Autore Topic: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano  (Letto 9300 volte)

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Offline Daniele Puccioni

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #20 il: Novembre 16, 2007, 15:18:21 pm »
SENZA NULLA TOGLIERE



Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO)

http://www.isiao.it/home.php

Obiettivi
(legge 25 novembre 1995, n. 505)
Pubblicata nella Gazz. Uff. 30 novembre 1995, n. 280.

Partecipazione italiana ad organismi internazionali e disposizioni relative ad enti sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.

3. 1. È istituito, quale ente di diritto pubblico, soggetto alla vigilanza del Ministero degli affari esteri, l'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (Is.I.A.O.) - di seguito denominato Istituto - che persegue le finalità che le vigenti disposizioni assegnano all'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e all'Istituto italo-africano, salvaguardandone il patrimonio di competenza ed esperienze.

2. L'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e l'Istituto italo-africano sono soppressi e, di conseguenza, sono abrogate tutte le disposizioni normative in vigore che disciplinano tali enti. Il nuovo Istituto succede agli enti soppressi in tutti i rapporti attivi o passivi e permane nella titolarità dei rispettivi patrimoni. In fase di prima applicazione della presente legge e, comunque, non oltre il 31 dicembre 1996, ciascuno dei predetti patrimoni costituisce ad ogni effetto un patrimonio separato oggetto di altrettante gestioni economico-finanziarie autonome.

3. Il personale dipendente dagli enti soppressi di cui al comma 2 è trasferito al nuovo Istituto e conserva il regime di previdenza vigente presso l'ente di provenienza, nonché il trattamento giuridico ed economico in godimento. La dotazione organica dell'Istituto corrisponde provvisoriamente alla somma delle dotazioni organiche degli enti soppressi così come determinate ai sensi dell'articolo 22, comma 16, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e successive modificazioni e integrazioni. Entro il 31 dicembre 1996 l'Istituto provvede alla rideterminazione della pianta organica ai sensi degli articoli 31 e 35 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 , e successive modificazioni e integrazioni.

4. L'Istituto è iscritto alla categoria VII della tabella allegata alla legge 20 marzo 1975, n. 70 , ed è inserito nella tabella A allegata alla legge 29 ottobre 1984, n. 720 , e successive modificazioni e integrazioni. All'Istituto stesso si applicano la legge 21 marzo 1958, n. 259 , lalegge 20 marzo 1975, n. 70 , e l'articolo 25 della legge 5 agosto 1978, n. 468 , e successive modificazioni e integrazioni, per quanto non previsto dalla presente legge.

4. 1. Per il conseguimento dei propri fini l'Istituto provvede a:

    * a) predisporre e realizzare programmi di studi e di ricerche;
    * b) promuovere iniziative di collaborazione culturale e scientifica attraverso scambi di informazioni, esperienze e conoscenze tra studiosi ed esperti;
    * c) realizzare progetti di cooperazione, di consulenza e di assistenza, con particolare riferimento alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dei Paesi africani e orientali e, in tale quadro, effettuare missioni, viaggi di studio e campagne archeologiche in detti Paesi;
    * d) acquisire e conservare ogni tipo di documentazione sul patrimonio storico, artistico e culturale del mondo africano e orientale, nonché sulla sua situazione politica, economica, sociale;
    * e) organizzare corsi di insegnamento delle lingue e culture dei Paesi dell'Africa e dell'Asia nonché altri corsi specializzati pertinenti ai propri fini;
    * f) favorire la presenza di studenti dei suddetti Paesi nelle istituzioni nazionali per il completamento e il perfezionamento della loro formazione, anche attraverso la concessione di borse e sussidi di studi;
    * g) svolgere attività editoriale in proprio o in collaborazione con altri enti o case editrici;
    * h) stipulare convenzioni e concludere intese per attività in comune con università, accademie, istituzioni culturali e di ricerca, nonché con altri enti, associazioni ed organismi italiani o stranieri nei settori delle proprie attività;
    * i) assumere qualsiasi altra iniziativa idonea al raggiungimento dei fini di cui all'articolo 3;
    * l) istituire sezioni in Italia e all'estero.

2. L'Istituto fornisce relazioni di studio, schede informative e documentazioni su problemi specifici che riguardano il mondo africano e orientale al Ministero degli affari esteri e alle altre Amministrazioni dello Stato che ne facciano richiesta, nonché, mediante apposite convenzioni o intese, ad enti e soggetti pubblici e privati.

