Autore Topic: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI  (Letto 1853 volte)

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Offline Daniele Puccioni

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Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« il: Aprile 26, 2008, 15:14:14 pm »
L'ITALIA DEGLI SPRECHI - 24/04
Porta a porta del 24 aprile 2008. Conduce Bruno Vespa

Un sondaggio rivela gli italiani sono stanchi e preoccupati dell'elevato costo della politica a partire dagli stipendi dei parlamentari. In un momento di crisi economica il governo Berlusconi é chiamato a operare drastici tagli. Da dove si inizia. Bruno Vespa lo ha chiesto a Renato Brunetta (PDL) e Sergio D'Antoni (PD)

ATTENDERE IL CARICAMENTO E POI PREMERE IL PLAY


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Offline maverick

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Re: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #1 il: Aprile 26, 2008, 19:46:41 pm »
Questo servizio, per ora, smentisce obrist!
Per quanto non in linea con l'attuale dirigenza non posso che essere dispiaciuto per l'ente che è diventato "inutile", probabilmente non abbiamo avuto rappresentanti nazionali capaci di valorizzarlo.
Speriamo di non trovarci a fine giugno senza ente e senza federazione sportiva.
Ciao

Offline chebe

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Re: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #2 il: Aprile 26, 2008, 19:56:33 pm »
Si parla anche esplicitamente dell'uits?
Il video è lungo come la fame, non riesco a vedere dove parlano di noi, a che minuti nominano l'uits?
Saluti chebe.

Offline maverick

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Re: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #3 il: Aprile 26, 2008, 20:05:57 pm »
Vedi dall' 8° al 12 ° minuto, si parla degli 11 enti che a giugno hanno un "destino inesorabilmente segnato", ossia soppressione!
Ciao

Offline angelo

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Re: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #4 il: Aprile 26, 2008, 20:29:53 pm »
Scusatemi tanto, ma continuo a manifestare la mia perplessità. Lo hanno già evidenziato in molti modi persone autorevoli, lo ha documentato tecnicamente e legalmente il Dr. Mori, sono seguite le dimissioni di Fanini (l'unico serio e corretto della banda "bassotti"), ora viene anche affermato dall'attuale ministro delle Finanze nella trasmissione televisiva condotta da Bruno Vespa, COSA VOGLIAMO ASPETTARE ???????. Ho capito che i presunti €12.000 mensili a Obrist e €9.000 al buon dott. Leone (di quelli che si sanno) fanno comodo, però NON E' ORA DI CHIEDERE CHIARIMENTI AI NS. DEI O ALTRIMENTI MANDARLI SUBITO A CASA LORO, E MAGARI ANCHE CON DUE CALCI NEL SEDERE???. Perchè non danno pure loro le dimissioni ?????? CONSIGLIERI NAZIONALI, se leggete questo annuncio, pensateci bene poichè se non seguite quanto fatto da Fanini, siete complici del sistema che oramai è già stato certificato FALLIMENTARE.   

Offline chebe

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Re: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #5 il: Aprile 26, 2008, 20:47:09 pm »
Oggi ho visitato una sezione dove è in corso la 3° di campionato, e parlando con due presidenti , uno dei quali di una grossa sezione mi è stato fatto capire che la fossa per l'uits è già stata scavata, si tratta ora di metterci dentro il morto e seppellire il tutto.
Vedremo cosa succede.

Saluti chebe.

e se fosse vero..........cosa ne sarà di noi?

Offline maverick

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Re: Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #6 il: Aprile 27, 2008, 09:25:25 am »
Alle esequie piangeremo....................di gioia!
Dispiace per l'ente ma non per la dirigenza, che solo una legge dello stato, a fine giugno, può sradicare dalle "poltrone d'oro", nella considerazione che sugli errori effettuati non ha avuto "l'estro politico" di trarre le conclusioni e "rimettere il mandato".
Ciao


Offline mimmo

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Re:Video Porta a Porta - ENTI INUTILI
« Risposta #7 il: Febbraio 15, 2011, 09:06:53 am »
Molto interessante l'interrogazione a carico dell'ACI in qualche passaggio.
L'ACI è ente-federazione.
Ciao
 

