Come avrai compreso io mi sto sfilando completamente, per cui anche sullo Statuto non mi sono proposto come referente della mia Regione. Stamattina da una chat dei Presidenti laziali leggo che la copia è in giro e non sarebbe così entusiasmante.
mi faccio una domanda? tutti abbiamo temuto Soro per il rischio che fosse il nostro sicario mandato ad hoc e non lo e' stato. Ora arriva un nuovo Commissario che annulla le elezioni (anche se per giusta causa), interrompe le nostre attività certificatorie prima che lo faccia il Decreto con l'art.103 sottraendoci al nostro dovere istituzionale tanto sbandierato da tutti noi, "propone" un nuovo Statuto che sembrerebbe ridurre l'autonomia delle Sezioni. E noi facciamo finta di non aver capito?
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Quello che intendevo non era lanciare una sfida, ma un affettuoso e sincero messaggio per chi costui il futuro del Tiro a Segno.
Per "unti del Signore" ho inteso tutte quelle persone che in tempi diversi hanno creduto di essere nel giusto indipendentemente dalla volontà dell'Assemblea, me compreso. Per lungo tempo abbiamo creduto di essere nel giusto ma in realtà rappresentavamo ben poco in termini di generale legittimazione. Tutte le nostre attività sembravano più di sabotaggio che di sensibilizzazione della base elettorale.
Ti faccio un esempio ed una domanda, pensi che fare un esposto alla Questura di Roma sulle agibilità della Sezione che organizzava la Finale dei Campionati Italiani per di fatto far abortire le gare a scapito dei tiratori juniores aveva un senso politico? Secondo me no!
Ecco che cosa intendo, che noi non siamo più in grado di recuperare quel sentimento ispirato al bene comune.
Occorre cambiare, occorre una nuova dirigenza UITS, dei nuovi presidenti di Sezione (due mandati), ma anche che tutti noi ci facciamo da parte senza condizionare un percorso fatto da altri che non devono essere influenzati dai nostri retaggi.
Buongiorno Carlo,
se le tue non erano parole di sfida allora chiedo scusa se mi sono permesso di interpretarle diversamente.
Per quanto riguarda il tuo appello non posso che augurarmi che il tuo pensiero possa essere contagioso come il COVID-19 presso tutti i presidenti di lungo corso, e che comunque ciò possa incidere affinché alle prossime elezioni si voti con la testa anziché con la pancia.
In un post di qualche giorno fa citasti il tuo periodo "battagliero", a mio modesto parere se per coerenza tu avessi continuato su su quella linea, vista la situazione che si è venuta a creare, ora come ora saresti potuto essere uno dei più accreditabili candidati a presidente UITS, insieme ad altre stimabili persone come ad esempio Fabio Sacchetti (ex presidente di Milano).
Me lo auguro ma non so se arriveremo a porre un limite ai mandati dei presidenti, ma se vale per UITS non si capisce perché non debba valere per le sezioni, visto che alla fine l'obbiettivo è quello di portarle ad essere organi periferici della stessa.
Ma sarebbe altrettanto interessante che a seconda delle dimensioni di ogni singola sezione, si possa decidere non solo il numero di consiglieri ma che la formula elettiva, ovvero l'elezioni diretta del presidente. Nelle medio grandi sezioni sarebbe senza dubbio uno strumento democratico e più trasparente che porterebbe alla carica di presidente soggetti con un curriculum adeguato in partenza. Mentre nelle sezioni più piccole lasciare l'opportunità di poter scegliere tra elezione diretta e indiretta (l'attuale), potrebbe agevolare il turn-over ovvero il passaggio di consegne favorendo l'avvicendamento tra consiglieri che possano aver maturato nel frattempo l'esperienza minima necessaria per poter assolvere dignitosamente alla carica di presidente.
Il problema è che per mettere in pratica una soluzione di questo tipo occorre una flessibilità mentale di cui fino ad oggi in UITS non s'è vista traccia, solo una "costituente" delle sezioni, patrocinata e assistita da legali di provate competenze sul piano del diritto sportivo e pubblico, potrebbe partorire un progetto di riforma delle sezioni e UITS di senso compiuto...
A tal proposito, chiedo a te che non puoi non sapere in quanto presidente della sezione di Roma, ma la bozza dello statuto delle sezioni dov'è?
Che fine ha fatto il gruppo di lavoro composto da presidenti che ne avrebbe dovuto curare il perfezionamento?
Perché non c'è condivisione alcuna di queste importanti informazioni?
------------------ Messaggio originale ------------------
03 aprile comunicazione a Toute le Monde
Egregio Commissario le invio la presente, mettendo in copia tutti i miei colleghi che fanno parte dell’Assemblea UITS, per formulare una proposta che ritengo di estrema
necessità ed importanza, in considerazione delle emergenze di carattere economico-finanziario che nei prossimi mesi dovranno affrontare le nostre Sezioni a causa dello
“stop da Covid 19”.
