Autore Topic: OLIMPIADI - TOKIO  (Letto 2514 volte)

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #10 il: Agosto 02, 2021, 17:35:12 pm »
https://gds.it/articoli/sport/2021/08/01/delusione-scherma-malago-tuona-ambiente-da-ricostruire-azzi-ripartiremo-dai-giovani-f14a74ca-79cd-45b4-8022-d60290d6e38d/

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OLIMPIADI
Delusione scherma, Malagò tuona: "Ambiente da ricostruire". Azzi: "Ripartiremo dai giovani"
01 Agosto 2021
olimpiadi tokyo 2020, scherma, Sicilia, Sport
Daniele Garozzo in un assalto contro il Giappone

"Premesso che lo sport italiano e il Coni devono essere eternamente grati alla scherma, i risultati a Tokyo sono stati profondamente deludenti: ci aspettavamo ben altro". Parlando con l’Ansa Giovanni Malagò, presidente del Coni, confida la sua "grandissima amarezza" per il rendimento di uno sport che ha concluso oggi con l’eliminazione ai 'quarti' della squadra di fioretto il suo programma.

"Ora ci vuole - aggiunge - una profonda riflessione da parte della federazione, tra tre anni ci sono i Giochi di Parigi: da domani si deve lavorare per ricostruire un ambiente".

"Oggi era l’ultimo giorno per avere una speranza di fare qualcosa di importante e invece non siamo neanche in zona medaglie", ha detto poi Malagò, parlando dall’Acquatics Center. "È una cosa che ci amareggia tanto, questo sicuramente comporterà riflessioni in merito".

Il bilancio è di cinque medaglie, tre d’argento e due di bronzo, ma nessuna d’oro, cosa che non accadeva da mezzo secolo (49 anni per l’esattezza). La scherma italiana ritorna dalle Olimpiadi di Tokyo con un bilancio in chiaro-scuro. Dalla scherma lo sport azzurro richiede sempre molto. E, invece, da questa edizione dei Giochi a cinque cerchi sono venuti a mancare gli ori. Vuoi per l’una o l’altra stoccata andata a vuoto, anticipata o neutralizzata dagli avversari.

Decisamente c'è da rivedere qualcosa, in primis la programmazione, soprattutto in vista del futuro e per gestire la nuova generazione che dovrà essere pronta per Parigi 2024, questa volta tre anni, non il consueto quadriennio olimpico. C'è da risolvere qualche attrito di troppo e, perchè no, provare a riportare in Italia quello Stefano Cerioni, oro a Seul '88, e soprattutto cittì azzurro negli anni d’oro per poi 'tradire' l’Italia per la Russia andando ad allenare la forte Inna Deriglazova portandola all’oro olimpico a Rio de Janeiro 2016 su Elisa Di Francisca.

"Per me è un incubo, ho lavorato per farmi trovare pronto. Il livello è aumentato in tutto il mondo, ma oggi siamo molto delusi". Lo ha dichiarato il fiorettista azzurro Giorgio Avola dopo la sconfitta ai quarti nella prova a squadre degli azzurri contro il Giappone. Il siciliano ha preso il posto di Andrea Cassarà ("non stavo bene, ho preferito lasciare spazio") alle prese con qualche problema fisico. "È una delusione totale" ha aggiunto alla Rai Alessio Foconi. "Nei giorni precedenti alla gara abbiamo fatto tanto squadra, adesso analizzeremo, vedremo cosa è mancato, forse qualche stimolo in più serve, tuttavia la voglia di non mollare c'è e tanta, faremo il punto della situazione e poi vedremo". "Non siamo riusciti ad andare via durante l’assalto, poi è diventato tutto molto difficile" le parole di Daniele Garozzo.

"Il bilancio non può essere soddisfacente, tanto più dopo l’eliminazione del fioretto a squadre, che brucia". Lo dice il presidente della Federscherma, Paolo Azzi, a conclusione delle gare in pedana di Tokyo 2020. "È mancato l’oro, e questo pesa, e sono mancate medaglie in specialità da cui era lecito attenderle: ma - ha aggiungo Azzi - a mente fredda vedremo anche gli elementi positivi". A cominciare dai giovani. "Da oggi le gerarchie olimpiche si azzerano: i giovani proveranno a scalzare i vecchi, i vecchi a difendere il loro posto. Spero solo che l’attività internazionale torni alla normalità per poterli mettere alla prova".



