Autore Topic: OLIMPIADI 2020 - NO DEL GOVERNO MONTI  (Letto 6123 volte)

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Offline diamante

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Re:OLIMPIADI 2020 - NO DEL GOVERNO MONTI
« Risposta #20 il: Marzo 11, 2012, 17:04:02 pm »
http://periodici.repubblica.it/venerdi/index.jsp?num=1251&page=28

Il no di Monti ha liquidato
l’eterna cricca dello sport



È stata la prima regola di ogni presidente del Coni, da che mondo
è mondo: ringraziare l’autorità all’inizio di un discorso importante,
anzi, anche non importante. Ringrazia e basta, sempre e comunque.
Ringrazia il ministro, il sottosegretario, il premier: al mondo si sta così.
Lo faceva perfino Onesti, il miglior dirigente che lo sport italiano abbia
avuto, ma erano altri tempi rispetto a quelli chiusi dalla mannaia calata
da Monti sul «sogno olimpico» di Roma. Più che il sogno di una città, in realtà
era quello del gruppo storico, molto storico, dei governanti dello sport
nazionale: chiudere alla grande la carriera ideando, battezzando
e poi gestendo il più sensazionale evento che un Paese possa organizzare.
Il no dell’autorità, pure tanto ringraziata, è stato dunque epocale
anche per loro: un no al diritto all’eternità del potere.
Ecco, il gruppo. Tre nomi su tutti, tre facce neppure troppo segnate,
considerando i lustri trascorsi sotto i riflettori: Mario Pescante,
che del comitato Roma 2020 era il presidente, Franco Carraro, che ne era
il padrino, Gianni Petrucci, capo del Coni e dunque titolare della proposta
olimpica. Lo sport, nell’ultimo trentennio, ha ruotato intorno
a loro, nel bene e nel male, i patriarchi (Petrucci, con i suoi 66
anni, è il ragazzo della compagnia, mentre Pescante e Carraro
di anni ne hanno 73 e 72) di una grande e intoccabile famiglia,
quella che governa le federazioni sportive. Governa e invecchia,
sulle poltrone di un settore che pure dovrebbe essere pieno
di energie, freschezza, forza creativa. E invece bastano pochi dati
a fotografare lo stato delle cose: l’età media dei presidenti
delle 45 federazioni affiliate al Coni supera i 62 anni.
Con otto ultrasettantenni e solo 4 presidenti sotto i 50 anni,
nessuno sotto i 40 e, naturalmente, nessuna donna. Il futuro
dei giovani che fanno sport è in queste mani, per capirci.
Che il sistema abbia bisogno di aria nuova è ormai evidente,
anche se metterci le mani non sarà facile per nessuno. Le riforme
che hanno toccato il Coni, pur consentendo agli atleti di affacciarsi nei palazzi
del potere, non ne hanno sanato le distorsioni. I meccanismi elettorali
consentono ai dirigenti di conservare cariche e potere con irrisoria facilità,
prolungando i mandati anche per decenni, come nel caso da Guinness
di Matteo Pellicone, 77 anni e da 31 (trentuno!) presidente della federazione
judo e lotta. Certo, la bocciatura di Roma suona come un congedo mesto anche
per quel terzetto. Pescante-Carraro-Petrucci, che ben sapeva quanto tutto fosse
appeso all’appoggio dell’autorità, quella che si ringraziava. L’autorità
di Gianni Letta, in particolare. Perché ora che il progetto 2020 è fallito,
si capisce ancor meglio cosa sia stato Letta per lo sport nel ventennio
berlusconiano. L’uomo che evitava i tagli nelle finanziarie, l’uomo che vigilava
sulle leggi che riguardavano l’Ente, l’uomo che «garantiva l’autonomia»,
l’uomo che dava i consigli giusti, indicava le persone adatte, mediava, coglieva
l’attimo. La candidatura di Roma 2020 era nata nella sua stanza a Palazzo
Chigi, nel 2009, quando era sottosegretario. Uscito di scena lui, è crollato
un mondo. Adesso è ora di ricostruirlo. Con facce e idee nuove.