Atto Senato

Interpellanza 2-00305
presentata da
ELIO LANNUTTI

mercoledì 9 febbraio 2011, seduta n.498

LANNUTTI - Ai Ministri per il turismo e delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

in un articolo pubblicato in data 4 febbraio 2011 su "la Repubblica", Antonio Fraschilla tratteggia un quadro a tinte fosche per un «ente "padronale"», l'Automobile club d'Italia (ACI), «blindato, metà associazione e metà carrozzone di Stato, con amministratori rimasti sempre in sella a dispetto di tutto e dirigenti che incassano premi di produzione anche a fronte di perdite di bilancio a quattro zeri»;
l'ACI, «depositario di una storia sportiva a dir poco gloriosa, impresa con 3 mila persone a libro paga e 1 miliardo di euro all'anno di giro d'affari, (...) ha 106 sedi provinciali e gestisce in regime di monopolio business milionari: dal Gran Premio di Monza che da solo vale 60 milioni di euro, al Pra, il Pubblico registro automobilistico, che porta in cassa 220 milioni all'anno». Nonostante ciò «i conti sono in rosso e adesso i nodi di una gestione ad personam arrivano al pettine, con un buco nell'ultimo bilancio di 34 milioni di euro. (...) Nei giorni scorsi al prezzo simbolico di un euro l'Aci è stata costretta a cedere a Intesa Sanpaolo la controllata Banca Sara», istituto di credito nato nel 2002 alla Banca di Roma, passato poi nel 2004 all'Aci che contava di sfruttare la propria ramificazione territoriale per incrementarne i fatturati. «In realtà Banca Sara si è rivelata subito una zavorra e in pochi mesi si è svalutata per 34 milioni di euro. Per trovare un acquirente si è mosso il gotha della finanza vicina al premier Berlusconi: prima il suo socio Ennio Doris con Mediolanum e poi quella Banca Intesa di Corrado Passera che con Palazzo Chigi ha già
portato a termine l'operazione Alitalia. Alla fine, il 23 dicembre scorso, Intesa ha rilevato al prezzo simbolico di un euro Banca Sara»;
inoltre, «per ripianare i conti, il presidente Enrico Gelpi, numero due della Federazione internazionale dell'auto, e il segretario generale Ascanio Rozera, deus ex machina dell'ente, hanno annunciato un piano di dismissione degli immobili. I sindacati sono preoccupati: "La svalutazione del patrimonio sta rendendo l'Aci sempre più fragile, a
rischio sono centinaia di posti di lavoro", denuncia Daniele Nola della Funzione pubblica Cgil, mentre in alcuni sedi sull'orlo del crac i dipendenti iniziano a non ricevere più lo stipendio, come accade a Palermo»;

nonostante le preoccupazioni «lo spreco prosegue senza sosta e i vertici dell'ente continuano indisturbati a spendere milioni di euro in consulenze esterne e a versare mega gettoni ai consiglieri d'amministrazione seduti sulle poltrone di una miriade di controllate, la gran parte in perdita (...) Se fino al 2008, nonostante le spese per
ripianare i deficit delle società controllate, l'Automobile club registrava un avanzo di 800 mila euro, da due anni è in rosso costante e le previsioni per questo 2011 non sono sicuramente migliori. Nel 2009 la perdita accertata è di 30 milioni di euro, che diventano 34 nel 2010 e per il 2011 si stima un buco da 16 milioni». Al riguardo il
presidente Gelpi ha spiegato ai sindacati che la perdita sarebbe colpa della riduzione della domanda di auto, e quindi delle entrate del Pra, ma anche dei mancati utili delle controllate;

