Autore Topic: CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE  (Letto 22053 volte)

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Offline mimmo

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CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« il: Agosto 24, 2011, 11:05:20 am »
http://www.lazio.net/news/2011/08/20/olimpico-a-tutta-casta-i-vip-gratis-i-disabili-pagano-il-fatto-quotidiano/


Olimpico a tutta casta: i VIP gratis, i disabili pagano (Il Fatto quotidiano)
Niente biglietti omaggio, siamo inglesi. Accade a Londra per le Olimpiadi del prossimo anno. Agli inizi di giugno nel Regno Unito la vendita dei tagliandi si è svolta per sorteggio. Una misura scelta per fronteggiare l’enorme richiesta. E così, alla fine, tra i 250mila rimasti a secco c’è stato anche il pittoresco sindaco di Londra, Boris Johnson. Altro che tribuna autorità con ingresso gratuito. La marea degli esclusi ha fatto nascere un polemico dibattito nel Paese ed è intervenuto pure il primo ministro David Cameron: “Il sistema del sorteggio è l’unico modo per distribuire i biglietti in maniera giusta”. Dal pianeta inglese, per noi surreale e sconosciuto, a quello italiano. Immaginiamo l’assegnazione delle Olimpiadi del 2020 a Roma, candidata ufficialmente. Potrebbe ripetersi la scena catturata dalle Iene di Italia 1 due anni fa. Partita all’Olimpico tra Roma e Arsenal per la Champions League. Le Iene si appostano davanti alla sede del Coni di Gianni Petrucci e arrivano a contare quaranta auto blu in sei ore di appostamento. La casta della politica manda gli autisti a ritirare i biglietti omaggio. I contrassegni sono visibili: Ministero delle Finanze, Camera dei deputati, Presidenza del Consiglio, Senato della Repubblica, Ministero dell’Interno, Regione Lazio, finanche la paletta del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, pletorico e inutile organismo. Qualche autista fa i nomi e i politici beccati sono due: l’allora sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli e l’allora governatore del Lazio Piero Marrazzo. Quest’ultimo smentisce l’auto blu ma non l’ambito tagliando gratuito: “La persona che ha dichiarato di essere stata da me delegata al ritiro del biglietto non è a me riconducibile. La persona invece che io ho incaricato ha utilizzato una normalissima utilitaria, senza nessun uso di palette o di lampeggianti”.
LA TRIBUNA autorità allo stadio è status symbol e benefit allo stesso tempo. E che resiste a ogni rivoluzione o rinnovamento. Altro scandalo: i mondiali del 2006 in Germania, vinti dall’Italia. La Federcalcio è stata commissariata dopo Moggiopoli ed è guidata da Guido Rossi. Il glorioso settimanale Guerin Sportivo documenta che la Figc, che tramite il Coni è finanziata anche con soldi pubblici, ha sperperato 1.356.751 euro in biglietti omaggio per i mondiali teutonici. Ma forse adesso qualcosa si sta rompendo. Come abbiamo scritto negli ultimi due giorni, tutto nasce dalla guerra tra la Lazio di Claudio Lotito e il Coni, proprietario dell’Olimpico, che reclama la “tassa” di 1.311 biglietti gratis a partita da distribuire alle varie caste (compresi i direttori di giornale). Allo stadio i politici arrivano all’ultimo momento, fanno parcheggiare comodamente le auto blu in posti riservati, sgranocchiano qualcosa all’apposito buffet e infine si accomodano sulle poltroncine imbottite del Coni, come illustrate dalle foto del Portfolio, prese da Dagospia. Una pacchia che però adesso è a rischio. Lo dimostrano gli ampi vuoti delle tribune centrali in occasione dell’incontro tra Lazio e Rabotnicki all’Olimpico, preliminare di Europa League. Sia il Coni, sia la Federcalcio non hanno ritirato i biglietti messi a disposizione dalla società: 350 circa al posto dei 1.311. Nelle stesse condizioni si trova anche la Roma. Il nuovo presidente americano Tom DiBenedetto si è posto il problema sin dal suo arrivo nella Capitale. “Chi sono quelli in tribuna? E quanto pagano?”, chiese. La risposta: “Sono autorità, non pagano nulla”.
A TRIGORIA , la questione sarà esaminata nei prossimi giorni e gira già un’ipotetica cifra: 6.555.000 annui. Cioè quanto si potrebbe ricavare dalla vendita degli abbonamenti dei posti assegnati dal Coni alla casta. Una cifra al ribasso, peraltro, ottenuta moltiplicando 1.311 per 5mila euro, il costo attuale della tessera per le tribune d’onore, laterali rispetto a quella del potere. Per quest’anno sarà impossibile non onorare l’impegno con il Coni perché DiBenedetto ha ereditato il vecchio contratto. Ma dalla stagione 2012-13 sarà chiesta una drastica revisione sul modello Lotito. Del resto, all’Olimpico pagano tutti tranne i vip. Anche i disabili. Per loro l’abbonamento, comprensivo di un accompagnatore, è ridotto ma non gratuito: 350 euro. Il benefit dello stadio gratis non riguarda solo Roma. Il 5 agosto scorso, il Corriere del Veneto ha dato conto del malumore di Luca Campedelli, presidente del Chievo. Nella nuova convenzione per il Bentegodi, di proprietà comunale, l’amministrazione del leghista Flavio Tosi ha preteso: 32 posti della tribuna autorità, 50 poltroncine, 20 tessere di servizio, la disponibilità di 10 distinti superiori e 40 curve. La casta è casta, ovunque.(fabrizio d’esposito)


