Autore Topic: CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE  (Letto 22068 volte)

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Offline gunny

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #30 il: Agosto 24, 2016, 15:49:05 pm »
riportiamo dal sito www.venews.it

INCHIESTA: il Parlamento analizza i conti del CONI e mette il tetto dei due mandati
Tra i tanti scandali politici che si sono susseguiti in queste settimane c’è una notizia che è passata quasi sotto traccia: il Senato, infatti, ha approvato la scorsa settimana l’emendamento della parlamentare e olimpionica Josefa Idem (PD) fissando un tetto di due mandati per i dirigenti del Coni e delle Federazioni.

DUE MANDATI, NON UN GIORNO DI PIU' - Il provvedimento approvato con 143 voti favorevoli, 25 contrari e 12 astenuti, dovrà ora passare all’esame della Camera dei Deputati ma, se non dovesse subire modifiche, potrebbe decretare una vera e propria rivoluzione nel campo dirigenziale dello sport italiano.

Sul tema esisteva già una disposizione di legge (d. lgs. 242/99) che nel testo originario del 1999 stabiliva che il presidente e i componenti della giunta nazionale del Coni non potessero restare in carica per più di due mandati. Fermo restando tale limite, con una modifica apportata nel 2004 si è successivamente ammessa la possibilità di un terzo mandato consecutivo.

“Il presente disegno di legge punta dunque a recuperare e rafforzare la ratio originaria della norma, stabilendo che sia in ogni caso preclusa la permanenza in carica del presidente e della giunta nazionale oltre il termine di otto anni. Inoltre, al fine di stimolare e sostenere un analogo ricambio direttivo ai vertici delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate, si è ritenuto di estendere anche al presidente e ai membri degli organi direttivi di tali federazioni la medesima disciplina della limitazione dei mandati, comprensiva della nuova clausola di durata massima ad otto anni” si legge nella nota di presentazione diffusa dalla Idem. “Infine, per scongiurare qualunque interpretazione discorsiva o elusiva della nuova disciplina proposta, fermo restando il rispetto per l'autonomia gestionale del CONI, si è fissato un termine per l'adeguamento dello statuto alle nuove disposizioni, decorso il quale il Ministro per i beni e le attività culturali può dichiarare decaduti i componenti degli organi direttivi del CONI privi dei requisiti di legge per la permanenza in carica”.

In definitiva, un intervento legislativo quale quello proposto, che sottragga il CONI e le federazioni sportive nazionali al rischio di cristallizzazioni nell'assetto gestionale, dovrebbe essere funzionale prima di tutto a garantire efficienza e credibilità alle istituzioni sportive del nostro Paese, ma dovrebbe anche costituire un utile segnale di risposta alle istanze di moralizzazione della classe dirigente che sempre più spesso si levano dalla società civile.

I CONTI DEL CONI NON TORNANO - Nel corso della discussione in aula a Palazzo Madama, che ha riguardato il senso e le prospettive del Coni e delle federazioni sportive è intervenuto anche il Sen. Michelino Davico (GAL) che ha accolto positivamente la novità introdotta dal nuovo decreto legislativo ma che ha invitato il Parlamento a voler analizzare l’intera situazione dello sport italiano criticando aspramente la gestione economica del Comitato Olimpico. “Piuttosto – scrive il senatore Davico – siccome di quattrini pubblici si tratta, non sarebbe più interessante conoscere gli esiti dei controlli eseguiti da parte del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato dei Servizi Ispettivi – nei confronti del CONI e delle sue Federazioni in merito alla gestione finanziaria di queste ultime? Non sarà piuttosto interessante scoprire chi lavora bene e chi invece crea debito alla propria federazione? Eventualmente, a quest’ultimo, altro che rinnovargli il mandato, ne dovrebbe essere sancita per legge l’automatica decadenza!”.

Ebbene, ciclismoweb.net è andato a spulciare le carte, ed ecco i conti: nel 2012, anno analizzato dalla Corte dei Conti, durante il quale sono emersi irregolarità e sprechi rilevanti, il CONI disponeva di risorse per 428 milioni (di cui 408,9 provenienti dal ministero del Tesoro) e ha versato a Federazioni, discipline associate, enti di promozione sportiva e forze armate circa 246 milioni.

“Il resto, cioè la bella cifra di 182 milioni, serve infatti al funzionamento del Coni stesso. Poco meno di un quarto di questi fondi – ha spiegato il senatore Davico – cioè oltre 40 milioni, viene speso per il personale, mentre per esempio solo 5 milioni (5 su 428!) sono destinati al “progetto di alfabetizzazione motoria” nelle scuole primarie, varato insieme al Miur. Un investimento che non può certo considerarsi sufficiente a diffondere una vera cultura sportiva in famiglia, a scuola, nella società. Una società in cui un bambino possa sviluppare le proprie abilità motorie – tutte – per poi specializzarsi, eventualmente, in una disciplina. Ma sembra quasi che al Coni e alle federazioni – e ai loro dirigenti, alcuni dei quali restano lì decenni e decenni – questo non interessi: così oggi nella civilissima Italia, ai primi posti per progresso e cultura, solo la metà dei bambini pratica sport (due volte a settimana) e il 23 per cento dei giovani tra i 6 e gli 11 anni ha problemi di obesità. A conti fatti – ha concluso – restano, tanto per precisione e per chiudere il discorso, oltre 130 milioni di euro che, quello sì, mi piacerebbe vedere documentati”.

Il decreto legislativo prosegue il proprio iter parlamentare in un momento decisivo per il futuro dello sport italiano: dopo Rio 2016, infatti, tutte le federazioni sportive, FCI compresa, saranno chiamate a rinnovare i propri vertici e se la nuova norma dovesse entrare in vigore in tempo, saranno molti gli sport italiani che dovranno programmare un vero e proprio ricambio generazionale nei propri quadri dirigenziali. Ma il coperchio aperto dalla discussione in aula promette anche l'adozione di altri provvedimenti in tema di gestione economica e finanziaria dello sport italiano: sullo sfondo, infatti, resta la corsa verso le Olimpiadi di Roma 2024. Un traguardo che la normativa vigente consentirebbe al presidente CONI, Giovanni Malagò, di raggiungere agevolmente ma che, alla luce del nuovo decreto legislativo, potrebbe chiamare qualcun'altro a tagliare i nastri dell'inaugurazione romana.

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #31 il: Agosto 24, 2016, 16:21:51 pm »
sarebbe l'ora...

Offline VENDETTA

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #32 il: Agosto 24, 2016, 16:30:50 pm »
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=981960



Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 651 del 30/06/2016



Mostra rif. normativi



Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 651 del 30/06/2016


DAVICO (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Signora Presidente, onorevoli colleghi, ritengo che quello dei mandati degli organi del CONI sia un non problema: due o tre (o due più uno), retroattivi oppure no.

Un serio dibattito sullo sport italiano richiede altro. Provo a spiegarmi. Ritengo importante che un'Assemblea come la nostra ragioni, o quanto meno cerchi di farlo, su questo tema.

