Schützen
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Schützen, (letteralmente "difensori", in italiano detti anche bersaglieri o scizzeri o sizzeri), erano nel passato dei guerrieri adibiti esclusivamente alla difesa del territorio tirolese.
Oggigiorno sono presenti, in Trentino-Alto Adige, bassa Austria e Baviera.
Gli Schützen nella storia
Il corpo degli Schützen fu fondato ufficialmente durante il regno dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo (XVII secolo).
In realtà nel Tirolo esisteva, già dal XVI secolo una struttura difensiva chiamata Landesverteidigung Tirols (ovvero la difesa territoriale tirolese), che una struttura particolarmente unita al territorio ed alla popolazione locale. La sua origine risale ad un privilegio concesso dall’imperatore Massimiliano I ai principati di Trento e Bressanone, attraverso al trattato Libello dell’Undici del 1511. Grazie a questo trattato i tirolesi ottennero, la libertà di difesa, e l'esenzione dall’obbligo dell’intervento militare al di fuori del territorio del Tirolo, ma invece avevano l'obbligo di impegnarsi per la difenderla in qualsiasi momento, attraverso una chiamata di leva volontaria, che era suddivisa su 5 livelli: venivano chiamati progressivamente 5.000, 10.000, 15.000, 20.000 uomini, fino all'ultima leva o milizia territoriale, dove chiunque era chiamato attraverso il suono delle campane o i fuochi di segnalazione. Le cinque chiamate vennero poi sostituite a tre.[1]
Claudia de' Medici, nel 1636, introdusse una riforma al sistema difensivo territoriale previsto dal Tiroler Landlibell, sostituendo le tre chiamate alla leva con una milizia territoriale di 4 reggimenti di circa 2.000 uomini tra i 24 e i 45 anni. Ogni reggimento era formato da 6 compagnie.
Fu durante il regno dell’imperatore Leopoldo I, nel 1704, fu emendato nuovamente il Libello del 1511, andando a costituire 12 compagnie di tiratori scelti e tiratori al bersaglio (gli equivalenti dei bersaglieri): gli Schützen, che avevano la caratteristica di essere costantemente aggiornati presso i poligoni di tiro presenti sul territorio.
Quella che prima veniva chiamata la milizia territoriale, man mano veniva sostituita con il nome degli Schützen territoriali, un corpo che si poneva accanto agli Schützen veri e propri.
Il corpo degli Schützen tornò alla cronaca durante l'epoca napoleonica. Le compagnie nel frattempo erano aumentate a 46 nel 1796 e a 94 nel 1797.
Nell’autunno 1796 le truppe francesi, mentre tentavano di congiungere le proprie truppe con quelle in Baviera, decisero di attraversare il Tirolo, ma queste vennero fermate durante la battaglia di Segonzano del 2 novembre 1796 cui parteciparono militarmente 7.000 Schützen.
A fine gennaio 1797 le truppe francesi tentarono nuovamente di oltrepassare il passo del Brennero, ma furono nuovamente fermate il 2 aprile 1797 con la battaglia di Spinga (località sopra Rio di Pusteria), a cui parteciparono 3.000 Schützen.
Nonostante il Trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797, con cui l'Austria faceva pace con la Francia, questa durò poco, infatti nel 1798 si formò una nuova coalizione contro la Francia. La Francia però inflisse un duro colpo agli Schützen nel marzo 1799, a Martinsbruck e a Nauders.
Attraverso la Pace di Presburgo (1805), l’Austria perdeva i territori del Tirolo, ceduti alla Baviera nel gennaio 1806 per volere di Napoleone. Questa scelta fu poco ben voluta dalle popolazioni tirloesi. Nel frattempo nel mese di aprile dell'anno 1809, l’Austria decise di dichiarare guerra alla Francia ed ai suoi alleati, quali la Baviera. Andreas Hofer, un oste e commerciante di bestiame della val Passiria decise di ribellarsi agli occupanti, spingendo il popolo in rivolta, facendosi aiutare da volontari e dalle compagni di Schützen. [2]
Il 25 maggio del 1809 gli Schützen, capeggiati da Andreas Hofer, riuscirono ad arrestare e sconfiggere le violente truppe franco-bavaresi di Napoleone nella prima battaglia di Bergisel (nei pressi di Innsbruck) che volevano scendere nel Tirolo per saccheggiarlo e saziare le mire espansionistiche. Pochi giorni dopo, il 29 maggio vi fu la seconda battaglia di Bergisel, ma le truppe napoleoniche vennero nuovamente sconfitte. Il 13 agosto Andreas Hofer sconfigge ancora una volta le truppe bavaresi e francesi, con la terza battaglia di Bergisel, insediandosi a Innsbruck. Nonostante le tre iniziali vittorie, la campagna fu vinta da Napoleone, a Wagram (6 luglio 1809), a cui conseguì la cattura il 20 febbraio 1810 e la morte di Andreas Hofer a Mantova. [3]
Napoleone decise quindi di suddividere la regione del Tirolo, annettendo il Trentino e la Bassa Atesina al Regno Italico, l’alta Val Pusteria al Regno Illirico ed il resto alla Baviera. Solo nel 1813 il Tirolo ritornò all'Austria.
