"Caro Monti, firmi per Roma 2020" PDF Stampa E-mail
Caro Presidente,
manca ormai pochissimo tempo allo scadere del termine per la presentazione del dossier di candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020.
Nel corso della nostra carriera abbiamo avuto l’onore di vestire la maglia azzurra e di dare lustro all’Italia in tutto il mondo. E’ stato il frutto di anni di sacrifici, di impegno e di grandi rinunce.
Anche l’Italia è oggi chiamata ad affrontare importanti sacrifici ma, come nello sport, la motivazione decisiva è la prospettiva di un grande risultato.
Per il nostro Paese questo risultato è il proprio futuro.
Siamo convinti che riportare le Olimpiadi in Italia darebbe a tutti, in particolare ai giovani, quella sferzata di ottimismo di cui il Paese ha bisogno anche per risvegliare l’orgoglio nazionale.
Presidente, ci sentiamo al Suo fianco nella grande opera che sta conducendo e siamo certi che Lei condivida i nostri sentimenti.
E’ per questo che Le chiediamo di non far mancare il sostegno del Governo a questa sfida straordinaria, un’occasione irripetibile per il rilancio e lo sviluppo del Paese.
Giochiamo questa partita: possiamo vincerla tutti insieme!
Stefano Baldini (Atletica, Campione Olimpico)
Paolo Bettini (Ciclismo, Campione Olimpico e Mondiale)
Diana Bianchedi (Scherma, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Gianluigi Buffon (Calcio, Campione Mondiale)
Maurizia Cacciatori (Pallavolo, Vice Campionessa Europea)
Tania Cagnotto (Tuffi, Vice Campionessa Mondiale)
Chiara Cainero Tiro A Volo, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Cecilia Camellini (Nuoto, Vice Camp.Paralimpica e Camp. Mondiale)
Roberto Cammarelle (Pugilato, Campione Olimpico e Mondiale)
Igor Cassina (Ginnastica, Campione Olimpico)
Jury Chechi (Ginnastica, Campione Olimpico e Mondiale)
Greta Cicolari (Beach Volley, Campionessa Europea)
Deborah Compagnoni (Sci, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Tania Di Mario (Pallanuoto, Campionessa Olimpica)
Antonietta Di Martino (Atletica, Vice Campionessa Mondiale)
Sara Errani (Tennis, Vincitrice Fed Cup)
Vanessa Ferrari (Ginnastica, Campionessa Mondiale)
Alessia Filippi (Nuoto, Vice Campionessa Olimpica e Mondiale)
Domenico Fioravanti (Nuoto, Campione Olimpico)
Marco Galiazzo (Tiro Con l’Arco, Campione Olimpico)
Rossano Galtarossa (Canottaggio, Campione Olimpico e Mondiale)
Giuseppe Gibilisco (Atletica, Campione Mondiale)
Margherita Granbassi (Scherma, Campionessa Mondiale)
Andrew Howe (Atletica, Vice Campione Mondiale)
Josefa Idem (Canoa, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Raffaello Leonardo (Canottaggio, Campione Mondiale)
Eleonora Lo Bianco (Pallavolo, Campionessa Mondiale)
Andrea Lucchetta (Pallavolo, Campione Mondiale)
Elia Luini (Canottaggio, Vice Camp.Olimpico e Camp. Mond.)
