CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)

Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: mimmo - Dicembre 19, 2009, 18:42:18 pm

Titolo: CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Dicembre 19, 2009, 18:42:18 pm
CONI: PETRUCCI ANNUNCIA TAGLI, BASTA SPESE INUTILI
E CARRARO SU FINANZIAMENTO: ARRIVI DA NOI PROPOSTA AL GOVERNO

    (ANSA) - ROMA, 16 DIC - La certezza del finanziamento resta un obiettivo da conquistare, ma intanto in tempi di crisi è d'obbligo tirare la cinta. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha infatti chiesto alle federazioni sportive di eliminare "le cose inutili". "Siamo un ente sportivo, basta con queste follie - ha detto Petrucci nel corso del Consiglio nazionale - sono momenti particolari, di fronte alla crisi del paese dimostriamo che anche noi facciamo tagli. Eliminiamo le commissioni che non siano quelle istituzionali. Tutti stanno con la lente di ingrandimento e noi entro giugno taglieremo tutte le cose inutili". Petrucci è tornato sul tema finanziario, all'indomani delle parole del presidente della Repubblica che ha invocato la necessità dell'automatismo dei contributi al Coni: "Noi non vogliamo più soldi, ma il finanziamento deve essere automatico. Possibile sia così difficile fare una legge che dia certezza?". Una proposta a riguardo è arrivata da Franco Carraro: "Il finanziamento è motivo di sopravvivenza dello sport nei prossimi 15-20 anni. Il momento è favorevole, e il segnale mandato dal Capo dello Stato è importantissimo. E' un dovere dello sport avanzare una proposta concreta in tal senso: la giunta e il consiglio nazionale nei prossimi due mesi devono fare una proposta, prendendo il bilancio dello stato, facendo una simulazione e poi si manda il progetto al governo, ai presidenti di Camera e Senato. E' un nostro dovere trovare da noi stessi e varare una proposta". Nel corso della riunione è stata festeggiata l'elezione a vicepresidente del Cio di Mario Pescante che ha sottolineato i passi avanti fatti per presentare una candidatura italiana alle Olimpiadi del 2020. "Eravamo partiti molto male, con un mucchio selvaggio e ora siamo tornati sul giusto binario - ha detto Pescante - ci sono due città, Roma e Venezia, conosciute in tutto il mondo e vincerà la migliore. Serve l'unità, anche politica, ma l'intervento di Napolitano è stato indicativo". (ANSA).

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sabato 19 dicembre 2009
CONI Tagli alle FEDERAZIONI
Sono lontani ormai i tempi delle vacche grasse, quando i soldi dei contributi Coni piovevano sulle Federazioni sportive ed erano tutti felici: ma dal 2007, Petrucci e Pagnozzi hanno iniziato a stringere la cinghia. Nessun taglio sui dipendenti, è chiaro, ma adesso i soldi dei contributi arrivano con maggiore attenzione alla varie Federazioni, tenendo conto anche dei risultati sportivi e di tanti altri parametri. Non si butta via più nulla, insomma. Anzi, lo stesso Petrucci, in occasione del consiglio nazionale del Coni, ha consigliato (meglio: ordinato) ai presidenti di tagliare il più possibile su certe spese che non sono più compatibili. Convegni inutili, riviste patinate (nell'era di Internet...) e consulenze varie. Meglio concentrarsi su altre cose, più essenziali. Di recente Pagnozzi ha avuto anche un incontro coi revisori dei conti delle varie Federazioni: l'occasione giusta per spiegare come si fa a tirare la cinghia. Ora il Coni aspetta il governo: dai decreti sulla Finanziaria, ad inizio anno, dovrebbe arrivare la certezza dei 470 milioni di finanziamento, di cui 20 per l'impiantistica. Allora, le Federazioni potranno fare il bilancio preventivo per la prossima stagione. Ricordando le raccomandazioni di Petrucci...

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Il coni dice di stringere la cinghia e l'UITS mette le sezioni sotto torchio. :o
Ps.: Ai Presidenti di Camera e Senato daremo qualche dritta sulle spese, le consulenze, la rivista, il compenso del Presidente e del Segretario etc.etc. ;D  ;D ;D
Ciao
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Febbraio 26, 2010, 23:13:43 pm
Il Coni è sotto i riflettori.
Vancouver 2010...................un'ecatombe.
Riporto il medagliere della Gazzetta sportiva aggiornato al 26/2:

  MEDAGLIERE GENERALE
POS    NAZIONE    ORI    ARGENTI    BRONZI    TOTALI
1    stati uniti    8    12    12    32
2    germania    8    11    7    26
3    norvegia    8    6    6    20
4    canada    8    6    3    17
5    corea del sud    6    4    1    11
6    svizzera    6    0    2    8
7    austria    4    4    5    13
8    cina    4    2    3    9
9    svezia    4    2    2    8
10    russia    3    4    7    14
11    olanda    3    1    2    6
12    francia    2    3    5    10
13    australia    2    1    0    3
14    repubblica ceca    2    0    3    5
15    slovacchia    1    1    1    3
16    bielorussia    1    1    1    3
17    gran bretagna    1    0    0    1
18    polonia    0    3    1    4
19    giappone    0    2    2    4
20    slovenia    0    2    1    3
21    lettonia    0    2    0    2
22    italia    0    1    3    4
23    Finlandia    0    1    2    3
24    croazia    0    1    1    2
25    estonia    0    1    0    1
26    kazakistan    0    1


