Riprendo questa discussione, perché a mio avviso la deliberazione numero 60/18 del commissario straordinario, dott. Francesco Soro, mette in luce una grave situazione.
Nella citata delibera, vengono "recuperati" dalla gestione fondi quote cima degli anni dal 2012 al 2016, e quindi resi disponibili per nuove richieste, oltre 280.000 euro di contributi non erogati a 17 sezioni che hanno di fatto rinunciato per non aver eseguito le opere e i lavori previsti.
Se da un lato è positivo recuperare risorse da spendere altrove, e qui bisogna dare atto al commissario per il tentativo di rendere più trasparente e chiaro l'apparato amministrativo federale, che a quanto pare comincia a concretizzarsi, dall'altro viene messa in evidenza e confermata l'assurdità del sistema "FONDO STRAORDINARIO SEZIONI" il quale di fatto è utilizzabile solo ed esclusivamente da chi ha mezzi e capacità a priori.
Questo sistema penalizza le piccole sezioni e talvolta anche quelle non propriamente piccole, perché al contributo accedi se i lavori li hai fatti, e se i lavori li hai fatti i soldi li avevi o li hai recuperati altrove...
Quindi, a meno di non vedere una rivoluzione copernicana di questo fondo, che già di per sé è un'anomalia che consente a UITS di gestire soldi altrui per distribuire contributi a terzi (le sezioni al momento ricordiamo essere enti di diritto privato autonomi, quindi non sono emanazioni o diramazioni periferiche di UITS), senza metterci nulla di proprio nonostante il tanto sbandierato "ente pubblico"... poi chi eroga il servizio pubblico, per legge, sono le sezioni e non UITS... perché il cittadino privato o l'iscritto d'obbligo, non intrattengono alcuna interazione/relazione con UITS, ma solo con le sezioni.
Quindi il FUTURO DELLE SEZIONI, alla luce di molteplici aspetti pare essere indirizzato nel vederle diminuire nel numero, lasciando sopravvivere solo quelle che effettivamente hanno la capacità di gestirsi autonomamente grazie a un bacino di utenza adeguato.
Il fondo speciale a sua volta cadrà nell'oblio oppure verrà convertito in uno strumento di mera alimentazione delle casse UITS sotto forma di "tassazione", per poter giustificare e mantenere lo status di "ente pubblico" e continuare ad elargire stipendi da dirigenti pubblici ad alcuni soggetti
Ma nel futuro delle sezioni, c'è anche il serio rischio di fare un passo indietro di quasi un secolo ovvero vederle tornare all'ovile come enti periferici di un organo centrale, come era il TSN secondo le leggi degli anni '30, che videro le società di tiro trasformate in sezioni, perdendo la proprietà delle aree e dei poligoni che transitarono al demanio.
In realtà, nessuna legge ha modificato le status delle sezioni, ma nel frattempo dagli anni 70 fino ai giorni nostri abbiamo assistito alla ricostituzione delle stesse sotto forma prima di associazioni e poi nel 2005 la trasformazione in ASD (associazioni sportive dilettantistiche)
Se le sezioni torneranno ad essere un organo periferico di un ente pubblico, perderanno lo status di associazione, e per l'attività sportiva probabilmente si assisterà alla ricostituzione dei gruppi sportivi, in forma di ASD, con organi direttivi diversi e separati delle stesse.
Oppure, come propose diversi anni fa Attilio Fanini, le sezioni potrebbero essere enti con chiara duplice natura: quella pubblica per le finalità di legge, con iscritti propri, e quella privata per l'affiliazione sportiva e gestione dei volontari e agonisti, con finalità, gestione e contabilità nette e separate.
Se è vero che il Min.Difesa è stanco di occuparsi delle sezioni e di dover vigilare sulle stesse, perché probabilmente già è una rogna dover vigilare su UITS (il commissariamento, che vede nominato un uomo del Coni e non uno della Difesa... è già tutto dire!), allora è lecito aspettarsi importanti variazioni e ulteriori limitazioni sul tema dell'autonomia delle sezioni...
E di tutto ciò non possiamo che ringraziare la miope gestione dell'era Obrist, e di tutti coloro che l'hanno seguita e appoggiata, o che semplicemente non hanno avuto il coraggio di contrastare per paura di vedersi privare del proprio orticello...