esagerato Gunny!!
concordo con te che il tiro pratico sportivo è disciplina autonoma e inflessibile, che la sicurezza è posta al PRIMO posto delle priorità, dalle classifiche che sono state postate non so se qualcuno ha osservato il numero dei DESQUALIFIED, non so se tutti hanno padronanza delle gare effettuate e delle modalità di gara.
Devo dire che sono spettacolari, perciò attraggono un tal numero di appassionati pur con giovane età della federazione (non i 150 anni UITS), e la risposta della loro dinamicità te la sei data da solo: L'ETA' dell'organizzazione. Senza fronzoli e suppellettili strani.
Lodevole è la loro prestazione, secondi nel medagliere dopo gli USA, padri della specialità anche in termini sportivi. l'unica pecca di questa pratica sportiva è il costo per i praticanti, i costi vivi per gli allenamenti e la preparazione. Mi dispiace ammettere che è uno sport non alla portata di tutti. Perde quindi il suffragio della partecipazione massiva (come il golf ad esempio!) che caratterizza tutti gli altri sport, (ma che ha rappresentanti anche nelle commissioni ATLETI del CONI).
Per quanto mi riguarda, da tiratore UITS, non vedo nessuno che mi scava la fossa, guai se così fosse, se non fossero garantiti i propri diritti di ciascun praticante sportivo. A volte l'ho notato, molti quando scrivono post qui sul sito accennano a questo ordine di diffocoltà, davvero come se le sezioni fossero un DE PROFUNDIS.
Forse sono stato fortunato ad essere iscritto e a stare vicino a realtà del tiro tutte positive, so benissimo anche io che certe sezioni sono solo sulla carta (vedi Genova ad esempio, e qualche anno fà Taranto). Molte sono delle realtà note, alcune sono impossibilitate a poter dare di più, per condizioni ambientali, ma per altre dobbiamo essere noi, la realtà dei tiratori, a poter cambiare le cose e a renderle vivibili e opertative in termini di attività sia istituzionale (con apporto di fondi) che sportivo (pratica sportiva e associazionismo).
La FIDTS essendo un'associazione giovane vive delle splendide realtà locali, non è radicata a meccanismi che hanno l'età dello Stato ITALIA, e che per alcuni versi lavorano ed operano come lo Stato Italia, vittime di meccanismi complessi e non sempre molto lineari. Vecchie sezioni vivono forse di compromessi che una volta accettati è poi difficile sradicare, a meno di non cambiare lo stato dirigenziale come accaduto a Taranto di fatto. E costruire poligoni e strutture da impiegare anche per l'istituzionale è frutto di norme e di compromessi quando si hanno dei vincoli. Il Tiro a segno non è una disciplina "scientifica" di pratico effetto, non vi è linearità a volte tra azioni ed esiti. ecco perchè dobbiamo affidarci ad una classe dirigente capace di sortire degli effetti, ed aspettare un rinnovamento generazionale quando non vi è altro rimedio. Qui leggo di tante belle idee, tante volte ho invitato chi si sente in grado a mettersi in gioco a guidare le proprie sezioni, che la scelta dei vertici dirigenziali è frutto di voto, non vi è un imprimatur a nessun livello. Gunny cita a volte il CONI, mi sembra che il CONI sia in contatto con le realtà del tiro anche locali, perchè è presente in ogni comitato CONI provinciale anche un nostro rappresentante, la federazione stessa è in contatto con il CONI al massimo livello. La sicurezza deve essere poi patrimonio di ogni realtà associativa e lavorativa.
Manca linearità e logicità? Manca la comunicazione in primis, perchè siamo vittima, in alcuni casi, di retrò che non possono essere divulgati, vecchi come lo Stato Italia, e ne abbiamo tutti i difetti. Dobbiamo con il rinnovo della classe dirigente eliderli anche noi.
Un caro saluto a tutti