Premesso che lo Statuto delle Sezioni prevede il beneficio di ricevere contributi (art.47 comma 1 sub “d”), e che l’UITS può erogare detti contributi alle Sezioni per
finanziare “iniziative in occasione di eventi di particolare emergenza” come indicato dalla delibera UITS n.29 del 18/2/16 relativa al “Regolamento Concessione Contributi”;
tenuto conto che il bilancio 2018 dell’UITS portava un avanzo di amministrazione di oltre 11 milioni di euro, e che l’istituto del “ristoro economico” attingerà a risorse
esterne non quantificate e non dipendenti dalla nostra diretta volontà, Le propongo l’inserimento all’OdG della prossima Assemblea Ordinaria UITS del seguente
argomento : “Contributo UITS alle Sezioni per finanziare eventuale disavanzo generato da effetti Covid 19”.
La definizione e l’inserimento all’OdG dell’argomento proposto, in assenza di un Consiglio Federale, ritengo rientri nelle prerogative del Commissario Straordinario.
In caso diverso, le sarei grato se volesse comunicarmelo per poter eventualmente attivare, con il dovuto preavviso, i componenti dell’Assemblea, al fine di provvedere
all’inserimento ai sensi dell’articolo 10 comma 1 sub “c”.
Sono certo che considererà la mia istanza con la dovuta attenzione e sensibilità, con la consapevolezza che vorrà accompagnare il nostro sodalizio attraverso l’Assemblea
sovrana, nella definizione di determinazioni per eventi straordinari che anche lei rispetto al suo mandato “ad acta” si è trovato a dover affrontare.
Cordialmente
Carlo Mantegazza
A me non sembra che Mantegazza si voglia sfilare completamente, anzi questo è un attacco al Commissario.
Ma dov'era Mantegazza quando i bilanci delle sezioni negli ultimi anni diminuivano per le più svariate ragioni?
Il Carlo non c'ra nemmeno quando era necessario raddrizzare la baracca.
Dopo che la Visconti gli ha fatto saltare il piano ben congegnato per Ottobre 2010 con Presidente Soro, VP Mantegazza che avrebbe lasciato al sezione di Roma per l'indennità di funzione Uits e segretario WDG dopo un periodo trasitorio di 6 mesi a Presidente, il Carlo riappare dalle tenebre per svegliare le serve domestiche (u' scetavajasse).
Ha scelto proprio un brutto periodo sopratutto in questo momento con il Covid 19.
E si lamenta proprio lui Presidente di una sezione come Roma con bilanci milionari.
Ciao
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https://www.blogsicilia.it/palermo/covid-2019-la-politica-del-fotticompagno-faccia-un-passo-indietro/527528/COVID 2019, la politica del “fotticompagno” faccia un passo indietro
Siamo tutti colpevoli e siamo tutti innocenti
di Totò Burrafato | 04/04/2020
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Già vi chiedo scusa per quello che sto per scrivere. Col dramma vissuto dall’Italia sarebbe giusto astenersi dalle polemiche. E fare, dunque, esattamente come recita il nostro inno nazionale: “stringiamoci a corte”. A parole così fan tutti. Nei fatti, no.
Con tutto questo tempo a disposizione, ho la possibilità di dedicarmi a molte più letture rispetto al “solito”. A mio modesto avviso, emerge un fatto inquietante. Il livello dello scontro politico – seppur nascosto da forbite quanto formali dichiarazioni di bon ton – è di una violenza mai vista. Magari non nelle forme, di certo nei contenuti. Basta leggere tra le righe con attenzione ed in profondità, condendo il tutto con un pizzico di cinismo. Governo contro Regioni, regioni contro governo e burocrazia, sindaci con lo Stato e contro le regioni e viceversa.
Siamo entrati in modalità “fotticompagno”. Vi faccio un esempio concreto: quando Angelo Borrelli parla della necessità di un blocco sino al 16 maggio – con un messaggio lanciato a mezzo stampa dalla war room della Protezione Civile – nei fatti ha legato le mani a tutti gli altri attori, governo e commissari. Perché un fatto è evidente: chiunque tenti di anticipare o modificare quella previsione di lockdown, messa nero su bianco e affidati agli archivi digitali dei media, rischia, in un secondo momento neanche troppo lontano, di doversi assumere responsabilità, e non solo morali.
Così, la mente torna indietro al mortale minuetto andato in onda a reti unificate dai primi di febbraio sino al primo Dpcm di marzo: tutto e il contrario di tutto, apriamo Milano, chiudiamo Milano, abbracciamo un cinese, isoliamo un cinese, Milano non si ferma, Milano zona rossa. Potrei continuare all’infinito, regione per regione, città per città.
Come se non bastasse questo virus, il clima politico non promette nulla di buono. Per questo, imploro tutta la classe politica a fare un passo indietro. Siamo tutti colpevoli e siamo tutti innocenti. Per tutti noi, valga il commosso sentire del Presidente Mattarella, quando ci ricorda come il tragico tributo di vite umane stia cancellando una generazione intera, quella dei nostri nonni. Loro sì, avevano fatto la guerra.
A noi si chiede soltanto di restare a casa.