Petrucci si è definito avvilito e figuriamoci noi >:(.
Almeno lui ed i dirigenti federali (Presidenti e segretari) guadagna un "pacco di soldi" a noi resta solo la delusione delle "Medaglie di Legno" :'( :'( :'( :'( :'(.
Spero ad un taglio dei dirigenti Coni  e investimento nelle scuole che rappresentano la vera fucina per alimentare i vivai e creare campioni nello sport.
Ciao
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Febbraio 27, 2010, 19:14:11 pm
Petrucci: ''La Kostner non sarà mai una campionessa'', ma è giusto criticarla così?
Il presidente del Coni ha un'uscita decisamente infelice, specie dopo il flop di tanti azzurri.
Tipicamente all'italiana: si sale sul carro del vincitore (o vincitrice) e si scende in fretta da quello di chi è stato battuto (o battuta).
Ci si è messo, così, anche il presidente Petrucci a prendersela con Carolina Kostner dopo la sconfitta bruciante alle Olimpiadi di Vancouver.
"Probabilmente - ha detto ieri il presidente del Coni - non sarà una campionessa. La prima delusa è lei, lo siamo anche noi che in lei avevamo creduto".
Parole davvero non da presidente di un intero movimento sportivo.
La prima a rispondere è stata proprio Carolina: "Nassuna azzurra ha vinto come me, ho tre titoli europei, un argento e un bronzo mondiale".
Del resto a Vancouvewr (finora neppure una medaglia d'oro) ha fallito l'intera spedizione azzurra, perché concentrare il fuoco su Carolina?
...
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: pratesi - Febbraio 28, 2010, 12:54:31 pm
Che petrucci (minuscolo) fosse un presidente da terra delle banane lo sapevamo. Sono anni che ha dato dimostrazione di essere solo un piccolo impiegato ministeriale. Prima o poi Brunetta se ne accorgerà e lo butterà fuori. O almeno spero.
Pratesi
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: gaggio - Marzo 02, 2010, 18:00:35 pm
In aggiunta ad un altro post sull'altro forum, la cosa scandalosa è trovare un capro espiatorio per distogliere l'attenzione, che la ragazza fosse emotiva lo si spaeva, perchè insistere con le interviste e le esaltazioni, come accade nel tiro a volte non vince il più bravo in assoluto, ma chi in finale sa controllare le emozioni, ci sono un mucchio di tiratori nazionali che hanno il complesso della finale.
Lo scandalo generale è nel sistema oltremodo disaggregato!!!!!
Forse sarebbe meglio avere meno spese e più servizi!!!!
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 18, 2010, 09:39:37 am
Petrucci taglia anche le auto blu
Il Coni ai tempi della crisi
"Cosa diciamo alla gente che magari non ha nemmeno lo stipendio?": Gianni Petrucci, n.1 dello sport italiano, chiama a raccolta le Federazioni sportive. Basta sprechi, è arrivato il momento di limitare al massimo le spese perché, spiega Petrucci, la situazione economica del Paese "è sotto gli occhi di tutti". Il Coni vara quindi una Finanziaria dello sport in cui la parola d'ordine è "tagliare". "Siamo fortemente preoccupati - ha detto Petrucci - . Le Federazioni dovranno intervenire su quelle spese superflue che devono essere eliminate". Ma quali spese? La lista è pronta, presto Lello Pagnozzi, braccio destro di Petrucci, incontrerà le Federazioni e presenterà il conto: basta quindi viaggi in aereo quando si può prendere il treno (se costa meno), "limitare al massimo" l'utilizzo di "autoveicolo con autista" (anche nel mondo dello sport, in qualche caso, ci sono troppe auto blu...), tagli ai telefonini, ai congressi, eccetera. Si può risparmiare molto, anche perché dei 470 milioni di contributi ben 26 sono al momento indisponibili. Ma in tempi di crisi, anche lo sport deve dare il buon esempio. A Vancouver c'erano molti dirigenti, con le mogli al seguito? Il ministro Frattini ha accusato, Morzenti ha replicato. Petrucci difende il n.1 della Federsci: "I dirigenti - spiega - erano responsabili dei diversi settori". Già, ma le mogli al seguito? Si può tagliare: anche perché certi risultati (vedi appunto Vancouver, e, ora, anche l'atletica leggera) non sono certo confortanti. Tagliare, e lavorare sodo. Londra 2012 non è lontanissima.



Petrucci vara la 'finanziaria dello sport'

   
Il Comitato olimpico parla chiaro: la parola d'ordine e' 'tagli'. Lo ha annunciato lo stesso presidente Gianni Petrucci al termine della Giunta, che ha elaborato le linee guida per la gestione economica futura delle federazioni e dello stesso Comitato olimpico. 'Siamo fortemente preoccupati - ha detto Petrucci -. Le federazioni dovranno intervenire su quelle spese superflue che devono essere eliminate. L'entita' dei tagli non si puo' quantificare. Alle federazioni abbiamo dato indicazioni. Ad oggi possiamo contare su un finanziamento di 470 milioni a cui sono stati sottratti 26 milioni che dovrebbero rientrare per effetto del decreto Milleproroghe'.Continua il Presidente: 'Prima di chiedere finanziamenti, dimostriamo di essere contenuti nelle spese e nell'amministrazione della cosa pubblica. Cio' - precisa Petrucci - non significa che sino ad ora ci siano stati sprechi. La Presidenza della Repubblica contiene le spese, la Camera contiene le spese, il Senato contiene le spese... Noi dobbiamo presentarci con una carta di credito supplementare di serieta' davanti alle istituzioni'. Gli strumenti indicati per raggiungere l'obiettivo sono contenuti in un documento di 3 cartelle, che costituiscono proprio la 'finanziaria dello sport': 'Invece di viaggiare in prima classe si viaggia in economica. Invece di prendere l'aereo, se e' possibile, si va in treno. Quando si va fuori per partecipare ad un evento, ogni figura deve avere una funzione precipua'.Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, recentemente ha fatto riferimento a presenze 'superflue' nella delegazione della Federsci alle Olimpiadi di Vancouver 2010. Petrucci replica: 'Rispetto il giudizio del ministro, con cui ho un ottimo rapporto. Riporto le parole del presidente della Fisi, Giovanni Morzenti, secondo cui a Vancouver erano presenti i responsabili dei diversi settori della federazione'. Il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi, in chiusura ha evidenziato che 'La riduzione delle spese non deve pesare sull'area sportiva delle federazioni, ma su quella di funzionamento'.a cura di Marco Barzizza
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 18, 2010, 15:05:43 pm
Ora il Coni stringe la cinghia

di AUGUSTO FRASCAHome Sport

In maniche di camicia, ha indossato gli occhiali da contabile, ha recuperato Quintino Sella dai ricordi liceali, e ha dettato, a futura memoria, il decalogo finanziario all'apparato istituzionale dello sport italiano. Questo Gianni Petrucci, in una mattina assolata, al termine della Giunta esecutiva del Comitato olimpico, elencando le linee guida per la gestione economica del Foro Italico e delle sue propaggini. Cinque minuti di riflessioni, di analisi e di indicazioni, e due pagine in cui, con una sottolineatura in neretto, si impone alle Federazioni, agli Enti di promozione, e ad altre realtà in varia forma finanziate, di limitare al massimo spese per cellulari, vetture di rappresentanza, consulenze, convegni, trasferte e quant'altro. Sempre un assennato presidente a ricordarlo: i tempi sono incerti, le difficoltà del Paese sono note, l'affidabilità dei futuri finanziamenti statali da assegnare al mondo sportivo in bilico, e quindi bisogna fare di necessità virtù e stringere la cinghia, come farebbe un buon padre di famiglia alle prese con la contabilità quotidiana delle entrate e delle uscite e, con esse, dei risultati di gestione. I quali risultati sono poi quelli che contano, per un ente che alla fine di ogni stagione agonistica deve firmare le pagelle e gli elenchi dei buoni e dei cattivi. Tra i quali ultimi, i cattivi, dal palazzo del Coni è stata ancora una volta spesa una parola di fiducia nei confronti della federatletica, e del suo presidente Franco Arese, reduci dalla scadente partecipazione ai recenti campionati mondiali indoor, ultima di una serie negativa di cui si conosce l'inizio ma non la fine e di cui si ignorano gli strumenti, gli interventi e le provvidenze necessari a porle termine. Concessa la priorità d'interesse alle questioni finanziarie, è passato ieri in seconda battuta l'argomento più atteso all'ordine del giorno, l'iter relativo alla scelta della città italiana da candidare per l'organizzazione dell'Olimpiade del 2020, con la conferma di rito dell'insediamento della Commissione cui competerà esaminare e giudicare gli aspetti tecnici e formali delle candidature avanzate da Roma e da Venezia. Per la scelta dell'una o dell'altra, la prudenza politica ha suggerito non specificare la data ultima di scadenza, preferendosi indicare il termine definitivo in un più sfumato fine aprile-inizio maggio. Salvo intercettazioni.
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18/03/2010

Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 19, 2010, 21:45:16 pm
Corriere della Sera

Crisi Il presidente del Coni interviene sulle spese superflue
Petrucci impone l' austerity «Basta viaggi in business»
L' avvertimento «Non è detto che in futuro la cifra stanziata per lo sport possa rimanere quella attuale» Risparmio Limitate al minimo le spese di rappresentanza, telefoniche e per consulenze esterne