in realtà «nulla è stato fatto per ridurre il deficit delle Aci locali, molte delle quali sono sull'orlo del fallimento. In base agli ultimi rendiconti delle sezioni locali, su 106 ben 57 sono in perdita. Con record come quello dell'Aci
Palermo, che segna un meno 6 milioni di euro e da quattro mesi non paga gli stipendi a 20 lavoratori di una controllata (Aci service): "Da cinque anni i cda che hanno guidato la sezione di Palermo hanno sperperato le risorse e accumulato debiti nei confronti dell'erario nel disinteresse di tutti", dice Marianna Flauto della Uil. In perdita, tra
le altre, anche le sedi di Ancona (rosso da 2 milioni di euro segnato dal 2008), Cagliari (1 milione), Catanzaro (1 milione), Macerata (1 milione con tanto d'ipoteca sulla sede) Lecco (4 milioni, con 2 milioni da restituire alla sezione centrale), Padova (1,7 milioni), Roma (5 milioni) e Venezia (2 milioni). (...) Il Comitato esecutivo presieduto
da Gelpi nella seduta dello scorso 18 ottobre ha approvato senza battere ciglio i bilanci di previsione degli Automobile club di Agrigento (che segna un rosso da 500 mila euro da rendiconto 2008),
Ragusa (1 milione di deficit) e Reggio Calabria (300 mila euro di buco), limitandosi a invitare "gli organi di Palermo a porre ogni iniziativa necessaria al ripristino dell'equilibrio gestionale".
Bocciati invece i bilanci di Caltanissetta e Bolzano e commissariate nel 2010 le sedi di Nuoro, Macerata, Oristano, Reggio Calabria, Salerno, Pistoia, Brescia, Venezia, Brescia e Padova. Non va meglio poi sul fronte delle controllate, che portano il giro d'affari dell'Aci a quasi un miliardo. Le principali sono Aci informatica che lavora solo
per l'ente, Aci Vallelunga che gestisce l'autodromo omonimo, Aci sport che cura le manifestazioni sportive, Aci Progei che cura un patrimonio immobiliare che vale decine di milioni, l'agenzia di viaggi Ventura, la
compagnia di assicurazioni Sara, e Aci Mondadori che si occupa delle pubblicazioni e delle iniziative collegate alla casa editrice del premier Silvio Berlusconi. A parte la società informatica, le altre sono quasi tutte in rosso perenne»;

prosegue il citato articolo: «Ma che le controllate siano in attivo o in perdita conta poco, perché vale la regola d'oro della capogruppo: e cioè che chi è in sella rimane amministratore a vita al di là dei risultati di gestione. Al vertice
dell'Aci c'è da quattro mandati consecutivi il potentissimo segretario Ascanio Rozera, che guadagna 320 mila all'anno per avere il controllo quasi assoluto della macchina dirigenziale. È lui che impartisce
trasferimenti e piazza suoi uomini nelle sedi di mezza Italia: a partire dal direttore Fabrizio Turci, che Rozera ha voluto alla direzione dell'Aci Milano, e che il mese scorso è appena entrato anche nella Sias, ente che gestisce l'autodromo di Monza con relativo ghiottissimo Gran premio. È Rozera che dà tre poltrone a Francesco
Cervadoro, direttore Aci delle sedi di Catanzaro e Reggio Calabria, con altro incarico a Roma come responsabile "funzione progettuale". Ed è sempre il deus ex machina Rozera, dal '72 all'Aci, che avvia
l'investimento di 6 milioni di euro per realizzare nel suo Comune di nascita, Sessa Aurunca (Caserta), il primo centro di guida sicura dell'Aci nel Sud Italia. Se Rozera è l'uomo forte, dal 2008 il presidente dell'Aci è Enrico Gelpi, comasco, numero due della Fia, che per la guida dell'Automobile club guadagna 270 mila euro all'anno. Al
vertice ci sono poi i vicepresidenti, alcuni con doppia e tripla poltrona»;