5. 1. Sono organi dell'Istituto:

    * a) l'assemblea;
    * b) il presidente;
    * c) il consiglio d'amministrazione;
    * d) il consiglio scientifico;
    * e) il collegio dei revisori dei conti.

2. Gli organi dell'Istituto di cui alle lettere b), c), d) ed e) del comma 1 durano in carica quattro anni.

-

6. 1. I soci si distinguono in onorari, ordinari e sostenitori.

2. Possono essere soci dell'Istituto cittadini italiani e stranieri in possesso dei diritti civili e politici, nonché enti pubblici e privati in persona di un rappresentante all'uopo delegato.

3. Tutti i soci partecipano all'assemblea con diritto di voto.

4. La qualità di socio è incompatibile con quella di dipendente con rapporto d'impiego dell'Istituto o con la posizione di titolare di una lite attiva o passiva con l'Istituto stesso.

5. Lo statuto, per quanto non previsto dalla presente legge, stabilisce i requisiti e le modalità per l'ammissione dei soci nelle singole categorie, i relativi diritti, nonché i casi di decadenza; può altresì prevedere altre forme di adesione all'Istituto o di collaborazione per cittadini italiani e stranieri, nonché per associazioni o istituzioni culturali che operino nella stessa area scientifica.

7. 1. L'assemblea, composta dai soci onorari, ordinari e sostenitori, si riunisce in seduta ordinaria per l'approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi e in seduta straordinaria per le altre deliberazioni di sua competenza e ogni volta che il Presidente ne ravvisi la necessità o a seguito di richiesta sottoscritta da almeno un terzo dei soci ordinari.

2. L'assemblea:

    * a) elegge a scrutinio segreto sei componenti del consiglio d'amministrazione, un membro del collegio dei revisori e i componenti del consiglio scientifico;
    * b) adotta i bilanci preventivi e consuntivi;
    * c) adotta lo statuto e le relative modifiche;
    * d) nomina i soci onorari e ammette i soci ordinari su proposta del consiglio d'amministrazione;
    * e) può eleggere un presidente onorario dell'Istituto.
    * 3. Le delibere di cui al comma 2, lettere b) e c), sono sottoposte all'approvazione del Ministro vigilante.

8. 1. Il presidente è eletto dal consiglio d'amministrazione con la maggioranza dei due terzi. Qualora sia eletto un componente del consiglio stesso, questi viene sostituito, secondo le procedure previste dall'articolo 7.

2. Il presidente ha la rappresentanza legale dell'Istituto; convoca e presiede l'assemblea, il consiglio d'amministrazione e il consiglio scientifico; può prendere, in via di urgenza, tutte le deliberazioni di competenza del consiglio d'amministrazione, salvo a sottoporle, per la ratifica, al consiglio stesso nella prima successiva seduta.

9. 1. Il consiglio d'amministrazione è presieduto dal presidente dell'Istituto ed è composto da dieci membri, di cui quattro nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su designazione rispettivamente dei Ministri degli affari esteri, dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, per i beni culturali e ambientali e per la funzione pubblica, e sei eletti dall'assemblea.

2. Il consiglio elegge nel proprio seno un vice presidente con funzioni vicarie del presidente.

10. 1. Il consiglio d'amministrazione:

    * a) approva il programma annuale d'azione, sulla base degli indirizzi culturali e scientifici stabiliti dal consiglio scientifico;
    * b) propone all'assemblea i progetti di statuto e delle sue modifiche e predispone i bilanci preventivi e consuntivi;
    * c) adotta i regolamenti del personale e di organizzazione dei servizi;
    * d) ammette i soci sostenitori, formula proposte all'assemblea per il conferimento della qualità di socio onorario e per l'ammissione dei soci ordinari;
    * e) stabilisce le quote annue di iscrizione dei soci ordinari e dei soci sostenitori;
    * f) delibera l'alienazione e l'acquisto di immobili, titoli azionari e obbligazionari, l'accettazione di eredità, legati e donazioni;
    * g) delibera sui ricorsi e sulle azioni giudiziarie attivi e passivi, nonché sulle transazioni;
    * h) verifica la rispondenza dei risultati della gestione al programma d'azione;
    * i) compie ogni altro atto ad esso demandato dalla presente legge o dai regolamenti.

2. I regolamenti adottati ai sensi del comma 1, lettera c), sono sottoposti all'approvazione del Ministro vigilante di concerto con i Ministri del tesoro e per la funzione pubblica.