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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #1 il: Agosto 24, 2011, 11:08:09 am »
http://www.ciclismo-online.it/index.php?option=com_content&view=article&id=839:marchegiano-difende-il-ciclismo-il-coni-e-una-casta-che-va-abolita&catid=37:fatti-e-misfatti&Itemid=55

Marchegiano difende il ciclismo: il CONI è una casta che va abolita
Martedì 14 Giugno 2011 14:53 |  |  | 
Caro Direttore,
mi vedo costretto ancora una volta ad esprimere alcune considerazioni sui fatti accaduti negli ultimi due mesi. A dire il vero, volevo manifestare il mio disappunto da subito, ma ho preferito tacere.
Vengo al dunque. Non sono un fellone e neanche un idiota, ma sicuramente una persona fuori dagli schemi e dai palazzi per scelta, ciò non vuol dire che mi reputi migliore degli altri, ma sono così e voglio essere così.
Prima considerazione: stimo molto il Sig. Antonelli, che conosco da tempo, ma solo quando nei suoi interventi si espone in prima persona, quando utilizza il proprio talento e un briciolo di coraggio, viceversa quando afferma che il Piemonte crea confusione sbaglia termini e giudizio, perché questo Comitato non fa esperimenti per politica o per scarichi di responsabilità, ma opera in prima persona, anche rischiando, anche sbagliando, ma di sicuro è propositivo nel migliorare certe situazioni stantie e ritengo che proprio persone come lui, stando sedute ad una scrivania, sentenzi senza metterci un po’ di amore, senza sapere, senza approfondire e senza valutare.
Secondo argomento, molto più importante. Non nego che quando il Dott. Petrucci ha rilasciato quelle dichiarazioni sul problema doping nel Ciclismo mi si sono rivoltate le tonsille.
Analizzando bene la situazione ho intuito che dietro a certe dichiarazioni parrebbe esservi una lotta di potere, alla maggior parte dei tesserati sconosciute, ma c’è di più, non può il Dott Petrucci, da me stimato, parlare di Ciclismo malato e dopato, è un lessico improprio, avrebbe dovuto dire che lo Sport di Elite è così,allora avrei condiviso. E poi il medico, attualmente così chiacchierato, non era il preparatore della Nazionale di Atletica?
Ma attenzione, lui è a capo di tutto ed è il vero rappresentante di qualsiasi sport, peraltro ogni norma o legge viene passata ai raggi x dal CONI (l’Italia è l’unica nazione del mondo ad avere il CONI); la sua denuncia si riferiva ad atleti professionisti che rappresentano lo 0,82% dell’intera attività ciclistica nazionale, ma ciò non vale per quei volontari, atleti, genitori, giudici e quant’altri che danno il loro supporto senza sfarzi o personalismi, insomma per la cosiddetta “base del Ciclismo”. Ma dico ancora di più: non si può mettere in una tale difficoltà il mio Presidente Nazionale Di Rocco, tralasciamo che come noto sono amici d’infanzia, perché Renato Di Rocco ha operato e sta operando bene nello specifico. E in questo momento che proprio quel mondo che è sempre stato protetto, il Calcio, sta rivelando i suoi aspetti peggiori, mi spiegate come la mettiamo? Quindi perché adoperare la faccia solo di qualcuno? Perché negare che tutto lo Sport è in una fase (non da adesso) di piena evoluzione e i Dirigenti questo non lo hanno ancora capito?
La struttura del CONI è complessa, macchinosa, esistono Comitati Provinciali, Regionali, Commissioni varie, ma oggi per fare cosa? Per tenere in piedi una casta? Per avere dei privilegi? Per gestire contributi che non esistono più?
Non credo che tutto questo ci porterà ancora lontano, sarebbe ora di avere più qualità all’interno dei Comitati o delle Strutture ed avvalersi di persone qualificate, retribuite, anche perché non esiste e non è più possibile giocare sui rimborsi spese; non credo che i giochi di palazzo miglioreranno il mondo dello Sport; credo invece che la collaborazione, l’avvicinamento delle Istituzioni alla base, la disponibilità ad ascoltare, la formazione e un cambio di sistema predeterminato possano riportare un minimo di serietà e di rispetto nei rapporti fra tutte le figure sportive e restituire allo Sport il valore etico-morale che tutti auspichiamo.
Rocco Marchegiano


