Tra moglie e marito non ci mettere il dito !
lo stesso vale per cose riportate ...... pigiama ..... telecomando TV la moglie che lo rincorre con le chiavi ? SE il poveretto che aveva parcheggiato precedentemente cosa doveva fare ? ..... CHI gli ha messo le macchine strette strette ...... spero me lo possiate permettere .....non ci credo !!!! .
SE aveva il posto macchina perchè non ha parcheggiato subito dove doveva .... o forse cercava rogna ? beh! la ha trovata
credi quello che vuoi, ma sei fuori strada Elnegher, se tu hai già deciso che di rogna cercata si tratta, probabilmente è perchè sai qualcosa di più del sottoscritto
altrimenti almeno il beneficio del dubbio potresti per solidarità concederlo, visto che ci troviamo al momento in assenza di reato/denuncia
come già scritto, mi sono limitato ai fatti e ho omesso molti particolari per non scrivere un romanzo e per evitare di trarre facili e fuorvianti conclusioni, ma forse è il caso di aggiungere qualcosa
i condomini a schiera in questione sono la classica edilizia popolare di fine anni '50 inizio '60, 5/6 piani, pochi e piccoli garage per auto al massimo di dimensioni pari a una utilitaria attuale, cortili interni per manovrare in debita proporzione senza possibilità di ampliamento perchè a ridosso di un tratto ferroviario. Il lato sulla strada è a non più di 3 metri dalla carreggiata (strada a senso unico). Parcheggiare in strada sul lato sinistro (consentito) non è una scelta.
una delle due auto, l'utilitaria e più vecchia e piccola, è stata solo successivamente ricoverata all'interno del cortiletto (non cortile con posti auto) perchè rilevato al momento dei fatti che si era liberato lo spazio sufficiente, l'altra comuqne è rimasta in strada.
Ma il probema non è questo, anche perchè secondo un successivo dettaglio dei fatti emerso con l'arrivo della pattuglia dei carabinieri (da me non corretamente compreso inizialmente), l'auto del "pirata" non era tra le due auto del "protagonista", bensì secondo il seguente ordine: auto A del protagonista, auto B del pirata, auto C utilitaria di sconosciuti non abitanti nella via, auto D utilitaria della moglie del protagonista.
In pratica l'auto del pirata per farsi spazio (oppure per presunta scarsa esperienza in manovre di parcheggio o incapacità di guida), è arrivata a far sì che l'auto C incocciasse con l'auto D, oltre ad aver urtato l'auto A in retromarcia (questo a detta della vicina che ha assistito in diretta all'evento e immediatamente allertato il protagonista.
Sempre a seguito dell'intervento della pattuglia di carabinieri, è stato possible anche per il nostro protagonista arrivare a a sapere che il "pirata" in realtà era la moglie di colui che ha chiamato il 112...
Sempre i militi hanno comuque rilvato che il protagonista quando è sceso in strada si è limitato a rilevare che l'auto C era a ridosso dell'auto D, e che la sua auto (A), non presentava comunque apparenti segni di danno.
Non sapendo quale fosse l'auto B nè tanto meno che fosse guidata dalla moglie di chi ha chiamato i carabinieri, ha ignorato del tutto la presenza del tizio sul marciapiede, che a questo punto si può pensare che non fosse li per caso...
Ai militi sia il protagonista che l'autore della chiamata hanno dichiarato non esserci stato alcun dialogo, quindi che non vi è stato alcun alterco ne tanto meno minaccia e/o minaccia a mano armata.
Non esistendo ultretutto precedenti di liti e/o diverbi di alcun tipo tra tutti i protagonisti, non si capisce a quale "rischio" di abuso delle armi legittimamente detenute si potesse incorrere.
E comunque, pur continuando a tralasciare molti altri particolari, il problema è che pur non risultano notizie di reato o denuncie a carico del protagonista, rimane di dubbia legittimità il sequesto preventivo non ancora confermato dal Prefetto, come prescrive appunto l'art. 39 del TULPS.
Il mio personalissimo punto di vista è che forse qualcuno all'inizio della vicenda si è voluto parare il culo, poi forse qualcun'altro ha scaricato il barile lasciando ad altri l'onere di valutare il "rischio" per la sicurezza più o meno concreto e/o contingente.
Come spesso accade, quando qualcuno è sospettato di reati di un certo peso o sotto indagine, il sequestro delle armi e/o l'arresto preventivo viene fatto tendenzialmente in momenti in cui si può trovare il soggetto più indifeso e impreparato, ovvero nel cuore della notte.
Mentre in questo caso i carabinieri hanno agito con rispetto e cortesia, 10 giorni più tardi rispetto al fatto contestato (probabilmente il rischio d'abuso non era poi così contingente), avvisando la persona sul luogo di lavoro e attendendola sotto casa alle 13.30 del pomeriggio rassicurandola del fatto che si trattava solo di un atto dovuto e che molto probabilmente in pochi giorni si sarebbe risolto tutto con la restituzione di quanto preventivamente "ritirato" proprio perchè non vi erano denunce a suo carico.