Sulla nota rivista di settore "Armi Magazine", fresca di stampa nel numero di febbraio, compare nelle prime pagine la lettera aperta del consigliere nazionale Raffale Caputo, corredata di breve intervista.
In totale una pagina e mezzo, non poco... dedicata al dirigente federale che in prima persona si erge come un cavaliere senza macchia e senza peccato, a paladino di una UITS "mamma e santa" che nemmeno i detrattori più accaniti sono riusciti a scalfire nella sua integrità e istituzionalità, pur comportando ore e ore di immane lavoro (dei legali?!?) per respingere gli ingiusti attacchi...
Ho letto e riletto questa lettera... poi l'ho riletta ancora, perché mi ricordava qualcosa... in parte sembra di rileggere l'accorato proclama che già qualche tempo fa lo stesso presidente Obrist aveva in pompa magna inoltrato alle sezioni quando il CONI sentenziò che il ricorso di Attilio Fanini non era ammissibile per un vizio di forma (quindi nessuna sentenza nel merito)... visti i tempi, il 2016 è anno di olimpiadi e di elezioni federali, ho maturato il convincimento che il Sig. Caputo ha parlato da presidente!!! pardon... da candidato presidente.
Ebbene si, ritengo che la lettera da egli inviata sia il primo manifesto elettorale della campagna elettiva alla guida di UITS per il quadriennio 2017-2020
Sulla scorta di questa convinzione, mi sono riletto ancora la lettera e in quest'ottica, si!!!, è tutto chiaro ed un vero e proprio proclama!!!
Il sig. Caputo, visto che è dal 1971 (cito le sue parole) che bazzica per TSN (quello di Candela) e che da almeno 16 anni frequenta le "stanze dei bottoni" romane, anziché candidarsi nuovamente a consigliere o per fare il presidente (forse come dicono in tanti è la sua vera aspirazione), perché tanto l'intento è palese da abbagliare un cieco, dovrebbe dire, come tutti i suoi colleghi che da lungo tempo occupano poltrone e scranni: "signori, io la mia parte nel bene o nel male l'ho fatta. Ora si rimbocchi le maniche qualcun'altro! noi siamo a disposizione se ce n'è bisogno"
Il male dell'Italia politica e della pubblica amministrazione, lo sappiamo... lo sanno anche i muri, sono le radici che dirigenti e funzionari tendono a mettere, quasi "vita natural durante", determinando di fatto la gerontocrazia, il baronismo e il clientelismo che man mano che le radici affondano rendono difficile il ricambio determinando scontri generazionali...
Vogliamo forse farci ricordare da chi l'ha vissuto, come è nato e cosa è stato il cambio ORATI-OBRIST?!?
Sul risultato a oggi posso dire pure io la mia...
In questo modo di gestire la cosa pubblica, i giovani, ovvero la generazione precedente, quella dei trenta-quarantenni, quindi giovani per modo dire..., visti dal gerontocrate inchiodato alla poltrona non sono buoni a nulla, non sanno... e guai a coinvolgerli a livello dirigenziale, la loro "vitalità" può creare seri problemi al "sistema", idee nuove e diverse possono destabilizzare le certezze autorefenziali del potere costituito!
Mi riprometto, con calma, di elaborare una mia risposta, altrettanto aperta e pubblica al Sig. Caputo per contestargli e riconoscerli qualora possibile quanto egli ha scritto così accoratamente.
Se vorrà poi degnarmi di replica, ben volentieri su questo sito ne ha tutt'ora libera e piena facoltà. Confrontandosi se lo ritiene opportuno, visto che siamo in tema, con una platea non irrisoria di potenziali elettori.
Comunque, stando al nuovo statuto, anche se su questo non c'è concorde interpretazione, gli attuali dirigenti che abbiano già effettuato due mandati non sarebbero rieleggibli per la stessa carica, ma stando ai "rumors" e alle lettere "proclama" la sintesi è però questa:
Candidati Presidenti:
CAPUTO - TURISINI - OBRIST (ma non potrebbe) - si dice anche un tiratore di pistola molto noto
Candidati Consiglieri:
CAPUTO (ma non potrebbe) - OBRIST (?)
Per ora mi fermo qui... troppe sono le cose che ci sarebbero da osservare anche riguardo alle due domande e relative risposte della breve intervista, perché entrambe meritano trattazione adeguata e separata.