ROMA - Il Coni taglia le spese. Con una circolare firmata dal segretario Raffaele Pagnozzi e inviata a tutte le federazioni, l' ente che gestisce lo sport italiano ha illustrato le linee guida della nuova finanziaria all' insegna dell' austerity. Non sono indicate cifre, ma il messaggio del presidente Gianni Petrucci è chiaro e diretto: «Non è il momento di chiedere, ma quello di dare. La situazione del Paese è sotto gli occhi di tutti e noi non possiamo fare finta di niente». Niente sprechi, dunque. Ma lacrime e sangue. «Tagliamo sin dove possiamo farlo». Servono federazioni virtuose e certosine. Nella circolare, Pagnozzi ha indicato la strada da intraprendere: bisogna combattere gli sprechi e non penalizzare l' attività sportiva. «Quella, al contrario, va tutelata», ha raccontato alla fine della Giunta nazionale che ha promosso l' iniziativa. La strada del contenimento dei costi viene ritenuta scelta indispensabile per cercare di avere uno sport vincente anche nei momenti in cui la crisi si fa più dura. L' azione di riduzione delle spese dovrà investire l' area di funzionamento e in questo senso il Coni ha raccomandato di limitare al massimo quelle di rappresentanza, per i telefonini, per le auto blu, per le consulenze esterne. Ma la politica del rigore, che fa seguito ad anni di sprechi, toccherà diversi settori ed è piuttosto articolata: sarà necessario diminuire drasticamente l' organizzazione di riunioni federali fuori sede, soprattutto quelle lunghe più di un giorno. Non solo: alcune federazioni saranno chiamate a tagliare le spese per le riviste di settore, in altri casi addirittura a chiuderle, magari potenziando il lavoro su internet. E ancora: delegazioni più snelle durante le trasferte. «Ogni persona deve avere una funzione, altrimenti resta a casa», il diktat di Petrucci. E sugli aerei si smetterà di volare in business (soprattutto i dirigenti), ma si sceglierà la classe economica e dove sarà possibile si punterà sul treno. Insomma, lo sport oggi deve comportarsi con attenzione, come un buon padre di famiglia. «Non è il momento di riscuotere, ma quello di dare. Ci vogliamo presentare in Parlamento con un ulteriore credito da riscuotere», ha fatto sapere Petrucci sempre attento, e non potrebbe essere diversamente, agli umori del Paese. Quando la crisi sarà passata, il Coni tornerà a bussare al governo per avere più soldi. Oggi sarebbe inutile e controproducente: «Anche perché non è detto che in futuro la cifra stanziata per lo sport possa rimanere quella attuale (450 milioni di euro, ndr)». Il Coni ha organizzato lunedì prossimo una riunione con tutti i presidenti: perché le parole non devono restare tali. Servono fatti. E i tagli devono essere studiati subito ed entrare già nel bilancio 2010. Petrucci e Pagnozzi aspettano dalle singole federazioni dettagliate relazioni strutturali e analitiche sul piano tagli. La Giunta è servita anche per varare la commissione che valuterà le candidature di Roma e Venezia per l' Olimpiade 2020 (decisione a fine aprile) e per analizzare la profonda crisi in cui è piombata la nostra atletica leggera. «Il presidente Arese è stato un veggente. Aveva previsto che al Mondiale indoor sarebbe andata così. Ho fiducia in lui: è stato un ottimo atleta come adesso è un ottimo manager. Ha le capacità e l' intelligenza per poter intervenire», l' assist di Petrucci. Alessandro Bocci RIPRODUZIONE RISERVATA

Bocci Alessandro


Pagina 65
(18 marzo 2010) - Corriere della Sera

Ma Petrucci è iscritto a Concentrica? ;D ;D ;D












Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 26, 2010, 11:18:02 am
Nonostante le istru­zioni d’uso che giorni fa, al termine della Giunta Coni, avevano accompagnato il va­ro della politica di « tagli alle spese superflue », da parte delle federazioni, era inevi­tabile che il richiamo al risparmio fi­nisse per toc­care la sensi­bilità di qual­che presiden­te. Il primo a contestare le disposizioni collegate alla Finanziaria Co­ni è Giorgio Scarso, presi­dente della Federscherma. « In un momento in cui il Coni chiede tagli ai budget , noi vogliamo andare in con­trotendenza continuando a investire soprattutto sui gio­vani », ha detto ieri, non sen­za vena polemica, il presi­dente Fis, alla presentazione della squadra in procinto di partecipare ai Mondiali ca­detti e giovani di Baku dal 2 al 10 aprile. « La federscher­ma non ha voci superflue da eliminare, visto che già si tro­va a dover fare i conti con una ristrettezza che le impo­ne di mandare alcuni atleti in giro per le tappe di Coppa del mondo a proprie spese ­ha aggiunto Scarso – Ulterio­ri tagli potrebbero gravare sulla nostra attività con il ri­schio di penalizzare quei set­tori, come il giovanile, che godono di minor visibilità. Le risorse sono in continuo calo, di media del 4-5% l’anno ». Immediata la reazione del Coni che in un comunicato sottolinea come « la Fis ha ri­cevuto come contributo per il 2009, 5,9 milioni, di poco superio­re al 2008, ma con un aumento del 39% rispetto al 2004 e dell’80% ri­spetto al 2002 ». Il Coni ricorda anche come « nel periodo 2006-2008 la Coni Servizi abbia investi­to nei Centri di Preparazio­ne Olimpica di Tirrenia e dell’Acqua Acetosa circa 900 mila euro per rifacimenti delle sale di scherma ». Il Coni ha ribadito che le disposizioni non parlano di tagli generici, ma esclusiva­mente di riduzione delle spe­se superflue, « proprio per salvaguardare l’attività ago­nistica ». Da qui la stilettata del Coni alla denuncia di Scarso. « La Fis, per la coper­tura di un’importante posi­zione (quella di segretario generale, ndr), si è avvalsa di risorse cui ha ritenuto di corrispondere, a proprie spe­se, benefit ed emolumenti ben superiori ai limiti stabili­ti e finanziati dal Coni ». «Non abbiamo uscite superflue, gli atleti si pagano i viaggi» La replica: «Troppi soldi al segretario»

Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 26, 2010, 12:04:21 pm
Il Coni farà ispezioni per le spese federali
ARCOBELLI-POLI Un milione di budget nel 2003, ora sono 300 mila euro e in più dalla scorsa stagione il settore snowboard è stato unificato con quello del freestyle. In pratica: gli allenatori non sono più professionisti, ma solo part time. Gli atleti del boardercross si sono pagati il volo per le gare in Argentina. Niente alberghi per le trasferte, ma appartamenti in affitto, spesa negli hard discount e si cucina a turno. Il rischio: i giovani usciti dai comitato non vedono futuro (nello snowboard sono pochi i tesserati per gruppi militari) e si ritirano, gli atleti sui 26/28 anni non ce la fanno più a far tornare i conti. Com' è successo a combinata nordica e salto: con soli 300 mila euro (quanto destina l' Austria per i giovani) e solo grazie agli inviti si è arrivati ai Giochi Rigore Il controllo sui fondi destinati alla preparazione olimpica delle federazioni sarà ora più serrato: il Coni avvierà le ispezioni perchè a Londra 2012 non si ripeta Vancouver. E più rigidità ci sarà verso chi organizzerà eventi in Italia (i prossimi: volley e scherma): il Mondiale di nuoto, finito tra deficit e inchieste, ha lasciato il segno.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: diamante - Marzo 26, 2010, 13:04:46 pm
Il Coni farà ispezioni per le spese federali.