Fabrizio Macchi (Ciclismo, Campione Mondiale Paralimpico)
Luigi Mastrangelo (Pallavolo, Vice Campione Olimpico)
Filippo Magnini (Nuoto, Campione Mondiale)
Fiona May (Atletica, Vice Campionessa Olimpica e Mondiale)
Marta Menegatti (Beach Volley, Campionessa Europea)
Andrea Minguzzi (Lotta, Campione Olimpico)
Aldo Montano (Scherma, Campione Olimpico e Mondiale)
Andrea Pellegrini (Scherma, Campione Paralimpico)
Federica Pellegrini (Nuoto, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Flavia Pennetta (Tennis, Vincitrice della Fed Cup)
Francesca Porcellato (Sci nordico, Campionessa Paralimpica)
Giulia Quintavalle (Judo, Campionessa Olimpica)
Massimiliano Rosolino (Nuoto, Campione Olimpico e Mondiale)
Antonio Rossi (Canoa, Campione Olimpico e Mondiale)
Jessica Rossi (Tiro A Volo, Campionessa Mondiale)
Valentino Rossi (Motociclismo, Campione Mondiale)
Elisa Santoni (Ginnastica, Vice Camp. Olimpica e Camp. Mondiale)
Mauro Sarmiento (Taekwondo, Vice Campione Olimpico)
Francesca Schiavone (Tennis, Vincitrice Roland Garros e Fed Cup)
Alex Schwazer (Atletica, Campione Olimpico)
Alessandra Sensini (Vela, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Matteo Tagliariol (Scherma, Campione Olimpico)
Stefano Tempesti (Pallanuoto, Campione Mondiale)
Francesco Totti (Calcio, Campione Mondiale)
Giovanna Trillini (Scherma, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Valentina Turisini (Tiro A Segno, Vice Campionessa Olimpica)
Domenico Valentino (Pugilato, Campione Mondiale)
Valentina Vezzali (Scherma, Campionessa Olimpica e Mondiale)
Roberta Vinci (Tennis, Vincitrice Fed Cup)
Alex Zanardi (Hanbike, Vice Campione Mondiale Paralimpico)
Ivan Zaytsev (Pallavolo, Vice Campione Europeo)
ROMA 2020/ Riotta: ecco perché Monti ci ha fatto perdere l'occasione delle Olimpiadi
INT.
Gianni Riotta martedì 14 febbraio 2012
IL NO DEL GOVERNO MONTI ALLE OLIMPIADI DI ROMA NEL 2020 Il governo ha detto no. Nonostante i tanti appelli lanciati nei giorni scorsi da personaggi del mondo dello sport, ma non solo, il premier Monti ha fatto sapere nelle prime ore del pomeriggio di oggi che "il governo ritiene che non sarebbe responsabile, nelle attuali condizioni dell'Italia, assumere questo impegno". Game over, quindi, per Roma. Finisce la speranza di vedere nuovamente i Giochi Olimpici in Italia dopo quelli del 1960. Un duro colpo anche per il sindaco Alemanno che, pur ammettendo la chiarezza delle motivazioni date da Monti, le ritiene "non condivisibili". Davvero deluso Mario Pescante, presidente del Comitato Promotore: "È una grandissima occasione persa, ma non possiamo fare altro che accettare la decisione del governo: c'è tanta amarezza", ha detto, aggiungendo che "la decisione del governo è stata molto ponderata ed è arrivata esclusivamente per motivi economici. Il nostro progetto per Roma 2020 era molto serio, ma il governo è stato irremovibile sui conti. Peccato, era un'occasione unica anche per dire ai giovani che abbiamo ambizioni importanti". Per commentare quanto accaduto, IlSussidiario.net ha contattato il giornalista e scrittore Gianni Riotta, già direttore del Il Sole 24 Ore.
Cosa pensa della decisione del governo?
Non abbiamo purtroppo molti esempi di Olimpiadi che siano state vantaggiose a breve per i paesi che le hanno organizzate e, come sappiamo, per la Grecia hanno rappresentato addirittura un grave danno. Credo che proprio questo abbia spinto Monti, che ha come primo obiettivo quello di rimettere l’economia del Paese in sesto, a prendere questa scelta.
Quindi, secondo lei, un’Italia declassata da poche ore da Moody’s, che ha ancora molto da fare sul piano del risanamento, fa bene a rinunciare alla candidatura olimpica?