Ultimo giorno ma oramai i risultati sono chiari tranne due medaglie" storiche " dell'atletica il resto della spedizione Casa Italia  è stata una debacle.
Ma a Tokio c'erano gli atleti del tiro a segno?
Se per la scherma che pure ha portato medaglie, Malagò tuona "ambiente da ricostruire" non oso immaginare l'uragano che dovrebbe abbattersi sull'UITS.
Ciao





http://www.uits.it/homepage/news/9-sportiva/11720-w-2.html


Per il tiro a segno si è chiusa oggi, con le ultime due gare, la XXXII edizione dei Giochi Olimpici. L'avventura olimpica dei nostri 7 atleti si è conclusa proprio questa mattina con le prestazioni di Tommaso Chelli (Fiamme Gialle) e Riccardo Mazzetti (Esercito) nella specialità di pistola automatica: i due tiratori azzurri hanno chiuso rispettivamente al 14esimo (577) ed al 16esimo posto (572). La competizione è stata vinta dal francese Jean Quiquampoix che in finale ha battuto il cubano Leuris Pupo con il punteggo di 34 a 29. Medaglia di bronzo per il cinese Yuehong Li.
Guarda la classifica di pistola automatica
E' stata poi la volta di Marco De Nicolo (Fiamme Gialle) e Lorenzo Bacci (Fiamme Oro) nella carabina libera 3 posizioni maschile: una gara difficile che ha visto De Nicolo gestire al meglio i colpi nelle serie in ginocchio e a terra. Peccato per la serie in piedi dove qualche errore di troppo ha compromesso la prestazione facendolo chiudere al 19esimo posto (1168). Dietro di lui il compagno di squadra Lorenzo Bacci che ha tirato al di sotto dei propri standard terminando al 30esimo posto (1159). La gara è stata vinta dal cinese Changhong Zhang - suo anche il record mondiale (466.0). In seconda posizione si è piazzato il russo Sergey Kamenskyi (464.2) seguito dal serbo Milenko Sebic.
Guarda la classifica di carabina libera 3 posizioni uomini
Il Commissario Straordinario UITS Igino Rugiero ha provato a fare un bilancio di questa esperienza:"Venivamo da un eredità molto pesante, quella di Rio 2016, sapevamo che sarebbe stato difficile eguagliare quei risultati. Ma ci abbiamo comunque creduto, lo staff tecnico ha lavorato sodo in questi anni ed il risultato è andato oltre ogni aspettativa, è riuscito a portare fino a qui sette atleti. Per cinque di loro questa è stata la prima volta, ne faranno tesoro: Tokyo per loro non sarà un punto di arrivo, ma una base importante dalla quale ripartire, un bagaglio fondamentale per la loro carriera. Un discorso a parte merita Marco De Nicolo, nella gara di oggi ha dimostrato di essere ancora tra i migliori tiratori internazionali in questa specialità, peccato per quell'ultima serie, avrebbe meritato molto di più. Voglio ringraziare tutto lo staff a cominciare dal Segretario Generale Walter De Giusti che in questi anni ha lavorato dietro le quinte affinchè gli atleti potessero sempre allenarsi nelle migliori condizioni possibili, il Direttore Sportivo Valentina Turisini che ha seguito con dedizione e impegno tutti i nostri atleti, i tecnici Roberto Di Donna, Enrico Pappalardo e Ralf Schumann che hanno accompagnato i tiratori in questo lungo viaggio senza mai risparmiarsi. Ed infine il mio grazie va a Marco, Tommaso, Riccardo, Marco, Sofia, Lorenzo e Paolo per il sogno che ci hanno fatto vivere in questi 10 giorni: ci avete raccontato uno sport meraviglioso, a tutti voi auguro il meglio ed un futuro ricco di successi e soddisfazioni".



Mi verrebbe da dire ma sono proprio delle simpatiche facce di Bronzo ma non è il caso.
Il Bronzo è il terzo podio qui siamo alle medaglie di legno alzi al legno senza medaglie.
Ciao


Offline diamante

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #11 il: Agosto 03, 2021, 17:23:09 pm »
Campriani Santo subito per le carabine e Di Donna Santo subito per le pistole, sono due ori Olimpici!
Lo Staff Tecnico formato da due Santi credo non abbia bisogno di ulteriori referenze.
Ciao

Offline sgtHartman

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #12 il: Agosto 04, 2021, 13:54:18 pm »
Campriani Santo subito per le carabine e Di Donna Santo subito per le pistole, sono due ori Olimpici!
Lo Staff Tecnico formato da due Santi credo non abbia bisogno di ulteriori referenze.
Ciao

Perdonami, Di Donna è già nello staff tecnico della nazionale, forse mi sfugge qualcosa ma non mi pare si stia dimostrando allenatore con qualità esaltanti.
Di certo ha doti gogliardiche molto più spiccate... tanto da far rischiare l'incidenten diplomatico dopo la  bravata di Fort Benning.
Voglio credere e sperare che possano esserci altri profili in circolazione.