Il CONI nasce in Italia nel 1908, come associazione dei rappresentanti dei vari sport, al fine di preparare ed assistere la partecipazione italiana alle olimpiadi. Nel 1927 si decide l'accorpamento di tutte le federazioni sportive e infine, con la legge n. 426 del 6 febbraio 1942, il CONI viene riconosciuto dallo Stato come ente dotato di personalità giuridica, preposto alla cura, all'organizzazione e allo sviluppo dello sport. L'assetto definitivo dell'ente veniva completato con il decreto del Presidente della Repubblica n. 530 del 1974. È stato oggetto di una miniriforma nel 1992, poi di un riordino nel 1999 e di un riassetto nel 2002.

È un ente pubblico non economico, posto sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali, con delega all'erogazione di contributi statali alle federazioni sportive nazionali e a quelle associate, che non possono accedere direttamente ai finanziamenti perché enti di diritto privato. Ritengo che nella vita di tali organismi attualmente lo Stato eserciti un ruolo molto indiretto e per questo trovo poco corretto, anzi lesivo dell'autonomia degli enti stessi, che sia lo Stato a dover decidere il numero dei mandati degli organi direttivi. Per giunta questo non accade in alcun altro Paese europeo comparabile con l'Italia. Anzi, all'estero spesso è lo Stato che eroga direttamente i contributi alle federazioni. La questione non è secondaria. Perché in Italia, un Paese che si è sempre distinto in ogni competizione, ad ogni livello e in tutte le discipline, l'organizzazione del progetto sport non è affidata ad un Ministero ad hoc, che si occupi della pratica sportiva, del suo sviluppo e della capillare diffusione della cultura sportiva? Non vi è chi non colga la disparità di valorizzazione che c'è attualmente tra ogni ente locale, che si dota di assessorati allo sport e simili, e uno Stato sovrano che non dedica un Dicastero ad uno degli asset più prosperi, più seguiti, più aggreganti (e potrei trovare altre decine di aggettivi) della nostra società.

Si era tornati a parlare di un Ministero per lo sport qualche anno fa, magari naturale destinatario del famoso tesoretto derivante dagli incassi delle scommesse sportive, ma per qualche ragione il progetto non è andato in porto. In quell'ipotesi, che ritengo possa essere ripresa e valutata, il CONI avrebbe dovuto solo occuparsi dell'attività olimpica, cioè della partecipazione e dell'immagine del nostro Paese al più grande evento sportivo planetario, non anche della direzione e della visione che un Paese vuol dare ai cittadini in una materia tanto importante e di cui ci ricordiamo solo - e spesso, per fortuna - quando i nostri campioni si distinguono in tutto il mondo. Si dimentica, in tali occasioni, che esiste una rete territoriale fatta di giovani che hanno difficoltà ad avere accesso alle pratiche sportive, se non innanzitutto al primo avviamento alla pratica sportiva. Esiste uno sport giovanile trascurato e abbandonato ed esiste lo sport di base, che è completamente sostenuto dalle famiglie, indipendentemente dal loro censo; ci sono poi lo sport sociale, la redistribuzione territoriale di strutture e risorse economiche, la prevenzione, l'impiantistica, la scuola. Non spetta forse allo Stato una simile organizzazione o, almeno, indicarne le linee programmatiche e di sviluppo?

Vedete, colleghi, questo tema mi sta particolarmente a cuore. Dunque per me il problema sui limiti dei mandati degli organi del CONI non è il centro della questione. Le vere difficoltà dipendono dalla sua particolare natura e collocazione e dall'anomalia normativa e gestionale in capo alla pubblica amministrazione; anomalie che dovrebbero essere, queste sì, severamente rettificate. Un esempio per tutti: il CONI dal 2002 si avvale della collaborazione della CONI Servizi SpA, mediante un contratto annuale nel quale vengono identificati gli obiettivi e i risultati da raggiungere. Fra i compiti della CONI Servizi SpA, c'è anche quello di risanare i bilanci del Comitato olimpico nazionale. Piuttosto, siccome di quattrini pubblici si tratta, non sarebbe più interessante conoscere gli esiti dei controlli eseguiti da parte del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato dei servizi ispettivi - nei confronti del CONI e delle sue federazioni in merito alla gestione finanziaria di queste ultime? Non sarà piuttosto interessante scoprire chi lavora bene e chi invece crea debito alla propria federazione? Eventualmente, di quest'ultimo dovrebbe essere sancita per legge l'automatica decadenza, altro che rinnovargli il mandato!

Osservo che gli estensori di questa nuova norma che ci apprestiamo a votare hanno fatto riferimento, excusatio non petita, ad una formula che già considera intoccabile lo status quo. Leggo infatti: «Fermo restando il rispetto per l'autonomia gestionale del CONI». No, onorevoli colleghi, si tratta, come ripeto, di quattrini pubblici, non di autonomia gestionale delle risorse, ed anche di pubblico interesse.

Confermo che nella legge si pone una questione di cristallizzazioni nell'assetto gestionale. Ma in un frangente politico ed economico come quello attuale, possiamo sorvolare sulla effettiva funzionalità di un ente nato nel 1908 per preparare le Olimpiadi e che da più parti viene considerato come superato, se non addirittura discusso e anarchicamente condotto da più di un secolo? Possiamo sottrarci all'esercizio della nostra responsabilità di legislatori? Possiamo avallare ancora una situazione ben lontana dall'essere trasparente e virtuosa, limitando la discussione al numero dei mandati?

Quanti dei cospicui fondi che il CONI, come ente pubblico, riceve dallo Stato e che poi distribuisce alle federazioni vengono veramente impiegati per l'attività sportiva? E quanti invece vengono spesi in burocrazia e politica dello sport? Magari sarà il caso di riprendere in mano quello studio del professor Roberto Perotti, peraltro commissionato tempo addietro proprio dal premier Renzi, sui manager degli enti pubblici, che definiva CONI Servizi, ironicamente, «uno dei più grandi capolavori della finanza pubblica italiana», creato per «mettere fuori bilancio (cioè nascondere) alcuni dei costi del CONI» e che «ha generato a sua volta solo ulteriori debiti». «Un modo semplice ma non molto sottile» asseriva Perotti «per creare stipendi». Insomma, secondo l'illustre tecnico, autore di una relazione mai smentita (poi dimessosi perché forse non aveva ottenuto effetti), si tratta di un vero e proprio pozzo senza fondo per stipendi, incarichi, consulenze e poltrone.

Cosa ne è di quello screening richiesto da Renzi sulle grandi aziende di Stato, tra cui appunto CONI Servizi, partecipata al cento per cento del Ministero dell'economia e considerata il braccio operativo del CONI, con un presidente e un amministratore delegato che decidono le sorti e le finanze del nostro sport assieme ad un numero di consulenti incredibile, tra avvocati, direttori di lavori, medici per i referti, docenti per i corsi? Simili enti non li avremmo forse definiti carrozzoni, ai tempi in cui la «casta» sembrava abitare solo quest'Aula?

