Qualunque cosa abbia detto la sentenza, si faccia attenzione.
Occorre uno Statuto chiaro ed accettato da tutti, e che sia di riferimento per espressa accettazione delle parti.
Non si può ricorrere sempre, ed unicamente, alla giustizia ordinaria.
E' improponibile non riuscire a stipulare un accordo tra le parti (statuto) e non applicarlo quando necessario.
Bisogna adire alla giustizia ordinaria solo dopo lo statuto, altrimenti significherebbe bloccare definitivamente tutto!
Se ciò accadesse saremmo alla definitiva fine, e senza appello, delle sezioni e dell'unione.
direi che sarebbe ora che venissero definiti chiaramente gli ambiti di competenza relativi alla giustizia ordinaria e quella sportiva . l'UITS fa di tutt'erba un fascio .
Non spetta di certo a UITS, e questa sentenza al riguardo è chiara!!!
La giustizia sportiva (inclusa quella federale) si deve occupare di faccende sportive dei tesserati, non di certo delle dinamiche elettorali e gestionali che riguardano i Soci e le Sezioni.
Le sezioni TSN e l'Uits hanno convissuto in pace almeno fino agli anni 90 senza necessità della giustizia sportiva di cui, da iscritto alla federazione per partecipare alle gare dal 1985, ne ho sentito parlare per la prima volta per un procedimento, se non ricordo male, contro un tal Candiani.
Da quando c'è questa giustizia sportiva che si è occupata, da quanto pare d'aver capito dalla sentenza, anche di questioni di cui questi organi pagati dalla federazione neppure ne avevano la competenza siamo finiti in una condizione medievale fatta di signorotti che solo perchè hai incrociato un loro sguardo sei stato deferito.
Ricordo di un amico presidente deferito alla procura sol perchè in una riunione di comitato/premiazione aveva fatto, a dire degli accusatori, un sorriso "Beffardo" in violazione dei principi di lealtà e correttezza.
Non sono d'accordo con Buscaglia perchè personalmente così come credo Fanini o tanti altri siamo incappati nelle maglie della giustiza sportiva, soldi spesi inutilmente per chiedere giustizia dnanzi ad organi incompetenti per una serie di questioni trattate e, chiaramente non mi riferisco in particolare agli organi UITS, per non approdare ad alcun tipo di risultato se non un effetto deflattivo, a vantaggio di chi si era impossessato della federazione, su chi pur avendo ragione ha dovuto desistere per stanchezza o esigue risorse economiche.
La sentenza del Consiglio di Stato ha rimesso la palla al centro e sportivamente ognuno si giocherà le sue carte, per alcune questioni, dinanzi alla giustizia amministrativa.
La giustizia sportiva, siamo onesti, fatta da nominati / retribuiti e non eletti con gratuità della carica, apparentemente, non pare essere quell'istituto che è a garanzia di quell'imparzialità tale da farti affrontare serenamente un procedimento di qualsiasi tipo.
Ribatto a Buscaglia che per un'applicazione corretta dello statuto c'è bisogno del regolamento d'attuazione che è l'interpretazione autentica delle norme, lo stiamo aspettando dal 2011, invece tutti vogliono mettere mano allo statuto sezionale.
Senza regolamento d'attuazione le regole per i nemici si applicano mentre per gli amici s'interpretano.
Ciao