Offline diamante

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #13 il: Agosto 04, 2021, 17:48:59 pm »
Campriani Santo subito per le carabine e Di Donna Santo subito per le pistole, sono due ori Olimpici!
Lo Staff Tecnico formato da due Santi credo non abbia bisogno di ulteriori referenze.
Ciao

Perdonami, Di Donna è già nello staff tecnico della nazionale, forse mi sfugge qualcosa ma non mi pare si stia dimostrando allenatore con qualità esaltanti.
Di certo ha doti gogliardiche molto più spiccate... tanto da far rischiare l'incidenten diplomatico dopo la  bravata di Fort Benning.
Voglio credere e sperare che possano esserci altri profili in circolazione.


Sempre la solita dietrologia ;) ;) ;), ma quali altri profili ci sono?
L'alternativa è tenerci Host e già a queste olimpiadi non c'erano donne pistolere e uomini capaci.
Questi allenatori andrebbero pagati a risultati conseguiti e non annualmente o a cicli olimpici.
Solo i due  vertici dello staff tecnico che, forse, hanno pure  il conto cointestato portano a casa 70.000 € annuali ciascheduno anzi ciaschedue  ;D ;D ;D da svariati anni.
Ciao

Offline VENDETTA

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #14 il: Agosto 06, 2021, 15:56:16 pm »
https://www.aoni.it/9-news/97-osservazioni-sui-sistemi-sportivi-gran-bretagna-9.html