Per carità, zio salvi le Olimpiadi. Anche se mi dicono che nessuno ha ancora visto uno straccio di bilancio sul precedente comitato olimpico, quello per Roma 2020. E chi di noi, poi, non ha gioito per la memorabile performance qualche giorno fa della nostra nazionale di calcio? Vi sarà chiaro che la sportività non entra in queste mie puntualizzazioni. E mi rifiuto di pensare che possiamo continuare ad assistere ad un intensivo utilizzo di danari destinati anche alle attività sportive minori per mandare avanti una costosa ed elefantiaca macchina che di soldi ne dovrebbe produrre, invece, per destinarli magari allo sviluppo della pratica e della cultura dello sport e del benessere, prima ancora che all'attività sportiva puramente agonistica.

Nel 2012, anno analizzato dalla Corte dei conti, durante il quale sono emersi irregolarità e sprechi rilevanti, il CONI disponeva di risorse per 428 milioni di euro (di cui 408,9 provenienti dal Ministero dell'economia e delle finanze, quindi dal Governo) e ha versato a federazioni, discipline associate, enti di promozione sportiva e Forze armate circa 246 milioni. Il resto, cioè la bella cifra di 182 milioni di euro, serve infatti al funzionamento del CONI stesso.

Poco meno di un quarto di questi fondi, cioè oltre 40 milioni, viene speso per il personale, mentre, per esempio, solo 5 milioni (5 su 428 milioni) sono destinati al «progetto di alfabetizzazione motoria» nelle scuole primarie, varato insieme al MIUR. Un investimento che non può certo considerarsi sufficiente a diffondere una vera cultura sportiva in famiglia, a scuola, nella società. Una società in cui un bambino possa sviluppare le proprie abilità motorie - tutte - per poi specializzarsi, eventualmente, in una disciplina. Ma sembra quasi che al CONI e alle federazioni e ai loro dirigenti, alcuni dei quali restano lì decenni e decenni, questo non interessi. Così oggi nella civilissima Italia, ai primi posti per progresso e cultura, solo la metà dei bambini pratica sport (due volte a settimana) e il 23 per cento dei giovani tra i sei e gli undici anni ha problemi di obesità.

A conti fatti, restano, tanto per precisione e per chiudere il discorso, oltre 130 milioni di euro che - quelli sì - mi piacerebbe vedere documentati.

Il mondo dello sport è certamente un asset imprescindibile. Al centro di questo mondo ci dovrebbero essere tutti gli individui, di ogni età, genere, estrazione sociale, capacità motoria e intellettiva; lo sport per tutti, in virtù degli aspetti salutistici dell'attività motoria, intesa come fattore di prevenzione, miglioramento della qualità della vita e riduzione della spesa pubblica.

È necessario vedere pienamente coinvolti tutti i soggetti competenti in materia, in una virtuosa sussidiarietà sociale. Potremmo essere un Paese esempio per gli altri d'Europa, sia per la qualità dei nostri sportivi, sia per le caratteristiche della struttura geografica del nostro Paese, che per clima, storia, paesaggi e cultura, non ci limita in alcunché. Sono condizioni uniche al mondo.

Colleghi, noi invece siamo fermi al CONI, alle federazioni, alle cariche sociali, alle bizzarre e cervellotiche modalità elettorali (il 55 per cento al terzo mandato, altre percentuali per altri mandati), agli spazi da creare per trombati eccellenti e, infine, al numero dei mandati. A proposito, questi mandati verranno svolti a titolo gratuito e senza conflitto di interessi, come solennemente dichiarano tutti gli statuti federali? O saranno documentati in altro modo, magari mascherati da incarichi e consulenze in CONI Servizi?

Ci sarà una ragione, ed è una ragione che sarà difficile da spiegare a quei nostri giovani concittadini che, allenandosi con un canestro artigianale o lanciando una pallina al di là di una rete, avrebbero potuto diventare cittadini migliori e, forse, i campioni che domani potremmo non avere più. (Applausi dei senatori Formigoni e Romani Maurizio).



Leggete gente....leggete!

Sopra è solo l'intervento di un senatore.

Al senato la Idem è stata una campionessa olimpica della canoa ed è addirittura la relatrice del provvedimento, poi c'è la Vezzali della scherma e poi ancora l'ex presidente

del Coni Carraro e Luciano Rossi del TAV.

« Ultima modifica: Agosto 24, 2016, 16:35:57 pm da VENDETTA »

Offline attiliofanini

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #33 il: Agosto 25, 2016, 06:38:04 am »
....ALLORA , non importava  nascesse tsn-uits-alternativa , andranno forse comunque tutti a casa ugualmente.
però deve passare la legge prima delle elezioni , ECCO PERCHE' E' VENUTA STA FRETTA !!!!!!micca scemi ?! quando vogliono le cose allora le sanno anche fare bene peccato però solo per i loro interessi.
meglio però sia nata , una alternativa comunque ci vuole , una alternativa importante.
« Ultima modifica: Agosto 25, 2016, 06:40:02 am da attiliofanini »

Offline VENDETTA

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #34 il: Dicembre 04, 2016, 17:50:20 pm »
http://www.blitzquotidiano.it/economia/redditi-dei-manager-pubblici-elenco-da-nanni-costa-a-putti-n-o-p-2565745/

Redditi dei manager pubblici, l’elenco: da Nanni Costa a Putti (N-O-P)
Pubblicato il 29 novembre 2016 06:06 | Ultimo aggiornamento: 28 novembre 2016 21:37
di Antonio Sansonetti
 
