Autore Topic: il sito UITS  (Letto 7423 volte)

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Offline armageddon

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il sito UITS
« il: Gennaio 11, 2013, 14:04:34 pm »
premesso che ho un grande rispetto per Campriani e che non c'entra nulla con la discussione,mi chiedevo  se non fosse il caso da parte della uits di pubblicare anche qualcos'altro che non riguardi solo Niccolò e a volte anche la CT ,ci manca solo che ci aggiornino di quante volte vanno  in bagno,non vado spesso a leggere nel sito,ma la monotonia della lettura è fastidiosa ormai,e dire che roba da scrivere ne hanno ,sempre secondo me.

Offline Ricky

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Re:il sito UITS
« Risposta #1 il: Gennaio 11, 2013, 14:53:55 pm »
daiii, ... l'oro che si ha si fa luccicare, ho letto, ... l'intervista ha bei toni e tocca aspetti davvero interessanti:

Dal link http://www.repubblica.it/sport/vari/2013/01/11/news/cambriani-50306452/

Campriani, dall'oro all'impegno: "Andiamo a votare" Mi offendo se mi si chiede un parere sulle stragi nelle scuole in America: io pratico uno sport, non sono mai andato a caccia. Se si guardano i numeri a Londra siamo andati bene ma la conta delle medaglie non basta. La cultura sportiva non va...
di MARCO MENSURATI e FRANCESCO FASIOLO

ROMA - Qualche tempo fa il suo nome e il suo volto sono persino stati famosi. È stato quest'estate, durante la sbornia olimpica. Poi le Olimpiadi sono finite, il campionato di calcio è ricominciato, e tutti hanno dimenticato. Peccato, perché la storia di Niccolò Campriani, il "cervello in fuga" dello sport italiano, ha molto da insegnare: 26 anni e un talento assoluto per il tiro a segno e l'ingegneria, l'atleta delle Fiamme Gialle ha dovuto lasciare l'Italia per potersi permettere di studiare e allenarsi contemporaneamente. E oggi, oltre ad essere un campione (a Londra ha vinto un argento e un oro, ma questo - dice lui - è un dettaglio), è uno dei 15 più promettenti "ingegneri dello sport" al mondo.

Campriani, com'è lo sport italiano visto dall'estero?
"Beh, se vediamo il medagliere di Londra è senz'altro sano. Se però vogliamo parlare di cultura sportiva, allora dobbiamo ammettere che c'è qualcosa che non va, in Italia. Forse confondiamo la cultura sportiva con quella calcistica".

Cos'ha che non va la cultura calcistica?
"Nel calcio è importantissimo il risultato. Se vinci una partita con un rigore che non c'è, nessuno si lamenta. Può anche andar bene, ma non se diventa un insegnamento, un modello. Per questo dico che il calcolo del medagliere non significa nulla".

Non è un po' retorico?
"Non lo so. Io a Londra ho vinto un oro e un argento. Ma giuro che le considero solo medaglie. Non valgono nulla in confronto a tutto quello che il mio sport mi ha dato, alle persone che ho conosciuto. Persino la mia fidanzata Petra (Zublasing, anche lei olimpionica azzurra ndr) l'ho conosciuta grazie al tiro a segno".

Insomma, il suo discorso è: per un movimento sportivo nazionale non ha senso vincere otto ori e nove argenti alle Olimpiadi se poi i ragazzi che vogliono studiare e fare sport sono costretti a emigrare in America. Giusto?
"Non voglio fare la parte di chi da fuori dice che va tutto male. Il problema è italiano ma c'è anche nel resto dell'Europa. Gli Stati Uniti sono una mosca bianca. Ma non è detto che noi non li si debba imitare. Il sistema americano permette a tutti gli atleti di fare al meglio la propria attività e di laurearsi. Ed escluse alcune grandi star del basket o del football, chi pratica gli altri sport studia davvero: bisogna mantenere una certa media voto per poter continuare a gareggiare a livello agonistico. È un modello vincente: se proprio vogliamo parlare di medagliere, nel 2008 a Pechino la sola Università di Stanford ha vinto più medaglie di tutta la squadra italiana".

E in Italia?
"Non voglio generalizzare. Ma a Firenze ho fatto due anni di ingegneria e c'erano dei professori che dopo che avevo superato un esame scritto, se scoprivano che dovevo partire per disputare una coppa del mondo proprio nei giorni dell'orale, dicevano "ci vediamo alla prossima sessione". Come se si trattasse di una vacanza. E perdevo quattro mesi di tempo. Lo stesso problema ce l'avevo allo Scientifico dove i professori nemmeno mi chiedevano come andavano le gare e poi mi interrogavano apposta il giorno in cui tornavo. Così si mette un ragazzo davanti a un bivio stupido. O lo sport o la scuola. Io ho finito l'università negli Usa: grazie a una borsa di studio potevo studiare e tirare. Ma se non avessi avuto il mio babbo e la mia mamma a sostenermi non avrei potuto fare nulla".