Era ora!!!

Ciao
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: pratesi - Marzo 26, 2010, 14:07:21 pm
Non mi piace entrare in questi argomenti. Ma mi sorge spontanea una domanda : il nostro segretario, come in passato, non è stato messo dal CONI al posto attuale, fissandogli anche uno stipendio che noi attraverso i versamenti gli paghiamo ?
Pratesi
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: diamante - Marzo 26, 2010, 23:28:16 pm

Non mi piace entrare in questi argomenti. Ma mi sorge spontanea una domanda : il nostro segretario, come in passato, non è stato messo dal CONI al posto attuale, fissandogli anche uno stipendio che noi attraverso i versamenti gli paghiamo ?
Pratesi
Caro amico Pratesi, posso essere d'accordo con te che non si può entrare in simili argomentazioni, ma di certo non puoi ( o non possiamo far finta di niente) disconoscere quello che succede in seno alla nostra federazione, comunque a tal proposito ti invito a leggere http://img339.imageshack.us/img339/3879/img119qqqqqqqqqqqqqqqqq.pdf
Ciao
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 27, 2010, 19:01:42 pm
  FOCUS CANOA NE "LA GAZZETTA DELLO SPORT"; L'INTERVISTA AL PRESIDENTE BUONFIGLIO
Sabato 27 Marzo 2010 13:49 News
E-mail Stampa PDF
buonfigliointervista

Il CONI ha annunciato tagli importanti in vista per quanto riguarda i contributi alle federazioni sportive. Su questo La Gazzetta dello Sport ha interpellato il Presidente FICK Luciano Buonfiglio attraverso un’analisi dettagliata della situazione attuale dalla quale emerge come la nostra, pur essendo una piccola federazione rispetto a tanti altri colossi sportivi italiani, lavora già con attenzione su questo settore. (LEGGI L'INTERVISTA: PAG 1, PAG 2)

“Ringrazio tutti coloro che in questi giorni mi stanno inviando complimenti e attestati di stima per quanto emerso nell’articolo della Gazzetta dello Sport – ha dichiarato oggi il Presidente Buonfiglio – ma non ho fatto altro che ribadire un concetto già noto ai più. Per ottenere risultati importanti l’esempio deve essere dato, dal vertice, a tutta la base. Ecco perché vorrei che le mie parole riportate nell’articolo siano da sprone a tutto il movimento canoistico italiano. Un movimento abituato a lavorare tanto per la passione e la voglia di stare assieme e a contatto con l’ambiente, a noi tanto caro. I successi, le grandi vittorie, arrivano sudando e faticando. Ma l’essenza della canoa è lavorare per crescere e far crescere il movimento. Non siamo uno sport ricco economicamente, concetto che ho voluto sottolineare anche al giornalista della rosea. Ma siamo una federazione che lavora con serietà, che raggiunge risultati sociali e sportivi grazie all’impegno di tutte le società, di tutti gli appassionati, di tutti i canoisti d’Italia. Sono queste le nostre forze, il gruppo e la determinazione che portano ovviamente a raggiungere anche grandi risultati con grandissimi campioni. Ma portano anche ad avere una continua crescita sia in termini di affiliati, sia in termini di attenzione e riscontro dal mondo che non vive quotidianamente di “pane e canoa”. Il lavoro insomma è importante ed è su questa strada che invito tutti a proseguire per andare a caccia di grandi soddisfazioni”.
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Cari Presidente, segretario generale, direttore sportivo, Procuratore federale, Presidente Commissione di Disciplina, atleti (appartenenti ai Gruppi sportivi militari- stipendiati dallo stato che prendono soldi dalla federazione) perchè non vi fate intervistare dalla Gazzetta sportiva e annunziate che vi ridurrete lo stipendio del 50%?

 :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: giorgio - Marzo 27, 2010, 20:53:12 pm
Annunziare è facile, mantenere la promessa è difficile!!! ;) :D ;D

Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Marzo 27, 2010, 22:47:41 pm
Caro Amico mio, i sopradetti non annunziano e, di conseguenza, non mantengono proprio un bel niente!
Solo azzerando i vertici istituzionali e sportivi, potremo sperare tra qualche anno di vedere risultati proporzionati agli investimenti.
La federazione della Canoa in 3 olimpiadi ha conquistato sette medaglie ed il presidente è a gratis, la nostra federazione in 100 anni con milioni di euro spesi non ha il Palmares della Canoa.
Che vergogna!

Ciao
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Aprile 02, 2010, 08:27:51 am
Dalla Gazzetta sportiva