Redditi dei manager pubblici, l'elenco: da Nanni Costa a Putti (N-O-P) Supplemento al Bollettino 2015
Redditi dei manager pubblici: in questo articolo l’elenco di nomi, cognomi, dichiarazioni reddituali e patrimoniali va dalla lettera N di Nanni Costa alla P di Putti. Troverete, tra gli altri, quello che hanno dichiarato nel 2015 il presidente del Cnr Luigi Nicolais, l’ex direttore generale dell’Inps Mauro Nori, il direttore generale della Cassa Depositi e Prestiti Andrea Novelli, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, il presidente del Comitato italiano Paralimpico Luca Pancalli.
•   Redditi dei manager pubblici: elenco completo
•   da Abate a Buzzi (A-B)
•   da Cabella a Cuttica di Revigliasco (C)
•   da Dal Corso a Gurioli (D-E-F-G)
•   da Haralambidis a Musolesi (H-I-L-M)
•   da Nanni Costa a Putti (N-O-P)
•   da Quaglia a Suss (Q-R-S)
•   da Tagliasacchi a Zuccarini (T-U-V-Z)
•   N
•   Alessandro Nanni Costa Direttore generale Centro nazionale trapianti 173.991
•   Antonio Nannini Segretario generale Camera di Commercio di Forlì-Cesena 175.420
•   Luca Nannini Amministratore delegato uscente e Liquidatore Fiera di Genova Spa 123.650
•   Aldo Napoli Direttore generale uscente Tecno Holding Spa 388.163 (Coniuge: Patrizia Fracassi 48.055)
•   Eugenio Nappi Vicepresidente Istituto nazionale di Fisica Nucleare – Infn 108.692
•   Maurizio Nardon Vicepresidente Camera arbitrale di Venezia 521.502
•   Dino Nascetti Presidente Promostudi La Spezia 147.311
•   Maurizio Nenci Vicepresidente uscente Porto industriale di Livorno PIL Spa 41.313
•   Roberta Neri Amministratore delegato Ente nazionale di assistenza al volo ENAV Spa 333.516
•   Paola Nicastro Direttore generale Istituto per lo sviluppo della formazione professionale ISFOL 124.020
•   Luigi Nicolais Presidente Consiglio nazionale delle ricerche – Cnr 371.445
•   Domenico Nicoletti Direttore Ente parco nazionale del Gran Sasso e della Monti della Laga 10.475
•   Gianfranco Nicoletti Direttore Conservatorio di musica “A. Corelli” di Messina 70.757
•   Marco Nicolis Vicepresidente Mercato ortofrutticolo di Villafranca Srl – Villafranca di Verona (Vr) 1.903 euro
•   Carlo Nizzo Direttore generale e amministratore delegato Studiare Sviluppo Srl 273.600
•   Mauro Nori Vicepresidente uscente Equitalia Spa e Direttore generale uscente Istituto nazionale della Previdenza sociale – Inps 237.695
•   Andrea Novelli Direttore generale Cassa Depositi e Prestiti Spa 346.264
•   Armando Novelli Presidente uscente Difesa servizi Spa 163.492
•   Anna Nozzoli Vicepresidente Azioni per la rete accademica AREA Scarl 80.790
•   O
•   Ernfried Obrist Presidente Unione italiana tiro a segno Uits 146.185
•   Paolo Occhipinti Presidente Cassa ufficiali della Guardia di finanza 91.024
•   Andrea Ognibene Direttore Livia Tellus Romagna holding Spa 75.099
•   Fabrizio Oleari Presidente uscente Istituto superiore di Sanità ISS 257.273
•   Luigino Olivier Vicepresidente Longarone Fiere 19.290
•   Oliviero Olivieri Presidente Ente parco nazionale dei Monti Sibillini 127.839 (Figlia: Alessandra Olivieri 8.880 Figlia: Emanuela Olivieri 22.010
•   Francesco Oppedisano Amministratore delegato NetResults Srl 50.599
•   Claudio Orazi Sovrintendente uscente Fondazione del Teatro comunale “Giuseppe Verdi” di Trieste e Sovrintendente Fondazione del Teatro lirico di Cagliari 112.136
•   Rossella Orlandi Direttore Agenzia delle Entrate 209.673
•   Giampiero Orleoni Presidente uscente e Vicepresidente Azienda Turistica Locale del Biellese ATL 29.717
•   Ludovico Ortona Amministratore unico Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo ARCUS Spa 131.562
•   Roberto Ossani Direttore Istituto superiore per le industrie artistiche Isia – Faenza 55.153
•   Michele Ottino Direttore Ente parco nazionale Gran Paradiso 97.943
•   P
•   Federico Paci Direttore Istituto statale superiore di studi musicali e coreutici “G. Braga” 13.754
•   Gianfrancesco Padoan Liquidatore Magazzini generali – Merci e derrate Spa 97.937 (Coniuge: Adele Burò 15.006)
•   Mario Padula Presidente Commissione di vigilanza sui Fondi pensione Covip 46.725
•   Maurizio Pagani Direttore generale A4 Holding Spa 94.984
•   Sergio Paglialunga Direttore Ente Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monterone e Campiglia 28.064
•   Aldo Pagliasso Presidente Moncalieri Tecnopolo Spa – Montepo 78.295
•   Alessandro Pagnini Presidente Polo Universitario di Pistoia Uniser Soc. Cons. Arl. 63.744
•   Giovanni Pagnoni Presidente Consorzio Brescia Mercati Spa 229.283
•   Gabriele Pagnotta Amministratore delegato St Microelectronics holding N.V. 91.064
•   Patrizia Pagnotta Presidente Istituto superiore di studi musicali “P. I. Tchaikovsky” di Nocera Terinese (Cz) 16.168
•   Giovanni Palchetti Vicepresidente uscente Centro di sperimentazione per il vivaismo CESPEVI Srl 54.939
•   Lorella Palladino Segretario generale Camera di Commercio di Campobasso 112.977 (Coniuge: Antonio Niro 39.132)
•   Angelomaria Palma Liquidatore uscente Centro Legno Arredo Cantù Clac Srl 331.634
•   Antonio Palmieri Amministratore unico uscente Istituto nazionale di ricerche turistiche ISNART Spa, Amministratore unico uscente Universitas Mercatorum 196.284
•   Luca Pancalli Presidente Comitato italiano Paralimpico 168.027
•   Leonardo Panettieri Amministratore unico Relief Art Srl 14.850
•   Luca Pani Direttore generale Agenzia italiana per il Farmaco AIFA 303.527
•   Luciano Pannocchia Direttore generale Interporto della Toscana centrale Spa 177.228
•   Mariantonella Pansera Presidente Istituto superiore per le industrie artistiche Isia – Faenza 37.830
•   Roberta Panzeri Segretario generale Camera di Commercio di Asti 129.979
•   Franco Paoli Presidente uscente Lega Navale Italiana – Roma 137.748
•   Giacomo Paoli Presidente Tra. In. Spa 66.956
•   Antonio Papapietro Direttore Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli 65.311
•   Fabrizio Papi Direttore Istituto superiore di studi musicali “L. Boccherini” di Lucca 44.266
•   Domenico Pappaterra Presidente Ente parco nazionale del Pollino 85.623
•   Gabriella Papponi Presidente Polo universitario grossetano Scarl 90.931
•   Mirco Pari Amministratore delegato e Presidente Centro Agro alimentare Riminese Spa 154.725
•   Paolo Pari Presidente Consorzio della pesca e nettarina di Romagna Igp 85.934
•   Antonio Parisella Presidente Museo storico della Liberazione 64.875
•   Filippo Parisini Presidente Ferrara Fiere e Congressi Srl 21.884
•   Adriano Paroli Presidente Società infrastrutture Alta Valcamonica Spa – Siav 18.012
•   Federica Pasinetti Segretario generale Camera di Commercio di Pavia 127.789
•   Giovanni Pasquali Vicepresidente Centro ricerche produzione animali CRPA Spa 89.558
•   Nando Pasquali Amministratore delegato e presidente Gestore dei servizi energetici GSE Spa 373.024
•   Angela Patrizia Partipilo Segretario generale Camera di Commercio di Bari 188.174