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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #2 il: Maggio 25, 2012, 07:42:05 am »
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16231
presentata da
PIPPO GIANNI
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

GIANNI. -
Al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
- Per sapere - premesso che:

a Roma il 18 aprile 2012, la maggioranza del Consiglio nazionale, ha avviato il procedimento di modifica dello Statuto che essenzialmente prevede la soppressione dei Comitati provinciali del CONI;

la decisione è stata adottata come un adempimento amministrativo in soli quindici minuti che ha impedito un dibattito approfondito ed evitato, altresì, la prevedibile espressione di un dissenso legittimo;

il presidente del CONI ha rifiutato di ricevere i rappresentanti dei comitati provinciali nel consiglio nazionale, negando l'esercizio di potere consultivo che in questo caso si sarebbe esercitato successivamente all'adozione della delibera anziché preventivamente;

i rappresentanti dei comitati provinciali del Coni sono stati prima ricevuti presso la Commissione competente della Camera e successivamente hanno avuto un confronto con un nutrito gruppo di parlamentari. Questo pur essendo consci, del fatto che le Camere non hanno voce nel procedimento di modifica allo statuto, per cui la delibera del Consiglio nazionale può solo essere approvata o respinta, con eventuali emendamenti, dal Ministro vigilante;

tale organo ha però richiesto chiarimenti sul merito della modifica, esprimendo osservazioni motivate sul fatto che una soppressione «sic et simpliciter» dei comitati provinciali sia compatibile con la sussistenza di una espressione democratica del movimento sportivo di base;

è auspicio dell'interrogante che venga mantenuta una istanza rappresentativa periferica del movimento sportivo con cui si possano mantenere luoghi di confronto;

i risparmi, alla base della decisione di sopprimere i Comitati provinciali del Coni, sicuramente necessari si potrebbero ottenere eliminando le consulenze esterne, riducendo le spese di rappresentanza, razionalizzando il personale della sede centrale e delle Fsn, ma anche gli stessi comitati provinciali del Coni una volta mantenuti in essere potrebbero economizzare attraverso la riduzione delle trasferte romane e rinunciando a partecipare a progetti talvolta strampalati e di nessuna utilità, salvo per l'agenzia appaltatrice;

recentemente il Ministro Gnudi ha dichiarato che il «Piano nazionale della promozione dello sport» prevede il ritorno ai Giochi della gioventù e campionati sportivi studenteschi con le rispettive fasi nazionali e il proseguo per il prossimo anno del progetto di alfabetizzazione motoria, avvalendosi del ruolo del CONI e delle Associazioni sportive che operano sul territorio: fatti e azioni di fondamentale importanza per il futuro del nostro sport ma che senza il supporto dei comitati provinciali le buone intenzioni del Ministro saranno di difficile realizzazione -:

quali azioni intenda intraprendere al fine di evitare che i Comitati provinciali del Coni siano soppressi mantenendo in essere la possibilità di una istanza periferica rappresentativa del movimento sportivo e che è strategica per la realizzazione effettiva ed efficace del «Piano nazionale della promozione dello sport» come indicato dal Ministro Gnudi. (4-16231)

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #3 il: Giugno 06, 2013, 00:23:18 am »
http://www.coni.it/notizie/primo-piano/19220-coni-servizi-il-comitato-remunerazioni-riduce-gli-emolumenti-per-il-vertice-nasce-la-commissione-pari-opportunit%C3%A0.html

Questa è un'ottima iniziativa quando ci saranno i tagli agli stipendi della nostra dirigenza?
 