Io ero favorevole alle Olimpiadi milanesi proposte dal Sindaco Moratti, a quelle romane, seguite poi da una violenta campagna contraria, a quelle di Torino, per cui mi sono battuto fino all’ultimo e che poi si sono dimostrate un successo. Il problema è che le i giochi olimpici, come è stato per Roma 1960 e per Torino 2006, devono avere alle spalle un Paese intero, e non solamente il sindaco della città, il comitato olimpico e i personaggi dello sport. Tutti devono essere d’accordo, la maggioranza e l’opposizione, gli enti locali, il governo, le imprese, i sindacati e l’opinione pubblica, e in questo ha ragione Monti quando dice che in questa occasione non c’era una tale unanimità.
A suo giudizio questa decisione quali vantaggi potrà portare?
Certamente non ci sono vantaggi, ma solamente rischi evitati, come quello di un possibile indebitamento e della perdita di risorse. Inoltre in questo modo evitiamo di far credere al mondo che dopo tutto, sul piano del risanamento, non ce la stiamo passando così male e che, anzi, stiamo già pensando a nuove grandi opere. Non dimentichiamo comunque che un'enorme opera in corso già c’è, ed è l’Expo del 2015, quindi adesso l’unica cosa da fare è raddoppiare gli sforzi su questo progetto.
Quali sono invece le opportunità che hanno perso la città di Roma e l’Italia in generale?
Le Olimpiadi sono un evento meraviglioso e un’occasione unica. Facciamo degli esempi: Roma 1960 ha rappresentato la riammissione dell’Italia nel mondo civile dopo vent’anni di dittatura e dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale; Tokyo 1964 ha rappresentato la stessa cosa per il Giappone, come anche Monaco 1972 per la Germania, e quando il Sudafrica ha ospitato i Mondiali di calcio si è affermato come grande potenza; organizzando le Olimpiadi anche la Cina ha voluto annunciare al mondo il suo ritorno, e il Brasile vuole a tutti i costi i Mondiali del 2014 per gli stessi motivi. Sarebbe stato bello se anche l’Italia avesse potuto dire “Sono tornata” al mondo, ma evidentemente è ancora troppo presto per farlo. Ci tocca aspettare ancora, ma questo certamente lo rimpiango.
Quali sono le maggiori differenze con l’Italia che ha accolto i Giochi del 1960?
L’Italia che si è presentata alle Olimpiadi del 1960 era un Paese alla vigilia del boom economico, che aveva superato la dittatura, la guerra e che voleva far sapere al mondo di essere ancora presente. In più era un’Italia politicamente molto omogenea e, anche se i governi cadevano come in molti sostengono, la coalizione che li reggeva era sempre uguale. Era un Paese di straordinaria stabilità politica, e i nostri guai arrivarono con gli anni Settanta e Ottanta. Un Paese che è riuscito a organizzare un evento e un capolavoro tecnologico, perché in pochi ricordano che quelle del 1960 sono state le prime Olimpiadi al mondo trasmesse in diretta televisiva. E l’Italia ce l’ha fatta, nonostante le tante difficoltà.
Leggendo commenti e opinioni degli italiani, in particolare sul web, in molti credono che non organizzare le Olimpiadi possa almeno scongiurare il rischio di vedere infiltrazioni criminali all’interno dell’organizzazione. Cosa ne pensa?
Non condivido e anzi ritengo questo fatto squallido e deprimente. Non possiamo rinunciare alle Olimpiadi per paura di infiltrazioni criminali, perché allora non dovremmo organizzare nessuna grande opera, evento o manifestazione. Noi possiamo e dobbiamo fare tutto, ma nello stesso tempo impedire in ogni modo qualsiasi tipo di infiltrazione criminale o comunque illegale.
Secondo lei, è possibile pensare a una nuova candidatura italiana per le edizioni successive?
Le Olimpiadi prima o poi torneranno in Italia, su questo non c’è dubbio. Credo però che in questo momento sarebbe meglio concentrare le nostre forze su Expo 2015. Saranno poi i giovani a tentare di riportare in futuro l’Olimpiade in Italia, e sarà bello vederla, anche se è un vero peccato non essere riusciti a farlo in questi ultimi 50 anni.
(Claudio Perlini)