diamo modo alle statistiche e ai grandi numeri di fare il loro corso allora.
(ho visto cose nei campi di tiro che voi umani)..
p.s.: il dito sul ponticello è buona cosa ma le paratie da DTP2 aiutano assai, (dispositivi che in foto non vedo), soprattutto quando in quei luoghi dovessero praticare le armi i candidati novizi.
Personalmente ho avuto modo di frequentare poco e solo un paio di campi privati, quelle poche volte ho probabilmente avuto la fortuna di vedere all'opera solo persone esperte e caute nel maneggio.
Però a ho sentito raccontare di situazioni all'opposto da chi invece nei campi privati ci va spesso e quindi ha avuto modo di vedere all'opera molte più persone in situazioni diverse... ebbene stando ai racconti verrebbe da dire che è solo fortuna se fino ad ora non c'è scappato un incidente di media o alta gravità... ma come detto da Pierpu è una questione di numeri... di certo i poligoni privati come quello rappresentato nella fato di Armi&Tiro non si incendierà!
Concordo con Pierpu anche sull'utilità dei setti separatori, avendo invece frequentemente occasione di vedere i corsi pratici di maneggio e l'addestramento degli obbligati armati, soprattutto quando nell'impianto ci sono più di 2 persone impegnate nell'attività a fuoco seguite da un adeguato numero di istruttori.
Immaginare uno scenario simile in uno stage da tiro dinamico sarebbe pura follia e situazione veramente ad alto rischio! a meno di far tirare una persona alla volta, quindi ne andrebbe anche dell'economia del corso volendo fare le cose a modo tra teoria e pratica.
Comunque resto favorevole a una liberalizzazione dei corsi di maneggio purché le regole siano uguali per tutti e siano le questure o chi per essi, a verificare periodicamente che tali attività vengano svolte secondo i canoni previsti presso chiunque eroghi tale servizio, siano essi TSN o campi privati.
Allo stesso tempo per poter garantire a tutti, TSN e privati, di poter "lavorare" occorrerebbe una legge che a tutti i possessori di TAV o porto da caccia e da difesa, imponga l'iscrizione e la frequenza di un numero minimo di presenze presso struttura idonea e riconosciuta, così come non sarebbe male imporre a chi detiene armi (senza titoli di porto o trasporto) di frequentare almeno 2/3 volte l'anno una sezione o un campo di tiro privato per mantenere e dimostrare di essere comunque idonei nell'uso e maneggio
In questo modo sarebbero accontentati tutti quelli che vorrebbero passare ai raggi X da uno "strizzacervelli di stato" i tiratori e i legali possessori di armi agevolando assai le attività di controllo senza appesantire gli uffici armi di questure e stazioni carabinieri, lasciando a questi ultimi il compito di vigilanza e controllo.
Un problema secondario potrebbe essere quello che i legali possessori privi di licenze di porto/trasporto non potrebbero esercitarsi con le armi in loro possesso, ma a seconda della tipologia d'arma (lunga o corta, lunga liscia, lunga rigata) se non TSN con armeria propria e facoltà di noleggio, nei campi di tiro privati (tiro dinamico, tiro a volo, poligono) basta il comodato temporaneo come per altro già possibile di armi idonee.
Sarebbe un controsenso che il possessore di sole armi da caccia ad anima liscia con munizioni a pallini, vada in un TSN a tirare con una semiauto... ecc, ecc, ecc...