27 marzo 2010
LETTERE ALLA GAZZETTA

I tagli alle federazioni? Basta cancellare quelle inutili Prendo spunto dalla vostra inchiesta sui tagli alle federazioni minori che in genere ci riservano sempre delle grandi soddisfazioni in tempi olimpici. Perché non ci illustrate bene su come e quanto viene trasferito dallo stato alle 37 federazioni che si devono spartire i pochi soldi che tra l' altro vengono trasferiti anche a: Fidasc (armi sportive da caccia), Ficr (cronometristi), Fib (Federbocce), Fids (danza sportiva), Fmsi (federazione medico sportiva), 2 Federazioni per l' hockey (Fih e Fihp), Fipsas (pesca sportiva). E comincio a chiedermi se è giusto che in tempi di magra queste federazioni continuino ad esistere e quindi avere contributi? E' necessario avere tre federazioni diverse (Uits, Fitav e Fitarco) che sostanzialmente si occupano di sport simili? Lo stesso dicasi per Fit e Fitet. Inoltre mi spiegate perché continuano ad esistere federazioni tipo Fiba (federbadminton) e Figs (federsquash) dove non abbiamo mai vinto niente? Ma che dire della Fih (pallamano) dove da sempre siamo ai margini europei. Sapere che la Vezzali si debba pagare le trasferte, che per Pittin c' è un futuro fosco, che la Cagnotto non parteciperà ai meeting esteri per mancanza di fondi è un insulto al buon senso. Aggiungo anche che molte aziende italiane sarebbero contente di sponsorizzare atleti minori ma con concrete speranze di vittoria. Quanto potrebbe costare sponsorizzare per 1 o 2 anni un biathleta o una specialista di short track? 50-70 mila euro l' anno? Diamone la possibilità. Mario Puccioni La nostra inchiesta non è ancora finita e stiamo cercando proprio di analizzare gli effetti dei tagli di cui lei parla. Sia chiaro: di questi tempi, in cui per molte famiglie italiane è in gioco la sopravvivenza giornaliera, anche lo sport, per quanto importante, deve combattere ogni spreco. Ben vengano i tagli, quindi, ma alcune storture e paradossi che abbiamo denunciato, vanno evitate. Non credo, però, che la soluzione sia, come lei suggerisce, quella di cancellare alcune federaioni minori, soprattutto quando si parla di discipline olimpiche (come pallamano e badminton). Altre, come la Fidasc (nella foto Ansa una scena di caccia, federazione cancellata grazie alla campagna della Gazzetta, ndr) ci sembrano francamente superflue. Come pure potrebbe venire utile qualche accorpamento. L' insegnamento dei paralimpici Un grande esempio sportivo, un grandissimo esempio esistenziale. Una pausa all' interno di un giorno pieno di impegni. In televisione un uomo privato della propria gamba destra faceva lo slalom con uno sci solo e scendeva dalla montagna. La Paralimpiade di Vancouver è ormai giunta a conclusione. In nessun altro caso acquista maggior efficacia l' aforisma di De Coubertin: «L' importante è partecipare». Partecipare contro tali difficoltà significa aver vinto la sfida più dura. Si è visto quanti tipi di problemi hanno superato questi atleti. Ognuno il proprio, un problema che devono risolvere da soli. Nessuno ti può aiutare; solo il diretto interessato può comprendere la propria condizione. Chi la vive ogni giorno, chi ci si scontra ogni giorno, chi è tentato dalla resa, dal mollare in ogni momento. Una lezione severa per chi si lamenta, chi si piange addosso, chi non reagisce. Ci sono persone che si arrendono alla prima difficoltà. Intanto qualcuno fa girare le ruote della propria sedia portando una medaglia olimpica al collo. Lorenzo Nicolao (Terni) Io disabile senza soldi Sono un appartenente alla categoria dei portatori di handicap da più di dieci anni e mi congratulo per i risultati ottenuti dai nostri atleti e dallo stesso Alex Zanardi alla maratona di Roma. Mi piacerebbe però che oltre a parlare sempre dei soliti noti, forse col lodevole intento di incentivare la massa a seguire il loro esempio e mettersi in gioco praticando attività sportive, faceste conoscere un po' più a fondo le problematiche che un disabile incontra qualora decidesse di praticare le suddette attività. Purtroppo le attrezzature sportive come può essere l' handbike di Zanardi hanno prezzi proibitivi per la stragrande maggioranza dei disabili. Penso che quelle che costano meno s' aggirino intorno ai tremila euro... Annibale Emozioni come alle Olimpiadi Un ringraziamento a tutti i pa- ratleti. Le vostre gesta e le vostre gare alla Paralimpiade sono state meravigliose e ci hanno lasciato fantastiche emozioni, proprio come quelle dei giochi olimpici. Incredibile ciò che lo sport riesce a fare. Peccato che la Paralimpiade sia stata valorizzata pochino qui, con scarsa informazione, poca pubblicità ed articoli brevi e spesso lontanissimi dalle prime pagine. Marco Ambroz (Modena) La Paralimpiade, una volta ogni quattro anni, è come una finestra su un mondo di cui ci dimentichiamo troppo spesso. Ben vengano i ringraziamenti ai nostri campioni, è giusta l' esaltazione per l' impresa di Roma di Zanardi, ma ha ragione anche il signor Annibale che, in più di una email, ci stimola a non dimenticarci di chi ogni giorno deve vincere la propria Paralimpiade contro barriere architettoniche più impervie di uno slalom olimpico. Insomma: va bene l' esempio, ma poi aiutiamo chi vuole seguirlo. Correre per solidarietà Sono un appassionato di corsa e ormai da parecchi anni per l' inizio della primavera programmo una mezza maratona. Purtroppo un infortunio mi ha bloccato. Ma non tutto il male vien per nuocere! Infatti, ho partecipato alla Corri Catania, capace di trasformare la corsa in solidarietà. Oltre 13.000 persone di ogni età e capacità hanno invaso festosamente i 4 km del percorso e, con la vendita dei pettorali, sono stati raccolti oltre 38.000 euro a sostegno del progetto «Ti regalo una storia» a favore dei bambini in ospedale. Alberto Romeo Barbagallo (Catania) C' è un aspetto che mi colpisce nella sua lettera. I podisti (mi ci metto anch' io) sono così concentrati sulle proprie prestazioni che spesso si dimenticano del valore socializzante della corsa. E non bisogna aspettare gli infortuni per scoprirlo.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: mimmo - Aprile 04, 2010, 22:27:39 pm
2 aprile 2010
SPORT AL VERDE Contributi Coni: la classifica
Dal 2002 al 2009 sedici federazioni con aumenti superiori al 100%: in testa Pesi, Taekwondo e Badminton All' ultimo posto gli Sport Invernali: «E abbiamo 3 milioni di prestito da rendere. Il nostro contributo è davvero basso» In coda anche l' atletica: «Alla radice della crisi c' è questo calo. Ma finanzieremo di tasca nostra i Giochi Studenteschi»di Simone Battaggia, Riccardo Crivelli, Pierangelo Molinaro, Gianluca Pasini e Marisa Poli

