Autore Topic: Comunicato della FISAT.  (Letto 861 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline diamante

  • Utente Certificato
  • Azzurro
  • *
  • Post: 2685
Comunicato della FISAT.
« il: Dicembre 08, 2011, 10:10:25 am »
Il prezzo della libertà ossia:  chi vuole lucrare sulle armi detenute legalmente ?
Ricorriamo a questo comunicato stampa per rispondere pubblicamente alle tantissime domande che ci arrivano ogni giorno:

1.Cosa sarà previsto nei regolamenti che dovranno essere approvati entro il 31.12.2011 dal Ministero dell’Interno e dal Ministero della Sanità dopo l’approvazione del Decreto Legislativo 204/2010 ?

2.Cosa accadrà ai poligoni privati ?

3.Come verrà applicata di fatto l’abolizione del Catalogo ?

Purtroppo non sappiamo rispondervi e, quel che è peggio, non sanno farlo neanche le forze politiche che sino ad oggi ci hanno aiutato (in pratica solo una), nonostante i loro migliori sforzi.   

È un dato di fatto che mai come oggi un Governo “tecnico” ha avuto tanto mano libera come quello odierno, coperto dal manto delle necessità di salvezza nazionale  dalla crisi mondiale.   

Questo governo, infatti, (e non sono parole nostre ma di coloro che sino a ieri ci hanno aiutato senza se e senza ma) non risponde a nessuno, nemmeno al telefono, e va avanti per la sua strada tipo bulldozer pretendendo solo cambiali in bianco senza dare spiegazioni, ad eccezione di qualche pianto pubblico ministeriale.   
È chiaro che una situazione del genere avvantaggia in modo incredibile – quanto antidemocratico – coloro che dentro il Ministero ci stanno per diritto divino (i funzionari dell’Area Armi ed Esplosivi) e coloro che ci stanno “in rappresentanza del settore” ossia i membri della Commissione Consultiva, che ritornano ad avere la possibilità di tirare le fila da dietro le quinte godendo di una riservatezza di cui non godevano da anni (ossia dalla nascita di FISAT).   

Cominciano già le prime avvisaglie, tutt’altro che buone: ci giunge voce concretissima secondo cui UITS conta di assoggettare i poligoni privati prendendosi il compito di verificarne la sicurezza per mezzo della sua Commissione Poligoni (che guarda caso ha avuto tanto spazio e lusinghe sull’ultimo numero di Armi e Tiro).   
Sarebbe davvero una tragedia perché metterebbe i poligoni privati nelle mani di chi ha interesse a chiuderli per riprendere la propria posizione di monopolio del mercato.
Penso che sia ormai un fatto incontestabile che da anni UITS sta cercando di riottenere il monopolio del mercato del tiro con ogni mezzo, prima cercando di far chiudere i poligoni privati (vi rammento la memorabile intervista “Italia Armata” su l’Espresso del segretario UITS Maurizio Leone), poi cercando di mettergli il guinzaglio cercando di far passare obblighi d’iscrizione, obblighi di corsi di ricarica, ora cercando prendersi l’incarico di valutarne la sicurezza (nonostante il fatto che nessuno possa nascondere che gli unici poligoni dove succedono incidenti sono proprio quelli UITS).   
Abbiamo brutte notizie anche su altri fronti: in forza di una qualche circolare che nessuno ci mostra (ormai si vergognano anche di farcele vedere, tanto sono impresentabili) le Questure di Milano, Verona e Teramo obbligano i cittadini ad andare alle Aziende Sanitarie Locali (sempre più aziende e sempre meno sanitarie) a fare gli esami (niente più ufficiale sanitario) pena respingimento dell’istanza; inutile dire che gli esami che l’ASL pretende sono decine (sangue, psichiatrico, ecc.) e costano salatissimi.    
Tra le tre brilla (per idiozia) la Questura di Milano un cui funzionario accampa che “fino al 1.1.2011 non rinnoveremo i TAV perché sa, essendo stato abolito il Catalogo sono state abolite le armi sportive per cui non vi servono i TAV).”   

Anche sapendo che per le nostre Questure feudali i porti armi per tiro a volo sono un metodo per aumentare la criminalità rimane difficile capire come possano interpretare in questo senso una norma che si chiama “decreto sviluppo” ; un simile atteggiamento davvero l’autarchia politica secondo cui qua si fa come dico io e basta.   
Stiamo scrivendo a quelle Questure e vedremo cosa ci rispondono, speriamo davvero che sia iniziativa di qualche Ispettore e non sia farina dei Questori che altrimenti c'è’ ben poco da sperare se non nella via giudiziaria.   

