Autore Topic: ATLETI DI STATO  (Letto 18744 volte)

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Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #30 il: Maggio 03, 2012, 22:59:59 pm »
La polizia di Stato non ha messo posti a concorsi per il TSN.

Il posto è occupato da anni da persona non competitiva ma che ha un altisonante cognome.

Se non ci sarà un ricambio nel vertice federale nulla cambierà per le "Fiamme oro" che saranno destinate a bruciare

in eterno dalla metà classifica in giù.




http://www.cliclavoro.gov.it/news/Pagine/23_giovani_atleti_Polizia_Stato.aspx

La Polizia di Stato ha indetto un concorso pubblico, per titoli, per l’assunzione di 23 atleti da assegnare ai gruppi sportivi di Polizia di Stato – Fiamme Oro che saranno inquadrati nel ruolo di agenti e assistenti della Polizia di Stato , riservato ad atleti riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) o dalle Federazioni sportive nazionali.

I posti messi a concorso sono suddivisi nel modo seguente:

    *
      1 atleta, di sesso femminile, disciplina sci alpino
    *
      1 atleta, di sesso femminile, disciplina snowboard
    *
      2 atleti, di sesso maschile, disciplina atletica leggera
    *
      1 atleta, di sesso femminile, disciplina judo
    *
      1 atleta, di sesso maschile, disciplina pesistica
    *
      3 atleti, di sesso maschile, disciplina pugilato
    *
      2 atleti, una di sesso maschile e una di sesso femminile, disciplina nuoto
    *
      1 atleta, di sesso maschile, disciplina tuffi
    *
      2 atleti, di sesso maschile, tiro a volo
    *
      2 atleti, una di sesso maschile e una di sesso femminile, disciplina scherma
    *
      4 atleti, di sesso maschile, disciplina rugby
    *
      1 atleta, di sesso maschile, disciplina canoa-kayak
    *
      1 atleta, di sesso maschile, disciplina nuoto di fondo
    *
      1 atleta, disciplina equitazione

Fra i requisiti previsti ci sono:

    *
      Cittadinanza italiana
    *
      Età compresa tra i 17 e i 34 anni
    *
      Diploma di scuola secondaria di primo grado
    *
      Essere stato riconosciuto da parte del Coni o dalle Federazioni sportive nazionali atleta di interesse nazionale ed essere in possesso di uno dei titoli valutabili inseriti nell’art. 5 del bando

Possono partecipare al concorso anche i minori i quali, però, dovranno presentare l’autorizzazione dei genitori all’arruolamento nella Polizia di Stato. I candidati dovranno allegare alla domanda di partecipazione un modulo compilato dalla Federazione nazionale interessata sul quale verranno indicati i titoli sportivi che si intendono far valere.

Le domande di partecipazione al concorso andranno redatte tenendo conto dell’apposito modulo allegato al bando che è scaricabile dalla pagina web della Gazzetta Ufficiale.

Le istanze dovranno essere presentate esclusivamente alla Questura della provincia di residenza a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno. La scadenza è fissata al 10 maggio. 



Offline diamante

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #31 il: Maggio 03, 2012, 23:35:13 pm »
Intervista a Stefano Frapiccini autore de "Atleti di Stato".



http://www.radioradicale.it/scheda/262104/atleti-di-stato-intervista-a-stefano-frapiccini

Offline DiecipuntoNove

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #32 il: Maggio 04, 2012, 08:19:44 am »
Leggete quello che ha scritto come nota a margine IL MESSAGGERO qualche tempo fa.

Gli Atleti di Stato italiani a Pechino sono 175 su 347.

Più precisamente sono 42 su 49 nell'atletica; 14 su 16 nella canoa-kayak; 11 su 23 nel canottaggio (ho contato anche l'ultimo “assunto” dalle Fiamme Oro della Polizia), 7 su 17 nel ciclismo; 8 su 19 nella ginnastica (anche ritmica); 8 su 8 nel judo; 2 su 2 nella lotta; 9 su 33 nel nuoto; 2 su 2 nel nuoto di fondo; 4 su 4 nel pentathlon moderno; 4 su 4 nei pesi; 6 su 6 nel pugilato; 15 su 16 nella scherma (ma il 16° è un ex atleta di stato); 3 su 6 negli sport equestri; 3 su 3 nel taekwondo; 6 su 7 nel tiro a segno; 7 su 8 nel tiro al volo; 4 su 6 nel tiro con l'arco; 3 su 4 nel triathlon; 8 su 8 nei tuffi e 9 su 18 nella vela. Forse 175 su 347 può apparire una ripartizione equa; in realtà va considerato che 72 sono gli atleti (non statali) degli sport di squadra (calcio, pallanuoto, pallavolo), perciò gli atleti statali negli sport individuali, o quasi, complessivamente, sono più della metà ed alla fine saranno loro che vinceranno la quasi totalità delle medaglie italiane.   
Inoltre circa il 50% sono dipendenti pubblici. O meglio atleti assunti in qualità di atleta all'interno delle Amministrazioni statali, forze armate e corpi di polizia, tutto ciò in base alle vigenti norme di legge. 