OSSERVAZIONI SUI SISTEMI SPORTIVI: GRAN BRETAGNA
Categoria: News Pubblicato: 11 Dicembre 2020
OSSERVAZIONI SUI SISTEMI SPORTIVI, DI MEDIO E ALTO LIVELLO, DEI PAESI DI RANKING INTERNAZIONALE ELEVATO.
Questa prima osservazione è dedicata alla struttura del sistema sportivo utilizzato in Gran Bretagna che attualmente è uno dei più interessanti del panorama Internazionale.
Ne abbiamo spesso, in precedenti lavori, enfatizzato la sua validità in relazione ai risultati delle ultime tre edizioni Olimpiche Estive: Pechino 2008, Londra 2012 e soprattutto Rio 2016, e il nostro parere, più che positivo, non può cambiare trattandosi di una mera lettura di risultati ottenuti sul campo, quasi completamente privi di ombre di doping o altre forme di escamotage antisportivi.
La domanda che ci poniamo, e alla quale cercheremo di dare una risposta il più oggettiva possibile e circostanziata nell’ambito delle nostre, pur limitate, conoscenze è:
“ MA UN SISTEMA COSI’ PRODUTTIVO IN TERMINI DI RISULTATI E’ TOTALMENTE PRIVO DI ASPETTI NEGATIVI DI RILIEVO?”
Il tentativo di dare una risposta parte dal presupposto di conoscere, almeno nelle sue linee generali, il funzionamento del sistema.
Avere notizie certe non è molto facile perché, anche se il sistema è in atto da diversi anni (almeno 15), non se ne parla molto.
Le informazioni escono da interviste o estratti di conferenze dei vertici del UK SPORT, da qualche bilancio economico pubblico o da programmi operativi messi in rete da qualche Federazione poco prudente.
Il progetto UK SPORT è un po’ come la Coca Cola o la Nutella, tutti ne conoscono l’esistenza nessuno la formula precisa….E’ BLINDATO.
Questo è cio’ che sappiamo:
•   L’UK SPORT è un ente terzo sia al mondo sportivo che a quello politico, anche se quest’ultimo ne nomina i vertici.
•   Le sue risorse provengono in gran parte dalla Lotteria Nazionale e da alcuni sponsor importanti.
•   Il suo budget annuo per il quadriennio 2012/2016 era di 350 Milioni di sterline (circa 405 milioni di euro). Per il quadriennio 2016/2020 è stato aumentato del 5%.
•   L’impiego del budget è per il 76% utilizzato per il sostegno economico degli atleti ed è suddiviso in due programmi distinti, uno per l’alto livello e uno per il medio livello, e riguarda tutte le manifestazioni Olimpiche e Paralimpiche del quadriennio. Il restante 24% è utilizzato per finanziare l’Istituto Centrale di Scienza dello Sport e per la formazione dei quadri tecnici nazionali.
•   Gli Atleti sostenuti finanziariamente sono mediamente 1200 in totale per le quattro edizioni Olimpiche (2 estive e 2 invernali)
•   I contributi vengono attribuiti a Federazioni ed Atleti (nominalmente) subito dopo, 30/40 giorni, il termine dei Giochi.
•   Le attribuzioni vengono stabilite (in parte secondo noi) dopo una verifica sull’esito del target di previsione fatto da ogni singola Federazione 4 anni prima.
•   La prospettiva podio, per l’alto livello, e la crescita costante nel medio livello sono verificate, per ogni atleta, 3/4 volte all’anno con possibilità di incremento del finanziamento, diminuizione dello stesso o uscita dal programma.
•   Nel medio livello sono previsti 4 steps: da quello di entrata, a circa 17 anni a quello di uscita per passare all’alto livello. Per completare questo percorso gli atleti hanno al massimo 5 anni.
•   Da non molto è permesso alle Federazioni di fare un ricorso avverso le decisioni del UK SPORT presso un organismo terzo. In funzione Tokio 2020 ne sono stati presentati 7, accettati nessuno.
L’aspetto più intrigante di quanto sopra scritto è sul COME vengono stabiliti i “probabili atleti podio o atleti in futura possibilità di esserlo” con i conseguenti interventi finanziari e non.
Che ci sia una specie di ”autodichiarazione federale” sui possibili risultati ottenibili a quattro o più anni di distanza e che in base al fatto di aver azzeccato o no il pronostico dipenda il finanziamento ci sembra banale e quasi offensivo. Resta però il fatto che dopo Londra 2012 la forbice dei risultati previsti per Rio 2016 andava da un minimo di 47 medaglie ad un massimo di 79 e ne hanno prese 67!!
La previsione per Tokio 2020, già nota da Dicembre 2016, va da 51 a 85 medaglie conquistabili….
Dietro a queste previsioni, che sono il vero mezzo di quantificazione e assegnazione dei finanziamenti per il quadriennio c’è un BIGDATA.
Cioè una enorme banca dati che RACCOGLIE, REGISTRA, CODIFICA, CORRELA una grandissima quantità di dati che possono influire sui risultati futuri del singolo atleta.
Anche se sappiamo, in generale, come si allestisce e si utilizza un BIGDATA, di quello utilizzato nello sport Inglese non sappiamo molto.
Solo qualche dichiarazione dei vertici UK SPORT, fatta magari in un momento di euforia che vi riportiamo:
•   “sono anni che ci lavoriamo e pian piano lo stiamo migliorando”
•   “una simile mole di dati solo 20 anni fa sarebbe stata impossibile da gestire”
•   “i dati registrati sono dell’ordine di 150.000 dati/atleta/anno”
•   “il sistema è talmente valido che chi non lo utilizzerà sicuramente scenderà nel ranking mondiale”
•   “attualmente stiamo collaborando con altre nazioni top level per il miglioramento del sistema: il Canada, l’Australia, l’Olanda
•   “siamo noi per primi sorpresi dai risultati di Rio 2016”
Qui termina la parte oggettiva dell’osservazione del fenomeno ed inizia quella soggettiva, sulla quale vorremmo aprire il dibattito.
Tornando alla domanda iniziale che ci eravamo posti cosa possiamo rispondere?
Qual è il nostro e, soprattutto, il Vostro punto di vista sugli aspetti SOCIALI, ETICI, CULTURALI, ECONOMICI, PSICOLOGICI E POLITICI che il sistema sportivo della Gran Bretagna evidenzia?
•   I benefici li conosciamo ma a che prezzo si ottengono?
•   È veramente l’unico sistema per primeggiare nel medagliere?
•   Quanto durerà?
•   È veramente un sistema innovativo di selezione?
•   E’ un sistema bilanciato che rispetta l’individuo e i valori dello Sport?
Certamente abbiamo i nostri punti di vista su tutto ciò, ma sarebbe molto più utile conoscere e correlarli con i vostri.
Per concludere, a nostro parere, la filosofia portante del progetto UK è:
•   “IO STATO…. SE TU, federazione ed atleta, mi dimostri che hai la certezza, computerizzata, di ottenere una Medaglia alle Olimpiadi, TI SOVVENZIONO.
•   SE la certezza non è confermata dalle verifiche SEI FUORI
•   SE non ti adegui a tutte le richieste del sistema SEI FUORI
•   SE non ti dedichi a tempo pieno al progetto SEI FUORI
•   SE appartieni ad una disciplina che ha troppi competitor NON ENTRI
•   SE fai parte di uno sport di squadra, troppi atleti per 1 medaglia, NON CI INTERESSI.
•   SE VINCI SIAMO PARI……forse chiederò alla Regina di nominarti SIR
•   SE per seguire il progetto, non studi, non impari un mestiere, non hai una ragazza o ti rompi….. E’ UN TUO PROBLEMA
Non so come la pensiate Voi ma qualche problemuccio c’è!
Giuseppe Antonini
Accademia MdS



Il Sistema Britannico a parità di finanziamenti con quello Italiano porta giusto il doppio delle medaglie d'oro!