Home Notizie Primo Piano CONI SERVIZI: il Comitato remunerazioni riduce gli emolumenti per il vertice. Nasce la Commissione Pari Opportunità
CONI SERVIZI: il Comitato remunerazioni riduce gli emolumenti per il vertice. Nasce la Commissione Pari Opportunità

    Mercoledì, 05 Giugno 2013

iaconiannigmt1Si è riunito questa mattina al Foro Italico il Comitato per le remunerazioni di Coni Servizi, presieduto da Vincenzo Iaconianni e composto da Giovanna Boda e Francesco Parlato.

Il Comitato, alla luce delle indicazioni già formulate dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e delle disposizioni previste dalle norme relative alla spending review, ha deciso di ridurre gli emolumenti dei vertici della Società di circa il 35% rispetto al precedente esercizio, superando la soglia del 30% richiesto dalla legge.

Per quanto riguarda il Direttore Generale, il cui emolumento era già stato in passato ridotto del 30% rispetto ad omologhe posizioni in ambito privatistico, è stata operata un'ulteriore riduzione del 30% che comporta una complessiva riduzione del 50% nei confronti di analoghi incarichi in strutture private.

Tali riduzioni hanno ottenuto il pieno apprezzamento da parte dei rappresentanti della Corte dei Conti e del Ministero dell'Economia, presenti alla riunione.

Successivamente si è riunito il Consiglio d'amministrazione della Coni Servizi che ha approvato le decisioni del Comitato per le remunerazioni.

Su proposta del Presidente Franco Chimenti, è stata inoltre istituita la Commissione sulle Pari Opportunità il cui coordinamento è stato affidato a Giovanna Boda, componente del CdA e Direttore Generale del MIUR.

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #4 il: Luglio 06, 2013, 08:05:02 am »
http://www.coni.it/notizie/primo-piano/19308-coni-malag%C3%B2-incontra-il-capo-di-stato-maggiore-dell-areonautica-chieste-le-frecce-tricolori-per-il-centenario-del-2014.html
   
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Home Notizie Primo Piano CONI: Malagò incontra il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica. Chieste le Frecce Tricolori per il Centenario del 2014
CONI: Malagò incontra il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica. Chieste le Frecce Tricolori per il Centenario del 2014

    Venerdì, 05 Luglio 2013

Gen Preziosa crIl Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha incontrato, questa mattina al Foro Italico il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa. All’incontro erano presenti il Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, l’Amministratore Delegato di Coni Servizi, Alberto Miglietta,  il Segretario Generale Vicario del CONI, Carlo Mornati, il Capo del 5° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica, Generale di Brigata Aerea Claudio Salerno, ed il Capo Sezione Sport dello Stato Maggiore Aeronautica, il Ten.Col. Alessandro Loiudice.

Durante il cordiale incontro, il Presidente ha espresso al Capo di Stato Maggiore l’apprezzamento per il lavoro svolto dall’Aeronautica negli ultimi anni e per gli eccellenti risultati raggiunti dagli atleti dell’Arma Azzurra anche alle recenti Olimpiadi di Londra. Ha, inoltre, chiesto di continuare la stretta e proficua collaborazione con il CONI e le Federazioni nel settore sportivo di eccellenza e di mantenere alto il livello di specializzazione degli atleti.

Il Capo di Stato Maggiore ha ringraziato il Presidente per l’opportunità dell’incontro con il vertice del Comitato ed ha evidenziato quanto sia importante anche per la Forza Armata lo sport come “valore di vita”. Si è, altresì, complimentato per il proficuo rapporto che l’Aeronautica Militare ha con il CONI e anche per la sinergica collaborazione con le Federazioni interessate.

Prima del termine dell’incontro si è parlato del centenario del CONI che si celebrerà a giugno del 2014 a Roma e, tra le varie collaborazioni che saranno avviate con tutte le Istituzioni a vario titolo coinvolte, il Presidente ha chiesto al Capo di Stato Maggiore la partecipazione per tale occasione della Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori, anche in considerazione delle Alte cariche internazionali sportive che interverranno all’evento.