Il fatto in se non sarebbe un problema; la statalizzazione degli atleti nelle forze armate, definiti perciò atleti di stato, è un fenomeno diffuso nel mondo, riguarda l'Italia, i paesi ex comunisti (Russia, Germania, ecc.), quelli ancora comunisti o pseudo tali (Cina), paesi emergenti (Barhein, Qatar) e paesi in via di sviluppo (Kenia). Lascia un po' perplessi non tanto i 160-170 che andranno a Pechino, ottimi atleti, quanto i 2500 circa complessivamente stipendiati dalla collettività, di cui circa 1300 sono appartenenti alle forze dell'ordine (esclusa Polizia penitenziaria). Notizia di ieri: 900 militari delle forze armate coadiuveranno le forze di polizia nel corso dell'estate. Paradossale questa collaborazione per cui i militari fanno i poliziotti e i poliziotti fanno gli atleti, gli allenatori, i commissari tecnici sportivi ed i musicisti, insomma tutto tranne che i poliziotti. Personalmente ritengo un male che lo sport italiano si debba basare sulla pubblicizzazione/statalizzazione dei migliori atleti del Paese, ma è solo la mia opinione, che forse vale meno di niente rispetto al silenzio della stampa che conta. Potrei suggerirvi qualche lettura in materia ma la redazione di il messaggero.it riterrebbe la cosa scorretta, certamente a ragione, e quindi non lo farò. Però credo di potervi dire di aver letto su una rivista di sci una caustica intervista di un certo Mario Cotelli che, almeno sugli sport invernali, condivide il mio punto di vista. Nessun lettore o giornalista de il messaggero ha interesse a parlare di questa particolare storia italiana?
L'Italia è il primo paese per numero di "atleti di stato.

Questo è ciò che si trova su Wikipedia sull’ argomento “Atleta di Stato”

La dizione atleta di stato ha definito per lungo tempo, genericamente, lo stato di quegli atleti, principalmente dell'Europa comunista, che erano inquadrati e stipendiati all'interno di amministrazioni statali al solo scopo di fare sport e vincere per il Paese di appartenenza. Per alcuni studiosi italiani di storia dello sport (Angela Teja) tale dizione sarebbe la parafrasi di altra, cioè sembrerebbe trarre origine dagli studi e dagli scritti di Pierre Arnaud, che definiva “athlètes de la République” gli atleti coltivati in apposite accademie per vincere, dare lustro al paese e alimentare il sentimento nazionalista nei paesi europei occidentali e orientali (P. Arnaud, Les Athlètes de la République. Gymnastique, sport et idéologie républicaine, 1870/1914, L'Harmattan, Paris, 1988). Anche Gianni Brera ha usato tale dizione, con riferimento alla prima partecipazione dell'Unione Sovietica ai Giochi Olimpici di Helsinki 1952:
"Ai giochi Olimpici di Helsinki (1952) appare ufficialmente l'U.R.S.S. e domina il campo …Si accusano apertamente i governi totalitari di coltivare la mala pianta dell’atleta di Stato" (G. Brera, Introduzione, in Sport enciclopedia, enciclopedia degli sport e degli atleti, Luciano Landi Editore, San Giovanni Valdarno, 1964, vol. I, pp. 15-71). Una dizione quindi spesso usata in modo spregiativo o comunque non elogiativo. delle Forze armate (Esercito italiano, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei Carabinieri), dei Corpi di Polizia (Fiamme Gialle della Guardia di finanza, Fiamme Oro della Polizia di Stato, Associazione Sportiva Dilettantistica Astrea e G.S. Fiamme Azzurre della Polizia penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato) e dei Vigili del fuoco. Tutte queste amministrazioni pubbliche sono beneficiarie delle norme della Legge 31 marzo 2000 n. 78 (Delega al Governo in materia di riordino dell’Arma dei carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. Norme in materia di coordinamento delle forze di polizia, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4 aprile 2000, n. 79) con la quale sono state autorizzate all’assunzione diretta di atleti di interesse nazionale previa emanazione di apposito regolamento. Attualmente la Repubblica italiana stipendia nelle sue forze armate e nei suoi corpi di polizia sopra elencati circa 2500 tra atleti, tecnici e dirigenti sportivi ed è il primo paese occidentale in quanto ad "atleti di stato", in termini di successi sportivi, secondo solo a paesi ex-comunisti (Russia, Cina, Germania); ciò e dimostrato anche dal medagliere delle varie edizioni dei Giochi Mondiali Militari.
CARLO AMATO
TSN NAPOLI

Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #33 il: Agosto 16, 2012, 22:22:01 pm »

Offline VENDETTA

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #34 il: Giugno 30, 2013, 23:01:49 pm »
http://www.lindipendenza.com/se-il-contribuente-finanzia-le-medaglie-olimpiche/

SE IL CONTRIBUENTE FINANZIA LE MEDAGLIE OLIMPICHE

di MARCO PARISI*

Com’è noto, nella suggestiva cornice londinese, si sono tenuti lo scorso agosto i giochi della XXX Olimpiade. Un successo, anche sotto l’aspetto tecnico-sportivo, con diversi record infranti da prestazioni memorabili. Proprio questo ha fatto sorgere dubbi sulla liceità degli atleti, in particolare di quelli cinesi. Larga parte del mondo sportivo occidentale li guarda con scetticismo, alludendo all’assunzione di sostante dopanti e al sistema di organizzazione sportiva messo in piedi dalla PRC nell’ultima decade. “In Cina gli ultimi atleti di Stato”, titolava il Sole 24 ore a ridosso della rassegna olimpica. Prescindendo da accuse tutte da dimostrare, il sostenere tutto ciò è sensato o è al contrario ha l’aspetto di un’affermazione intrisa di geloso nazionalismo? In epoca recente l’espressione “atleta di Stato” è stata utilizzata in senso dispregiativo per etichettare gli atleti dei Paesi condotti da regimi totalitari, gli atleti-soldato. Come nella Germania nazionalsocialista, anche gli atleti che gareggiavamo per l’Unione Sovietica erano una “questione di Stato”.

L’attuale organizzazione della Cina non è molto diversa, e in Italia? A ogni medaglia, e non solo, abbiamo sentito gli atleti italiani ringraziare le Fiamme di ogni colore; ma cosa c’entrano, ad esempio, le Fiamme Gialle con le Olimpiadi? Visti gli ultimi rumorosi blitz della Guardia di Finanza potremmo pensare che sono in corso delle perquisizioni, ma siamo in Inghilterra. Più semplicemente l’atleta sta ringraziando il corpo militare di appartenenza. Ai giochi londinesi, la rappresentanza italiana contava infatti quasi 290 atleti dei quali circa 2/3 appartenenti a corpi “statali” e, se non consideriamo pallavolo, pallanuoto, tennis e ciclismo maschile, la quota sale oltre l’80%, stessa percentuale sul totale che si è contata alle ultime olimpiadi invernali. Sebbene, la tradizione sportivo-statale italiana nacque a fine ottocento sotto il regno dei Savoia e si consolidò durante il fascismo, è stata la legge n.78 del 2000, incredibile ma vero, a dare piena legittimità a questo sistema, prevedendo l’assunzione tramite concorso degli atleti di «livello nazionale» nei gruppi sportivi militari (v.: S. Frapiccini, Atleti di Stato, 2008). I reclutati sono esentati dal servizio ordinario per dedicarsi interamente all’attività agonistica e, a fine carriera sportiva o se non ottengono risultati rilevanti, passano nei ruoli ordinari. Lo Stato italiano cioè assume e paga propri dipendenti per fare sport come una qualsiasi polisportiva professionistica. Una caratteristica tipica dei vecchi regimi totalitari che utilizzavano lo sport come arma di propaganda, che ha creato apparati di potere, le federazioni, che fanno capo al CONI, il governo dello sport italiano.

