Cara Petra,
vesti una divisa, quella dei Carabinieri e sei un atleta di stato a cui, sicuramente per merito, è stata data questa opportunità per poter praticare full time lo sport del tiro a segno per i colori italiani.
Da una sportiva di elevata caratura del tiro a segno, immagine e icona del nostro sport, componente di un gruppo sportivo militare, mi sarei aspettato un profilo più basso o neutro riguardo giudizi (e pregiudizi) proprio in materia di armi e politiche con cui stati nazionali gestiscono il problema.
Chi detiene un'arma spesso è proprio per legittima difesa (negli Stati Uniti o in Italia) e se la vuole tenere sotto al letto non capisco quale sia il problema e se ci sia da scandalizzarsi.
Da un atleta mi aspetto di veder difesi i diritti di tutti gli altri cittadini del suo paese... se Valentino Rossi, per fare un esempio, iniziasse a dirsi scettico e contrario alle moto stradali perché con quelle è sarebbe possibile perdere la vita in un incidente (indipendentemente dalle responsabilità) sarebbe a dir poco "strano".
Se esistono sport come il tiro a segno e il tiro a volo (che porta molto e ripetuti successi e ritorno di immagine per la nostra nazione) è proprio perché esistono leggi che consentono a un onesto cittadino di detenere armi e poterle usare ANCHE, ma non esclusivamente, per sport.
Quindi la nostra federazione (UITS), i suoi atleti di punta, i tecnici e quadri, farebbero bene a difendere a spada tratta il diritto a un uso legittimo e consapevole di tutte le armi e non solo di quelle che amano definire "attrezzi" (che attrezzi non sono nemmeno le depotenziate per la legge).
Comunque non è certo con te Petra con cui voglio far polemica al riguardo, anzi a tutti gli atleti "armati" di vertice nazionale e internazionale vanno i miei complimenti per i risultati conseguiti, a te in particolare premiata con onore da uno degli uomini più potenti del mondo, è certamente una grande soddisfazione anche per noi semplici tiratori di sezione e appassionati d'armi.