Nel 1871 vi fu una nuova riforma della leva militare, che prevedeva la nascita di 10 battaglioni di Tiroler Landesschützen (gli Schützen territoriali), che vennero trasformati nei reggimenti di Trento, Bolzano e San Candido nel 1893. Nel corpo prestavano servizio di due anni i giovani tra i 20 e i 32 anni, rimanendo poi negli Standschützen (gli Schützen stanziali) per altri dieci anni.
Durante la prima guerra mondiale le compagnie furono diversamente raggruppate in dei battaglioni, e ebbero l'onore di venire qualificate a Kaiserschützen dall’imperatore Carlo I nel 1917, a seguito del valore dimostrato in battaglia.
L’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria il 23 maggio 1915, provocando la mobilitazione generale delle formazioni degli Standesschützen, chiamati a presidiare i valichi e le vette dei confini. Durante la guerra si batterono valorosamente e scontrandosi con gli Alpini italiani.[4]
Con la perdita del conflitto, che causò la fine della monarchia asburgica, e di conseguenza al termine del regolamento di difesa territoriale, gli Schützen persero il loro ruolo di difensori del territorio.
Qui si può fare una distinzione tra due categorie di Schützen:
gli Schützen austriaci
quelli sudtirolesi e trentini, che furono vietati durante il fascismo.
Entrambe le categorie al giorno d'oggi mantengono vive le tradizioni del corpo.
Gli Schützen oggi
Il corpo degli Schützen esiste ancora oggi, anche se ha perso la propria funzione paramilitare. Oggi giorno svolge prevalentemente funzioni di tutela dei valori cristiani, delle tradizioni e costumi tipici del territorio Tirolese. Le Compagnie sono anche di carattere rievocativo e di rappresentanza presso cerimonie e feste. Sono presenti in Trentino, Alto Adige, Baviera, e bassa Austria cioè nelle zone in cui, molti anni fa, garantivano la difesa dell' antico Tirolo dalle incursioni armate straniere. Gli Schützen del Tirolo Storico si suddividono in tre "aree": quelli del Tirolo (Tirol), quelli del Alto Adige (Sudtirol) e quelli del Trentino (Welschtirol).
L'uniforme tradizionale include fucile (un Mauser Karabiner 98k caricato a salve) e sciabola (quest'ultima solo per gli ufficiali). Nella stragrande maggioranza dei casi hanno un cappello ornato di piume di fagiano di monte e decori floreali: fiori rossi per feste, rifondazioni o anniversari; foglie di quercia per cerimonie solenni o di notevole importanza; ramo di abete bianco con tre punte verso l'alto per funerali messe ai caduti in guerra (in tal caso sulla bandiera della Compagnia viene appesa una striscia color nero per il lutto).
L'uniforme, però, varia da compagnia a compagnia. Ogni compagnia è dotata di una propria bandiera che, spesso su di un verso reca l'immagine del Sacro Cuore di Gesù o altra icona sacra mentre sul lato opposto presenta un'immagine che identifica il luogo di provenienza del gruppo. La bandiera e le uniformi sono recuperate da fonti storiche attendibili. Spesso la bandiera è a due colonne, bianco e verde, con il simbolo del Sacro Cuore di Gesù, o del Tirolo, o del comune di appartenenza. Nelle Compagnie è radicato il sentimento cattolico che permea la tradizione degli Schützen. Essi sono particolarmente devoti al culto del Sacro Cuore di Gesù, antico patrono del Tirolo Storico.
In numerose realtà essi promuovono attività di recupero di luoghi di importanza storico-culturale, religiosa o si fanno portatori di attività a scopo benefico. La loro presenza nel territorio trentino e sudtirolese è ben vista dalla popolazione locale e dai turisti che vedono così preservato il proprio patrimonio culturale.
Tuttavia vi sono stati casi, in Alto Adige, in cui queste compagnie si sono trovate a duro confronto con la popolazione italiana residente e spesso in situazioni di propaganda di riannessione all'Austria o in contrasto con le Forze Armate Italiane (Carabinieri e Guardia di Finanza).
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Obrist ed alcuni presidenti di sezioni TSN risultano essere "Oberschützenmeister", pare che alcune delle compagnie abbiano sede presso le sezioni del TSN.
Ultimamente gli schutzen sono stati protagonisti delle proteste contro i monumenti degli alpini che vorrebbero rimuovere dalle piazze.
Gli Schutzen non sono solo tradizione o sport ma sopratutto ........Politica.
Oggi uno di loro rappresenta l'UITS.
Ciao