La zuppa del latte siglata “l’accaduto di Fort Benning”.
A chi non piace inzuppare il biscotto nella zuppa del latte?
Giusto a chi è intollerante al lattosio! Ma gli altri……. tutti pronti ad inzuppare.
Scusatemi lo sfogo, ma questa è la mia impressione.
Si fa presto a giudicare i propri simile, anzi è proprio divertente.
Da quello che leggo, mi sembra che l’argomento ha suscitato un grande interesse da parte di un pubblico attento alle vicende altrui.
Apprezzo molto il disappunto di tutti quelli che hanno scritto in merito all’ accaduto, ciò significa, in un certo qual modo, che in fondo, in fondo, ci vogliono un po’ di bene, altrimenti ci avrebbero snobbati.
Inoltre, ho riscontrato nelle frasi scritte un buon senso di moralità e patriottismo, questa è una buona cosa.
Personalmente, però, vorrei assicurare tutti, che il senso di moralità e di patriottico lo sentiamo anche noi della Nazionale del Tiro a Segno, in ogni momento quotidiano, ed in particolar modo quando rappresentiamo la nostra Italia.
Personalmente conto ben 32 anni di partecipazione con la squadra azzurra di Tiro a Segno in giro per il mondo, prima come tiratore e adesso come tecnico, è la prima volta che mi trovo a raccontare di una situazione così spiacevole.
Raccontare, perché mi è stato chiesto gentilmente di farlo, non per giustificare qualcuno o qualcosa, ma solo per far conoscere più da vicino quello che è veramente successo e quello che abbiamo provato in quel momento.
Più di qualcuno ci sta descrivendo per quello che non siamo, ma questo solo perché non ci conoscono abbastanza.
Posso assicurare, comunque, che siamo gente tranquilla, riusciamo bene nello Sport proprio per questo.
Riconosco che sono bastati solo un paio di secondi di tempo per distruggere la parte più bella del Tiro Italiano, e qui, come dicono a Roma, non ci sono Santi che ti possono proteggere, è successo.
Chi ha sbagliato paghi, e noi lo stiamo facendo con dignità.
Non posso fare altro che chiedere ancora di scusarci.
Quello che ci è accaduto è stata una lezione di vita e, ci è servita per imparare che al mondo non si finisce mai di crescere, questo è il bello della vita. Il quotidiano è una continua esplorazione, proprio come il tiro a segno, più ti addentri e più vorresti vedere come va a finire. L’importante è non fare troppi strappi, noi in quella occasione ne abbiamo fatto uno, ma è altrettanto importante saper correggere subito e saper riprendere la via maestra, proprio come dice il buon Roberto Ferraris, che lo ricordo affettuosamente. Termino dicendo come dice una certa parabola:
Chi non ha mai sbagliato scagli la prima pietra, siamo qui a fare da bersaglio, con la speranza che non siano in tanti, immaginate che sassaiola!?
Vincenzo Spilotro