•   Claudio Pasini Amministratore delegato Uniontrasporti Scrl 151.858
•   Alberta Annarita Pasquero Amministratore delegato Bioindustry Park Canavese Silvano Fumero Spa 63.716
•   Simone Pasquini Vicepresidente Interporto toscano Amerigo Vespucci Livorno Spa 130.225
•   Riccardo Passeri Liquidatore uscente Protera Srl 241.320
•   Eliana Fiorentina Pastorino Presidente uscente Ri. Genova Riqualificazione urbana Genova Srl 91.476
•   Stefano Patriarca Segretario generale uscente Camera di Commercio di Trieste 143.360
•   Andrea Patrignani Direttore Istituto musicale di studi musicali “Giuseppe Verdi” di Ravenna 37.377
•   Giorgio Patrizio Presidente Istituto nazionale di alta matematica INDAM “F. Severi” 89.295
•   Italo Pavanini Amministratore delegato Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento Spa 86.337
•   Massimo Pazzaglia Vicepresidente Centro ricerca e scuola internazionale calzaturiera CERCAL Scpa 110.200
•   Enrico Pazzali Amministratore delegato EUR Spa 443.039
•   Bruno Pecchi Vicepresidente Fidi Toscana Spa 158.000
•   Bruno Pecchioli Presidente uscente Associazione per la scuola superiore di tecnologie industriali 24.022
•   Stefano Pecorella Presidente Ente parco nazionale del Gargano 28.403
•   Sergio Pecorelli Presidente Agenzia italiana per il farmaco AIFA 220.177
•   Armando Pederzolli Vicepresidente Trento Fiere Spa 53.939
•   Maria Cristina Pedicchio Presidente Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale 154.523
•   Giuseppe Pelleggi Direttore generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 235.586
•   Claudio Pelis Presidente Istituto superiore di studi musicali Gaetano Donizetti 41.077
•   Paolo Pellarin Direttore Conservatorio statale di musica “Jacopo Tomadini” di Udine 69.014
•   Silvio Pellegrino Direttore generale Consorzio di ricerca sperimentale e divulgazione per l’Ortofrutticultura piemontese Creso Scarl 75.386
•   Maurizio Pelosi Vicepresidente Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 16.843 (Coniuge: Carla Nicolai 1.912)
•   Francesco Pennarola Direttore Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo 55.119
•   Mario Pera Liquidatore Centro formazione imprenditoriale Scarl, Segretario generale Camera di Commercio di Perugia 126.752
•   Piero Peretti Amministratore delegato Imebep Spa 89.973
•   Hubert Perfrer Vicepresidente Federazione nazionale delle Istituzioni Pro ciechi 76.504
•   Giuseppe Pericu Presidente Conservatorio di musica Niccolò Paganini di Genova 353.730
•   Maria Cristina Perlo Direttore generale Finpiemonte Spa 149.741
•   Marco Peroni Segretario generale Camera di Commercio di Fermo e Camera di Commercio di Ascoli Piceno 158.972
•   Guido Perosino Presidente Quadrilatero Marche-Umbria Spa 93.006
•   Luca Perozzi Segretario generale Camera di Commercio di Avellino 132.048
•   Barbara Pesci Direttore generale Ravenna Farmacie Srl 643.918
•   Mario Petrone Vicepresidente Confidi Cna Molise Soc. Coop. 888 euro
•   Carlo Pezzi Amministratore delegato e presidente Ravenna holding Spa 66.922
•   Giancarlo Carmelo Pezzuto Vicepresidente Fondo di assistenza per i finanzieri 119.178
•   Giuliana Piandoro Segretario generale Camera di Commercio di Terni 121.925
•   Matteo Piantedosi Commissario straordinario uscente Automobile Club Brescia 143.336
•   Angela Piazzolla Presidente Istituto superiore di studi musicali “G. Lettimi” di Rimini 186.132
•   Roberto Piccini Amministratore delegato e presidente Porto di Livorno 2000 Srl 168.285
•   Giovanni Piccinini Presidente Polo Tecnologico Aeronautico Isaers Scarl 74.513
•   Pietro Piciocchi Liquidatore Società per la promozione dello sviluppo economico dell’Imperiese Srl SPEI 196.184
•   Francesco Picone Amministratore unico Unioncamere Emilia Romagna Servizi 151.097
•   Paolo Pierantoni Segretario generale Camera di Commercio di Pescara 125.310
•   Paola Pierelli Liquidatore PalaRiccione Spa 129.893
•   Giandomenico Piermarini Direttore Conservatorio statale di musica “Alfredo Casella” de L’Aquila 68.966
•   Ettore Pietrabissa Direttore generale Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo ARCUS Spa 317.212
•   Massimo Pietrangeli Presidente Fondo di previdenza per il personale del ministero delle Finanze 166.589
•   Gian Luigi Pillola Commissario Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna 109.640
•   Maria Lucia Pilutti Segretario generale Camera di Commercio di Udine 133.933
•   Maurizio Pirazzini Segretario generale Camera di Commercio di Padova 154.125
•   Paolo Pirazzini Presidente Ravenna Farmacie Srl 76.221
•   Giovanni Pirisi Segretario generale Camera di Commercio di Nuoro 95.081
•   Stefano Poletti Vicepresidente Marmo Artistico Carrara Soc. Coop. Arl. 21.345
•   Aldo Polito Presidente Soluzione per il sistema economico SOSE Spa 193.798
•   Francescantonio Pollice Direttore Conservatorio di musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia 84.556
•   Mauro Pollio Amministratore delegato uscente Aeroporto di Firenze ADF Spa 607.301
•   Patrizia Polliotto Amministratore delegato uscente ICARUS Scpa 249.103
•   Battista Polonioli Presidente Trento Fiere Spa 121.489
•   Pietro Pongiglione Presidente Istituto Giannina Gaslini per la cura, difesa ed assistenza dell’infanzia e della fanciullezza 237.528
•   Giovanni Pontiggia Vicepresidente Sviluppo Como Spa 615.742
•   Vincenzo Pontolillo Presidente uscente Bonifiche ferraresi Spa 485.847
•   Pier Giulio Porazza Amministratore delegato Sviluppo Genova Spa 42.026
•   Giuseppe Porcedda Vicepresidente Consorzio Uno di Oristano 31.824
•   Elisabetta Porrà Direttore Conservatorio di musica “G. P. da Palestrina” di Cagliari 67.663
•   Vincenzo Porrazzo Presidente Cassa di previdenza delle forze armate 134.775
•   Daniela Porro Sovrintendente Soprintendenza speciale per il Polo museale romano 100.775
•   Enrico Postacchini Vicepresidente uscente Fiere internazionali di Bologna Spa, Presidente Aeroporto “Guglielmo Marconi” Spa 108.158
•   Umberto Postiglione Direttore Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata 174.781
•   Francesco Potena Segretario generale uscente Camera di Commercio di Isernia 96.968 (Coniuge: Maria Rita Perone 16.873)
•   Emanuele Prati Segretario generale Camera di Commercio di Bergamo 166.308
•   Maurizio Prato Amministratore delegato uscente e Presidente uscente Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa 669.431 (Coniuge: Maria Serafina Bellanti 52.084)
•   Giancarlo Prestinoni Direttore generale Casinò di Sanremo Spa 222.349
•   Sergio Prete Presidente Autorità portuale di Taranto 204.419
•   Francesco Profumo Presidente IREN Spa 470.593
•   Nicola Pugliese Direttore generale Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la Trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia 76.131
•   Ezio Puppin Presidente CNISM – Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze fisiche della materia 79.126
•   Enrico Puppo Vicepresidente Fiera di Genova Spa 24.285