Si pensi che quest'anno all'insegna della sobrietà e per il contenimento della spesa pubblica il Presidente Napolitano ha

preteso che alla parata del 2 giugno non partecipassero le frecce tricolori.

Come se nulla stesse accadendo nel mondo riguardo la crisi economica che non ha risparmiato di certo l'Italia, il Presidente

del Coni chiede il giocattolino (le Frecce Tricolori) per il Centenario del Coni.

Il buon giorno si vede dal mattino ed i primi segnali che nulla è cambiato rispetto all'era Petrucci si è avuto con i giochi

mediterranei di Mersin che sono costati quanto Londra 2012.

Ad un anno di distanza Malagò ed il grande Giorgio Armani hanno rifatto tute borse, scarpe, magliette, canotte, culotte,

pigiami, pedalini per portare la grande Italia in Turchia dove all'esterno la gente protestava contro il governo.

Facciamoli smettere.


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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #5 il: Novembre 01, 2013, 14:45:08 pm »
http://www.ilmondo.it/economia/2013-11-01/coni-malag-perch-dico-basta-ai-soliti-mandarini-dello-sport-mondo_352645.shtml



IL MONDO  /  economia  / 01 Novembre 2013
Coni: Malagò, perché dico basta ai soliti mandarini dello sport (Il Mondo)
Intervista al presidente del Coni. Uno stipendio e non rimborsi spese ai presidenti di Federazione, ma con un limite al numero dei mandati. Una commissione stabilirà a breve nuovi criteri per finanziare le Federazioni. Olimpiadi 2024 in Italia? Se partiremo ci vorrà un comitato del tutto nuovo
 
Roma, 1 nov - Uno stipendio regolare (invece dei rimborsi spese) e un limite al numero dei mandati per ciascuno dei presidenti delle federazioni sportive. Basterebbe questo per stabilire se il nuovo corso avviato da Giovanni Malagò alla guida del Coni andrà a segno o si scontrerà con un mondo da sempre uguale a se stesso. Il Comitato Olimpico Nazionale vuol dire un fiume di 411 milioni di euro nel 2013 da distribuire in parte a 45 diverse federazioni sportive (dal popolarissimo Calcio al marziale Taekwondo). Un mix caratterizzato da cattive abitudini e da un sistema autoreferenziale che Malagò conta di smantellare a colpi di moral suasion. Tanto che in questa intervista a Il MONDO alterna bastone e carota annunciando che i cambiamenti maggiori li attende dal lavoro delle commissioni insediate, all’indomani del suo arrivo, per stabilire un’autoriforma del Coni. In attesa del «miracolo» indica che con Enrico Letta a Palazzo Chigi si potrebbe accarezzare l’idea di una candidatura italiana per le Olimpiadi del 2024.

Domanda. Lei da otto mesi è presidente al Coni. Qual è la vera discontinuità dopo il lungo regno di Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi?
Risposta. È cambiata l’atmosfera e con essa buona parte della squadra di vertice che lavora con me. Lo stesso vale per le persone designate alla guida di Coni Servizi. E direi che è diversa anche la gestione della giunta e del consiglio nazionale.

D. Ma la governance è rimasta la stessa…
R. Le regole di ingaggio non sono cambiate ma è mutato l’approccio. Oggi la giunta è un organo che opera con maggiore dialogo, condivisione e collegialità. I lavori possono durare anche quattro ore rispetto ai cinquanta minuti del passato.

D. Pagnozzi è rimasto segretario generale per venti anni. Non ci vuole un tetto ai mandati?
R. Io sono stato tra i primi a interessarmi del limite al rinnovo dei mandati. A cominciare da quello del presidente del Coni, che, giustamente, non può essere eletto per più di due volte. Per il segretario generale è un po’ diverso perché non viene eletto, ma cooptato dalla giunta. Però anche su questo serve una discussione e il tema esiste.

D. Ha senso che il presidente del Coni abbia un tetto al mandato mentre i presidenti di federazione sono ancora lì dopo trent’anni?
R. È un argomento che stiamo prendendo in seria considerazione, ma vorrei evitare la logica per cui chi è presidente da tanto tempo è meno capace o preparato di altri presidenti al primo mandato.

