https://www.gunsweek.com/it/attualita/articoli/tsn-roma-abilitazioni-troppo-facili-texas#considerazioni-aggiuntive-12662Considerazioni aggiuntive...
Le affermazioni di Carlo Mantegazza, Presidente della sezione del TSN di Roma, e le potenziali pesantissime ricadute che potrebbero avere su tutta la comunità dei possessori d'armi ci impongono di sollevare alcune specifiche domande all'Unione Italiana Tiro a Segno e ad altre entità che da queste affermazioni potrebbero essere impattate in qualche modo.
Tra queste ci sono sicuramente l'Associazione Nazionale Poligoni Privati (ANPP), la Federazione Italiana Tiro a Volo (FITAV), la Federazione Italiana di Tiro Dinamico Sportivo (FITDS), la Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia (FIDASC) e le associazioni e organizzazioni che rappresentano i possessori di armi (come il Comitato Direttiva 477) e gli interessi industriali e commerciali del settore armiero (come ANPAM, CONARMI e Assoarmieri).
Sono domande che poniamo senza alcun intento polemico o provocatorio, a meno che non si voglia intendere"provocatorio" il voler stimolare presso di esse una reazione positiva e propositiva.
Cosa ne pensa l'UITS?
Come ben sappiamo, attualmente l'Unione Italiana Tiro a Segno è commissariata stante la decadenza di Ernfried Obrist dalla carica di presidente per le irregolarità rilevate in merito alla sua rielezione del 2016.
Il fatto che l'UITS sia in attesa di nuove elezioni non significa però che un singolo presidente di sezione possa esprimersi con affermazioni che sembrano dettare la linea dell'intera federazione, in particolar modo visto che si tratta del presidente della sezione del Tiro a Segno Nazionale della capitale, quindi probabilmente del TSN più importante del paese.
Gradiremmo dunque sapere dal commissario straordinario Francesco Soro se le parole del Presidente del TSN di Roma, Carlo Mantegazza, corrispondano o meno alla linea ufficiale dell'UITS, e se così non fosse, come possa un'organizzazione come l'UITS lasciare che le dichiarazioni di un singolo presidente di sezione vadano ad offuscare il prestigio dell'UITS e l'immagine del TSN agli occhi dell'intera comunità dei tiratori.
Perché solo il TSN?
Le sezioni del Tiro a Segno Nazionale soffrono, com'è noto, di un importante declino nella frequenza dei tiratori, data la tipicità delle discipline accademiche e olimpiche che vi si praticano in via prevalente e che ormai non sono più in linea coi gusti delle nuove generazioni degli appassionati di tiro.
Questo non è un fenomeno necessariamente "cattivo" o da contrastare: i gusti cambiano, gli sport si adeguano, tutto è in movimento e tutto evolve. Opporre un muro di retrogrado conservatorismo, come ben sappiamo, non è mai positivo e nel corso della storia non ha mai portato nulla di buono. E questo è appunto quanto sta accadendo al Tiro a Segno Nazionale.
Ma i motivi non sono solo "politici": come ben sappiamo, lo stato di praticabilità di molte sezioni del Tiro a Segno Nazionale lascia molto a desiderare (per usare un eufemismo), e numerose sezioni sono state, e ancora sono, coinvolte in scandali che in alcuni casi hanno avuto anche carattere penale.
Resta il fatto che i poligoni privati sono oggi molto più adeguati alla pratica delle discipline di tiro – competitivo o informale che sia – più in voga tra le giovani generazioni di tiratori, nonché alla pratica di discipline come il tiro FIDASC e le varie specialità di tiro a volo.
Ci chiediamo dunque se ANPP, FITAV, FIDASC e le altre organizzazioni non abbiano obiezioni da fare alle parole del presidente Mantegazza, che rischiano di influenzare le delicatissime fasi legislative legate al recepimento in Italia della direttiva europea.
https://www.youtube.com/watch?v=3Fah4E3WkEY