•   Rosanna Purchia Sovrintendente Fondazione del Teatro San Carlo di Napoli 129.803
•   Pietro Maria Putti Vice commissario straordinario uscente Agenzia nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile – ENEA 62.257
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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #35 il: Maggio 08, 2017, 12:44:28 pm »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/04/federazioni-sportive-ai-presidenti-150mila-euro-lanno-presi-dal-fondo-per-lo-sport-dei-disabili/3562212/
Federazioni sportive, ai presidenti 150mila euro presi dal fondo per lo sport dei disabili
Dal 2015 ricevono ogni anno dal Coni 36mila euro lordi di indennità, per un totale di 1,6 milioni. Una cifra in teoria onnicomprensiva. Ma i 19 presidenti che erano anche membri degli organi del Comitato paralimpico hanno incassato ulteriori entrate. Loro si difendono. Ma la possibile incompatibilità è arrivata sul tavolo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che dice: “Non ne sapevo nulla"
di Lorenzo Vendemiale | 4 maggio 2017
Circa 150mila euro di soldi pubblici: fondi destinati al Comitato Italiano Paralimpico, che si occupa dello sport per disabili. E invece finiti nelle tasche dei presidenti delle Federazioni sportive, che pure ricevono ogni anno dal Coni 36mila euro. Un’indennità che dovrebbe essere onnicomprensiva, ma a quanto pare non lo è stata fino in fondo. La situazione è andata avanti negli ultimi due anni, senza che nessuno sollevasse alcuna obiezione: “Non ci siamo mai posti la questione, pensavamo non ci fossero problemi perché Cip e Coni sono due entità differenti”, dicono loro. Ma non tutti la pensano così. E ora la possibile incompatibilità è arrivata sul tavolo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che interpellato a riguardo da ilfattoquotidiano.it annuncia provvedimenti: “Quello che è successo non mi sembra corretto, ne terremo conto al momento dell’erogazione dei prossimi contributi”.
I PRESIDENTI “COSTANO” 1,6 MILIONI L’ANNO – Per legge, i presidenti delle discipline sportive nel nostro Paese non hanno un vero e proprio stipendio: per anni sono andati avanti a rimborsi, una diaria di 130 euro lordi per ogni giornata lavorativa, che aveva generato storture e squilibri (tra chi prendeva pochissimo, e chi magari lavorava pure a Ferragosto pur di metter su un gruzzoletto ragguardevole). Così il Coni è intervenuto sulla materia nel 2013, deliberando un’indennità di 36mila euro lordi annui, approvata definitivamente dal governo nel 2015. La cifra però è onnicomprensiva e prevede “la contestuale eliminazione di qualunque altra forma di compenso, diaria, remunerazione o appannaggio, a carico delle Fsn in favore dei presidenti”. Tradotto: non possono prendere un euro in più dalle Federazioni, come gli è stato comunicato con apposita circolare firmata dal segretario generale. Anche perché il loro sostentamento già pesa complessivamente sulle casse del Coni (e quindi dello Stato) per 1,6 milioni di euro.
LA DOPPIA INDENNITÀ DAL CIP – Si dà il caso, però, che fino a ieri tra le 45 Fsn sotto l’egida del Coni rientrasse pure il Comitato paralimpico, per la sua strana natura giuridica metà pubblica e metà privata. E anche il Cip prevedesse un’indennità per i membri dei propri organi di funzionamento, la giunta ed il consiglio nazionale. Solo che in molti casi (19, per la precisione) questi coincidono con i presidenti delle Federazioni sportive, visto che solo poche discipline paralimpiche hanno una Federazione autonoma. Così diversi presidenti negli ultimi tre anni hanno sommato all’indennità ricevuta dal Coni attraverso la propria Federazione quella Cip, aumentando le proprie entrate (e scatenando le invidie dei colleghi). Parliamo di qualche migliaia di euro: i membri della giunta Cip (sono due: Renato Di Rocco della FederCiclismo e Mario Scarzella della FitArco) portano a casa 7.200 euro lordi l’anno; i membri del Consiglio nazionale (e qui l’elenco è lungo: si va dal tennis alla canoa, dal tiro a volo alla vela, dalla scherma ai pesi e via dicendo) scendono a 3.600 euro. Spiccioli, che però moltiplicati per tutti i presidenti e per gli ultimi due anni e mezzo (il 2015 e il 2016, più le ultime mensilità del 2014 e le prime del 2017) danno una cifra che oscilla intorno ai 150mila euro. Di soldi ovviamente pubblici, visto che il Cip si regge quasi interamente sui contributi del Coni e dello Stato.
MALAGÒ: “NE TERREMO CONTO” – Fino ad oggi la questione non era mai stata sollevata (e loro si erano guardati bene dal farlo, limitandosi ad incassare doppia razione). “Ma a noi nessuno aveva detto nulla: ci hanno dato un’indennità e l’abbiamo presa. Se non era consentito, non lo sapevo”, spiega Mario Scarzella, del Tiro con l’Arco, tra i più toccati dal problema in qualità di membro della giunta Cip. La questione è intricata e tutta da interpretare: secondo alcuni (e questa è la tesi dei diretti interessati) il limite dei 36mila euro era interno alla Federazione d’appartenenza, mentre il Cip è un ente diverso, di fatto autonomo dal 2005. Per altri, però, la circostanza costituisce un problema. E fra questi c’è anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a cui la notizia non è andata giù: “Non ne sapevo nulla: abbiamo verificato ed effettivamente qualcuno negli ultimi anni ha percepito più degli altri. E questo non mi sembra giusto, visto che era stato fissato un tetto uguale per tutti”. “Ne terremo conto al momento della prossima indennità”, ha aggiunto il numero uno dello sport italiano.
SOLDI DA RESTITUIRE? – Ora che il Comitato paralimpico è diventato ufficialmente ente pubblico la questione non si pone più, visto che Cip e Coni sono a tutti gli effetti due entità diverse (anche se sempre di soldi pubblici si tratta, e dunque potrebbero essere fatte ulteriori valutazioni). Resta comunque il problema dei soldi erogati (forse indebitamente) negli ultimi anni: il Coni presenterà un interpello al governo per avere chiarimenti, ma qualcosa verrà fatto di sicuro. Possibile che dai 36mila euro del 2017 venga trattenuta la cifra ricevuta in passato dal Cip.  Una soluzione che rimedierebbe allo squilibrio fra i presidenti, ma non sanerebbe completamente l’ingiustizia: quei soldi, usciti dal Comitato paralimpico e dal mondo dello sport dei disabili, rientrerebbero al Coni. A meno che i presidenti non decidano di renderli spontaneamente al Cip. Difficile, a sentire i diretti interessati. Se Scarzella della FitArco si dice pronto “a restituirli immediatamente”, Renato Di Rocco non sembra proprio della stessa opinione: “Il lavoro dei dirigenti che mandano avanti lo sport italiano merita più considerazione: far parte di una giunta è un impegno gravoso e il tempo va pagato”, commenta il numero uno del ciclismo. “Poi se viene stabilito che quei soldi non erano dovuti sono pronto a fare la mia parte, ma me lo deve dire la Corte dei Conti, non un articolo di giornale e nemmeno Malagò”. I malumori sono già cominciati.