11. 1. Il consiglio scientifico, composto da non più di venti membri scelti tra personalità della cultura che possano dare contributi significativi al perseguimento delle finalità dell'Istituto, ne determina gli indirizzi culturali e scientifici, nel rispetto della specificità e dell'autonomia dei diversi settori di ricerca e di attività ed esprime il proprio parere sulle iniziative più rilevanti e su ogni questione che gli venga sottoposta dal Consiglio d'amministrazione.

2. I membri del consiglio scientifico sono eletti dall'assemblea dei soci.

3. Il consiglio scientifico può organizzare la propria attività in sezioni o gruppi di lavoro in relazione agli affari trattati.

12. 1. Il collegio dei revisori è composto di tre membri effettivi, di cui uno designato dal Ministero del tesoro, con funzioni di presidente, uno dal Ministero degli affari esteri ed il terzo eletto dall'assemblea dei soci scelto tra iscritti all'albo dei revisori dei conti.

13. 1. Con decreto del Ministro degli affari esteri di concerto con il Ministro del tesoro sono stabilite le misure delle indennità di carica del presidente e dei membri del collegio dei revisori, nonché dei gettoni di presenza spettanti ai componenti del consiglio d'amministrazione e del consiglio scientifico, tenuto anche conto dei risultati di gestione dell'Istituto.

-14. 1. L'incarico di direttore generale è conferito dal consiglio d'amministrazione, con contratto di diritto privato della durata massima di cinque anni rinnovabile, a dirigenti in servizio presso l'Istituto o presso amministrazioni pubbliche od anche a persone diverse in possesso dei requisiti di professionalità adeguata alle funzioni da svolgere. Si applicano al direttore generale i limiti di età previsti per i dirigenti della pubblica amministrazione ai fini del pensionamento.

2. Al direttore generale spettano le seguenti funzioni:

    * a) curare l'attuazione dei programmi deliberati dal consiglio d'amministrazione;
    * b) provvedere alla gestione finanziaria, tecnica, amministrativa compresa l'adozione di tutti gli atti che impegnano l'Istituto verso l'esterno, mediante autonomi poteri di spesa nei limiti delle disponibilità di bilancio, di organizzazione delle risorse umane e strumentali e di controllo;
    * c) adempiere alle altre attribuzioni previste dall'articolo 16 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 , e successive modificazioni, in quanto compatibili con quelle attribuite agli altri organi dell'Istituto.

3. Il direttore generale è responsabile della gestione e dei relativi risultati e partecipa alle sedute del consiglio d'amministrazione con voto consultivo e con le funzioni di segretario.

15. 1. In attesa della costituzione degli organi ordinari dell'Istituto di cui all'articolo 5, comma 1, è istituita una gestione transitoria per gli atti di ordinaria amministrazione e per gli adempimenti propedeutici alla costituzione degli organi stessi. Tale gestione è affidata ai presidenti dei due enti soppressi ovvero, in caso di indisponibilità di uno di essi o di ambedue, a persona o persone nominate con decreto del Ministro degli affari esteri.

16. 1. In sede di prima attuazione della presente legge sono considerati soci dell'Istituto, aventi titolo a partecipare all'assemblea, i soci onorari, ordinari, effettivi e sostenitori dei due enti soppressi, risultanti tali alla data di entrata in vigore della presente legge, a meno che, entro trenta giorni dalla predetta data, abbiano presentato o fatto pervenire ai rispettivi presidenti dichiarazione scritta attestante la volontà di non mantenere la qualità di soci dell'Istituto, ferme restando le quote di associazione già stabilite per l'anno 1995. I soci ordinari dell'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e quelli effettivi dell'Istituto italo-africano confluiscono nella categoria dei soci ordinari dell'Istituto.

2. Entro i successivi trenta giorni i due presidenti convocano l'assemblea mediante avviso per lettera raccomandata, contenente l'ordine del giorno, ai soci indicati al comma 1, spedita almeno quindici giorni prima della data stabilita per la riunione.

3. L'assemblea, per la cui validità occorre la presenza di almeno la metà dei suoi membri in prima convocazione e di un terzo in seconda convocazione, elegge il presidente della seduta e procede alla elezione dei componenti degli organi previsti dall'articolo 7, comma 2, lettera a).

4. Ogni socio vota per tre nominativi per l'elezione dei componenti del consiglio d'amministrazione, per un solo nominativo per l'elezione del membro del collegio dei revisori e per dieci nominativi per l'elezione dei componenti del consiglio scientifico. È ammesso il voto per delega con un massimo di quattro deleghe allo stesso socio.

