Caso Coni, Petrucci scrive alla Melandri
Ecco tutti gli amici e nemici del presidente
Petrucci e la Melandri
Gianni Petrucci ha giocato d'anticipo: è stato lui che venerdì scorso ha scritto una lettera al ministro Giovanna Melandri. Per metterla al corrente del caso Benetton-basket, e dintorni. La Melandri la lettera non l'ha letta anche perché è in vacanza a Filicudi e torna a Roma solo il 27 agosto, quando (forse) il caso sarà chiuso. Ma, anche se discretamente, il ministro si interessa alla vicenda, eccome: ha già attivato il suo ufficio legale e stamattina è stata spedita una lettera da Largo Chigi al Foro Italico. Con richiesta di informazioni ulteriori al Coni. Un atto dovuto, anche perché il Ministero ha ricevuto un esposto da parte della società di basket Reggiana. Ma la prudenza della Melandri si spiega con il fatto che c'è un'inchiesta penale, e le carte passeranno da Bologna a Roma, e con il fatto che il Ministero ha sempre difeso l'autonomia dello sport e vuole farlo anche adesso.
Nel mondo politico comunque c'è un certo fermento. Pietro Folena, presidente della Commissione cultura della Camera, vuole una indagine parlamentare. Gli risponde oggi il senatore Giulio Andreotti, che la maggioranza tiene in forte considerazione perché il suo voto è a volte decisivo in Senato. "Ma quale commissione d'inchiesta parlamentare? Sarebbe una chiara intromissione politica, e finora quando il Coni è riuscito a mantenere la propria autonomia non è che lo sport ci abbia rimesso". E così conclude: "Con tutti i suoi difetti lo sport italiano mi pare un modello vincente per il Paese. Ed anche all'estero è ammirato. Speriamo poi che alle Olimpiadi di Pechino arrivino le solite medaglie d'oro, quelle certo non fanno male...".
Andreotti è un amico importante di Petrucci. Un altro amico è sicuramente il presidente del Senato, Franco Marini. Il figlio del presidente Napolitano, Giulio, poi fa parte della Camera di arbitrato e conciliazione del Coni e ha avuto un ruolo importante, come studioso, nelle nuove regole, più moderne. La stessa Melandri non si può dire che, almeno ultimamente, sia contro Petrucci: hanno lavorato insieme su tanti progetti in armonia, non come in passato. La Melandri quindi vuole spingere per commissariare il Coni? Molto improbabile, se non impossibile. Anche perché non sono stati ravvisati, almeno al momento, elementi tali da poter commissariare Petrucci. Lo stesso Mario Pescante, che pure non è fra gli amici, lo difende. Tace il senatore di Forza Italia, Paolo Barelli. Tace Giovannino Malagò che potrebbe anche candidarsi fra due anni alla presidenza del Coni e vanta amicizie importanti, dalla stessa Melandri a Luca di Montezemolo. Tace Francesco Rutelli, che, dicono, non sia fra i sostenitori di Petrucci.
Certo, qualche nemico il presidente del Coni ce l'ha. Ma sembrano più forti gli amici, dal Colle al Senato passando per Palazzo Chigi. Si voterà per la presidenza del Coni nel giugno 2009: servono 40 preferenze (a votare saranno in 79), molti presidenti di Federazione cambieranno e chi magari oggi è convinto di avere già una quarantina di voti dovrà rifare i suoi calcoli. Certo, le intercettazioni hanno descritto un mondo dove a parlare erano in troppi, a farsi i propri affari in pochi (e di questo ne discuterà la Giunta del Coni, il 23 agosto: Carraro ha promesso di esserci). Di mezzo, come rivelato ieri, c'è anche una "bella sanbabilina" che, a cavallo del lodo Benetton, parlava con un amico (85 volte in nove giorni) sicuramente anche di calcio. Anzi, della finale di Coppa Italia (c'è una telefonata intercettata del 9 maggio). Lei tifosa dell'Inter, lui della Roma. Ma questo col basket non c'entra...
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Pubblico un vecchio articolo del 2007 che ho trovato sui siti.
Il grande "vecchio politico" (Giulio andreotti) protegge Petrucci!
Il medagliere decrementa e la gente ancora lo vuole, qualcosa non quadra.
Il Coni non è formato dagli sportivi ma di tanti burocrati mangiasoldi che di sport non sanno un'acca.
I burocrati del Coni, nella nostra federazione c'è un dipendente coni che prende 10.000,00 euro mensili, assorbono risorse economiche importanti per lo sport.
Risorse sottratte agli atleti significa avere meno medaglie.
Il Coni prende annualmente dallo stato 600.000.000,00 di euro (seicentomilionidieuro,00) dividetelo per le 32 medaglie di benjing, ogni medaglia ci costa circa 20.000.000,00 (ventimilionidieuro,00).
Ma stiamo scherzando?
Questi che ho menzionato sono i dati del finanziamento pubblico che va direttamente al Coni, mettici il 5 x 1000, i contributi concessi alle associazioni da parte di regioni, province e comuni,i soldi che i ministeri danno come stipendio agli atleti appartenenti ai gruppi sportivi militari e cari amici miei rispetto ai risultati della jamaica dovremmo solo provare "Vergogna".
I burocrati sostengono Petrucci chissà il perchè.
Altro che polemica come dice l'amico brain se gli atleti sono civili o militari.
Lo sport italiano è malato sono da riformare il Coni e le federazioni.
Lo slogan è:"più sportivi meno burocrati mangiasoldi".
Ciao