Signori,
le sezioni TSN sono enti autonomi e indipendenti da UITS, infatti hanno un proprio statuto, che ne sancisce autonomia gestionale, amministrativa e organizzativa.
Lo erano dalla loro fondazione tra il 1860 e il 1882 (anno in cui fu promulgata la prima legge che ne regolava l'attività), per poi essere espropriate/assorbite dal Ministero della Guerra nel ventennio, divenendo organi periferici del TIRO A SEGNO NAZIONALE, che nulla aveva a che fare con UITS, invece da sempre deputata a gestire solo ed esclusivamente la parte sportiva e la preparazione olimpica, nonostante su sito UITS si riporti un versione accomodata e distorta della storia, tendente a far credere che TSN e UITS fossero la stessa cosa... una falsità!
Il quadro normativo attuale conferma l'autonomia delle Sezioni TSN, ma i citati riferimenti alla 2340 del '35 non sono più attuali in quanto superati dal DPR 90/2010.
Nel 1946 gli organi centrali del TSN (e anche di UITS) vennero sciolti e iniziò un lungo periodo di commissariamento al termine del quale UITS in quanto federazione sportiva tornò alla normalità, mentre nessuna disposizione e/o volontà politica riattivò mai il TSN come organo centrale, di fatto lasciando come unico riferimento UITS (per la parte sportiva).
Nel frattempo negli anni '60, con la ripresa delle attività istituzionali e sportive delle sezioni, visto il vuoto lasciato dall'assenza degli organi centrali del TSN, e senza che alcuna legge lo abbia mai disposto, le stesse si sono ricostituite come associazioni di persone, con uno statuto proprio, in questo modo fu possibile per il Ministero della Difesa riassegnare formalmente i poligoni (alle sezioni e non a UITS). La storia recente vede poi le sezioni trasformarsi in ASD dal 2004 in poi (a seguito della legge 289/2002, c.d. legge Melandri, per finalità esclusivamente fiscali).
Con l'ultima riforma del TUOM, e il DPR 90/2010 si stabilisce definitivamente che le Sezioni sono enti a base associativa, dotate di proprio statuto, vigilate per le rispettive competenze da Ministero Difesa (infrastrutture e poligoni), Ministero Interni (attività pubblica), UITS (attività pubblica dal riordino e sportiva da sempre).
Quindi le sezioni dalla loro esistenza, ovvero dal 1862 in poi, non sono state MAI, ripeto MAI, un organo, una dipendenza o un'emanazione di UITS!!!
La confusione e i controsensi nascono proprio con il riordino di UITS come ente pubblico nel 2010, a seguito di presupposti errati e diversi da quanto l'assemblea straordinaria del 2008 sancì, tra i quali emerge che anche UITS risulti deputata al rilascio delle certificazioni e responsabile dell'addestramento degli obbligati senza avere infrastrutture, mezzi e uomini, ed è qui che entra in gioco il famigerato articolo 2 dello statuto con il quale si arrivò a sostenere che la stessa potesse raggiungere i propri fini "ANCHE" per il tramite delle sezioni TSN, quindi non i via esclusiva.
Allo stesso tempo, visto che la legge non ha mai tolto la funzione pubblica alle sezioni, perché se dovesse avvenire ci sarebbero pesanti ripercussioni con la gestione di armi e munizioni, così come con la concessione a titolo gratuito di terreni e infrastrutture dello stato, si riconferma e rafforza ulteriormente la natura autonoma delle stesse, purtroppo i primi a non aver capito cosa stanno gestendo sono diversi presidenti e consiglieri di TSN che infatti continuano a pensare di dover obbedire oppure all'opposto di essere intoccabili unti dal Signore...)
Ora, da due anni a questa parte si continua a ripetere che lo statuto di UITS e anche quello delle sezioni sono pateracchi da sistemare, tanto che oggi ci si basa pure un prolungamento del commissariamento.
In conclusione dal 2010 in poi siamo stati sonoramente presi per i così detti "fondelli", per non dire altro.
Sono state spese ingenti risorse per la redazione di uno statuto federale e pure per quello delle sezioni, che nel 2014 una circolare del dott. De Giusti, pretendeva di vedere applicato in sostituzione del precedente d'ufficio, arrivando addirittura a commissariare sezioni come quella di UDINE senza averne alcuna ragione e alcun titolo.
Poi nell'omertà generale, c'è chi ha agito (probabilmente illegalmente senza indire l'assemblea straordinaria nei tempi e modi dovuti) come indicato dal Segretario Generale, e chi ha fatto finta di nulla, tant'è che ancora tante sono le sezioni a non aver adottato l'ultimo modello (e a conti fatti hanno fatto bene), mentre qualche mosca bianca, o pecora nera, ha "osato" sfidare Sansone e tutti i Filistei, dandosi uno statuto diverso da quello imposto. Fatto sta che a parte l'eccezione del vergognoso commissariamento di UDINE e pochi altri episodi di terrorismo politico-istituzionale con l'agitazione dello spettro del commissariamento "politico", nulla è accaduto salvo scaramucce di poco conto, e tutti sono comunque affiliati... e vissero felici e contenti come nelle migliori fiabe dell'ottocento.
Lo scorso agosto i giudici del TAR, respingendo il ricorso dell'ing. Obrist, hanno stabilito che la natura di ente pubblico di UITS è prevalente su quella di federazione sportiva confermando il limite dei mandati (inclusi quelli già esperiti); da ciò se tanto mi da tanto, visto che le Sezioni hanno una funzione pubblica e utilizzano per le proprie attività beni dello stato in forma gratuita (pur avendone l'onere della conduzione e manutenzione sotto vigilanza del comando Infrastrutture dell'esercito), e viste le sentenze della Corte dei Conti sulla vicenda che ha visto coinvolti alcuni ex-dirigenti della sezione TSN di Fidenza (PR), sarebbe alquanto logico pensare che anche per le sezioni la funzione pubblica prevalga su quella sportiva, con tutte le considerazioni del caso e quindi anche la necessità di uniformarsi al limite dei mandati dei propri dirigenti, oltre che l'obbligo di trasparenza nella gestione economica di risorse prevalentemente generate dal rilascio di certificazioni e addestramento di obbligati.
Quindi, va da sé che se viene rifatto lo statuto UITS è quanto meno DOVEROSO e INDISPENSABILE rifare anche quello delle Sezioni per garantire legalità e trasparenza, oltre che ribadire la natura autonoma nonché il rispetto dei principi di alternanza e democrazia nella conduzione delle stesse.