Scusate se è poco.




https://www.sport24h.it/sistema-sportivo-gran-bretagna-australia/

Sistemi sportivi a confronto: ma è la Gran Bretagna il modello da imitare?
di
Antonio Ungaro
-
1 Settembre 2016


Nel 1989 il parlamento australiano ha licenziato la legge che istituiva l’Australian Sports Commission (ASC). Si tratta dell’Agenzia governativa che gestisce e organizza lo sport nel paese. Un’agenzia che opera anche attraverso l’Australian Institute of Sport e in accordo con analoghi Istituti negli otto stati che formano la Federazione. l’ASC gestisce i fondi che il governo ogni anno assegna allo sport e opera su 4 direttrici: lo sport d’élite (raggiungimento di risultati), pratica, impianti e eventi. Opera attraverso piani biennali e nel biennio 2016_2017 ha stanziato qualcosa come 280 milioni di dollari australiani (circa 200 milioni di euro). Quindi il sistema australiano opera sia per quanto riguarda il raggiungimento di obiettivi che per la diffusione. In Australia, ma non è chiaro se per merito o meno di questa agenzia, circa il 60% dei ragazzi è protagonista di una vita attiva e all’insegna dello sport, che sia questo bicicletta, skate, surf o discipline classiche (qui). Insomma il sistema insiste su una popolazione, per cultura, fortemente attiva fin dai primi anni di vita.
Gli obiettivi strategici dell’Agenzia per lo sport australiano
Un sistema che funziona e che ha funzionato sin da subito. Agile (l’Agenzia è formata da un Chair, un vice e otto membri) e efficiente, il sistema ha prodotto medaglie dalle Olimpiadi di Sydney in poi, finanziando in base a obiettivi e risultati molte federazioni (ma non tutte). Lavora per obiettivi e tra questi non si sono solo le medaglie olimpiche o mondiali. Il Comitato Olimpico Australiano non percepisce soldi dal Governo centrale; si sostiene con le proprie forze e si preoccupa soltanto di portare gli atleti alle Olimpiadi.
Questo sistema è straordinariamente simile a quello britannico, che differisce dal modello per due aspetti fondamentali: i fondi che vengono destinati allo sport provengono dalla “famosa” lotteria nazionale (che ci richiama i tempi in cui il CONI gestiva il totocalcio) e, soprattutto, sono destinati soltanto agli atleti élite. Nessuna attenzione allo sport di base (nonostante le chiacchiere che si raccontano in Italia sullo sport nelle scuole britanniche). Al punto che un bell’articolo sul Guardian alla fine delle Olimpiadi di Rio ricordava che questo sistema si preoccupa solo di vincere medaglie, ma: “la sfida deve essere quello di replicare il successo dello sport élite anche ai livelli più bassi. Prima di Londra 2012, questo giornale ha documentato la scure che si abbatté sulla scuola da parte del governo in cui Michael Gove era responsabile per l’educazione. Da allora, qualche risorsa è andata allo sport nella scuola primaria, ma i gravi tagli ai bilanci degli enti locali hanno devastato le strutture.. Proprio la scorsa settimana il governo è stato messo sotto accusa per la sua “imbarazzante” strategia per combattere l’obesità infantile, mentre in tutto il paese stanno chiudendo strutture fatiscenti e rimangono problemi “irrisolvibili”, ma facilmente risolvibili, come aprire strutture scolastiche fuori dall’orario…” (qui).
Il sistema sportivo britannico, come vengono impiegati i fondi della lotteria nazionale
Insomma, per capirci, un sistema più simile a quello coreano che a quello australiano, al quale l’Agenzia UK Sport si ispirava (come ricorda lo stesso articolo citato) e che dimostra, crediamo definitivamente, che il numero di medaglie vinte ad un’Olimpiade non indica assolutamente il livello di “sportivizzazione” di un paese.
E noi a quale sistema ci vogliamo ispirare?
Antonio Ungaro




A questo punto penso che ancor meglio del sistema Britannico ci sia quello Australiano.

L'australia in occasione delle Olimpiadi di Tokio,ad oggi, ha quasi il doppio degli ori rispetto all'Italia con un finanziamento annuale di circa la metà di quanto riceve dallo stato

il sistema sport Italia a livello centrale .

Roba da non crederci.





« Ultima modifica: Agosto 06, 2021, 16:05:40 pm da VENDETTA »

Offline diamante

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #15 il: Agosto 07, 2021, 12:05:06 pm »
Medaglie di qua medaglie di la, record di megaglie finanche l'atletica ha preso gli ori più prestigiosi ed ambiti e il Tiro a Segno?
Nisba!
Solo soldi buttati al vento il "limite dei mandati" max due cicli olimpici ci dovrebbe essere per lo staff tecnico federale e gli agonisti.
Quando non sei più competitivo te ne vai a dirigere il traffico (modo di dire).
Ciao

Offline VENDETTA

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Re:OLIMPIADI - TOKIO
« Risposta #16 il: Agosto 08, 2021, 21:46:02 pm »
Medaglie di qua medaglie di la, record di megaglie finanche l'atletica ha preso gli ori più prestigiosi ed ambiti e il Tiro a Segno?
Nisba!
Solo soldi buttati al vento il "limite dei mandati" max due cicli olimpici ci dovrebbe essere per lo staff tecnico federale e gli agonisti.
Quando non sei più competitivo te ne vai a dirigere il traffico (modo di dire).
Ciao


https://www.oasport.it/2021/08/olimpiadi-le-pagelle-dellitalia-sport-per-sport-atletica-10-e-lode-flop-tiro-a-segno-volley-e-pallanuoto/