Twitter: @lVendemiale



Perciò sono incollati alla poltrona e non se ne voglio schiodare.
Anche Obrist è nel consiglio CIP.

http://www.comitatoparalimpico.it/menu/consiglio-nazionale_01.aspx
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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #36 il: Gennaio 22, 2019, 08:33:25 am »
http://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2019/01/21/news/giorgetti_e_la_rivoluzione_sport_e_salute_gia_esiste_c_era_bisogno_di_aria_nuova_-217120507/



Giorgetti e la rivoluzione: “Sport e salute già esiste, c'era bisogno di aria nuova”

21 gennaio 2019

"Sport e salute già esiste. L'assemblea ha già approvato la modifica dello statuto da 'Coni Servizì a 'Sport e Salute', nella prossima settimana ci sarà la fase di selezione del nuovo consiglio di amministrazione. Credo che ad aprile ci sarà la nuova governance con il pieno dispiegamento di quelli che saranno gli obiettivi e le potenzialità espresse di questa nuova realtà". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, ospite della trasmissione di Emilio Mancuso, 'La politica nel pallonè su Gr Parlamento. "Nel frattempo andranno definiti i rapporti convenzionali e contratto tra 'Sport e Salutè e Coni in modo che il Coni possa continuare a fare la sua attività in piena autonomia per quanto riguarda il profilo sportivo. La macchina è partita ma solo nei prossimi mesi potrà diventare totalmente effettiva". "Sport e Salute ha tre finalità principali con un presupposto semplicissimo: la politica sportiva, in particolare quella di alto livello, la fa e deve continuare a farla il Coni. Però la gestione economica e finanziaria di oltre 400 milioni di euro che lo Stato mette a disposizione del sistema deve essere gestita con dei criteri economico-aziendali, professionali e manageriali", prosegue Giorgetti.

"Serve prima di tutto un manager che sappia far funzionare mezzi e uomini, un utilizzo efficace delle risorse, e poi certamente competenze particolari ispirate alla medicina sportiva e, soprattuto, il discorso formativo ed educativo e il rapporto con il mondo della scuola. Questi tre tipi di competenze affiancheranno l'indirizzo sportivo che è, continuerà ad essere, del Coni". "Non partecipo al toto-nomi. La mia speranza è che ci sia in giro per l'Italia qualcuno appassionato sportivo che oggi fa il manager. Lo Stato non può competere in termini di retribuzioni con i grandi gruppi industriali, ma penso ci voglia anche un po' di aria nuova rispetto a un mondo che mobilita tante risorse economico-finanziarie, e che contribuisce a far lievitare la cultura delle nuove generazioni. E' questa la partita dove si gioca 'Sport e salute'", spiega ancora Giorgetti. "Il peso elettorale delle Federazioni? Non sono convinto che sia giusto dare uno strapotere alle Federazioni importanti, che sono già forti di loro, è giusto tendenzialmente proteggere e riconoscere i diritti anche alle Federazioni più piccole. Allo stesso modo è chiaro che il decathlon moderno non può avere lo stesso peso elettorale di pallavolo o nuoto. Serve un principio che contempli l'esigenza di rappresentanza e la tutela per tutti. Sotto questo aspetto dobbiamo discutere, non ci sono soluzioni preconfezionate, ma obiettivamente non mi sembra che la situazione attuale non sia l'optimum".

Format dei campionati, botta e risposta fra Ghirelli e Balata
"Io non pervenuto? Con Ghirelli ho parlato anche la scorsa settimana. Mi dispiace non lo ricordi. Come ho ribadito anche in quella occasione noi siamo per creare i presupposti per giocare le partite e non per annullarle, per garantire la sostenibilità economica e non per piangere i fallimenti. E siamo anche favorevoli alle promozioni che scaturiscono dal campo e cioè dal principio del merito sportivo. Ogni nostra proposta, da discutere nella sede opportuna cioè in Figc, è andata e andrà sempre in quelle direzioni". Queste le dichiarazioni del presidente della Lega B Mauro Balata dopo l'intervento alla trasmissione 'La Politica nel Pallonè su Gr Parlamento da parte del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. La Lega cadetti vuole 18 club per il prossimo anno. Il n.1 della serie C aveva detto: "Al momento si va a 22 e si va ai ripescaggi. Se poi la B, cosa che mi sembra difficile, ci chiederà di andare al format a 20 squadre con 5 promozioni per la Lega Pro, a compimento e risarcimento del disastro di agosto, in ossequio alla firma sulle riforme data da Gravina, siamo d'accordo. Per quanto riguarda il format dei campionati, siamo l'unica Lega in questo Paese che è passata da sola con autoriforma da 90 a 60 ma è evidente che non è sufficiente, non si può fare la riforma partendo dal taglio dei club di C. Bisogna partire dalla mission, dalla sostenibilità economica e dalle regole che reggono il sistema. Partendo da questo siamo disponibili a discutere".

Rai, una Champions da 40 milioni. Bulbarelli e i 5 vice...
Grandi manovre in casa Rai Sport (vedi Spy Calcio del 20 gennaio): il nuovo direttore, Auro Bulbarelli, presto dovrebbe presentare il piano editoriale, intanto cerca di "salvare" la Champions 2019-'20. Ma non dipende solo da lui: il cda di Viale Mazzini è diviso fra chi ritiene che costi troppo e chi pensa che la Rai non debba assolutamente perdere la partita del mercoledì sera. L'allora direttore generale Mario Orfeo aveva pagato 40 milioni a Sky per avere appunto una gara di un'italiana (ottimi ascolti) e la diretta del Gp di Monza di Formula 1 (ascolti eccezionali). Ora bisognerà vedere che ne pensano i vertici dell'azienda: Sky potrebbe dirottare la partita in chiaro di Champions e Monza su Tv8, che è sua: ma certo gli ascolti sarebbero molto più bassi rispetto a Rai 1, e Tv8 al massimo potrebbe portare a casa 15-20 milioni di pubblicità. Non è escluso che se la Rai rinuncia, possa farsi sotto Mediaset visto che è obbligatorio dare una gara europea in chiaro.