D. Il presidente Sabatino Aracu, da vent’anni a capo della Federazione Hockey, ha collezionato una condanna e un cartellino rosso dalla corte dei Conti per danni erariali e indebiti rimborsi. Il nuovo corso del Coni fatica a sbarazzarsi dalle cattive abitudini?
R. La domanda è lecita, ma il tema è il seguente: una persona è stata riconosciuta colpevole in primo grado, quindi, è difficile esercitare un giudizio definitivo. Certo è che, in termini di opportunità, c’è chi si dimette perché iscritto nel registro degli indagati e chi, invece, lo fa solo dopo una condanna in cassazione.

D. Ma un nuovo corso non si vede anche da questo?
R. Lo condivido, però è un problema di norme, e i mandati dei presidenti dipendono da una legge dello Stato non dal presidente del Coni. La mia opinione è che queste situazioni vadano riviste.

D. Si parla tanto di centrale acquisti per beni e servizi ma le federazioni fanno come vogliono e hanno autonomia di spesa. Lei che intende fare?
R. Le federazioni giuridicamente sono un po’ un mostro, godono di piena autonomia e, quindi, ci siamo mossi per introdurre alcune novità agganciandoci alle best practice stabilite da Consip. I primi benefici si sono già visti. A cascata vorremmo che tutte le federazioni si allineassero, alcune hanno recepito il messaggio altre sono un po’ più lente.

D. I trasferimenti alle federazioni valgono circa 237 milioni. Ma si fatica a capire con quale criterio si assegnino, per esempio, 5,2 milioni al tennis o 10 milioni al nuoto. Perché il meccanismo non è legato alle performance e ai risultati?
R. Non sono d’accordo. Fino al 2007 il criterio poteva apparire arbitrario, ma dal 2008 un consulente esterno (Bain, ndr) ha stabilito i parametri e i criteri dei finanziamenti. Detto questo a tutt’oggi c’è chi contesta quel meccanismo ritenendolo poco efficiente, tanto che al mio arrivo è stata nominata e si è insediata una commissione composta da una decina di presidenti di federazione con il compito di individuare entro l’anno un nuovo criterio con cui finanziare le federazioni.

D. E se il comitato fa melina e non cambia niente?
R. In questo caso la palla torna a me e valuterò se nominare un consulente a cui delegare il compito di disegnare comunque una riforma. Lo stesso sta avvenendo nella commissione che lavora all’introduzione di uno stipendio per i presidenti.

D. Cioè?
R. Così come credo sia giusto un tetto ai mandati dei presidenti ritengo sia una grande ipocrisia che non abbiano alcun tipo di remunerazione e siano compensati solo con gettoni e rimborsi spese. Lo stipendio verrà parametrato all’importanza della federazione. Senza nulla togliere, per esempio, al presidente del Badminton che, tuttavia, ha responsabilità diverse da quelle del presidente di Federcalcio. Serve, insomma, una forma di remunerazione trasparente e corretta eliminando i gettoni e i rimborsi. Vorrei che si arrivasse a una soluzione condivisa e accettata dopo le olimpiadi di febbraio. Anche qui vale quanto sopra, se non si riformano da soli...

D. Un tempo si diceva che il presidente del Coni contasse di più di tanti ministri. È ancora vero?
R. È una voce ricorrente. Io non lo so. Dipende da quale ministro… Io non cambierei il mio posto con quello di nessun ministro. Dal mio personale punto di vista questa è la carica più importante del Paese.

D. Perché oggi la candidatura italiana alle Olimpiadi dovrebbe essere sostenibile se appena un anno fa non lo era?
R. La sensibilità del premier Letta è totalmente diversa da quella di Monti, l’attuale presidente del Consiglio nel suo discorso programmatico ha parlato in dettaglio e con cognizione dello sport. Premesso che nessuno ci obbliga a candidarci alle Olimpiadi, aggiungerei che restano una grande sfida per contribuire a sgombrare il campo da una cappa di pessimismo e negatività. Se partiremo servirà anche un comitato del tutto nuovo rispetto a quello messo in piedi per la candidatura alle Olimpiadi del 2020.

Offline diamante

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #6 il: Novembre 03, 2013, 22:53:02 pm »
http://www.cgil.it/Archivio/Welfare/La%20riforma%20del%20sistema%20sportivo%20italiano.pdf


Per leggerlo scaricatelo in PDF.


