Autore Topic: Dimissioni della Turisini.  (Letto 1009 volte)

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Offline mimmo

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Dimissioni della Turisini.
« il: Settembre 26, 2009, 15:27:27 pm »
Ieri sono state ufficializzate le dimissioni della Turisini da Consigliere rappresentante degli atleti.
Subentra Cristiana Di Rocco.
Le dimissioni erano dovute per l’incompatibilità tra la carica rivestita, da Consigliere Federale, e quella da Direttore del Team Sportivo.
Ulteriore incompatibiltà è dovuta dall'appartenenza  al Corpo Forestale dello Stato e l'incarico economico ricevuto dall'uits.
Verificheremo il contratto o lo faremo verificare a chi di dovere per la legittimità o meno dello stesso.
Siccome resta anche Vigiani, spenderemo il doppio e chi paga?
Si saluta.

Leonardo66

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Re: Dimissioni della Turisini.
« Risposta #1 il: Settembre 26, 2009, 15:31:38 pm »
Siccome resta anche Vigiani, spenderemo il doppio e chi paga?

 :-[ ??? :-[   :o :o :o :o

Offline diamante

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Re: Dimissioni della Turisini.
« Risposta #2 il: Settembre 26, 2009, 21:29:57 pm »
non siamo ancora a Natale e già si fanno i regali. :o :o :o
Ciao

Offline mimmo

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Re: Dimissioni della Turisini.
« Risposta #3 il: Settembre 28, 2009, 11:19:07 am »
Siccome resta anche Vigiani, spenderemo il doppio e chi paga?

 :-[ ??? :-[   :o :o :o :o


Sezione: sport federazioni
Pagina: 001.034
11 settembre 2009
SPORT ITALIANO BATOSTE E RIMEDI
Gianni Petrucci si professa ottimista e lo fa attraverso i microfoni di Sky. Sì, lo vede anche lui che negli sport di squadra non vinciamo una partita che sia una (e per fortuna che mercoledì sera l' Italia di Lippi s' è desta), ma Londra 2012 è ancora sufficientemente lontana per consentirgli di pensare positivo e, almeno a parole, di non mostrarsi preoccupato. E tuttavia, sulla Gazzetta dello Sport di ieri l' analisi del nostro Fausto Narducci è stata puntuale e impietosa: pallavolo, basket, pallanuoto, rugby ma anche atletica e nuoto, Pellegrini e Filippi a parte, vanno a rotoli e Pechino 2008 (28 medaglie) comincia a essere un ricordo. SEGUE A sostegno della difesa d' ufficio del presidente, al Coni portano qualche dato ufficioso: nel 2009 il saldo delle medaglie (mondiali ed europee) sarebbe in attivo rispetto a quello dell' anno precedente. Una semplificazione che non convince: è pur vero che ai Giochi Olimpici le medaglie non si pesano ma si contano, ma è altrettanto vero che la salute di un movimento dipende soprattutto dai risultati ottenuti negli sport di squadra e nelle discipline più popolari (atletica e nuoto, per l' appunto). E su questo duplice fronte siamo attualmente, sempre Pellegrini a parte, sottozero. Qualcosa va fatto. Qualcosa che vada oltre il pur valido impulso dato da Petrucci al dialogo scuola-sport al quale la ministro Gelmini, dopo qualche titubanza iniziale, sembra avere prestato orecchio. I frutti (eventuali) della scuola si raccoglieranno molto più in là, altri invece ce ne potrebbero essere di già maturi: un anno fa il sottosegretario vigilante sullo sport Rocco Crimi nel suo provocatorio punzecchiare, anche attraverso questo giornale, l' azione di Petrucci, parlò esplicitamente di una task force governativa che sotto la sua supervisione avrebbe passato a setaccio i conti del Foro Italico e delle singole federazioni, che lo Stato finanzia con 470 milioni di euro l' anno. Poi tra Crimi e Petrucci è scoppiata la scintilla e di questa task force si è persa memoria. Sia chiaro, non c' è nessun bisogno di scomodare il Governo nella disanima dei conti dello sport italiano. Nello stesso Coni, passata la tornata elettorale (quando si raccolgono voti si diventa tutti più buoni e meno attenti), la questione delle federazioni fin troppo «privatizzate» e dunque libere di fare quel che vogliono è calda. Ben venga la commissione dei tre supertecnici (Sacchi-Locatelli-La Torre) che dovranno guardare dentro alle attività tecniche delle singole discipline, anche se ha l' aria di un mezzo pannicello caldo. Ma ben venga anche qualche controllo sui bilanci, e magari un po' di voce grossa. Meno viaggi e meno dirigenti al seguito, più soldi alla base, ai tecnici, ai progetti. Il Coni che funziona è una gran bella cosa e non ci stancheremo di ripeterlo, ma ci sono anche Paesi che hanno modelli sportivi, per esempio l' ultima Gran Bretagna, molto più snelli e meno antieconomici del nostro. Cari Petrucci e Pagnozzi, rimboccatevi le maniche e procedete. E se c' è da pestare qualche callo, pazienza. PS. La questione sollevata dalla Gazzetta dello Sport delle imbarazzanti foto del presidente del Tiro a Segno Obrist, ritratto allegro tra compagnoni in divisa da SS, è stata così liquidata da Petrucci: «Episodio disdicevole che le doverose scuse hanno chiuso». Anche qui, troppo poco.

Palombo Ruggiero
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Togliere ai ricchi per dare ai poveri non vuol dire togliere alla base per dare ai tecnici!
Ciao
« Ultima modifica: Settembre 28, 2009, 11:21:36 am da mimmo »