Per quanto riguarda il Giro d'Italia non ci dovrebbero essere problemi, resterà alla Rai. Sulle Olimpiadi di Tokyo 2020, la tv pubblica sta facendo dei ragionamenti: l'opzione scade in giugno, gli orari sono penalizzanti. Bulbarelli presto sceglierà anche i vicedirettori di Rai Sport. Dovrebbero essere in cinque: Cerqueti, Maurizi, Varriale, Gentili e Franzelli. A meno che venga scelta una quota rosa, Ivana Vaccari. Marco Civoli dovrebbe restare in video. Intanto, è stato cambiato il format della Domenica Sportiva (affidata a Giorgia Cardinaletti e Marco Lollobrigida) e dell'Altra Ds (di cui si occupa Fusco), mentre dai quarti di Coppa Italia sarà previsto un telecronista e due bordocampisti a partita. Niente commento tecnico, solo giornalisti di Rai Sport. Ma bisogna stare attenti: cambiare in corsa, a metà stagione, non sempre paga.


Per la prima volta la Giunta Coni si tiene a Bolzano
La 1084esima Giunta Nazionale del Coni si terrà domani, martedì 22 gennaio, per la prima volta nella storia a Bolzano, presso la Sala Consiliare del Comune, con inizio alle ore 10.Alla riunione è prevista la presenza del Sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, e dell'Assessore ai Giovani, Sport, alla Partecipazione e all'edilizia abitativa, Angelo Gennaccaro, oltre alla partecipazione di alcuni campioni, legati al territorio, che hanno scritto la storia dello sport italiano, tra cui Gustav Thoeni, Gunther Huber, Paul Hildgartner, Gerda Weissensteiner e Simone Giannelli. La Giunta discuterà il seguente ordine del giorno: 1) Verbale riunione 18 dicembre 2018; 2) Comunicazioni del Presidente; 3) Attività Olimpica e Alto Livello; 4) Attività Federazioni Sportive Nazionali - Discipline Sportive Associate - Enti di Promozione Sportiva - Attività Antidoping; 5) Promozione Sportiva; 6) Organizzazione Territoriale; 7) Affari Amministrativi; 8) Varie e proposte dei Membri della Giunta Nazionale.


Concentrica è un quinquennio avanti sulle questioni ed ha una visione chiara del futuro..............Preveggenza o Capacità?

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #37 il: Aprile 05, 2019, 18:52:11 pm »
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/31/coni-la-lista-completa-dei-candidati-per-il-consiglio-di-amministrazione-di-sport-e-salute-spa/5075003/


Ma avete visto chi s'è candidato?

Al n.90 c'è una vecchia conoscenza!

Il nostro Avvocato Nazionale.

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #38 il: Maggio 29, 2019, 19:19:28 pm »
https://www.ilmessaggero.it/sport/altrisport/coni_sabelli_giorgetti_sport_e_salute_organigramma_linee_guida-4515401.html

Sport e salute. Sabelli, ecco l'organigramma e le linee guida
Domenica 26 Maggio 2019
Una mail indirizzata a tutti i presidenti, dirigenti delle federazioni e al numero uno del Coni, Giovanni Malagò, con oggetto Ordine di servizio. Eccolo il primo atto del numero uno di Sport & Salute, Rocco Sabelli. Ad accompagnare il nuovo organigramma, che integra l’attuale struttura organizzativa con le nuove funzioni necessarie e, allo stesso tempo, la semplifichi accorpando alcune di quelle esistenti, anche una lettera in cui viene tracciata la via che si vuole percorrere. «Il primo passo di questo percorso è necessariamente rappresentato dalla definizione di un assetto organizzativo più funzionale ed efficiente e dalla individuazione della squadra manageriale responsabile della sua realizzazione». Inoltre Sabelli spiega di aver voluto «presidiare personalmente, con una responsabilità ad interim, la nuova funzione di Strategia, Sviluppo e Innovazione per imprimere la spinta necessaria a delineare la nuova e più ampia missione della Società». Infine un appello a tutti i presidenti e dirigenti a cui si chiede un contributo di disponibilità per superare «gli inevitabili problemi di avviamento».

LE FUNZIONI
Da subito sono state individuate diverse Funzioni di primo livello richieste dai nuovi compiti previsti dalla nuova legge. Rispetto al vecchio organigramma sono state eliminate circa 7 o 8 riporti diretti, accorpando attività e facendone confluire altre sotto responsabilità coerenti. Per ricercare unitarietà e sinergie con il Coni, la funzione Attività per la segreteria generale viene affidata a Carlo Mornati che di fatto gestirà il supporto alla commissione impianti, gestirà vigilanza, il registro delle società sportive, gli statuti e i regolamenti, avrà la segreteria degli organi di giustizia sportiva, i centri di preparazione olimpica e i servizi di squadra. I rapporti con i media saranno affidato alla responsabilità di Danilo Di Tommaso. Come detto la funzione di Strategia, Sviluppo e Innovazione sarà nelle mani del presidente Sabelli. Si occuperà di perseguire maggiori sinergie con le strutture delle federazioni, delle Discipline Sportive, degli Enti di Promozione e dei gruppi Sportivi Militari che operando in accordo con il Coni. Curerà le attività di responsabilità sociale, erogazione di progetti di formazione innovativi con la Scuola dello Sport per lo sviluppo di competenze tecniche e manageriali. L’elaborazione per la tutela della salute e lo svolgimento di una sana pratica sportiva. E infine il coordinamento e la raccolta di dati e l’analisi con il centro studi e osservatori statistici dello sport. La funzione Marketing e Business sarà affidata Diego Nepi. Le infrastrutture, sistemi e ingegneria dello sport saranno gestite da Francesco Romussi. In questa funzione confluisce l’unità operativa sport e periferie. Fabrizio Raymondi avrà la funzione più delicata ossia l’assegnazione di risorse pubbliche agli organismi sportivi e l’ulteriore controllo sull’utilizzo delle stesse. Francesco Soro gestirà le relazioni con gli stakeholders, i progetti speciali e gli affari legislativi. Risorse umane e organizzazione a Riccardo Meloni. Marco Befera si occuperà di corporate. Valeria Panzironi degli affari legali e Gennaro Ranieri della funzione acquisti.


Francesco Soro appartiene al Coni che conta quello che ha i soldi.
Malagò....Turisini...... e tutto il cucuzzaro alla maison.
Tutti ministri e minestre senza portafoglio.
:) :) :)
Ciao
« Ultima modifica: Maggio 29, 2019, 19:22:27 pm da diamante »

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #39 il: Maggio 31, 2019, 19:38:14 pm »
Lunedì 03.06.2019 il grande giorno, una settimana di passione.
I più fedelissimi cantano vittoria e fantasticano sulla sentenza e dopo sentenza.
La soluzione rapida, in caso di vittoria (ma Obrist ce l'ha già in tasca) è quella che non vede il riavvio dell'iter della ratifica ma direttamente la revoca del Commissario Soro e la nomina di Obrist come commissario che reggerà lo scettro fino ad ottobre 2020.
Tutto è già scritto anche una canzone di tanti anni fa anticipava l'esito felice di questa vicenda.
 ;D ;D ;D ;D ;D

https://www.youtube.com/watch?v=dPCu8mQZWqU