Continua l' inchiesta sui tagli alle federazioni annunciati dal segretario generale del Coni Raffaello Pagnozzi. Dopo le puntate del 26 marzo, del 27 marzo, del 30 marzo e del 31 marzo, ci occupiamo oggi dei contributi assegnati alle federazioni nel periodo 2002-2009: alcune federazioni hanno avuto aumenti significativi. Vediamo perché. CHI HA AVUTO UN AUMENTO SUPERIORE AL 100% Pesi Il presidente Antonio Urso: «Prima eravamo sottostimati. Tra il 2005 e il 2008 siamo saliti da 13.000 a 50.000 tesserati investendo sui tecnici, aprendoci alle discipline che usano la pesistica come preparazione, avvicinandoci al fitness e col nostro biathlon, cioè panca più corsa». Volley Il presidente Magri: «Penso che sia il momento, nell' erogazione dei contributi, di guardare anche al lavoro fatto sul territorio e alle iniziative di promozione sportiva per portare i giovani allo sport. Più 118% grazie a risultati, aumento di tesserati, delle nazionali, coi progetti del Club Italia, beach volley». Bocce Il presidente Romolo Rizzoli: «Partivamo da una cifra molto bassa, per anni siamo stati il fanalino di coda insieme ai disabili. Abbiamo 2600 società, oltre 110.000 tesserati, i praticanti non si contano (un consigliere federale parla di 3 milioni). Siamo leader al Mondo in almeno due delle 4 specialità: volo e raffa. Non siamo sport olimpico, ma siamo in seno al Cio». Tennistavolo Il presidente Franco Sciannimanico: «Dalla fatica che facciamo a fare tutto, uno sbalzo del genere mi sembra lontano dalla realtà. Però siamo passati da 9 a 22 dipendenti, e lo stipendio dei nuovi assunti non rientra nelle competenze del personale ex Coni servizi». Triathlon Il presidente Renato Berlandi: «Fino al ' 99 eravamo una disciplina associata al Coni, la Federazione ha dovuto adeguarsi come personale, sede, centri federali e spese per l' attività sportiva. Ci aspetta un taglio del 20% e cercheremo di sopperire tagliando su telefoni, spese di viaggio e aumentando le quote associative». Canoa Il presidente Luciano Buonfiglio: «La crescita dei contributi si spiega con gli atleti di interesse olimpico, con le spese annuali che dobbiamo affrontare per il centro tecnico di Castel Gandolfo e con le spese di promozione che sono a nostro carico». Taekwondo Angelo Cito, segretario generale: «Fino al 2000 eravamo disciplina associata e quando siamo entrati nel comitato olimpico a tutti gli effetti i contributi sono aumentati. Inoltre i nostri dipendenti erano privati, mentre ora sono in carico al Coni. E poi la crescita del movimento ha portato i nostri atleti più importanti nel club olimpico». Golf Il presidente Franco Chimenti: «Il motivo dell' incremento è semplice: nel 2002 la nostra federazione contava 50.000 tesserati. Oggi abbiamo raddoppiato. In più siamo di nuovo disciplina olimpica». Medici sportivi Il presidente Maurizio Casasco: «Il +147% non è dovuto all' aumento dei contributi, ma quasi esclusivamente all' aumento del personale in funzione del servizio antidoping che svolgiamo anche per conto dello Stato». CHI HA AVUTO GLI AUMENTI PIU' BASSI Sport invernali Il presidente Morzenti: «Negli 8.148.354 che il Coni ha messo bilancio per il 2009 sono compresi anche i 3 milioni di prestito che dovremo rendere. Il nostro contributo è davvero basso, considerando che abbiamo circa 500 persone a stipendio fra tecnici, fisioterapisti e skiman». Atletica Il presidente Franco Arese: «I contributi della Fidal rispetto al totale dei fondi alle federazioni sono scesi dal 10.57% del ' 77, al 7.925% del ' 91 al 3% attuale. Alla radice della nostra crisi c' è questo calo dei finanziamenti e l' assenza dello sport nella scuola. Quest' anno finanzieremo di tasca nostra i Giochi Studenteschi». * * * IL FINANZIAMENTO STATALE DEL 2008 E LA SUA RIPARTIZIONE Il Comitato olimpico ha ricevuto 450 milioni dal Governo Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano è un Ente pubblico cui è demandata l' organizzazione e il potenziamento dello sport nazionale, promuove la diffusione della pratica sportiva, è l' emanazione del Comitato Olimpico Internazionale (Cio). Dopo le ultime modifiche normative (8 gennaio 2004) il Coni è la Confederazione delle Federazioni Sportive e delle Discipline Associate: riconosce 45 Federazioni, 16 Discipline Associate, 12 Enti di Promozione Sportiva Nazionali e una territoriale, 19 Associazioni Benemerite. Nel 2008 ha ricevuto dal Governo contributi per 450 milioni di euro. Quando nel 2002 il Coni si trovò gravato di pesanti debiti fu attuata una riforma dell' Ente che portò alla costituzione di una società per azioni denominata Coni Servizi Spa con capitale interamente detenuto dal Ministero dell' Economia. Il Coni trasferì a questa società tutti i dipendenti (allora oltre 2500), tutta la dotazione patrimoniale (inclusi immobili e impianti) e i rapporti giuridici attivi e passivi. In sostanza, nel nuovo assetto, lo Stato finanzia l' Ente Coni (che gode anche dei proventi derivanti da giochi e scommesse sullo sport gestiti dall' Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato, l' Aams, e dall' anno scorso di 12 milioni derivanti dal contratto con Octagon per la raccolta di pubblicità); l' Ente Coni paga i servizi di Coni Servizi e, con quel che avanza, eroga i contributi alle Federazioni. * * * Contributi agli Enti di promozione sportiva e ai Gruppi sportivi militari e civili Diciannove milioni assegnati nel 2008 Alleanza sportiva italiana1.379.715 Associazione centri sportivi italiani818.285 Associazione italiana cultura sport1.226.465 Centri sportivi aziendali industriali1.155.064 Centro nazionale sportivo Libertas1.029.554 Centro sportivo italiano2.103.401 Centro sportivo educativo nazionale1.442.325 Ente nazionale democratico di azione sociale709.223 Movimento sport azzurro Italia810.502 Unione italiana sport per tutti2.224.581 Unione sportiva Acli850.979 Centro universitario sportivo italiano2.305.900 GRUPPI SPORTIVI MILITARI Guardia di Finanza714.250 Carabinieri189.000 Aeronautica89.000 Ministero della Difesa1.032.914 Esercito166.000 Marina79.000 GRUPPI SPORTIVI CIVILI Forestale139.000 Polizia penitenziaria106.000 Vigili del Fuoco316.228 Polizia ass. pers. P.s.177.000 * * * Contributi alle Azzociazioni benemerite Dall' Accademia olimpica all' Ussi Seicentocinquantamlila euro da dividere in diciannove Accademia olimpica nazionale italiana (Aoni)45.500 Atleti azzurri d' Italia (Anaoai)112.000 Ass. nazionale Promozione sportiva nelle comunità (Anpsc)91.000 Ass. nazionale Stelle al merito sportivo (Ansmes)17.000 Ass. Medaglie d' oro al valore atletico (Amova)25.800 Associazione pensionati Coni (Apec)15.400 Centro studi per l' educazione fisica e sportiva (Cesefas)21.000 Collegio nazionale professori ed. fisica e sportiva (Conapefs)27.700 Comitato italiano sport contro droga (Ciscd)31.000 Comitato per il fair play (Cnifp)25.000 Federazione italiana dirigenti sportivi (Fidis)10.000 Federazione italiana istituti attività educative (Fisiae)27.500 Federazione italiana educatori fisici e sportivi (Fiefs)38.000 Società per la consulenza impiantistica sportiva (Scais)20.000 Special Olympics Italia (Soi)22.900 Unione italiana collezionisti olimpici e sportivi (Uicos)19.800 Unione nazionale ass. sportive centenarie d' Italia (Unasci)36.500 Unione nazionale veterani dello sport (Unvs)34.900 Unione stampa sportiva italiana (Ussi)29.000
Pasini Gian Luca, Battaggia Simone, Crivelli Riccardo, Molinaro Pierangelo, Poli Marisa
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: Ricky - Aprile 22, 2012, 15:53:44 pm
un caro saluto a tutti,
si avvicinano le Olimpiadi e ovviamente se ne riparla, sull'ultimo numero dell'Espresso (il n. 17 del 26 aprile), si parla dell'OLIMPIADE dei tagli effettuati dal CONI: i trasferimenti dei soldi dello Stato allo sport nazionale scenderanno ancora, o meglio, i conti saranno ad una maggiore attenzione della Corte dei Conti ...
Credo che la cosa non possa fare che piacere. Ora il mondo UITS deve davvero fare SISTEMA!
L'attività sportiva di alto livello ha un costo, fare sventolare il tricolore ha un costo, che si deve davvero ben programmare e finanziare, unitamente a tutto il mondo sportivo di base, ossia la vita (il Tiro anche sportivo) delle Sezioni.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: VENDETTA - Aprile 22, 2012, 18:27:43 pm
Fino a quando il 20% del bilancio federale se lo papperanno tra stipendi e rimborsi il Presidente ed il segretario

egregio Sig. Ricky evitiamo di prenderci in giro fantasticando con voli pindarici sognando i sistemi perfettibili.

Anche quest'anno le entrate sono inferiori alle uscite e se ci mettiamo le quote cima illegittime che

riportano il bilancio in attivo il segno rosso supera il Milione di €.

Ne parliamo noi, ne parla l'Espresso e loro sono lì.

Il Presidente in periodo d'austerità si è raddoppiato lo stipendio.






Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: VENDETTA - Aprile 22, 2012, 19:01:28 pm
http://www.pianetabasket.com/?action=read&idnotizia=19408


Tagli e risparmi per le Federazioni. Il Coni predica il volontariato
01.04.2011 09:34 di Enrico Campana   articolo letto 324 volte

(Enrico Campana) La "benevolenza" del Governo nei confronti dello sport
ancora una volta di materializza alla fine di un lungo iter all'interno
delle Commissioni parlamentari per uscire dal "Tagliaspese" della
Finanziaria dell'austerità. Alla fine lo sport si salva in corner e
trova rifugio nel "Milleprorogher" grazie a personaggi sportivi eletti
per le due camere (molto attivo il presidente del nuoto, l'ex campione
Paolo Barelli) con la valida giustificazione della preparazione
olimpica. Per questo le ristrettezze sono rinviate (per ora) di un
anno. Lo sport non viene quindi più considerato fra le voci che vanno a
incidere sul costo della vita. Tutto è bene quel che finisce bene, ma
con una circolare del 4 marzo il segretario del CONI Raffaele Pagnozzi
ha inviato una raccomandazione ufficiale alle Federazioni, a nome
dell'organo vigilante (Giunta Nazionale Coni), "per mantenere una fortre
attenzione al contenimento della spesa". Da qui piccoli tagli, del 10%
per presidenza, consiglio federale, collegio dei revisori, tagli alle
singole voci di spesa, l'onorificità (uguale maggior volontariato) per
nuovi organismi, commissioni, gruppi di lavoro, idem per tutte le
cariche dell'organizzazione periferica, inclusa la partecipazione agli
organi collegiali (presidenza, giunta, consigli, e così via).
Le Federazioni dovranno presentare al CONI un piano di tagli dettagliato
dei risparmi rispetto al 201
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: VENDETTA - Aprile 24, 2012, 13:38:27 pm
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ora-tagliamo-la-casta-del-coni/2179169


Ora tagliamo la casta del Coni
di Gianfrancesco Turano
Dalla federazione del nuoto a quella del pattinaggio, in Italia la burocrazia sportiva è un altro modo per riempire le tasche di politici di secondo piano, attraverso diarie, rimborsi e consulenze varie. E se facessimo un po' di pulizia?
(23 aprile 2012)

Mancano un centinaio di giorni all'Olimpiade di Londra, eppur bisogna tagliare. La circolare 134 spedita urbi et orbi dal segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi, parla chiaro. Le riduzioni di costi varate nel 2008 e rubricate alla voce "rimborsi Stato per riduzioni spese" non bastano più. Nel 2011 il comitato olimpico ha faticato parecchio a fare quadrare i conti, senza riuscirci. Il presidente Gianni Petrucci, giunto alla fine di un lungo regno sullo sport italiano e pronto a diventare primo cittadino di San Felice Circeo, ridente località di villeggiatura nel basso Lazio, ha presentato ricavi per 462 milioni di cui 448 in contributi statali con un risultato negativo di 18 milioni di euro. Le previsioni per il 2012 sono in linea con l'austerità del governo tecnico: i trasferimenti dello Stato allo sport nazionale scenderanno a 409 milioni di euro e il risultato sarà - si spera - positivo per 3,5 milioni di euro.

Il miracolo del profitto con meno entrate sta appunto nella circolare 134. Un miracolo concentrato in poche righe e in un paio di raccomandazioni. La prima è che i presidenti delle 45 federazioni sportive affiliate dovranno accontentarsi di un gettone giornaliero lordo massimo di 130 euro e per non più di 240 giorni all'anno. In totale, 31.200 euro. E' una somma ben lontana dalla diaria di 400 euro quotidiani percepita, per esempio, dal presidente della Fip (basket) Dino Meneghin e pari a un massimo di 146 mila euro complessivi all'anno.

Del resto, i contributi allo sport sono gestiti come i contributi alla politica. In teoria, i bilanci dovrebbero essere pubblici e trasparenti. In pratica, spesso non sono né l'uno né l'altro. Né c'è da stupirsi. In Italia sport e politica sono sempre andati a braccetto. Ai tempi della prima Repubblica, Giulio Onesti ha tenuto il timone del comitato olimpico per oltre 30 anni grazie alla benedizione di un altro Giulio, di cognome Andreotti. Lo stesso Petrucci ha fatto carriera sotto la protezione del sette volte premier democristiano. A sua volta, Petrucci ambisce a lasciare il testimone al suo braccio destro, il firmatario della circolare 134 Pagnozzi, detto Lello, una vita trascorsa nei corridoi del palazzo sul Tevere progettato da

Anche oggi gli uomini alla guida delle federazioni sportive hanno bisogno di patronage politici, tanto che a volte i politici si occupano direttamente della questione. Per limitarsi a pochi esempi, quando la Fisi (sport invernali) è finita nella tempesta, il suo presidente Giovanni Morzenti si è dimesso dopo un braccio di ferro con l'allora ministro degli Esteri Franco Frattini e una condanna in primo grado per concussione. Alla fine, la Fisi è stata commissariata e affidata per quasi un anno al Gran Ciambellano dello sport nazionale Franco Carraro, in passato presidente della Federazione sci nautico e della Federcalcio ai tempi di Calciopoli, membro del Cio (comitato olimpico internazionale) e sindaco di Roma ai tempi della Triade Craxi-Andreotti-Forlani.

Paolo Barelli della Federnuoto è alla terza legislatura come senatore del Pdl. Stessa casacca, ma alla Camera, per Sabatino Aracu (pattinaggio e hockey a rotelle), coinvolto nell'inchiesta sulla Sanitopoli abruzzese e sotto accusa per la gestione di spese e rimborsi della sua federazione.
Proprio spese, rimborsi, consulenze dubbie del Coni e delle federazioni sono attualmente al vaglio della sezione della Corte dei conti che ha il compito di vigilare sugli enti pubblici. Nella lista è inclusa Coni servizi, società per azioni creata nel 2002 in pieno tsunami berlusconiano, quando andavano di moda le spa a controllo pubblico che disponevano di libertà d'azione e discrezionalità maggiori. Coni servizi doveva risolvere la crisi finanziaria del Coni dopo il crollo dei ricavi da Totocalcio. Il risultato è che la spa, partita con oltre 2.600 dipendenti nel 2003 ha dovuto girare buona parte dei suoi lavoratori alla casa madre e alle federazioni per ridurre i costi del personale da 104 a 54 milioni di euro nel 2010. Così è stato evitato il tracollo e, grazie allo scarico di costi sulle federazioni, Coni servizi ha potuto chiudere i conti in attivo nel 2010 per 5 milioni di euro. Il profitto sarebbe stato più alto senza gli oltre 5 milioni spesi dalla spa per perizie, consulenze e prestazioni professionali non meglio identificate. Pesano inoltre i 10 milioni messi nel calderone "altri costi per servizi". Non poco per una società che i servizi dovrebbe essenzialmente venderli e che, al di fuori dei trasferimenti di fondi dal Coni e delle concessioni per impianti sportivi, dai servizi ricava appena 4 milioni di euro contro i 10 spesi. Anche per il 2012 il Coni sosterrà la sua spa con contributi per 138 milioni di euro in crescita rispetto ai 134 versati nel 2011.

Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: diamante - Aprile 28, 2012, 19:21:42 pm
http://www.corsera.it/notizia.php?id=112   


CONI. ENTE DA LIQUIDARE
Il governo ha deciso, salvo ripensamenti, di ridurre la rendita annuale elargita al CONI  da 450 milioni di euro a 337. Considerando che si è iniziato dalla scuola e dalle università a tagliare i finanziamenti pubblici, apprezzo che anche per il settore sportivo si intenda provvedere a ridurre le spese.