I costi per mantenere gli atleti e l’intera organizzazione che ruota intorno ad essi sono enormi, ma nessuno sembra accorgersene. Anche il governo dei “tecnici”, che per fare cassa non ha esitato ad aumentare le imposte e tassare qualunque bene, non è stato neanche sfiorato dall’idea di azzerare queste spese inutili (il contributo statale al CONI è stato ridotto di soli 39 milioni rispetto all’anno precedente, ma continuiamo a destinarne ben 409), lasciando lo sport alla libera iniziativa di gruppi sportivi privati, e ha preferito incidere sui beni di prima necessità! L’altra faccia delle medaglie olimpiche (e del conto economico) ci dice che le carceri sono sovraffollate e mancano i soldi per il funzionamento ordinario dell’apparato giudiziario: oltre il danno, la proverbiale beffa. Ma come disse, da burocrate a burocrate, il generale Monti al colonnello Petrucci durante l’ultima campagna militare «Complimenti, continuate così, vi sto seguendo. Estenda i complimenti a tutti gli atleti e a tutti i tecnici».

*In collaborazione con Liber@mente n. 5/2012

Offline pratesi

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #35 il: Agosto 14, 2013, 18:33:40 pm »
Francamente, non ritengo una cosa sbagliata che gli atleti siano "di stato". Nessuna società sportiva privata può sovvenzionare un atleta il quale, se vuole fare bene il suo "lavoro" deve trascurare un altro lavoro che può dargli uno stipendio.  O ha del suo da spendere, o deve dividere il tempo giornaliero tra il lavoro normale e il tempo di allenamento. Ho conosciuto nostri atleti  "civili" arrivati ai massimi livelli, olimpiadi e simili, ma alle spalle avevano famiglie che potevano mantenerli o datori di lavoro appassionati di quello sport che assumevano l'atleta ma non lo impiegavano dell'azienda. Non stò a fare nomi ma senz'altri molti di voi hannno conosciuto tiratori in qieste condizioni.  Non sò se possiamo fare a meno delle Forze Statali.
E io non sono militare, anzi ricordo uno scontro a tale proposito avuto con uno di voi proprio su concentrica molti anni fa .
A meno che non si trovi sponsor civili, il che non è impossibile, ma neanche facile.
Parliamone. Ma senza arrabbiarsi !
Pratesi

Offline diamante

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #36 il: Agosto 14, 2013, 23:00:27 pm »
Il percorso di un atleta di stato:
il TSN di appartenenza lo fa crescere;
la federazione lo preleva per la Nazionale;
il G.S.M. lo assume...diventando così atleta di Stato.

Alla fine al TSN un pugno di mosche................

Ciao

Offline pratesi

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #37 il: Agosto 15, 2013, 18:38:26 pm »
Per diamante 
Mah, non credo un pugno di mosche. Per campanilismo ci sentiamo orgogliosi quando un nostro concittadino, che ha iniziato nel nostro poligono, raggiunge traguardi importanti. Caso mai sarà l'atleta a ricordare e far sapere dove ha imparato a tirare i primi colpi. E se non lo fà, pazienza. Dentro chi lo ha aiutato rimarrà sempre la soddisfazione di aver fatto il massimo che poteva.
Pratesi

Offline diamante

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #38 il: Settembre 24, 2013, 09:12:15 am »
Con lo sport del tiro a segno non centra nulla, però...

Roma, 23 settembre 2013 - Per tentare di eludere i test aveva riempito di urina ‘pulita’ un pene finto, ma è stato scoperto e già mercoledì dovrà presentarsi negli uffici della Procura Antidoping, a Roma, che ha aperto un fascicolo d’urgenza nei suoi confronti.

L’atleta smascherato nel fantasioso tentativo di illecito e’ il fondista dell’Aeronautica Militare Devis Licciardi che sabato scorso era stato controllato a Molfetta (Bari) dopo la gara del campionato italiano individuale assoluto dei 10 km su strada.

Lo sport italiano non ha bisogno di questi atleti! :'(

Vediamo come andrà a finire


Ciao

Offline gunny

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #39 il: Settembre 24, 2013, 11:44:37 am »
che razza di imbecille!!!  >:(

nella vita hai avuto la fortuna di fare dello sport il tuo mestiere e per pigrizia (perché allenarsi seriamente è un lavoro duro in qualunque sport), scegli la scorciatoia del doping! oltretutto infangando l'onore di una divisa... non so se in questi casi è prevista ma ci vorrebbe la corte marziale!

se reo, ma a quanto pare non c'è molto a sua discolpa, sarebbe da radiare a vita e a qualunque livello dallo sport...


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a brusa suta l' Susa