Autore Topic: REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE  (Letto 9856 volte)

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Offline VENDETTA

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REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« il: Gennaio 04, 2016, 16:22:23 pm »
http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2016/01/03/news/la-prefettura-sospende-l-attivita-del-poligono-1.12712836?refresh_ce
 
 
La Prefettura sospende l’attività del poligono
 
Pordenone, la struttura non è ritenuta a norma. «Riapertura soltanto dopo i lavori». Il direttivo del Tiro a segno ribatte: nessun problema di agibilità e sicurezza di Giulia Sacchi
 
03 gennaio 2016
 
PORDENONE. La Prefettura dispone la sospensione dell’attività al poligono di Pordenone in quanto la struttura non è a norma, ma il consiglio direttivo della sezione provinciale del Tiro a segno nazionale sostiene che non sussistono problemi legati ad agibilità e sicurezza.
 
All’ingresso dell’area è stato appeso un cartello con cui si informano i tiratori che il complesso è «chiuso per lavori in corso» e vengono realizzate soltanto attività di segreteria. Infine l’avviso che «si riapre a gennaio». In realtà, la data della ripartenza resta, per ora, un’incognita.
 
La chiusura, a detta del direttivo, «è avvenuta per un’errata interpretazione della normativa». Consiglio e comitato composto dalle mamme degli atleti agonisti chiedono quindi al prefetto Maria Rosaria Laganà la sospensione di un provvedimento che penalizza 927 soci, non soltanto del Pordenonese, tra cui figurano atleti – una cinquantina sono agonisti – e forze dell’ordine.
 
A gennaio viene avviata la campagna tesseramenti, ma, se il poligono è chiuso, i tiratori non possono rinnovare l’iscrizione e sono costretti a rivolgersi alle strutture di Vittorio Veneto o Udine oppure Tolmezzo, per citare quelle più vicine a Pordenone. Una perdita non da poco: il direttivo teme pure per la sopravvivenza del sito. La provincia, insomma, rischia di perdere un altro servizio.
 
Ma sul caso il prefetto è stato chiaro. «Il poligono non è a norma: ci sono adeguamenti sul fronte della sicurezza da realizzare, di cui il direttivo è a conoscenza da tempo – ha spiegato Laganà –. Non dimentichiamoci che la struttura, in passato, è stata teatro di un incidente mortale e che esistono precise norme finalizzate a tutelare chi frequenta il poligono. Nonostante richiami e solleciti di Prefettura e vigili del fuoco, gli interventi non sono stati realizzati e dunque abbiamo disposto la sospensione dell’attività. Abbiamo anche dato tempo per fornire eventuali chiarimenti, ma le indicazioni pervenuteci non sono risultate sufficienti. Non appena i lavori saranno portati a compimento, comunque, il poligono potrà riaprire i battenti».
 
 
 
Ma il direttivo non ha esitato a dichiarare che «è tutto in regola. Abbiamo l’agibilità rilasciata dal ministero della Difesa ed è valida sino a ottobre – ha chiarito la consigliera Daniela Ellero, che è pure referente del comitato delle mamme degli atleti –. Il poligono è stato chiuso per problemi burocratici e non di sicurezza. Alla base del provvedimento c’è un’errata interpretazione della normativa: strutture come la nostra seguono le direttive, anche inerenti all’agibilità, imposte dal ministero della Difesa e non da quello dell’Interno, cui, per il nostro caso, stanno facendo riferimento Prefettura e vigili del fuoco. Chiediamo a Laganà di congelare il decreto in attesa di chiarire le questioni burocratiche. Se la legge impone di realizzare interventi, invitiamo le istituzioni a darci tempo per adempiere, ricordando che investiremo risorse provenienti dalle nostre attività. Se il poligono non riaprirà a breve, però, verrà meno la possibilità di finanziarsi e quindi di sopravvivere. Gli agonisti né potranno allenarsi né saranno supportati economicamente per le gare. La struttura, tra l’altro, offriva comodi servizi anche alle funzioni pubbliche. La provincia rischia di perdere un altro pezzo, peraltro storico».
 