un esempio viene da «Pasquale De Vita, storico presidente dell'Unione petrolifera italiana, ma che da oltre dieci anni amministra l'Aci di Roma e Aci informatica. Nel comitato esecutivo c'è poi Angelo Sticchi Damiani, che presiede l'Aci di Lecce e Aci consult. Sono loro gli uomini che da anni guidano il carrozzone, senza mai frenare le
spese. Non a caso proprio in un comitato esecutivo recente, quello dello scorso 15 luglio, è stata presa la decisione di dare a quasi tutti i 100 dirigenti il premio di produzione, nonostante l'andamento negativo della spesa. Un premio caduto a pioggia perfino su chi, in un primo momento, gli stessi organi interni dell'Aci ritenevano di
escludere: il Comitato di controllo aveva, ad esempio, espressamente detto che non era stato in grado di verificare il raggiungimento degli obiettivi gestionali per due dirigenti, perché questi non avevano avuto
assegnato alcun obiettivo specifico. Bene, il Comitato esecutivo ha comunque deciso di premiarli con il massimo consentito, è cioè un bonus pari al 30 per cento della retribuzione base. Premi per tutti, quindi,
anche se i dirigenti non hanno fatto nulla nemmeno per ridurre i tassi record d'assenteismo che si registrano all'Aci: dalla direzione centrale, che a ottobre ha fatto registrare un assenteismo del 19,40 per cento, al record delle sede di Agrigento che arriva al 30 per cento (...) i vertici hanno ritenuto necessario spendere 20 mila euro per
piazzare gazebo ai concerti di Irene Grandi fatti in estate a Gardone Riviera e Verona e nonostante i problemi di bilancio nel comitato del 19 ottobre hanno autorizzato un prelievo dal fondo di riserva per coprire le spese impreviste della "Settimana delle conferenza della Fia" che si è svolta a Cernobbio: la spesa prevista per l'evento era di 370 mila euro, ma alla fine il costo è stato di 630 mila euro. (...) Non un euro in meno è stato speso poi in consulenze: scorrendo l'elenco degli incarichi esterni affidati nel 2010, spuntano pagamenti da 1.100
euro per 3 articoli sulla rivista giuridica online dell'Aci o per 18 mila euro solo per attività di supporto all'organizzazione di un premio di laurea. (...) Una sede ambitissima è quella di Milano, dalla quale
si governa la Sias, la società che gestisce il Gran premio di Monza che da sola vale 50 milioni di euro. Sull'Aci Milano si è fiondata il ministro Michela Vittoria Brambilla, scatenando una guerra che ha portato ben tre procure, quelle di Monza, Milano e Roma, a indagare sul rinnovo del cda e l'acquisto sospetto di tessere associative. Tutto
inizia l'estate scorsa quando per procedere al rinnovo delle cariche, la Brambilla invia come commissario Massimiliano Ermolli, figlio di quel Bruno da sempre manager fedelissimo di Berlusconi dai tempi di
Fininvest. Ermolli junior decide subito di escludere una lista, che si chiamava "Per la trasparenza", guidata da Iacopo Bini Smaghi, cinquantenne ex manager dell'Altea (società del settore auto), che assicurava nel suo programma di far "fuori la politica dall'Aci milanese". Ermolli fa di più: da commissario si candida nell'altra
lista rimasta in corsa, l'unica. (...) Il 22 luglio, sotto la supervisione del neo direttore, quel Turci fedelissimo di Rozera, viene eletto dai soci tesserati il consiglio direttivo, che indica presidente Carlo Edoardo Valli, già guida della Camera di commercio brianzola e imprenditore molto noto in Lombardia. Con lui al vertice dell'Aci
salgono, tra gli altri, anche il compagno del ministro Brambilla, Eros Maggioni, e il figlio del ministro La Russa, Antonio junior. (...) Si scatena una guerra, con gli esclusi che presentano esposti alla procure di Milano e Monza, che subito avviano indagini ipotizzando il reato di truffa per l'acquisto anomalo di alcune tessere Aci nei giorni
precedenti le elezioni, come ad esempio quelle vendute da una sezione a Lissone perfino a una signora ottantenne residente però a Introibo.
Sempre a Lissone, poi, nei giorni precedenti il rinnovo del vertice dell'Aci milanese, fa incetta di tessere la Edilimpianti srl, azienda di Vedano che lavora nell'indotto del Gran premio di Monza gestito
dalla Sias. Una circostanza che non sorprende, visti i legami tra l'Aci Milano e l'autodromo monzese. Non a caso uno dei primi atti varati dal comitato direttivo targato Pdl è stato quello di nominare il cda della
Sias. Ne fanno parte adesso, tra gli altri, Michele Nappi (che è anche nel comitato dell'Aci milanese) Pier Fausto Giuliani (tesoriere dei Circoli della libertà della Brambilla) e Fabrizio Turci, il direttore della sezione lombarda. Il cerchio si chiude e i conflitti d'interesse crescono come funghi. Ma la guerra degli esclusi è tutt'altro che
conclusa. Gli avvocati dello studio legale Nava per conto di Bini Smaghi hanno denunciato un presunto danno erariale commesso dai vertici dell'Aci Milano e dal ministro Brambilla per non aver rispettato le
norme della Finanziaria Tremonti, che obbliga gli enti pubblici a ridurre a 3 i componenti degli organi direttivi. In particolare denunciano che a luglio si è proceduto alla nomina di un comitato a 9, con conseguente danno erariale e nullità degli atti, in primis la nomina del cda della Sias (...) lo stesso presidente Gelpi, in una
lettera del 7 dicembre scorso, mette in dubbio la validità dei comitati direttivi a 9 componenti eletti dopo il varo della Finanziaria. Lo scontro continua e c'è chi giura che si sposterà a Roma: in scadenza questa volta è il comitato nazionale, con Rozera intenzionato a prendere il posto di Gelpi»,