5. Fino alla costituzione del collegio dei revisori dei conti dell'Istituto, continuano ad operare i collegi dei revisori dei conti in carica presso gli enti soppressi alla data di entrata in vigore della presente legge.

6. I contratti dei direttori generali in servizio presso gli enti soppressi alla data di entrata in vigore della presente legge sono risolti di diritto all'atto della nomina del direttore generale dell'Istituto, ove non siano scaduti in precedenza.

17. 1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 2, l'Istituto subentra ai due enti soppressi quale destinatario dei contributi previsti per il triennio 1995-1997 nella tabella triennale di cui alla legge 28 dicembre 1982, n. 948, e successive modificazioni.

2. A decorrere dall'anno 1998 il contributo annuo dello Stato a favore dell'Istituto è determinato esclusivamente ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come sostituito dall'articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 362.

3. È autorizzata la spesa di lire 1.500 milioni nell'anno 1996 e di lire 800 milioni nell'anno 1997 per la concessione di un contributo straordinario all'Istituto per gli stessi anni.

18. 1. All'onere derivante dall'applicazione della presente legge, valutato in lire 3.685 milioni per l'anno 1995, in lire 1.600 milioni per il 1996 e in lire 900 milioni per l'anno 1997, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1995-1997, al capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1995, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento riguardante il Ministero degli affari esteri.

2. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

19. 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


« Ultima modifica: Novembre 16, 2007, 15:20:30 pm da blueshot »

Offline Pego

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #21 il: Novembre 17, 2007, 00:48:48 am »
Bene! Non ce l'abbiamo fatta! L'UITS è un ente inutile!
Scompaiono 12 enti inutili. Ma 5 si salvano: Fondazione Marconi, Ente Risi, Lega Navale italiana, Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente e l'istituto Beata Lucia di Narni.

Ma se guardiamo il sito del Giudice Mori forse così è meglio..... :-[
"Abolizione dell'UITS - Conseguenze giuridiche
Scrivo queste prime osservazioni  sul presupposto che il governo non cada prime di approvare la finanziaria e che questa non contenga altre disposizioni salvo la pura e semplice abrogazione.
Se così fosse, le conseguenze giuridiche sarebbero le seguenti.
Il D. L.vo 8 luglio 1944 n. 286 resta in vigore nella parte in cui stabilisce che il TSN “è posto alla diretta dipendenza del Ministero della difesa (all’epoca “della guerra”).
Per il resto si applica il RDL 16 dicembre 1935 n. 2430 che all’art. 1 definisce i compiti
del tiro a segno nazionale fra cui quello di “coltivare l’esercizio del tiro negli iscritti che, per passione, e per particolari attitudini, si distinguono dalla massa dei tiratori”.
Il Decreto stabilisce inoltre che il TSN è “alla diretta dipendenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri “.
Ne consegue:
- che le sezioni riprendono appieno la loro autonomia giuridica, regolata da norme di legge, in quanto ancora applicabili; non sono applicabili tutte quelle dove si parla della Milizia Volontaria  o dell’UITS.
- che rimangono in vigore le normative sportive fissate dall’UITS fino ad oggi.
- che rimangono in vigore le disposizioni  organizzative interne emanate dall’UITS purché esse siano state emanate nell’ambito dei poteri conferiti da norme di legge.
- che dovranno essere rivisti i nuovi statuti già adottati da alcune sezioni e contenenti disposizioni illegittime perché emanate senza che l’UITS avesse il relativo potere normativo.
- gli statuti dovranno tener conto della natura semipubblica delle Sezioni e quindi dovranno distinguere il direttivo formato anche con rappresentanti di enti pubblici, dalla associazione dilettantistica che provvederà alla autogestione dei soci.
- la Presidenza del Consiglio potrà ( o meglio: dovrà) delegare i compiti relativi alla attività sportiva agonistica al Ministero per le attività sportive o al CONI.
(14 novembre 2007) "
Da qui speriamo che Santa Barbara ci segua e protegga...! ;)


Offline Daniele Puccioni

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #22 il: Novembre 17, 2007, 10:22:12 am »
Una riflessione personale, probabilmente sbagliata, ma inevitabile...