Offline Franz

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Re:OLIMPIADI 2020 - NO DEL GOVERNO MONTI
« Risposta #21 il: Marzo 11, 2012, 18:37:57 pm »
....."Perché ora che il progetto 2020 è fallito,si capisce ancor meglio cosa sia stato Letta per lo sport nel ventennio berlusconiano. L’uomo che evitava i tagli nelle finanziarie, l’uomo che vigilava sulle leggi che riguardavano l’Ente, l’uomo che «garantiva l’autonomia», l’uomo che dava i consigli giusti, indicava le persone adatte, mediava, coglieva l’attimo. La candidatura di Roma 2020 era nata nella sua stanza a Palazzo Chigi, nel 2009, quando era sottosegretario. Uscito di scena lui, è crollato un mondo. Adesso è ora di ricostruirlo. Con facce e idee nuove."

Quoto, non dimentichiamoci che fu proprio una telefonata di Gianni Letta alle 21,30 (dai racconti di Obrist ai fedeli) a far inserire il "tranne le federazioni sportive" così da salvare l'Ente Inutile, UITS.   :(

Offline VENDETTA

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Re:OLIMPIADI 2020 - NO DEL GOVERNO MONTI
« Risposta #22 il: Marzo 11, 2012, 19:30:47 pm »
http://www.liberoquotidiano.it/news/935410/Letta-umiliato-da-Mario-Monti-Lasciato-2-ore-in-anticamera.html

Politica
Letta umiliato da Mario Monti Lasciato 2 ore in anticamera
Il re della diplomazia berlusconiana non ricevuto dal premier a Palazzo Chigi: era in andato in pressing per Roma2020
Letta umiliato da Mario Monti Lasciato 2 ore in anticamera
liberoquotidiano.it

Gianni Letta lo sapeva già da qualche giorno. Sapeva che la candidatura di Roma 2020 non sarebbe mai andata in porto da quando, la scorsa settimana, il premier Mario Monti gli ha negato più volte un incontro a Palazzo Chigi. Un'attesa durata 2 ore, riferisce Dagospia, dalle 13 alle 15.15, seduto nell'anticamera del ministro Catricalà proprio davanti allo studio che fino a novembre era stato suo. Con Letta c'erano il sindaco di Roma Gianni Alemanno e due pezzi da 90 dello sport italiano, l'ex presidente Coni Pescante e l'attuale, Gianni Petrucci. Un'umiliazione. Segno che per il grande ambasciatore berlusconiano, l'eminenza grigia del centrodestra apprezzata e benvoluta anche a sinistra, amico di tutti i potenti, vezzeggiato e riverito, forse era arrivata l'ora della resa.

Tutto finito - Era stato lui a mettere insieme, riunire, organizzare il comitato promotore dei Giochi romani, un Olimpo di divinità profane tra sport, politica, alta finanza e salotti buonissimi. Basta leggere l'elenco di chi si è impegnato in prima persona per sostenere l'Olimpiade sotto il Colosseo: da Mario Pescante (ex Coni) a Franco Carraro (Figc era Calciopoli), da Luigi Abete (Figc attuale) a Luca Cordero di Montezemolo, dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ai patron di Fiorentina e Juventus Diego Della Valle e John Elkann, dal superbanchiere Cesare Geronzi all'imprenditore core de Roma Giovanni Malagò, giù giù fino alla signora Confindustria Emma Marcegaglia. E poi c'è la Commissione di compatibilità economica, quella elogiata ieri da Mario Monti, in cui ha trovato posto anche Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica Giorgio. Nomina non da poco, caldeggiata proprio da Gianni Letta. Questo perché il gran visir della diplomazia berlusconiana sapeva bene che occorreva blindare gli ornanismi, garantendo ogni supporto possibile. Politico, economico, d'immagine. E' proprio questa strategia, questa ragnatela che è uscita spezzata dal no del governo tecnico. Prima le porte chiuse a Palazzo Chigi, per respingere l'ultimo disperato tentativo di pressing per far cambiare idea al professore, quindi il no secco, anche se garbato, in conferenza stampa. Forse la delusione più cocente per chi, come Letta, ha tessuto le fila di 20 anni di successi e strette di mano.