PAGELLE ITALIA OLIMPIADI TOKYO SPORT PER SPORT
Arrampicata sportiva, 5: nessun azzurro qualificato in finale. Ci si attendeva molto di più da Laura Rogora, considerata anche una outsider per le medaglie. Karate a parte, l’Italia non ha raccolto nulla dai nuovi sport olimpici.
Atletica, 10 e lode: ancora fatichiamo a credere che siano arrivati cinque ori. Solo gli Stati Uniti hanno fatto meglio, per rendere l’idea…L’era della rassegnazione e dei piagnistei è alle spalle. Il vento è cambiato, si lavora diversamente ed i risultati arrivano. I trionfi di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi hanno dato il via ad una spirale vincente. Ed il fermento nelle categorie giovanili lascia immaginare che non sia stato un evento episodico.
Basket 3×3, 6: le azzurre non hanno mai davvero dimostrato di potersi giocare una medaglia. La qualificazione aveva già rappresentato un successo.
Beach volley, 7: Lupo-Nicolai si sono confermati i fari di un movimento in cui si sta lavorando bene e presto si vedranno i frutti, almeno in campo maschile. Preoccupano invece le donne: Menegatti-Orsi Toth faticano da anni, alle loro spalle c’è poco o nulla.
Canoa velocità, 7,5: l’argento di Manfredi Rizza (fa ancora male quell’oro perso per 45 millesimi…) riporta una medaglia dopo 13 anni, ma ancora non può bastare. A differenza del canottaggio, in questo sport è ancora troppo marginale il ruolo dell’Italia. E gli attesi Burgo-Beccaro sono apparsi regrediti rispetto ai Mondiali 2019.
Canottaggio, 8: finalmente la medaglia d’oro dopo 21 anni, per di più ottenuta in campo femminile dalle splendide Rodini-Cesarini. Al dt Cattaneo ne sono successe di tutti i colori: la positività al Covid di Bruno Rosetti, il problema al filaremo del 4 di coppia mentre era lanciato verso l’oro, l’invasione di corsia della Gran Bretagna mentre il 4 senza era in nettissima rimonta…Un oro e un bronzo vanno dunque considerati un bottino importante, certo che con un pizzico di fortuna in più…
Ciclismo su strada, 6,5: la sufficienza piena arriva grazie al bronzo di Elisa Longo Borghini. In campo maschile l’Italia fatica da troppi anni nelle corse di un giorno con salite selettive (ad esempio la Liegi-Bastogne-Liegi), dunque era prevedibile che gli azzurri rimanessero distanti dalle posizioni che contano. Ancora oggi non ci spieghiamo la motivazione di un percorso così impegnativo per la cronometro: Filippo Ganna è stato penalizzato oltremodo, ma si è rifatto con gli interessi in un altro contesto…
Ciclismo su pista, 8: un oro e un bronzo, si è fatto ancora meglio di Rio 2016. Filippo Ganna ha conquistato con il quartetto l’unico oro che gli mancava in un palmares che, a soli 25 anni, è già da leggenda assoluta. Elia Viviani ha arpionato un bronzo preziosissimo, che vale ancor di più da portabandiera. Hanno deluso le donne, inutile girarci attorno. Non va bene nascondersi dietro la giovane età: almeno una medaglia tra madison ed omnium era attesa, avevano più volte dimostrato di valerla tra Europei e Mondiali.
Mountain bike, 4: Olimpiade da dimenticare, azzurri mai protagonisti e regrediti rispetto al recente passato.
Bmx, 4: sport dove l’Italia continua a recitare da assoluta comparsa. Eppure assegna medaglie olimpiche come le altre…
Ginnastica artistica, 8: bilancio più che buono con l’argento agognato di Vanessa Ferrari e lo storico quarto posto della squadra femminile. E dire che mancava un pilastro come Giorgia Villa. Marco Lodadio ha pagato una condizione non ideale dopo l’operazione alla spalla, eppure ci sentiamo di dire che la prossima sarà l’Olimpiade degli uomini per la ginnastica…
Ginnastica ritmica, 8,5: le Farfalle tornano meritatamente sul podio dopo l’amaro quarto posto di Rio 2016. Hanno letteralmente incantato. Storico anche il 6° posto di Milena Baldassarri nella gara individuale.
Golf, 6: senza infamia e senza lode gli uomini, con troppi alti e bassi per Migliozzi e Paratore. Ancora troppa fatica in campo femminile.
Judo, 7: stesso bottino di Rio 2016 per numero di medaglie, ma di metallo meno pregiato. Due bronzi, uno atteso (Giuffrida) ed uno sorprendente (Centracchio). Ma non può passare inosservata la delusione di Manuel Lombardo, n.1 del ranking mondiale dei -66 kg ed una delle carte azzurre più importanti di tutta l’Olimpiade.
Karate, 8: apparizione fugace, purtroppo, per questo sport. Una vera e propria toccata e fuga, perché già a Parigi non sarà più presente. Luigi Busà si è confermato il n.1 della categoria n.75 kg di kumite, il bronzo di Viviana Bottaro nel kata era molto probabile e l’azzurra non ha fallito. Peccato per Silvia Semeraro, aveva il potenziale per finire sul podio.
Lotta, 6,5: le attese erano altre, ovvero tornare in Italia con l’oro di Frank Chamizo. L’italo-cubano, come a Rio, si è arenato in semifinale e ci ha pensato Abraham Conyedo a salvare il bilancio con un bronzo prezioso.
Nuoto, 8: sei medaglie come a Sydney 2000, tra l’altro ottenute con le punte in condizioni tutt’altro che ideali (Quadarella e Paltrinieri) o addirittura non pervenute (Panziera). Alcune medaglie pesano tantissimo, su tutte quelle delle staffette 4×100 sl e, soprattutto, 4×100 mista. Il movimento gode di ottima salute, ma è innegabile che sia mancano l’oro. Nel prossimo triennio occorrerà lavorare per presentarsi a Parigi con 2 o 3 nuotatori in grado di vincere.
