http://www.vitaciociara.it/vitaciociara/index.php?option=com_content&view=article&id=346:pontecorvo-caccia-a-rischio-per-duecento-cacciatori&catid=41:cronaca&Itemid=59Pontecorvo: Caccia a rischio per duecento cacciatori
Ultimo aggiornamento Sabato 28 Agosto 2010 05:47
Scritto da Administrator
Venerdì 27 Agosto 2010 12:07
La Questura di Frosinone, sezione polizia amministrativa, infatti, ha avviato il procedimento di revoca del porto d'armi. Il motivo? Le irregolarità nel procedimento di rilascio del porto d'armi per uso venatorio presso il Tiro a Segno di Pontecorvo. Tali irregolarità sarebbero avvenute dal 2005 in poi. I titolari di porto d'armi finiti nel mirino della Questura sono stati invitati a consegnare i fucili e le cartucce alle stazioni dei carabinieri di residenza. La vicenda, in sostanza, è il secondo tempo dell'inchiesta portata a termine nel maggio scorso dai carabinieri della compagnia di Pontecorvo, i militari agli ordini del capitano Pier Francesco Di Carlo deferirono in stato di libertà ben dieci persone con l'accusa di «illegittima emissione di certificati di maneggio delle armi». Nella tacca di mira dei carabinieri, ironia della sorte, finirono
ex dirigenti del Poligono, rappresentanti delle associazioni venatorie e titolari di armerie. In particolare l'emissione dei certificati avveniva a seguito del pagamento di una somma di denaro risultata all'esito delle indagini dei carabinieri essere spesso difforme dai corrispettivi previsti e senza che il richiedente svolgesse regolarmente il necessario corso di tiro. In totale i carabinieri passarono sotto la lente circa trecento certificati di maneggio alle armi. A pochi giorni dall'avvio dell'attività venatoria questo nuovo capitolo che si va ad aggiungere alle recenti attività di polizia giudiziaria svolte dai carabinieri. Doveroso è chiarire che, attualmente, la struttura di tiro pontecorvese è stata dissequestrata e aperta al pubblico con tutti i crismi di legge. Un gruppo di cacciatori si è coalizzato e tramite lo studio legale Vellucci di Frosinone ha impugnato il provvedimento di revoca del porto d'armi. Un provvedimento che nei prossimi giorni sarà passato all'esame del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sezione di Latina. I cacciatori in quella sede porteranno le loro ragioni: saranno i magistrati amministrativi a decidere se asettembre le doppiette «fumeranno» o meno. -
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