http://www.laprovinciadicremona.it/spazio-ai-lettori/roma-2020-petrucci-del-coni-invoca-un-rispetto-che-lui-per-primo-non-da-1.165800Roma 2020, Petrucci del Coni invoca un rispetto che lui per primo non dà
gio, 16 febbraio 2012
Gentile direttore,
desidero intervenire sul tema «Roma 2020, il governo rinuncia» esprimendo tutto il mio apprezzamento per la forza, il coraggio, la coerenza che il premier Mario Monti ha voluto trasmettere ai cittadini italiani verso i quali, da cento giorni, sta chiedendo importanti sacrifici. Non riprendo l’elenco amplissimo delle motivazioni addotte dal presidente del Consiglio, elenco lungo e articolato, del quale mi è sufficiente richiamare il rischio (una certezza) che i costi preventivati lievitino in maniera esponenziale. Non c’è bisogno di guardare alla mala gestione delle Olimpiadi di Atene, basta ricordare lo scandalo tutto italiano dei Campionati Mondiali di nuoto del 2009. E quali garanzie, il Comitato promotore, può offrire ai cittadini italiani che ciò non avvenga più? Nessuna.
Ritengo che chi ha davvero a cuore i problemi reali dello sport italiano, e si trova a governarlo, dovrebbe avere la capacità lungimirante di valutare che le nostre infrastrutture di base spesso fanno acqua, sono insufficienti, obsolete, mancano di attrezzatura essenziale, soffrono terribilmente in sostegni gestionali e, in particolare, tutto il sistema sportivo in Italia è privo di reale conduzione strategica, di idee innovative, di passione vera, che nulla ha a che fare con vergognose strategie pseudopolitiche per l’occupazione di seggiole presidenziali.
E su questo tema concludo, non sfuggendomi la rabbia espressa dal presidente Coni, Gianni Petrucci, che rivendica «maggior rispetto» da parte del premier che solo all’ultimo giorno utile ha deliberato, negando la garanzia in bianco del governo. Il ricordo mi corre immediatamente a un recentissimo passato allorquando, in maniera arrogante, antidemocratica, vergognosa, sempre lo stesso presidente Petrucci si è approvato la riforma del Coni eliminando i Comitati provinciali, la vera struttura di base del movimento sportivo italiano. Come si è espresso Petrucci con la base, ossia con tutti i membri dei Comitati provinciali, tutti veri volontari? Con queste parole: «La riforma del Coni va avanti, pazienza se i presidenti provinciali non la condividono. Non sono previsti incontri con i comitati provinciali perché è populismo, demagogia e retorica». E noi cittadini tutti, che amiamo o che non amiamo lo sport, cittadini responsabili che comprendiamo quanto sia ormai indifferibile un cambio radicale di gestione rispetto i danni prodotti dai governi italiani in 40 anni di malgoverno, potevamo lasciare nelle mani di personaggi come Petrucci la gestione di un immenso evento, bellissimo, desideratissimo, con una sicura ricaduta mediatica mondiale, ma devastante se gestito con le premesse da cui, inevitabilmente, era accompagnato? Concludo davvero rivolgendomi a Petrucci: «Cerchi d’essere meno arrogante, dialoghi democraticamente con chi nello sport si impegna quotidianamente e profondamente per vera passione e non per interesse. Le cose, i grandi eventi, si costruiscono insieme, nel rispetto vero, quello che lui non ha avuto verso i membri dei Comitati provinciali Coni d’Italia e che, intempestivamente, rivendica dal primo ministro Monti.
Carlo Stassano
(presidente vicario Asd AtleticaInterflumina Casalmaggiore)
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Ciao