Nuoto di fondo, 7,5: il bronzo di un immenso Paltrinieri non deve nascondere che il settore maschile boccheggia da anni e solo l’arrivo di un fuoriclasse dal nuoto in corsia ne ha camuffato le crepe evidenti. In campo femminile c’è qualche ricambio in più per Rachele Bruni.
Nuoto sincronizzato, 7,5: tra infortuni e Covid, le azzurre hanno vissuto mille peripezie. Il quinto posto nella gara a squadre è un risultato che ripaga di tutto.
Basket, 8: l’Italia ha compiuto una impresa memorabile conquistando la qualificazione a Belgrado contro la Serbia. Ai Giochi gli azzurri hanno sconfitto Germania e Nigeria, mentre ai quarti di finale si trovavano in parità a 3 minuti dalla fine contro la Francia, poi futura finalista. Gli uomini di Sacchetti si sono spinti oltre i propri limiti, consapevoli che in futuro potranno continuare ad essere protagonisti con costanza.
Pallanuoto, 3: Il Settebello non ha mai davvero convinto nel girone eliminatorio, poi si è sciolto completamente contro la Serbia ai quarti. La squadra non è giovanissima (in particolare preoccupa l’età dei centroboa) e l’oro ai Mondiali 2019 potrebbe venire ricordato come l’ultimo squillo di questa generazione. Di sicuro si impongono riforme importanti da parte della Federazione: non dimentichiamoci che il Setterosa non si era neppure qualificato (ed il 3 in pagella è dovuto anche a questo).
Pallavolo, 4: in campo maschile si è fatto affidamento ad una squadra perlopiù vecchia e stanca (tranne qualche eccezione), ormai alla fine della corsa. I ricambi però non mancano e l’Italia potrà tornare competitiva prima di quanto si pensi. Senza scusanti, invece, la compagine femminile: Mazzanti non ha saputo plasmare una rosa da medaglia d’oro ed uscita addirittura ai quarti di finale quasi senza lottare.
Pentathlon, 6,5: come quattro anni fa a Rio con Riccardo De Luca, il podio viene soltanto sfiorato da una Alice Sotero che avrebbe davvero meritato una medaglia. Peccato per Elena Micheli, eliminata per un rifiuto del cavallo nell’equitazione proprio mentre si trovava in grande rimonta. Preoccupa la totale assenza di azzurri in campo maschile.
Sollevamento pesi, 9: dopo l’atletica, si tratta della rivelazione più grande. Puntavamo ad una medaglia, ne sono arrivate addirittura tre. Se Nino Pizzolato, bi-campione d’Europa in carica, era atteso, hanno stupito piacevolmente Mirko Zanni e Giorgia Bordignon. E attenzione perché stanno arrivando talenti come Giulia Imperio e Davide Ruiu (già 6° a Tokyo a soli 8 kg dal bronzo…). L’auspicio è che questo sport non venga escluso dal programma olimpico di Parigi 2024.
Boxe, 6: Irma Testa torna in Italia con una storica medaglia di bronzo, la prima in campo femminile. Eppure c’è la sensazione di aver mancato una grande occasione: l’azzurra aveva tutto per vincere l’oro ed aveva già eliminato due avversarie temibili. Le altre italiane hanno dovuto fare i conti con tabelloni eccessivamente complicati. Si è parlato troppo poco, infine, della ‘zero’ assoluto in campo maschile in termini di qualificati: una macchia incancellabile. Come avrete intuito, la boxe non ci ha convinto.
Scherma, 6,5: è la grande sconfitta di queste Olimpiadi, ma porta comunque a casa cinque medaglie (solo il nuoto ha fatto meglio). Con l’aggiunta di due prove a squadre si erano fatti voli pindarici esagerati. La verità è che l’Italia resta competitiva in tutte le armi, ma senza poter più contare su autentici fuoriclasse che possano garantire una vittoria sicura o, almeno, molto probabile (come lo erano Vezzali, Trillini e Di Francisca). Gli schermidori attuali possono vincere come venire subito eliminati. In tre anni, verso Parigi 2024, si potrà lavorare a dei correttivi, ma non ad una rivoluzione.
Skateboard, 5: altra nuova disciplina dove l’Italia si è limitata a partecipare, senza velleità di medaglia.
Softball, 5,5: le azzurre dominano da anni in Europa, ma in Asia ed America il livello è due spanne superiore. Perdono tutte le partite, poteva starci. Fa male però aver realizzato appena un punto in cinque match: il line-up tricolore non ha mostrato il suo vero potenziale.
Equitazione (completo), 6: una Olimpiade discreta, conclusa con il settimo posto della squadra. Il dressage resta il tallone d’Achille che mina qualsiasi velleità di medaglia.
Equitazione (completo), 2: Emanuele Gaudiano subito eliminato e tra gli ultimi in classifica in qualificazione. L’ultimo pass olimpico della squadra risale ad Atene 2004. L’anonimato continua…
Equitazione (dressage), 4: Francesco Zaza non ha lasciato tracce, ma per l’Italia è stato già molto ottenere un pass in una specialità storicamente nemica.
Surf, 6: Leonardo Fioravanti è stato fortunato nel venire ripescato per i Giochi. Non ha sfigurato, concludendo la sua avventura agli ottavi di finale.
Taekwondo, 8,5: Vito Dell’Aquila, qualche giorno prima di partire per il Giappone, ci aveva rivelato che “vado a Tokyo solo per vincere“. Una mentalità da campione ed il risultato lo conoscete tutti…Grande delusione per Simone Alessio, rimasto a mani vuote nonostante un tabellone non impossibile. Su questi due talenti bisognerà cercare ora di allargare la base.
Tennis, 6: Camila Giorgi ha tenuto alto l’onore dell’Italia arrampicandosi fino ai quarti di finale. Per il resto una collezione di eliminazioni premature in campo maschile e con i doppi. La sensazione è che le Olimpiadi continuino a non fare breccia nei cuori dei tennisti.
Tennistavolo, 5: una sola italiana qualificata, già un passo avanti rispetto al nulla di Rio 2016. Ma Debora Vivarelli è uscita subito, portando a casa appena un set.

