Autore Topic: 150° anniversario UNITA’ D’Italia  (Letto 3711 volte)

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Offline diamante

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Offline STUDEMEIER

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Re: 150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #1 il: Gennaio 15, 2010, 22:47:33 pm »
Bella iniziativa  :o  ::)
L'italia sarà, anche, unita, il Tirolo non è stato mai amesso, e tirare in ballo l'unità quando fa comodo a loro ........
meditate............
unter dem Minirock, nichts / große Lust zu tun

Offline mimmo

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Re: 150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #2 il: Gennaio 15, 2010, 23:33:02 pm »
Mah!
Un Obermaister parla di unità quando il tirolo del tiro vuol passare all'analoga federazione del tiro austriaca mi desta qualche sospetto.......................... questa è la critica goliardica ;D.
Adesso parliamo seriamente e brevemente con la promessa che approfondirò la tematica nei prossimi giorni.
Non condivido alcuni passaggi della nota ma di massima una cosa non mi va giù e di seguito esprimerò il mio dissenso.
Obrist si ricorda dell'unità d'italia quando sono oramai 2 anni che è stato nominato il comitato che organizzerà le celebrazioni e gestirà i fondi governativi.
La regione beneficiaria di una pioggia di contributi, chiaramente e per motivi storici, sarà il piemonte con Torino capitale del regno sabaudo, capitale economica durante il boom industriale .
La regione Piemonte si è attivata con delibere e regolamenti per l'assegnazione di contributi ad enti ed associazioni.

Queste notizie le dovrebbe dare la federazione e non concentrica ma tant'è!

La federazione in occasione degli europei vuole organizzare la "rievocazione del 150° anno dell'unità d'Italia", con bandiere, stendardi, labari, medagliette del mercato delle vacche dei tempi che furono e m'auguro che in mezzo a tanta chincaglieria non ci siano le divise di cattivo gusto dei "Pagliacci Nazisti" che proprio davanti a molte sezioni hanno fucilato civili e partigiani durante la seconda guerra mondiale.

Tutto l'ambaradan compreso il contributo organizzativo alla sezione di Brescia prevederà una spesa di almeno 150.000,00 euro (questa è la cifra che si sente in giro per la sezione di Brescia-Lombardia) .

Orbene, cari signori non si comprende il perchè l'UITS in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'italia organizza gli europei a Brescia e non a Torino.

Forse perchè Brescia era nel regno lombardo veneto e Torino no?

Nota: Il Regno Lombardo-Veneto fu uno Stato dipendente dall’Impero Austriaco, concepito dal cancelliere Klemens von Metternich all’inizio della Restaurazione seguita allo sfacelo dell’impero napoleonico, e sancito dal Congresso di Vienna. Il Lombardo-Veneto venne amputato di quasi tutta la Lombardia (eccetto la provincia di Mantova) nel 1859 e cessò nel 1866 con l’annessione del Veneto, della provincia di Mantova e del Friuli (eccetto l'area di Gorizia) al Regno d'Italia.

Ciao


« Ultima modifica: Gennaio 15, 2010, 23:52:38 pm da mimmo »

Offline mimmo

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Re:150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #3 il: Ottobre 15, 2010, 22:43:50 pm »
TIRO CON L'ARCO: Il 26 ottobre la presentazione dei Mondiali di Torino 2011
I Mondiali di Tiro con l'Arco di Torino 2011 verranno presentati martedì 26 ottobre, alle ore 11.30, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, alla presenza di Tiziana Nasi, Presidente del Comitato Organizzatore, di Cristiana Maccagno, vice commissario vicario Fondazione Ordine Mauriziano e Roberto Saini, commissario straordinario Ente Parco Naturale di Stupinigi. Alla conferenza stampa interverranno anche Marco Galiazzo, olimpionico ad Atene 2004, e gli atleti Sergio Pagni, Natalia Valeeva ed Elisabetta Mjino.


Perchè l'uits va a brescia per gli europei?
La nostra federazione va a Brescia per spendere soldi :'( :'( :'( :'( :'( :'(...............la federazione del tiro con l'arco, visto che la regione Piemonte da tanti contributi, va a Torino per non spendere soldi ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;).
Ciao

Offline Daniele Puccioni

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Re:150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #4 il: Ottobre 16, 2010, 12:39:03 pm »
ma la sezione di Torino sarebbe in grado di affrontare tutto ciò?
prima mi sembra lecito chiederci questo

Offline mimmo

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Re:150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #5 il: Ottobre 16, 2010, 13:00:18 pm »
http://www.tsnto.it/



Questo è il link del sito della sezione,in ogni caso, la regione Piemonte in occasione del 150° concede tantissimi contributi per le manifestazioni.
Poteva essere l'occasione per il Poligono di Torino di ampliarsi con parte dei costi a carico dello stato.
Ciao

P.s.: Se vogliono organizzare gli europei, per forza, il lombardia eccovi il link degli stand di aria compressa del TSN Milano
http://www.tsnmilano.it/Linee-10-mt

oppure TSN Bologna
http://www.tsnbologna.it/i_nostri_stand_di_tiro.html

oppure  la città di Napoli (TSN da 60 linee), che per certi versi è stata artefice con i Borboni di quella resistenza vinta da Garibaldi con la vittoria presso il fiume volturno  e dell'incontro con il Re Sabaudo a Teano ricadente nel regno di napoli e delle 2 sicilie.