Gli incontri in Prefettura sinora non hanno dato i risultati sperati dal direttivo, il quale ha chiesto l’intervento del Comune di Pordenone, che però non ha fornito risposte, e della Provincia, che ha intanto raccolto la documentazione al riguardo. Il caso è seguito anche dall’avvocato dell’Unione italiana tiro a segno, che ha scritto a Laganà. La risposta è arrivata la vigilia di Natale. Un riscontro che non lascia spazio all’interpretazione: l’iter seguito dalla Prefettura è corretto.

Offline diamante

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #1 il: Gennaio 04, 2016, 17:17:17 pm »
ttp://www.tsnpordenone.it/

Sospensione Attività di Tiro


Lavori strutturali necessari per migliorare la funzionalità delle strutture, richiedono l'anticipata chiusura prevista per le festività di fine anno dal 4 dicembre 2015.

Presumibile data di apertura il 9 gennaio 2016.

Buone Feste

Offline pierpu

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #2 il: Gennaio 04, 2016, 22:22:57 pm »
chissà su quali basi normative la Prefettura e non p.es. la PAS della Questura..
« Ultima modifica: Gennaio 04, 2016, 22:53:23 pm da pierpu »
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Offline gunny

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #3 il: Gennaio 05, 2016, 10:07:31 am »
chissà su quali basi normative la Prefettura e non p.es. la PAS della Questura..

si, anche questo è un aspetto interessante, ma pure a noi, durante l'ultima ispezione di metà dicembre il comandante della commissione regionale Emilia Romagna del Genio, ci ha detto che gli impianti non agibili e/o non adeguati a seguito di questo iter sarebbero stati oggetto di comunicazione alla prefettura... sembrava abbastanza sicuro delle sue affermazioni.

Probabilmente, siccome sono impianti per lo più militari, viene a crearsi un problema di sicurezza pubblica che va oltre le competenze territoriali degli organi di PS competenti, come sindaci e questure, mentre potrebbero avere competenza se sollecitati dal prefetto i carabinieri che sono militari.

Comunque non c'è proprio da gioire ne da sbandierare successi e "vittorie di Pirro" per accordi inter-istituzionali che hanno solo avuto lo scopo di limitare i danni nelle altre sfere per evitare eventuali e possibili denunce forse per abuso d'atti d'ufficio, forse falso in atto pubblico e forse pure per "culpa in vigilando"...

Alle sezioni come al solito rimangono i cocci rotti, la responsabilità verso le istituzioni e verso i soci, obbligati e volontari.

Tutto ciò può portare a morte prematura tante piccole sezioni, e qui si spiega il perché nell'art.6 del nuovo statuto "imposto" alle sezioni si preveda che sia UITS (illegittimamente) a valutare dove devolvere l'eventuale patrimonio... in barba a leggi e regolamenti sportivi...

Forse qualcuno è convinto che tutti questi ragionamenti siano solo dietrologia vittimistica contro l'Unione, ma nessuno ci ha ancora spiegato perché siamo a questo punto e che ci stiamo sbagliando, infine come mai le Sezioni debbono temere così  tanto l'agognato regolamento dei poligoni privati?!? Forse perché proprio UITS ha in progetto di tenere il piede in due scarpe???

Se i dirigenti delle Sezioni (presidenti e consiglieri) avessero il coraggio di "tirare fuori le palle" e farsi forza di ciò che dice la legge, forse i regolamenti (illegittimi) imposti da UITS sarebbero ben ridimensionati proprio dagli enti vigilanti, e forse si salverebbe il salvabile... ma invece no! si sta tutti o quasi con la testa sotto la sabbia, dimenticando che così facendo le terga restano bellamente esposte!