si chiede di sapere:

se risponda al vero che l'uso clientelare dell'ACI abbia favorito la formazione dei disavanzi di bilancio passati da un avanzo di 800.000 euro ad un rosso costante;

se sia vero che i vertici ACI abbiano ritenuto necessario spendere 20.000 euro per piazzare gazebo ai concerti di Irene Grandi autorizzando un prelievo dal fondo di riserva per coprire le spese impreviste della "Settimana delle conferenza della Fia", con una spesa prevista pari a 370.000 euro, lievitata fino 630.000 euro;

se risponda al vero che, nell'elenco degli incarichi esterni affidati nel 2010, vi siano pagamenti da 1.100 euro per tre articoli sulla rivista giuridica on line dell'ACI e per 18.000 euro solo per attività di supporto all'organizzazione di un premio di laurea;

se nel consiglio di amministrazione della Sias, che gestisce il gran premio di Monza, siano
stati nominati, tra gli altri, Michele Nappi Pier Fausto Giuliani e Fabrizio Turci;

se il Governo ritenga nella norma il mancato rispetto di disposizioni recate nella legge finanziaria da parte dei vertici dell'ACI milanese che nel luglio 2010 hanno proceduto alla nomina di un comitato a 9, con conseguente danno erariale e nullità degli atti;

se corrisponda al vero che siano stati proprio gli appetiti dei partiti di Governo, a cominciare dai ministri Michela Vittoria Brambilla ed Ignazio La Russa, ad indebolire il bilancio dell'ACI, che chiude i conti in passivo per gestioni ad personam arrivati a ben 34 milioni di euro nell'ultimo bilancio;

quali misure urgenti intenda attivare per evitare che le responsabilità di una pessima gestione dell'ACI, spesso
di matrice clientelare, possano ricadere sulle spalle dei soci e degli automobilisti, costretti già a pagare, per un passaggio di proprietà di un bene mobile registrato, dai 400 agli 800 euro in media che a volte supera perfino il valore del bene acquistato;

se non ritenga che l'ACI, essendo un doppione del Pra e degli uffici della Motorizzazione civile, debba essere incorporato negli uffici del Ministero delle infrastrutture e trasporti, producendo così quelle economie di scala in
grado di dimezzare gli elevatissimi costi dei passaggi di proprietà, che si contraddistinguono ancora una volta per i servizi gestiti in regime di monopolio, appaltati all'ACI, che risultano tra i più cari e i meno efficienti del mondo.

(2-00305)
« Ultima modifica: Febbraio 15, 2011, 09:08:48 am da mimmo »