A proposito, cosa fa adesso?
"Un master a Sheffield in ingegneria dello sport. Duro, divertentissimo, molto pratico. A numero chiuso, siamo solo 15. Ci occupiamo del lato tecnico dello sport: l'occhio di falco nel tennis, il chip nel pallone per i gol fantasma, le attrezzature per il jogging".

È difficile sentire uno sportivo parlare con chiarezza, come fa lei.
"Io credo che il mio ruolo di atleta debba andare oltre al cantare l'inno e al dire: io non uso doping".

Qual è il compito di un atleta, secondo lei?
"Siamo dei modelli, dobbiamo veicolare dei messaggi utili. Spiegare che vincere non è l'unica cosa che conta. Conta come si vince. Nello sport ma anche, ad esempio, nella politica".

Nella politica?
"Perché no? Ci sono le elezioni? Non dirò mai per chi bisogna votare, però se posso partecipare a una campagna contro l'astensionismo lo faccio volentieri. Gli attori americani nel 2008 ne fecero una geniale. Se qualcuno chiedesse agli atleti olimpici di farne una uguale in Italia, io ci sono. Sono d'accordo con quello che ha detto Benigni in tv: andate a votare, il voto è uno strumento importantissimo".

Ma perché gli sportivi sono restii a parlare di cose che vanno al di là della loro attività?
"Forse perché ci avvertono, ci spingono a non farlo".

Per qualcuno la sua disciplina, avendo a che fare con le armi, potrebbe essere sinonimo di violenza.
"In passato mi è stato chiesto un parere sulle stragi nelle scuole negli Stati Uniti. Da ragazzo che ha studiato in America dico che non mi piace una società in cui è così facile possedere armi. Ma mi offendo se la domanda mi viene fatta perché sono un tiratore. Uso la carabina solo per pratica sportiva, non sono nemmeno mai andato a caccia. È come se ogni volta che c'è una scazzottata in discoteca chiedessero un parere a Cammarelle..."   


Per l'aspetto universitario/scolastico proporrei (al CONI) di discutere con il competente ministero l'assegnazione di crediti per meriti sportivi in funzione dei risultati raggiunti per chi frequenta l'Università, ed un bonus di punti da riconoscere al diploma per chi frequenta l'istruzione secondaria per gli atleti impegnati in qualsiasi Nazionale e in qualsiasi disciplina. La scuola frena tanto i talenti, sembra la voglia fare da padrona nel percorso formativo, oggi invece tutto è formativo in specie se affidati a competenti e idonee strutture (...), è un problema da non sottovalutare nella gestione dei talenti, che oggi, allo stato di fatto, è davvero lasciato in mano a uomini che non sanno prevedere il futuro, e lo osteggiano per quanto è alla loro portata. E poi ci si lamenta per le mancate medaglie??

Letta anche sotto questo aspetto, davvero il grazie alla famiglia è meritevole, ...
bravo Nicco e sempre avanti così

Offline pierpu

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Re:il sito UITS
« Risposta #2 il: Gennaio 11, 2013, 16:29:40 pm »
se posso osare, vorrei parafrasare e dire che "gli sportivi tiratori sono restii a parlare di cose che sono connesse alla loro attività perché li avvertono, li spingono a non farlo".
laddove si parla di una disciplina che, avendo a che fare con le armi, potrebbe essere considerata dall'opinione pubblica come sinonimo di violenza, invece di approfittare dell'occasione per lanciare un messaggio ad ampio respiro, di rottura dei luoghi comuni (e quindi, di rimbalzo, anche sul tiro prettamente sportivo-olimpico), invece di rispondere: "In passato mi è stato chiesto un parere sulle stragi nelle scuole negli Stati Uniti. Da ragazzo che ha studiato in America dico che non mi piace una società in cui è così facile possedere armi. Ma mi offendo se la domanda mi viene fatta perché sono un tiratore. Uso la carabina solo per pratica sportiva, non sono nemmeno mai andato a caccia", perché non rispondere qualcosa del tipo " anche come tiratore mi offendo quando mi viene fatta una domanda del genere, che finisce per addossare alle armi una colpa che invece sta altrove"? altrimenti, se continuiamo a dare risposte come quelle date (molto simile a quella di un altro noto finanziere che vinse anche lui alle olimpiadi), non temete ma ci sarà sempre nell'opinione pubblica l'equazione: arma (qualsiasi arma)=violenza.
basterebbe un piccolo gesto di coraggio nello sfatare luoghi comuni... (anche perché gli USA hanno Stati con normative più restrittive delle nostre)

Istruttore 1° livello Istituzionale,  MASTER  e Formatore Istituzionale UITS.