Questa sembra una bella proposta.
Ciao

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #7 il: Dicembre 21, 2013, 22:11:08 pm »
http://www.coni.it/notizie/primo-piano/19709-coni-consiglio-natale.html

CONI: Comunicato del Consiglio Nazionale
Pubblicato Giovedì, 19 Dicembre 2013
 Il 230° Consiglio Nazionale si è riunito oggi, presso la Casa delle Armi al Foro Italico, per discutere il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione verbale della riunione del 13 novembre 2013: il verbale è stato approvato all'unanimità.
2) Comunicazioni del Presidente: un ultimo commosso applauso a Matteo Pellicone, 78 anni, il numero uno della piú longevo dello sport italiano, scomparso recentemente dopo 32 anni di Presidenza alla FIJLKAM. Il Presidente ha anche rivolto complimenti e saluti al rettore dello IUSM, Fabio Pigozzi, al Presidente del Collegio dei Revisori, Alberto De Nigro, e al neo Presidente della FIPM, Valter Magini. É quindi passato a sottolineare i risultati di rilievo conseguiti dagli atleti azzurri nelle ultime settimane, rivolgendo un ringraziamento a Riccardo Agabio e alla FGI, per il supporto garantito nell'organizzazione della visita al Quirinale per la consegna del tricolore agli alfieri olimpici e paralimpici. Il Presidente ha quindi affrontato il tema relativo ai rapporti con il Governo, sottolineando la piena sintonia su ogni argomento ed esprimendo la soddisfazione del CONI per l'approvazione dell'emendamento relativo alla legge sugli impianti, dopo tanti anni di vana attesa. E' stato altresì ricordato quanto la norma, pur non incontrando la piena soddisfazione da parte di alcuni Presidenti di club calcistici, sia fondamentale per il movimento agonistico di base, in virtù della specificità relativa ai 2000 posti outdoor e ai 500 indoor. Un ringraziamento per il lavoro svolto in questo senso è stato rivolto al Direttore Generale della Coni Servizi, Michele Uva.
Sono stati rivolti i complimenti a Sky per l'impegno profuso in vista dei Giochi Olimpici di Sochi e per i preparativi che la sede dell'emittente televisiva di Milano sta pianificando per ospitare il prossimo Consiglio Nazionale del CONI del 15 dicembre, con la Giunta che si terrà invece nella sede di Via Piranesi.
Il Presidente ha anche annunciato che è stata trovata la soluzione per Casa Italia a Sochi, con due presidi che incontrano il gradimento degli sponsor, grazie a un investimento più modico rispetto alle cifre investite per analoga finalità a Vancouver. Dopo i complimenti rivolti all'organizzazione che si è occupata delle Universiadi disputate in Trentino, Malagò ha ricordato che si stanno chiudendo i lavori della commissione che si occupa delle indennitá per i Presidenti federali. Delle tre ipotesi al vaglio ha prevalso quella che prevede un emolumento di 36 mila euro lordi, tantum fisso uguale per tutti. La proposta è stata inviata al Governo per le opportune valutazioni del caso e successivamente sarà affrontato lo stesso tema per quanto riguarda gli altri organismi nel mondo CONI, comprensivi dei Comitati territoriali, per capire quali margini esistano per ottenere eventualmente lo stesso risultato. Dei gruppi di lavoro per dirimere le situazioni più dibattute manca all'appello solo la decisione della commissione che si occupa della divisione dei proventi da destinare alle Federazioni. Dopo i Giochi di Sochi si arriverà a una conclusione, oggetto di discussione in Consiglio Nazionale, quasi interamente dedicato. Il Presidente ha ricordato che la commissione di garanzia degli organi di giustizia sportiva, scaduta a giugno, é stata rinnovata, con l'ingresso di Annibale Marini, Luigi Fumagalli e Carlo Deodato.
