UITS e a i loro vecchi istruttori, il modo in cui insegnarono a noi come a nostra volda dovevamo insegnare ai giovani tiratori e come con estrema semplicità e umiltà, dovevamo affrontare con loro le problematiche del tiro. Un istruttore è un amico, che con il tempo ti fa fare quel benedetto centro e quando lo fai, lui, è più contento di te che lo hai fatto, lo è perchè sa che il suo lavoro è stato perfetto come il tuo tiro."

D "come si dovrebbe gestire un poligono perchè sia concorrenziale rispetto agli altri ?" B "Innanzi tutto si dovrebbe fare passare il dovere di cassa in secondo piano, spellare i tiratori con tessere dal costo esorbitante non porta alle società il denaro creduto, il denaro entra dalla frequenza del singolo tiratore, meglio una tessera da 10 euro e 1000 giornate di frequesnza che una sola tessera da 1000 euro e poi solo poche giornate trascorse dal tiratore al poligono. Ma anche la spesa giornaliera per l'uso delle linee non dovrebbe mai pesare sulle tasche dei tiratori, per esperienza sappiamo che se un tiratore (facendo un ipotesi) ha 10 euro e le deve spendere per il tiro, se una sessione di tiro gli costa proprio 10 euro verrà una sola volta per poi rimanere diverso tempo latitante. Se il costo della linea invece, è solo di 5 euro, lo stesso tiratore verrà sicuramente molte più volte e a lungo andare avrà spesso più di quello che si aspettava, ma diluito, non pesando sulle sue tasche, si sarà divertito molto di più, probabilmente porterà altri amici e le prove garantiscono un entrata di cassa maggiore nel tempo. Esiste una gestione sezionale che ritengo stupida e da persone che con lo sport non hanno nulla a che vedere, l'idea che si fa sempre più strada e che vede aumentare sensibilmente i prezzi, per far si che a frequentare i poligoni siano solo quelle persone dal tenore di vita sufficientemente elevato da potersi permettere un tale salasso. Un ottimo sistema per eliminare i "poveretti" che con uno stipendio da operaio devono fare i conti non solo con la busta paga.

D "consigli per le sezioni Italiane ?" B "smettere subito con l'imporre ogni tipo di tesseramento o corso non richiesto e spesso cosi inutile da apparire anche al più distratto tiratore un sopruso duro da mandare giù, ciò mette già di malumore il socio e fa capire a cosa mira la società prima che all'interesse dei tiratori. I corsi dovrebbero essere liberi, preparati su misura dei tiratori e sulle loro richieste. Non si può certo obbligare ad un corso di tiro chi di tiro ne fa già uno sport da decenni, lo si può e lo si deve organizzare per coloro che hanno difficoltà ad apprendere le tecniche più evolute, per quelli che hanno particolari esigenze ma le sezioni devono metterli a disposizione e non imporli. Lo sport del tiro in realtà possiamo dividerlo in due essenziali branche ben distinte: la prima è quella degli amatori (anche l'unione prevede la tessera "amatoriale") che ogni fine settimana scaricano la nevrosi del lavoro sul proprio bersaglio, questo è un aspetto naturale di ogni sport, c'è chi tira un calcio al pallone, chi si butta con il deltaplano e al termine torna a casa soddisfatto e rilassato; la seconda è quella degli sportivi veri e propri che inseguono ogni settimana il punteggio più alto o la somma dei centri più alta. In ogni sezione di tiro esistono da sempre queste due facce dello sportivo, ogni sezione vive grazie a entrambe ma per esperienza posso assicurare che si fa a meno della seconda ma non della prima, i cosidetti "amatori" sono il reale sostegno delle sezioni, sono spesso quelli che affittano armi, cuffie, occhiali, ecc. che spesso tornano a sparare il sabato e poi anche la domenica (solo se i prezzi lo permettono), cosa che non fanno i professionisti (non si forza mai oltre il braccio, il tiro e la precisione ne risente quindi sarebbe inutile). Cosi i tanto osannati tiratori sportivi (i vecchi tiratori con tessera blu) non sono più importanti dei "poveri" tiratori spesso senza arma e senza storia ma che alla sezione portano sempre buon denaro. Prenderli per il "c...ollo" li allontana spesso dai poligoni, se invece nei poligoni trovano divertimento e calore sono proprio loro a far crescere le sezioni di tiro, genitori che portano i loro figli, uomini le loro signore, gli amici e cosi via in una catena importante per la crescita della società di tiro.

D " le sezioni sono allora tutte cosi ?" B "fortunatamente no, ci sono in Italia moltissime sezioni di tiro, spesso in zone sconosciute, che offrono ad ogni iscritto sostegno da quando inizia a quando finisce la sessione di tiro, i costi contenuti le rendono appetibili per ogni tasca di sportivo, la gentilezza e la simpatia attrae ogni giorno nuovi iscritti ed è questa la vera ricchezza che fa delle società sportive serie, un passaporto di onestà che dovrebbe essere preso ad esempio dalle altre. Spero di evere presto riscontri a queste mie dichiarazioni per poter segnalare quelle società oneste prossimamente su questo sito.

Lasciamo cosi Bruno sperando di aver lanciato quel benedetto sasso nello stagno che spesso serve a muovere quelle coscienze sopite che credono ancora nei fantasmi del passato. Le società hanno comunque diritto di replica, ognuno verra pubblicato senza indugio dal nostro sito.
Sergio S.
 
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