Offline armageddon

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Re:il sito UITS
« Risposta #3 il: Gennaio 11, 2013, 16:58:50 pm »
ho aperto questa discussione  non per diffondere l'intervista,che è piaciuta anche a me, ma per sottolineare che son almeno sei mesi che la home page del sito non fa che citare Campriani in tutte le salse,volevo solo segnalare che il tiro a segno non è solo Niccolò e un altro paio di nomi,ecco tutto.

Offline Ricky

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Re:il sito UITS
« Risposta #4 il: Gennaio 11, 2013, 19:01:30 pm »
si vero armageddon, ma è anche l'occasione per poter discutere di alcuni temi in essa contenuti, e che secondo me andrebbero affrontati, come lo sport nelle scuole o università, e come dice Pierpu anche per sfatare l'equazione arma=violenza, che è propria di certi giornalisti che neanche sanno cosa è TIRARE.

Quando se ne ha l'occasione converrebbe passare questi messaggi, io lavoro in una organizzazione dove ci è stata fatta dottrina nelle interviste delle cose da dire e come dirle, si potrebbe proporre anche questo in termini di federazione per dare formazione agli atleti, da fare ce ne sempre tanto ...

Questa poteva essere l'occasione per parlarne, anni fa accadde che alcuni militari furono presi di soppiatto da alcuni giornalisti e caddero nel tranello di esaltare alcune cose degli aspetti militari. Da allora frequenza di corso di comunicazione e come porsi di fronte alla stampa, e avere ben chiaro il messaggio che si deve fare passare. E' responsabilità di Vertice vero, ma potrebbe essere più irresponsabile non fare niente. Concordo con pierpu.

Un caro saluto a tutti

Offline VENDETTA

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Re:il sito UITS
« Risposta #5 il: Gennaio 11, 2013, 23:10:31 pm »
Un campione che veste anche una divisa importante e prestigiosa dovrebbe dirci che ne pensa della

questione Iardella, progettazione Appiano, irregolarità elezioni (visto che era presente), spese del Presidente federale e

stipendi.

Se si limita a "mostrare i denti" quando il regolamento ISSF, in ipotesi, potrebbe danneggiare lo status di detentore

e difensore di titolo olimpico allora è come avere a che fare con i Presidenti di Sezione fine a se stessi che curano solo,

limitatamente ed esclusivamente il proprio orto.

Nel tempo morto un papa se ne fa un altro.

Oggi non si parla quasi + di Di Donna domani non si parlerà + di Campriani e forse del Tiro a Segno già oggi considerato

sport minore.

Offline armageddon

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Re:il sito UITS
« Risposta #6 il: Gennaio 12, 2013, 01:01:54 am »
sono  dell'idea che comunque c'è una monotonia nel comunicarci sempre e solo gli eventi riferiti ai soliti tre quattro nomi,passi per le interviste come quella di Niccolò,ma del resto possiamo  anche farne a meno,tipo l'onoreficenza di tal comune,la visita al papa,la premiazione di napolitano,il premio dello sponsor,ecc ecc,e che  diamine capisco che è un vanto sfoggiare il ragazzo ma questo rasenta la sfera personale e a me ,e molti altri,poco importa,c'è anche altro da divulgare,a mio modo di vedere.

Offline Ricky

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Re:il sito UITS
« Risposta #7 il: Gennaio 12, 2013, 18:08:29 pm »
condordo con te armageddon, infatti di cose da parlare e fare vedere ce ne sono tante, basta fare l'organigramma della UITS e fotografare i vari aspetti interessati. Se non regna l'immobilismo (e credo che non regni) innanzitutto di quanto si propone di fare il Vertice nei confronti dei Ministeri e se ci sono questioni aperte, i rapporti con il CONI, quanto fanno e si discute in Consiglio, le varie attività di vertice regionale in termini operativi nei comitati, le varie e a volte interessanti attività delle sezioni, dove ognuno potrebbe preparare articoli e inviarli all'Ufficio Stampa e alle testate giornalistiche locali. Poi ci sono tutti gli aspetti sportivi delle specialità ISSF, delle discipline associate, giudici, formazione, e quant'altro può interessare i tiratori. Comunicazione è informazione del proprio operato, è non dare l'idea di stare fermi. Anche pubblicare periodicamenti i resoconti di bilancio senza aspettare l'assemblea annuale, dettagliando le singole voci di spesa, come fanno tante realtà sociali. Ma credo che ci si arriverà ... . Il Sistema non si compone delle sole stelle sportive e del DS, ci sono tanti satelliti. Davvero il Tiro a Segno rappresenta una realtà sportiva e sociale (anche di utilità di servizio) di cui l'Italia non può fare a meno.