A posteriori cercare scuse adducendo responsabilità a UITS o a quello che UITS ha detto di fare, non servirà a nulla, né a scaricare responsabilità personali e oggettive per scarsa competenza amministrativa e gestionale (ignoranza) ne eventualmente se dovesse capitare, quelle civili e penali per eventuali esposti o denunce di soci che possano sentirsi danneggiati dall'operato superficiale dei dirigenti... e come abbiamo avuto modo di vedere con le recenti sentenze a sfavore di UITS, i giudici tendono prima ad applica la legge e poi eventualmente le norme di rango regolamentare, come i vari DPR tanto citati da UITS, solo se non in contrasto con la legge stessa.
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a brusa suta l' Susa

Offline diamante

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #4 il: Gennaio 05, 2016, 12:38:47 pm »
chissà su quali basi normative la Prefettura e non p.es. la PAS della Questura..

http://www.interno.gov.it/it/temi/territorio/governo-sul-territorio-prefetture

E' il prefetto l'organo amministrativo periferico, terminale politico-operativo dell'apparato della sicurezza, agente elettorale del governo, motore della vita economica e sociale della provincia

Le prefetture – Uffici territoriali del governo svolgono sul territorio un’azione propulsiva, di indirizzo, di mediazione sociale e di intervento, di consulenza e di collaborazione - anche rispetto agli enti locali - in tutti i campi del ‘fare amministrazione’, in esecuzione di norme o secondo prassi consolidate, promuovendo il processo di semplificazione delle stesse procedure amministrative. Assumono la desinenza di Uffici territoriali del governo con il piano di riforma previsto dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n.300, mantenendo tutte le funzioni di competenza e assumendone delle nuove.
Il prefetto
Al prefetto, titolare dell'Utg, sono attribuite tutte le funzioni esercitate dallo Stato a livello periferico. Cura i rapporti con il sistema delle autonomie locali e, per tale attività, è coadiuvato da una Conferenza permanente (D.P.R. 3 aprile 2006, n. 180), che presiede, composta anche dai dirigenti delle strutture periferiche regionali dello Stato.
E’ autorità provinciale di pubblica sicurezza e, nell'ambito della protezione civile, sovrintende al coordinamento degli interventi di immediato soccorso in situazioni di emergenza. E’ garante della continuità gestionale delle Amministrazioni locali e cura le procedure di scioglimento e sospensione dei consigli comunali, o di rimozione o sospensione degli amministratori:
quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico;
quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per: impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente della provincia; dimissioni del sindaco o del presidente della provincia; cessazione dalla carica della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia; 4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del consiglio;
quando non sia approvato nei termini il bilancio e nelle ipotesi in cui gli enti territoriali al di sopra dei mille abitanti siano sprovvisti dei relativi strumenti urbanistici generali e non adottino tali strumenti entro diciotto mesi dalla data di elezione degli organi.Vigila sulle funzioni svolte dalle amministrazioni locali in relazione ai servizi di competenza statale (anagrafe, stato civile, servizi elettorali). Svolge, infine, attività relative alla mediazione nelle vertenze di lavoro ed alla garanzia dei servizi pubblici essenziali, al riconoscimento delle persone giuridiche, alla concessione dello status di cittadino italiano, all'irrogazioni di sanzioni amministrative per infrazioni depenalizzate ed in materia di circolazione stradale.
Conferenza permanente
La prefettura – Ufficio territoriale del Governo, per il tramite della Conferenza permanente, assume il ruolo di una vera e propria sede di mediazione sociale, di stanza di compensazione dei conflitti a livello locale, destinata a coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti che operano sul territorio. Favorisce la cooperazione tra l’attività dello Stato e quella delle Regioni e le province autonome, costituendo la "sede privilegiata" della negoziazione politica tra le Amministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali.

Riferimenti normativi:
Decreto legislativo 30 luglio 1999, n.300
Decreto del Presidente della Repubblica 3 aprile 2006, n. 180


Offline pierpu

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #5 il: Gennaio 05, 2016, 12:50:54 pm »
continua a tornarmi poco il discorso.
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Offline diamante

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #6 il: Gennaio 05, 2016, 12:59:33 pm »
continua a tornarmi poco il discorso.