E' stato quindi affrontato il tema della riforma della giustizia sportiva, argomento prioritario in considerazione della situazione che si era venuta a determinare. Il Presidente ha raccontato i retroscena che hanno portato al concepimento del nuovo sistema normativo, a fronte dei molteplici interlocutori ascoltati e delle loro tesi. Sull'argomento è stato sottolineato l'importanza del confronto costante con il Governo, confermato dalle parole di condivisione totale espresse dal ministro Delrio nel corso dell'odierna cerimonia delle onorificenze sportive. Malagò ha ricordato quanto fosse labile la linea di demarcazione tra TNAS e Alta Corte di Giustizia, specificando che l'introduzione dei due organi era stata essenzialmente determinata dalla volontà di evitare ricorsi alla giustizia ordinaria. Il caso relativo alla FISE, attraverso il ricorso al TAR di Antonella Dallari, è stato però preso come esempio di fallibilità di tale sistema. Il Presidente ha quindi ribadito come il terzo grado di giudizio che entrava nel merito delle controversie, riaprendo di fatto i processi, non poteva più essere lo schema di riferimento. Nella fase embrionale della riforma è stato ascoltato Giorgio Santacroce, Presidente della Corte Suprema di Cassazione, che ha sposato il modello oggi portato in votazione: CONI come Cassazione dello Sport, attraverso il Collegio di Garanzia, con contestuale istituzione di una Procura Generale come organo di vigilanza. L'obiettivo è garantire regolarità nei tempi e nelle modalità, garantendo le giuste condizioni a tutti. A capo dei due nuovi organismi sono stati insediati Enrico Cataldi, comandante del Racis, la scientifica dell'Arma dei Carabinieri, e Franco Frattini, ex ministro Affari Esteri, esperto di diritto sportivo, insignito del Collare d'oro dal CIO. Malagò ha anche specificato che, per quanto riguarda i codici di giustizia, si cercherà di uniformarli il più possibile, ovviamente con gli opportuni distinguo del caso. Fino al 30 giugno rimarrá il sistema attuale, in questi mesi Giulio Napolitano, con un gruppo di lavoro, scriverá i principi.
3) Statuto CONI: Sono state approvate, con 3 voti contrati, le modifiche agli articoli 6, 7, 8, 12, 12 bis, 12 ter, 13 ter e 22 dello Statuto e con gli stessi 3 voti contrati è stata approvata la riforma della giustizia sportiva.
4) Attività F.S.N.-D.S.A.-E.P.S.: Sono state infine votate 1) la nomina dei componenti la Commissione di Garanzia degli organi di giustizia, controlla e tutela dell'etica sportiva, nelle persone di Annibale Marini, Carlo Deodato e Luigi Fumagalli, delibera approvata all'unanimità. 2) La proroga del commissariamento della FISE, con un solo astenuto (Gianfranco Ravà, commissario straordinario). 3) Esclusione dall'elenco delle Federazioni dotate di un settore professionistico della Federazione Pugilistica Italiana, votata all'unanimità.
Sulle comunicazioni del Presidente sono intervenuti: Giovanni Petrucci (Pallacanestro),  Giancarlo Abete (Calcio), Mario Pescante (membro CIO), Luciano Rossi (Tiro a Volo), Paolo Barelli (Nuoto), Francesco Soro, Franco Chimenti (Golf), Angelo Binaghi (Tennis), Marco Durante (Rappresentante Atleti), Carlo Magri (Pallavolo), Riccardo Fraccari (Baseball), Giovanni Medugno (Rappresentante tecnici), Michele Dell'Olio (Sci Nautico), Ugo Claudio Matteoli (Pesca Sportiva). Non avendo altro da deliberare in merito ai punti all'ordine del giorno, il Consiglio Nazionale ha chiuso i lavori alle ore 17.00.

Ma voi ci credete?

Intanto che il governo risponderà, il nostro Presidente prende soldi che ritiene opportuno.

Offline armageddon

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #8 il: Dicembre 21, 2013, 22:57:23 pm »
troveranno un escamotage per aggirare e integrare i 36.000 euri,quando si tratta di magnare sanno fare solo mouches

Offline attiliofanini

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Re:CONI - UNA CASTA DA ABOLIRE
« Risposta #9 il: Dicembre 22, 2013, 15:21:52 pm »
....................Lui , ormai per me l'innominato ,
prenderà comunque quei soldi che vorrà , sono dell'ente  e rispettano la decisione del MIN.DIFE.
pubblicata in gazzetta uff. , rigirosamente a carico ente.
 8) :-\ sarà grassa se non le prenderà tutte e due .....il furbetto germanico ,
quella dell'ente + quella della federazione sportiva.
Hai capito come funziona. !!?!?!?!?!?!?!?!?!!?
 :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'(