« Ultima modifica: Ottobre 16, 2010, 13:12:29 pm da mimmo »

Offline elnegher

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Re:150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #6 il: Ottobre 16, 2010, 19:22:06 pm »
Ma anche la sezione di Brescia ha uno Stand ad aria compressa con circa 80 linee o giù di lì, nel caso avesse avuto la necessità di una tinteggiatura avrebbero risparmiato o no?. 'Ciao !

Offline mimmo

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Re:150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #7 il: Ottobre 16, 2010, 22:27:19 pm »
Ma anche la sezione di Brescia ha uno Stand ad aria compressa con circa 80 linee o giù di lì, nel caso avesse avuto la necessità di una tinteggiatura avrebbero risparmiato o no?. 'Ciao !

Caro amico mio, ma se non si lamentano i Presidenti Piemontesi o il Presidente TSN di Brescia perchè ci preoccupiamo noi?
 ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2010, 22:29:46 pm da mimmo »

Offline puzzola

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Re: 150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #8 il: Ottobre 17, 2010, 12:10:24 pm »
Forse perchè Brescia era nel regno lombardo veneto e Torino no?

Nota: Il Regno Lombardo-Veneto fu uno Stato dipendente dall’Impero Austriaco, concepito dal cancelliere Klemens von Metternich all’inizio della Restaurazione seguita allo sfacelo dell’impero napoleonico, e sancito dal Congresso di Vienna. Il Lombardo-Veneto venne amputato di quasi tutta la Lombardia (eccetto la provincia di Mantova) nel 1859 e cessò nel 1866 con l’annessione del Veneto, della provincia di Mantova e del Friuli (eccetto l'area di Gorizia) al Regno d'Italia.

Ciao

...mah forse perchè Brescia, come del resto anche Milano, si resero protagoniste di alcune delle insurrezioni più violente contro il Regno Lombardo Veneto. Possibile che nessuno ricordi le guerre d'indipendenza del 1848 e le diverse insurrezioni cittadine?

A Milano si ricordano le cinque giornate; a Brescia invece le Dieci giornate.
A chi interessa, un pò di storia... (perchè se si vogliono fare cconsiderazioni di storia, un pochino va anche studiata)

