http://www.whymarche.com/blog/2012/07/04/150-anni-di-tiro-a-segno/150 anni di tiro a segno
4 luglio 2012 |
Oltre ad essere stato il primo Tiro a segno istituito nelle Marche, nel lontano 1862, quello di San Severino Marche arrivò al traguardo della fondazione tra i primi cinque in Italia.
Ecco perché, per l’occasione del 150° anniversario – tenutosi in città nel fine settimana a cavallo tra giugno e luglio – sono intervenuti i vertici delle istituzioni ad evidenziare l’importanza ricoperta da San Severino nel contesto nazionale.
Il Presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno Obrist Ernfried si è detto lieto di prendere parte a un momento così importante che testimonia quanto questo sport – perché di sport si tratta, e anche tra i più sicuri nel panorama agonistico, a quanto riportano le statistiche – sia fertile e longevo. Ha fatto eco il Presidente del Comitato Regionale Marche Michele Grossi, che nel lodare la bella iniziativa ha sottolineato lo spirito di iniziativa del comitato settempedano che oggi come allora produce successi.
Dello stesso tenore le parole dei consiglieri nazionali Caputo, Loccioni e Mariani, oltre quelle dei vari Presidenti marchigiani intervenuti.Iniziativa, quella del Presidente Massimo Diamantini e dei suoi collaboratori, che ha portato per il secolo e mezzo del suo Tiro a segno a San Severino un battaglione di Garibaldini in camicia rossa a sfilare in piazza accanto ai bersaglieri e ad alte cariche militari, nella caldissima domenica 1 luglio. Quindi a dimostrazioni di tiro con fucili avancarica e retrocarica. Ma soprattutto ad assemblare con pezzi unici una mostra – aperta fino all’8 luglio alla Misericordia in Piazza del Popolo – che Diamantini aspettava da anni, allestita a regola d’arte per esporre documenti originali e inediti: i dispacci firmati da Garibaldi indirizzati al comitato settempedano, da cui lo storico locale Raoul Paciaroni è partito per la pubblicazione che celebra e racconta la nascita del Tiro a segno (con il medesimo Garibaldi primo Presidente), volumetto reperibile presso la sede della mostra. Una divisa originale garibaldina dell’epoca, gentilmente concessa dal Sindaco di Pioraco e fucili avancarica e retrocarica del tempo. Poi fotografie storiche, cimeli e tante curiosità su un periodo storico di fondamentale importanza per la cultura e l’identità nazionali, di cui San Severino fu un tassello non trascurabile al pari di realtà ben maggiori.
E gli altri consiglieri dov'erano?Ciao