http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/olimpiatevela-nder-culo-nazione-corrotta-capitale-infetta-travaglio-di-panza-per-pescante-e-gianni-35546.htm
« Ultima modifica: Marzo 11, 2012, 19:33:58 pm da VENDETTA »

Offline pratesi

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Re:OLIMPIADI 2020 - NO DEL GOVERNO MONTI
« Risposta #23 il: Marzo 12, 2012, 21:18:29 pm »
Peccato, non andrò a Roma alle Olimpiadi. Vuol dire che farò come gli altri atleti, andrò dove le faranno. Ma a differenza degli atleti, di stato e non , pagando di tasca mia.
Come spettatore e turista.
Coraggio, sorridete ! 
Pratesi

Offline VENDETTA

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Re:OLIMPIADI 2020 - NO DEL GOVERNO MONTI
« Risposta #24 il: Aprile 30, 2012, 08:03:48 am »
http://www.ilculturista.it/cultura/?p=10357

Olimpippe

febbraio 16, 2012 da Redazione 



Grazie Mario!

Grazie per averci salvato dalle clientele politiche in relazione all’improbabile assegnazione delle olimpiadi a Roma (senza soldi niente assegnazioni, è noto).

Quello che sarebbe successo sarebbe stato come per i mondiali di nuoto moltiplicato chissà quante volte.

Certo che il CONI (ente inutile e costosissimo) piange. Ovviamente si vede sminuito, forse scoperto. Chissà.

Quello che è certo è che in linea con le migliori dittature passate e presenti in tutti i paesi, troppi nostri atleti sono dipendenti pubblici e non fanno il mestiere per cui sono pagati.

Capisco aiutare gli atleti emergenti, ma lo stato dovrebbe anche incamerarne le sponsorizzazioni!

Basta ricordare il maresciallo dei carabinieri Tomba, campione multimiliardario di sci che, oltre ad evadere le tasse, prendeva lo stipendio, alla faccia dei colleghi sulle strade ed usava la paletta dell’Arma solo per evitare le code.

E su questa strada, inviterei il Prof. a liberarci anche di S. Remo, che paghiamo noi e che non ci rende nulla, nemmeno come immagine, essendo dedicato a quelli che credono che l’IVA sia una cantante.

Ancora una volta, l’agenzia delle entrate è andata a controllare gli scontrini.

Azione inutile perché non confrontabile con altri dati e, senza dubbio, non atta a fare statistiche perché il festival non si fa ogni Mercoledì.

Il problema è lo scontrino che non serve a niente perché gli emettitori sono troppi e quindi non controllabili con continuità.

Meglio era quando a stabilire il tassabile erano i comuni che avevano gente esperta che sapeva giudicare l’incasso e quindi metteva un tot di tasse.

Se uno lavorava bene poteva guadagnare di più e quindi l’incentivo c’era.

Lo scontrino è servito solo alla burocrazia per gonfiarsi.

Ed a proposito di guadagni, senza di quelli tutto si ferma, per legge di natura. Ed andare contro natura è sempre micidiale, come si è scoperto nei paesi comunisti.

Non si può negare ad un popolo il diritto al guadagno per errori o meglio, delinquenze, di una classe politica di profittatori e di ladri che deve essere spazzata via.

La Grecia è un esempio per noi.

Loro stanno per essere costretti a firmare una resa con pagamento dei danni di guerra, a noi non è stato nemmeno concesso il diritto di approvare prima e di arrenderci poi.

Siamo stati direttamente pucciati nella cacca euro che avrebbe dovuto ‘’salvarli’’ (loro) e poi posti sotto un governatorato di guerra (un gauleiter?) il cui compito è spremerci sino alla morte.

L’importante è rifondere le banche franco tedesche, e quando questo sarà fatto, chi ci dice che questi due paesi non ritornino alle loro monete per non pagare il rinculo economico dovuto al crollo dell’economia?

Nessuno.
« Ultima modifica: Aprile 30, 2012, 08:06:17 am da VENDETTA »