 
  http://www.bresciamusei.com/pages/it_le_10_giornate_di_brescia.aspx
Nel passaggio più delicato dell’epopea risorgimentale, il 1848, il popolo bresciano organizza un comitato clandestino capeggiato da Tito Speri e da don Pietro Boifava, curato a Serle. Sarà la notizia della prevista riscossione, da parte degli austriaci, di una multa cospicua, imposta alla cittadinanza per una precedente insurrezione cittadina, a scatenare, il 23 marzo del 1849, la ribellione collettiva contro l’oppressore. La scintilla fu innescata anche dalle voci contrastanti che provenivano dal fronte, nella seconda fase della Prima guerra d’Indipendenza (1848-1849), dichiarata da Carlo Alberto, re di Piemonte e Sardegna, per conquistare il Lombardo-Veneto, liberandolo dagli Austriaci. Arrivavano, infatti, notizie fuorvianti di vittoria delle truppe sabaude, mischiate ai dispacci reali sulla sconfitta piemontese a Novara (23 marzo 1849), cui seguì l’abdicazione di Carlo Alberto e la firma dell’armistizio di Vignale (24 marzo 1849) fra il nuovo re, Vittorio Emanuele II e il generale Radetzky.
Brescia, insorta confidando nell’aiuto piemontese, scelse di non arrendersi agli austriaci nuovamente vincitori, ingaggiando una resistenza per dieci, lunghissimi giorni, con il coinvolgimento della gente, che lottò strenuamente casa per casa e dietro le barricate allestite nei punti chiave della città, mentre gli austriaci, arroccati in Castello, bombardavano il perimetro urbano.
L’intera città divenne teatro di guerra: la Torre del Pégol di Palazzo Broletto si prestò, alla stregua di altri edifici, come vedetta da cui impostare le strategie di difesa e come base operativa dei tiratori scelti, per mirare agli austriaci riparati sul Colle Cidneo. Ad essere bersagliati dalle granate asburgiche furono anche i simboli più alti della municipalità, come Palazzo Loggia, in cui tuttora permane, alla base della parete meridionale del Salone Vanvitelliano, il foro causato da un proiettile austriaco sparato dal Castello.
Gli insorti, guidati da Tito Speri, riuscirono a battere i nemici a Porta Torrelunga e a S. Eufemia, mentre la guerriglia si allargava anche ai Ronchi, e coinvolgeva come teatro di guerra S. Barnaba e Contrada Sant’Urbano.
La resa della Leonessa d’Italia si ebbe solo alla fine di dieci giorni di combattimento estremo, il 1° aprile 1849, dopo che il famigerato maresciallo Haynau, detto “la jena” (il cui nome rimane tuttora legato alla palazzina eretta all’ingresso del Castello), era accorso in sostegno della guarnigione austriaca guidata dal generale Nugent (di cui al Museo del Risorgimento è conservata l’uniforme). Nella notte del 31 marzo, infatti, sfruttando la viscontea Strada del Soccorso, un salvacondotto segreto e tuttora esistente che collega la sommità del Castello alla città, nuovi presidi armati guidati da Haynau erano riusciti a raggiungere il Cidneo.
L’insurrezione fu spenta nel sangue, con una repressione violenta nei confronti dei civili, piegati da fucilazioni che si protrassero nel tempo, fino al 12 agosto, data dell’amnistia voluta da Radetzky. Gli insorti fatti prigionieri vennero rinchiusi in Castello e molti di loro fucilati nei fossati e sugli spalti e sepolti sul posto. Nel complesso furono 378 i civili morti durante le Dieci Giornate.
L’insofferenza nei confronti dei dominatori austriaci, tuttavia, non fu sopita, tanto che Tito Speri animerà un nuovo comitato insurrezionale clandestino, una scelta che gli costerà la vita, finendo impiccato sugli spalti di Belfiore, a Mantova, nel 1853.
Dell’insurrezione bresciana passata alla storia rimane tuttora, fra le sale del Museo del Risorgimento, una sorta di reportage dettagliato e ante litteram, reso dalla varietà di dipinti e oggetti, fra cui spiccano i ritratti di Tito Speri e di padre Maurizio Malvestiti, firmati da Angelo Inganni, oltre a quelli dei molti protagonisti, meno noti, delle Giornate. Una documentazione quasi in presa diretta dei momenti più salienti la offrono invece le quattro tele di Faustino Joli, fra cui quella del Combattimento a S. Barnaba, insieme a litografie e carboncini che raccontano scene di bombardamento notturno e di fucilazione dei patrioti.
Il coraggio leonino con cui Brescia si distinse in epoca risorgimentale le vale, ancora oggi, l’appellativo di Leonessa d’Italia, coniato da Giosuè Carducci nelle Odi barbare, Libro V, componimento del maggio 1877, che si chiude con la celebre quartina


Lieta del fato Brescia raccolsemi,
Brescia la forte, Brescia la ferrea,
Brescia leonessa d’Italia
beverata nel sangue nemico

Offline puzzola

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Re:150° anniversario UNITA’ D’Italia
« Risposta #9 il: Ottobre 17, 2010, 12:22:24 pm »
http://www.tsnto.it/



Questo è il link del sito della sezione,in ogni caso, la regione Piemonte in occasione del 150° concede tantissimi contributi per le manifestazioni.
Poteva essere l'occasione per il Poligono di Torino di ampliarsi con parte dei costi a carico dello stato.
Ciao

P.s.: Se vogliono organizzare gli europei, per forza, il lombardia eccovi il link degli stand di aria compressa del TSN Milano
http://www.tsnmilano.it/Linee-10-mt

oppure TSN Bologna
http://www.tsnbologna.it/i_nostri_stand_di_tiro.html

oppure  la città di Napoli (TSN da 60 linee), che per certi versi è stata artefice con i Borboni di quella resistenza vinta da Garibaldi con la vittoria presso il fiume volturno  e dell'incontro con il Re Sabaudo a Teano ricadente nel regno di napoli e delle 2 sicilie.

A me sembra che tutte le ultime edizioni degli Europei di aria compressa si siano svolte in palazzetti degli sport e non nei poligoni... poi ognuno può sempre fare polemica come gli pare... e dire ad esempio che potevamo fare gli Europei a Bergamo, perchè è da lì che vengono la maggiornza dei Mille, o a Genova perchè sono partiti da Quarto, o a Marsala perchè lì sono sabarcati, o a Chioggia perchè il più giovane dei garibaldini che si imbarcò, assieme al padre, fu Giuseppe Marchetti di Luigi, nato a Chioggia il 24 agosto 1849, all'età di 10 anni, 8 mesi e undici giorni....
La storia d'Italia è così complessa che ogni città o piccolo paesino potrebbe rivendicare il suo ruolo in occasione dell'anniversario dell'Unità....quindi....largo alle polemiche!!!!