Purtroppo questi tempi hanno ricorrenze nella storia; nell’antica Roma, all’incirca nel 450 A.C., i Decemviri furono costretti da una rivolta di popolo a redigere leggi più miti contro i debitori (attualità della storia) e soprattutto metterle per iscritto per ridurre gli abusi dei patrizi; ne scaturirono dodici tavole che furono appese in alto in modo che nessuno riuscisse a leggerle.   

Pensando alle “care” ASL mi viene anche da fare un’altra domanda sulla “catalogazione” delle armi depotenziate per cui il Banco prende 200 euro e si dice lo faccia anche sulla relazione tecnica che fa per le armi c.d. “ex militari”.
Come mai prende 200 euro invece che i 30 per le prove forzate delle armi ?    
Eppure per le armi aria compressa depotenziate si tratta di sparare un po’ di pallini davanti a un cronografo .   

Chi ha fatto il prezzo secondo voi ?    
Il Ministero, il Parlamento o invece il Banco stesso che si trova ad agire in un regime di monopolio come non se ne vedono nelle democrazie europee eccetto, forse, Grecia e Portogallo ?   
Ancora una volta monopolio e restrizione della libertà che vanno insieme perché l’uno non può esistere senza l’altra.
Tornando ai prossimi regolamenti, se queste cose vi fanno girare le scatole potete cercare di cambiarle scrivendo ai seguenti indirizzi. (consiglio l’invio di lettere su carta):
Consorzio Armieri Bresciani (Italiani) – Via G. Matteotti, 325 - 25063 Gardone V.T. BS -  info@conarmi.org
Beretta - Via Pietro Beretta, 18 P.O. Box 160 25063 Gardone Val Trompia (BS) – Italia  Tel +39.030.8341.1 Fax +39.030.8341399 – info@beretta.it
Fratelli Tanfoglio S.N.C. - Via Valtrompia 39/41 - 25063 Gardone V.T. (BS) – Italy
Tel. +39 030.8910623 - Fax. +39 030.8910183 - info@tanfoglio.it
Unione Italia Tiro a Segno Viale Tiziano 70 – 00196 Roma – segreteria@uits.it
Davide Pedersoli & C.   Fabbrica d'armi Via Artigiani, 57 25063 - Gardone Val Trompia Brescia Tel. + 39 030 8915000 Fax +39 030 8911019 - customerservice@davidepedersoli.com

Potete avvalervi della lettera prestampata che trovate qua in fondo.
Può darsi che se ne freghino, perché il 89,6% della produzione la vendono all’estero anche se i soli cacciatori acquistano armi per 3.260.344.347 euro l’anno che pure comodo dovrebbero fargli (vedasi l’ultimo comunicato del Presidente ANPAM sempre sul sito di Armi e Tiro) ma comunque avrete la tranquillità mentale di aver tentato qualcosa.   
Noi siamo qua e, finché avremo fiato, continueremo a tenervi informati ma ora più che mai abbiamo bisogno del vostro supporto, solo insieme possiamo farcela.
Se FISAT dovesse cadere l’unico apporto informativo sarebbero le riviste del settore che non mancherebbero di informarvi puntualmente su quanto siano “bravi” i membri della Commissione nel “preservare” le vostre libertà di cittadini onesti.
Il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza.
                                           
                                                                      Il Presidente FISAT Simone Ciucchi



LETTERA
Oggetto: approvazione dei regolamenti di attuazione del Decreto 204/2010.
Gentile signore
Le scrivo per richiamare la sua attenzione relativamente ai regolamenti di attuazione del Decreto Legislativo 204/2010 su cui, quale membro della Commissione Consultiva, avrete la possibilità di fornire un parere.
Mi giungono preoccupanti notizie secondo cui :

   i poligoni privati verrebbero assoggettati alle valutazioni dell’UITS in merito all’agibilità e sicurezza con ciò comportando che questi sarebbero controllati da un’organizzazione in competizione con essi;

   i porti d’arma verrebbero assoggettati alla valutazione delle ASL invece che agli ufficiali sanitari, con enorme aggravio dei costi e delle procedure senza alcun vantaggio per la pubblica sicurezza;

Se ciò dovesse rispondere al vero senza che la S.V. abbia ritenuto di opporsi alla cosa o quantomeno informarne per tempo il settore nella cui rappresentanza la S.V. si trova in Commissione, mi vedrei costretto a dedurre che il regolamento sia stato approvato con il Suo appoggio, da ciò deriva  che non esiterei a regolare i miei acquisiti di conseguenza, non più favorendo chi abbia collaborato a ledere in qualsiasi modo il mio diritto di detenere armi in modo legale e responsabile.

Distinti saluti

_________________________________________________________________________
Ciao