Quanti ex campioni e campionesse si rifugiano nell'alcool per depressione. http://it.eurosport.yahoo.com/tacchetti-a-spillo/article/9650/Jeret, un'altra vittima della 'bastarda'
CondividiretweetEmailStampamer lug 27 18:22
Depressione. Nuovo male dei nostri giorni. Malattia meschina che colpisce le sue vittime così, a caso, pescando nel mazzo della vita. Senza preavviso, arriva, ti cambia... Ti rovina. Soffri e fai soffrire, ma è un qualcosa contro cui non riesci a lottare.
Aiutarsi da soli è impossibile, chiedere aiuto non è certo più facile. Questa la sua vera forza. La 'bastarda', come la chiama una mia amica psicologa, è sempre più comune, si diffonde facilmente, figlia di equilibri sempre più delicati, di vite più stressati, di rapporti più superficiali e di quel sempre crescente senso di solitudine.
Non conosce ragione sociale, ceto, situazione economica. Come detto, colpisce. Punto.
La sua ultima vittima risponde al nome di Jeret Peterson, argento nel salto freestyle a Vancouver. Un atleta, un uomo forte, un campione olimpico. Un uomo malato di depressione. Un uomo che si è arreso alla malattia e ha scelto di togliersi la vita per non soffrire più. Jeret si è suicidato nella notte tra martedì e mercoledì nel Lambs Canyon, tra Salk Lake City e Park City.
A quanto si apprende, 3 giorni prima del gesto, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Jeret è stato arrestato per eccesso di velocità e guida in stato d'ebbrezza, tornando in libertà dopo aver pagato la relativa cauzione. Poi, rientrato a casa, ecco l'idea: basta soffrire, basta coprirsi di ridicolo proprio lui che ha rappresentato il suo Paese. Basta ferire le persone. Semplicemente basta.
"Tutta la famiglia olimpica è sconsolata per la morte prematura di Jeret Peterson - ha detto il direttore esecutivo del Comitato Olimpico Statunitense (USOC), Scott Blackmun -. Le sfide personali che ha superato sono conosciute da tutti noi e, a nome del Comitato Olimpico Statunitense, porgo le mie condoglianze alla sua famiglia e agli amici. Oggi è un giorno triste".
Oggi è davvero un giorno triste, un giorno in cui si piange un'altra vittima della 'bastarda', ma un sospetto resta.
Forse si poteva fare qualcosa in più per questo ragazzo. Forse. Un forse che avrebbe potuto fare la differenza.
Caterina Camerlengo