Non è colpa mia ma di quello che i docenti inculcano ai corsi.
L'accordo interistituzionale evidentemente non ha convinto il prefetto Laganà che gerarchicamente è uno scalino più su del Questore e dei suoi uffici!
Solo un ricorso al TAR e poi al consiglio di stato potrà dipanare il filo del bandolo della matassa.
L'ente invincibile con i suoi consulenti dov'è?
 ;) ;D :o ::)
Ciao
« Ultima modifica: Gennaio 05, 2016, 13:11:37 pm da diamante »

Offline SF57

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #7 il: Gennaio 05, 2016, 14:22:02 pm »
Probabilmente viene contestata la mancanza di adeguamenti alle varie normative civili soggette ai controlli ad esempio dei Vigili del Fuoco.
I Presidenti tendono a dimenticarsi che l'agibilità del Ministero della Difesa non è l'unica che deve essere rispettata.

Offline VENDETTA

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #8 il: Gennaio 05, 2016, 14:27:02 pm »
http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2016/01/03/news/lettera-delle-mamme-atleti-penalizzati-1.12717370

Lettera delle mamme «Atleti penalizzati»
Il comitato Mamme atleti agonisti ha preso carta e penna e scritto al prefetto per spiegare le «pesanti conseguenze» del provvedimento di chiusura del poligono di Pordenone e chiedere quindi di...
03 gennaio 2016

Il comitato Mamme atleti agonisti ha preso carta e penna e scritto al prefetto per spiegare le «pesanti conseguenze» del provvedimento di chiusura del poligono di Pordenone e chiedere quindi di riesaminare il caso. In poche parole, il gruppo sostiene la posizione del direttivo della sezione provinciale del Tiro a segno nazionale e chiede la riapertura della struttura. «Questa disposizione genera conseguenze sull’attività praticata anche da ragazzi dai 10 ai 20 anni, che regolarmente si allenano con risultati di rilievo – si legge nella missiva –. Un atleta pordenonese è inserito nella squadra nazionale juniores di tiro. Ricordiamo l’importanza del poligono, l’unico della provincia in cui è possibile praticare tiro sportivo, pure come punto di aggregazione. La definitiva chiusura comporterebbe l’abbandono dell’attività da parte degli atleti e la conseguente rinuncia a un sogno che per alcuni potrebbe diventare realtà. L’attività agonistica praticata (partecipazione ai campionati italiani) sarebbe penalizzata per il mancato allenamento. L’atleta che gareggia a livello nazionale sarebbe costretto a interrompere la sua carriera».
Il comitato ricorda che «la struttura di Pordenone è sede di gare regionali e le numerose manifestazioni promozionali degli ultimi anni hanno visto notevole partecipazione e successo di pubblico». Nella lettera si precisa pure che «la documentazione in possesso della segreteria del poligono potrà essere visionata dal prefetto qualora lo ritenga utile». Infine l’istanza: «Chiediamo di riesaminare con attenzione la questione alla luce anche delle aspettative di noi genitori e dei nostri figli».(g.s.)


Care Mamme scrivete a Mamma UITS.

Offline VENDETTA

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Re:REGIONE FVG - TIRO A SEGNO PORDENONE
« Risposta #9 il: Gennaio 14, 2016, 17:46:02 pm »
Il
ttp://www.tsnpordenone.it/

Sospensione Attività di Tiro


Lavori strutturali necessari per migliorare la funzionalità delle strutture, richiedono l'anticipata chiusura prevista per le festività di fine anno dal 4 dicembre 2015.

Presumibile data di apertura il 9 gennaio 2016.

Buone Feste

Il 9 gennaio è passato, siamo al 14 la sezione è chiusa e l'Unione cosa fa?
« Ultima modifica: Gennaio 14, 2016, 17:47:38 pm da VENDETTA »