Un caro saluto a tutti

Offline VENDETTA

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Re:il sito UITS
« Risposta #8 il: Gennaio 12, 2013, 21:43:24 pm »
condordo con te armageddon, infatti di cose da parlare e fare vedere ce ne sono tante, basta fare l'organigramma della UITS e fotografare i vari aspetti interessati. Se non regna l'immobilismo (e credo che non regni) innanzitutto di quanto si propone di fare il Vertice nei confronti dei Ministeri e se ci sono questioni aperte, i rapporti con il CONI, quanto fanno e si discute in Consiglio, le varie attività di vertice regionale in termini operativi nei comitati, le varie e a volte interessanti attività delle sezioni, dove ognuno potrebbe preparare articoli e inviarli all'Ufficio Stampa e alle testate giornalistiche locali. Poi ci sono tutti gli aspetti sportivi delle specialità ISSF, delle discipline associate, giudici, formazione, e quant'altro può interessare i tiratori. Comunicazione è informazione del proprio operato, è non dare l'idea di stare fermi. Anche pubblicare periodicamenti i resoconti di bilancio senza aspettare l'assemblea annuale, dettagliando le singole voci di spesa, come fanno tante realtà sociali. Ma credo che ci si arriverà ... . Il Sistema non si compone delle sole stelle sportive e del DS, ci sono tanti satelliti. Davvero il Tiro a Segno rappresenta una realtà sportiva e sociale (anche di utilità di servizio) di cui l'Italia non può fare a meno.

Un caro saluto a tutti

E poi ci sono i pianeti, i platetari, le galassie e la via lattea con tante mammelle da spremere (sezioni).

Caro sig. Ricky cerchi di essere realita e non un visionario.

Sono anni che da più parti s'invoca la pubblicazione delle delibere di spese etc. etc. per trasparena non per altro e non è

stato ancora possibile ottenerlo e lei crede nella crescita del sistema?

Non è "concentrica" che è morta ma il TSN in mano a questa dirigenza.

Offline Ricky

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Re:il sito UITS
« Risposta #9 il: Gennaio 14, 2013, 19:21:32 pm »
Ciao |V|, e ciao a tutti,
non si vuole essere nè visionari nè idealisti,
quello che tutti prospettiamo (e qualcuno vivamente si augura) è un qualcosa che dovrà per forza accadere,
viviamo una realtà in continua trasformazione,
cambiano ogni giorno le regole di comunicazione,
ad esempio qualcuno si sarebbe aspettato di vedere pubblicati sul sito UITS i sempre più nominati compensi di Presidente e Segretario? Una legge lo ha imposto, in altri siti governativi sono indicati addirittura, per le figure di riferimento,  le proprietà disponibili e i fondi azionari investiti (il portafoglio azionario).

Quello che qualcuno qui auspica come irrealizzabile sarà tra un pò forse obbligatorio attuare, molte realtà pubblicistiche già da tempo utilizzano anche questi canali per comunicare bilanci e linee d'azione, qualcuno ci ha fondato addirittura un movimento politico a molte stelle, è chiaro che non accadrà domani, ma che di sicuro accadrà!

Non so se bisognerà aspettare il rinnovamento della classe dirigente, ma è pur vero che anche questo accadrà per forza di cose, quindi il Sistema crescerà perchè tutto è insito nello sviluppo societario sia della normale società civile che nella trasparenza di immagine sempre più invocata a tutti i livelli.

Io credo nella crescita del Sistema perchè basta confrontare quello che erano le Sezioni qualche decennio fa e quello che sono oggi in termini reali, molte hanno sviluppato impresa, luoghi di raduno, linee di tiro, come anche tante sono rimaste quelle di sempre, ma comunque, complessivamente, sviluppo c'è stato. Si sono migliorati pure i risultati sportivi.

Poi c'è chi non gradisce questa dirigenza, ma questo è un altro tema di comunicazione che per la specie di essere uomini, sarà sempre presente nel predicato delle cose, attuali e futuribili.

Un caro saluto a tutti