Da sempre stiamo combattendo per la diffusione del nostro sport, considerato minore e dai più considerato "covo" di maniaci delle armi.
Una dura lotta devo dire, quella della diffusione e della comprensione che il tiro a segno ed in particolare quello agonistico è molto di più.
Ma non lo avevo mai considerato sotto questa luce.
Si legge su ogni commento relativo alla finanziaria:

Citazione
Sempre presso il governo, poi, il sindaco si sarebbe dovuto attivare «per fare in modo che le risorse necessarie agli interventi suddetti siano reperite con un taglio drastico dei conti della politica e degli enti inutili, diminuendo in modo significativo la spesa pubblica

Noi facciamo parte di quei dodici enti, e come tali graviamo sulla spesa pubblica...
Non mi ero mai accorto di gravare sulla spesa pubblica....
Ma forse mescolo l'istituzionalità con lo sport...

Offline gunny

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #23 il: Novembre 19, 2007, 12:39:12 pm »
dico la mia

già qualcuno ha fatto notare che la sopressione dell'UITS come 'ente-pubblico' di fatto non comporta la cancellazione della medesima, ma come si evince dal testo della finanziaria, è invitata a riorganizzarsi come società di diritto privanto, come la FITAV (che tra l'altro gode di ottima salute).

La perdita di status di 'ente-pubblico' di fatto fa venire meno il controllo e la vigilanza diretta sulle sezioni TSN (circa 300) alle quali già dal 1935 viene riconoscituta la finalità 'pubblicistica', ovvero funzione pubblica, di addestramento al tiro e all'uso delle armi, alle dirette dipendenze del ministero della difesa (il ministero dell'interno non c'azzecca nulla, come direbbe qualcuno)

A mio personale avviso, questo dovrebbe essere lo spunto per l'UITS a rinnovarsi e trovare nuovi stimoli per far cresecere il mondo del tiro; lo status di ente pubblico, mi sembra in questi anni abbia solo favorito una sorta di autoreferenzialità che di fatto ha ingessato una federazione sportiva nel perimetro dei TSN.
Quindi ben venga la riorganizzazione finalizzata a concentrare l'attenzione e le risorse sul ruolo di 'federazione sportiva' a tutti gli effetti!

Le sezioni TSN, grandi e piccole che siano, non saranno più vincolate dal potere istituzionale UITS, che ultimamente anche con la richiesta di adozione di un nuovo statuto 'sui generis' cercava di ridurre a organi periferici cercando di sminuirne i caratteri loro assegnati dalla legge. Forse si tornerà ad un modello di autonomia gestionale, persa negli anni '70, con tutti gli oneri del caso, come la ricerca di sinergie e fondi per il mantenimento delle strutture e il loro ampliamento, e se un TSN non svolge o promuove attività sportive che vadano al di là della partecipazione dei soci, perchè mai deve affiliarsi alla UITS???

In fondo non vedo perchè un socio di TSN debba essere iscritto all'UITS se non si intende partecipare a gare federali, competizioni nazionali e/o internazionali. Questa sorta d'obbligo, e relativo esborso, proprio non la concepivo.

L'UITS anzichè pensare a fare da 'grande mamma' delle sezioni a questo punto dovrebbe offrire validi motivi e stimoli ai tiratori affinchè si affiliino alla medesima proprio organizzando gare a tutti i livelli con pari dignità per qualunque disciplina di tiro (sottolineo qualunque perchè vorrei ricordare che non c'è solo il tiro accademico), propedeutiche ad individuare quelle persone con particolari attitudini sulle quali investire per l'immagine nazionale ad eventi internazionali.

Vediamo se questo management, avrà il coraggio, la forza e l'iniziativa necessaria, di riproporsi con una nuova veste al mondo sportivo e soprattuto al mondo dei tiratori, agonisti e non.
Purtroppo temo che l'autoreferenzialità accennata prima, porterà invece a una chiusura a riccio con recriminazioni a destra e sinistra, rivestendo i panni delle vittime innocenti, scaricando l'onere e la responsabilità di quanto imposto dalla legge finanziaria al prossimo consiglio che verrà eletto nel 2008.
Mi auguro di essere smentito, ma credo che come sempre finirà all'italiana, perchè se non ci sono interessi ma chi te lo fa fare di sbatterti?
Ma se le evoluzioi future dovessero darmi ragione, allora hanno fatto bene ad abolirla, perchè non sarebbe che la conferma di inutilità e incapacità di fatto.

un saluto
Valerio Adorni - Parma
« Ultima modifica: Novembre 19, 2007, 12:43:29 pm da gunny »
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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #24 il: Novembre 19, 2007, 13:27:00 pm »
Piccolo fuori tema, scusate. Il prossimo Gennaio al rinnovero tessere i Tsn saranno nel giusto o meno a chiedere il contributo per la tessera UITS?
Grazie
Steve - FAS 604
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Offline gunny