Tiro a segno, 3: l’Olimpiade del post-Campriani è da dimenticare completamente. Neanche una finale conquistata, la sola Sofia Ceccarello, 18 anni, ci è andata vicino. Per fortuna i giovani non mancano, ma andranno gettati subito nella mischia per sperare di averli pronti a Parigi 2024.

Tiro a volo, 5,5: la cuccagna di Rio 2016 (2 ori e 3 argenti) è un lontano ricordo. Questa volta matura un solo argento con Diana Bacosi. Per il resto delusioni in serie, su tutte la portabandiera Jessica Rossi. L’Italia ha perso il ruolo di leader in questa disciplina, urge correre ai ripari.
Tiro con l’arco, 8: le prove a squadre erano andate decisamente male, tuttavia gli azzurri si sono riscattati nelle gare individuali. Le medaglie di Lucilla Boari e Mauro Nespoli pesano tanto e rilanciano un movimento che aveva dovuto incassare la mancata qualificazione della squadra maschile: un brutto colpo che è stato attutito da due podi inattesi.
Triathlon, 5,5: brava Alice Betto, settima. Eppure in questo sport l’Italia resta sempre a bagnomaria, senza riuscire mai ad effettuare il salto di qualità per giocarsi le medaglie.
Tuffi, 5: Elena Bertocchi e Chiara Pellacani si sono giocate la medaglia sino all’ultimo tuffo nel syncro da 3 metri. Per il resto, poco o nulla. Il post-Tania Cagnotto si fa sentire, ma anche in questo caso non mancano forze fresche su cui lavorare.
Vela, 8,5: finalmente l’agognato oro che mancava dal 2000. Ruggero Tita e Caterina Banti si sono confermati i numeri uno della classe Nacra17. Silvia Zennaro e Mattia Camboni devono maledire la partenza falsa nella Medal Race che ha infranto il sogno di una medaglia: soprattutto il laziale aveva dimostrato di meritarla.