Taglia leggi/ Calderoli: Presto il dl, ma su enti c'è chi frena
Intervista al Sole 24 Ore
postato 9 giorni fa da APCOM
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Il decreto 'taglia leggi' è sulla rampa di lancio anche se, per quanto riguarda la soppressione degli enti inutili, ci sono delle resistenze. Lo afferma il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, in un'intervista al Sole 24 Ore. L'operazione taglia-leggi entra, dunque, nel vivo e ha come prima scadenza il 16 dicembre prossimo e, alla fine, gli atti normativi emanati prima del 1970 da mantenere in vita non dovrebbero essere più di 3mila. Calderoli si appresta a inviare al prossimo pre-Consiglio dei ministri il decreto che contiene la lunga sfilza di leggi e decreti di rango primario che saranno salvati sugli altri - ad eccezione di quelli non sottoposti al taglio (come i provvedimenti di carattere tributario) - nel dicembre 2010 scatterà la ghigliottina. "Il taglio - dice Calderoli - è solo il primo passo. Poi ci sarà l'opera di riordino,la codificazione in testi unici. La filosofia del taglia-leggi è stata, però, sovvertita in corso d'opera. Ci siamo infatti resi conto che l'abrogazione implicita delle norme inutili (il cosiddetto effetto ghigliottina) avrebbe comportato rischi. Il mio obiettivo è, pertanto, di ricorrere alle abrogazioni esplicite. Ci sarà, dunque, anche un decreto abrogativo. Ci stiamo lavorando. Conterrà almeno 2mila atti anteriori al 1970 destinati all'oblio". Secondo Calderoli, "si tratterà, poi, di agire, sempre con un atto di abrogazione esplicita, su circa 40mila regolamenti attuativi da considerare ormai obsoleti. A quel punto, quando nel dicembre 2010 la ghigliottina calerà è probabile non abbia più niente da tagliare, perché ci avranno già pensato i decreti di abrogazione esplicita". Per quanto riguarda la soppressione degli enti inutili, Calderoli sottolinea: "ho visto scarsa partecipazione da parte dei ministri e dei ministeri che sorvegliano gli enti. Forse non hanno ben capito che gli organismi che non si riordinano andranno a finire sotto la mannaia. Forse è anche bene così, perché finalmente si creerà il caso.
Nella prima fase, quando si trattava di sopprimere quelli con meno di 50 dipendenti - ricorda - ci sono stati una serie di interventi di salvataggio che non mi hanno entusiasmato. Con il ministro Brunetta stavamo addirittura pensando di rendere pubblici i nomi di chi ha chiesto cosa. Ora - conclude - ci sono in ballo gli enti con più di 50 dipendenti, ma invece di cercare soluzioni di comodo, preferisco creare il caso".
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Bella roba