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #25 il: Novembre 19, 2007, 14:13:44 pm »
Piccolo fuori tema, scusate. Il prossimo Gennaio al rinnovero tessere i Tsn saranno nel giusto o meno a chiedere il contributo per la tessera UITS?
Grazie

direi che sei perfettamente in tema, quantomeno nell'ambito!

se l'UITS diventa federazione sportiva di diritto privato, portando avanti le finalità del programma sportivo 2008, di comune accordo con i TSN interessati come sedi di gara o per soci che partecipano alle gare stesse, allora diviene inevitabile l'affiliazione del TSN all'UITS, ma sarebbe auspicabile che la quota individuale venga versata solo dai soci che partecipano a tali gare come agonisti, oppure da soci che si tesserano volontariamente come sostenitori

vediamo come andrà a finire...

ciao
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Offline Anukke

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #26 il: Novembre 20, 2007, 11:52:58 am »
Citazione
se l'UITS diventa federazione sportiva di diritto privato, portando avanti le finalità del programma sportivo 2008, di comune accordo con i TSN interessati come sedi di gara o per soci che partecipano alle gare stesse, allora diviene inevitabile l'affiliazione del TSN all'UITS, ma sarebbe auspicabile che la quota individuale venga versata solo dai soci che partecipano a tali gare come agonisti, oppure da soci che si tesserano volontariamente come sostenitori
Non dimentichiamoci anche la quota per l'assicurazione che era integrata nell'iscrizione all'UITS (mi sembra).
Ogni Poligono dovrà assicurare con un suo contratto d'assicurazione gli appassionati iscritti alla sola sede del poligono TSN?

Anukke

Offline gunny

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #27 il: Novembre 20, 2007, 12:42:24 pm »
Citazione
se l'UITS diventa federazione sportiva di diritto privato, portando avanti le finalità del programma sportivo 2008, di comune accordo con i TSN interessati come sedi di gara o per soci che partecipano alle gare stesse, allora diviene inevitabile l'affiliazione del TSN all'UITS, ma sarebbe auspicabile che la quota individuale venga versata solo dai soci che partecipano a tali gare come agonisti, oppure da soci che si tesserano volontariamente come sostenitori
Non dimentichiamoci anche la quota per l'assicurazione che era integrata nell'iscrizione all'UITS (mi sembra).
Ogni Poligono dovrà assicurare con un suo contratto d'assicurazione gli appassionati iscritti alla sola sede del poligono TSN?

Anukke


meglio, così anzichè un mega contratto con qualcuno, vorrà dire che ogni TSN sarà libero di chiedere e informarsi da più compagnie, in proporzione alle proprie necessità, stimolando così il mercato e la libera concorrenza. In ogni caso esistono compagnie specializzate in assicurazioni sportive, è sicuramente un problema da gestire ma non certo strategico nel rapporto UITS/TSN.

non tutto il male viene per nuocere, sicuramente avere una 'mamma' che pensa a tutto è comodo; la 'mamma' che decide per tutti non sempre si muove cercando l'interesse dei singoli o della collettività...

ciao
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Offline vecio

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #28 il: Novembre 20, 2007, 21:12:31 pm »
cosa succede men soldi meno poligoni attrezzati e meno divertimento

Offline gunny

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Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
« Risposta #29 il: Novembre 20, 2007, 21:27:37 pm »
cosa succede men soldi meno poligoni attrezzati e meno divertimento

ne sei sicuro?
cos'è che da stimolo alla crescita di una disciplina sportiva? quindi degli impianti dove questa è praticabile?

posso parlare della realtà che mi riguarda, e purtroppo e spesso mi trovo a constatare che non pratichiamo una disciplina sportiva bensì viviamo in un ghetto. Parlare di armi e tiro a segno nel nostro quotidiano è come parlare di anticonzionali in chiesa: disdicevole!

quindi il problema è la cultura,  allora? di chi è la colpa?
avevamo, perchè è ora di parlare al passato, un 'ente-pubblico' che come prerogativa avrebbe dovuto pensare a fare cultura, facilitare l'accesso al tiro sportivo... invece si è messo a fare il 'vigili' e il poliziotto, vietando addirittura il tiro a fuoco ai minori (caso unico in europa).

e tu ti lamenti degli impianti a venire?
facciamo un passo indietro e analizziamo la situazione e gli errori del passato (anche recente), forse così si può auspicare un futuro migliore, mettendo in primo piano lo sport e la passione!

ciao
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