E così come il governo vuole riformare l’istruzione pubblica, così è necessario che  riformi l’organizzazione sportiva italiana. Non entro nel merito della legge Gelmini. Entro nel merito dello sport strutturato su di uno schema elaborato durante il regime fascista  e transitato dal Regno d’Italia alla Repubblica italiana sic et simpliciter. Nel tempo ha subito diverse modifiche formali che non hanno affatto scalfito la sostanza la sostanza della sua costruzione ideologica. Già nel dopo guerra le federazioni sportive nazionali volevano riappropriarsi della loro sfera privata per riacquisire l’autonomia operativa compromessa dal CONI durante il fascismo. Così non è stato con il risultato che la gestione dello sport si è appiattita su uno schema pubblico dipendente dallo Stato per le risorse finanziarie. Il finanziamento pubblico erogato tramite il CONI ha nazionalizzato la gestione dello sport. Ai gerarchi si sono sostituiti i dirigenti sportivi ai vertici dell’ente e delle federazioni. Lo spreco di denaro pubblico ha connotato la dirigenza sportiva nell’indifferenza delle istituzioni. Una pacchia che ha consentito a taluni di arricchirsi e ad altri di fare carriera. Le mie 700 denunce, tante ne avrei fatte come ha sostenuto l’ex deputato Gasparri di AN, ora senatore del PDL, hanno avuto l’effetto di aprire uno scenario nascosto della gestione sportiva a livello nazionale da dove sono emersi il malcostume, gli illeciti erariali, penali, amministrativi nell’utilizzo del denaro pubblico. Fatti commessi all’interno dell’organizzazione sportiva sui quali la magistratura, i governi, il parlamento, le istituzioni repubblicane hanno chiuso gli occhi per troppi anni. Sullo scenario nascosto nel 1997 il parlamento, XIII legislatura, ha istruito un’indagine conoscitiva sullo sport in Italia affidata alla VII commissione della  camera dei deputati. Atti parlamentari molto istruttivi. Oggi credo che ci sia una maggiore attenzione da parte delle istituzioni sulla gestione dello sport. La riduzione della rendita del CONI ne è un sintomo. Rimane aperta la questione della riforma. Il CONI non può continuare ad assorbire circa i 2/3 della rendita per le sue strutture burocratiche, appesantite negli anni ’90 da una indiscriminata assunzione di personale, circa 1000 unità, circostanza dibattuta nelle aule del Tribunale penale di Roma  a causa di un’ennesima denuncia del lucifero giornalista. Rimbalzata sui quotidiani e  nelle aule parlamentari. Né può permettersi di mantenere una struttura parallela denominata CONI spa, o qualcosa del genere, per la gestione patrimoniale differenziandosi dal CONI per la gestione  organizzativa. Una trovata del ministro Tremonti dettata dalla preoccupazione dello sciupio delle risorse finanziarie elargite dallo Stato rivelatasi del tutto inutile e dispendiosa. Occorre se si vuole voltare pagina  nell’organizzazione sportiva restituire alle federazioni l’autonomia operativa e di gestione delle singole discipline assorbendo la totalità delle risorse disponibili. E’ giunto il momento di liquidare il CONI. La struttura è obsoleta , inutile, burocratica, che ingoia risorse economiche che ben diversamente e in modo proficuo troverebbero allocazione nell’organizzazione sportiva.L’ente deve essere ricondotto nell’alveo delle sue funzioni storiche di rappresentante del CIO. La riforma è auspicabile che punti a sostenere gli operatori sportivi che organizzano, che producono, che conoscono le esigenze che premono dal basso, dalle società sportive, utilizzando al meglio e non disperdendo le risorse finanziarie elargite dallo Stato. Lo sport professionistico in un contesto di riforma sostanziale deve trovare la sua allocazione fuori dalla logica dell’intervento pubblico. L’impresa nello sport può essere agevolata dallo Stato senza fuggire dalla logica di mercato.

Renato Corsini.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: Daniele Puccioni - Aprile 28, 2012, 20:46:22 pm
Se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere... anche sul fatto che ci saranno tagli al CONI...

Leggete sto articolo:

http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2012/4/28/LEGGE-MANCIA-Barbato-Idv-cosi-i-parlamentari-hanno-aumentato-i-loro-privilegi/272863/
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: VENDETTA - Maggio 01, 2012, 18:48:18 pm
http://www.vita.it/news/view/74995


Di  Pasquale Coccia
VITA. Sprechi italiani. Così sopravvive un ente inutile. Coni Servizi, ma non serve a nessuno

29 gennaio 2008

Istituito nel 2002 per tappare i buchi del comitato olimpico, si porta ancora dietro un rosso di 60 milioni. Eppure qualcuno ci guadagna.

Si scrive Coni Servizi spa, si legge buco nero. Una storia che va raccontata partendo dalla fine. In vista della Finanziaria 2007, una relazione delle Tesoria di Stato informava i ministri Tommaso Padoa Schioppa e Giovanna Melandri che la soppressione di Coni Servizi avrebbe aggravato il bilancio dello Stato. Spingendo di fatto proprio la Melandri, da tempo convinta della necessità di chiudere bottega, a una repentina marcia indietro. Risultato? A febbraio 2008, Coni Servizi è vivo e vegeto. Con buona pace del contribuente.Un piccolo ripasso. Coni Servizi viene istituto, con la legge n. 8 dell’8 agosto 2002, per volere dell’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Obiettivo: consentire al Coni di appianare 400 milioni di debiti attraverso la vendita di beni immobili ritenuti poco strategici e di impianti sportivi. Non solo. Per alleggerire le spese del Comitato olimpico, Coni Servizi ha provveduto ad assorbire circa mille dipendenti per poi scaricarli sui bilanci delle federazioni sportive. E ancora. Sempre aConi Servizi è stata affidata la gestione dello stadio Olimpico di Roma e la possibilità «di partecipare ad altre società, consorzi, associazioni e altri organismi dei quali potrà promuovere la costituzione». Insomma, mani libere. Purtroppo però i conti non tornano. Di quei 400 milioni di rosso del 2003 ne restano ancora in bilancio 60. E soprattutto il Coni non è stato in grado di autofinanziarsi: il comitato olimpico continua infatti a percepire finanziamenti pubblici pari a 450 milioni annui. Anzi, è lo stesso Coni a finanziare Coni Servizi: 179 milioni nel 2003, 175 nel 2004, 167 nel 2005 e 185 nel 2006. Ma le sorprese non sono finite qui. Per un lavoro che non ha prodotto alcun risultato tangibile, Coni Servizi - quindi il Coni, quindi i contribuenti - versa annualmente nelle tasche dei cinque membri del suo consiglio di amministrazione - per quattro sedute in dodici mesi - 40mila euro l’anno cadauno. Sapete poi chi è il presidente del cda di Coni Servizi, incapace di delineare efficaci politiche di autofinanziamento del Coni? Gianni Petrucci. Ovvero il presidente del Coni. E l’amministratore delegato? Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni, un uomo da 150mila euro l’anno. Un’ultima chicca: il compito primario del presidente di Coni Servizi, come si legge nella definizione delle competenze attribuite a ogni organo della società, è di «curare i rapporti istituzionali con il Coni». Petrucci, dunque, dovrebbe curare i rapporti con se stesso, visto che si trova nella duplice veste di presidente del Coni e di Coni Servizi spa. Un evidente conflitto di interessi e mancanza di trasparenza che la Corte dei Conti aveva, fra l’altro, rilevato già nel 2005.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: VENDETTA - Marzo 11, 2015, 23:17:12 pm
zio vede e provvede

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/sgambetti-poco-olimpici-alt-renzi-malag-niente-soldi-96258.htm

11 mar 2015 16:32

SGAMBETTI (POCO) OLIMPICI - ALT DI RENZI A MALAGÒ: NIENTE SOLDI AI PRESIDENTI DELLE FEDERAZIONI SPORTIVE - IL PREMIER PUNISCE IL CAPO DEL CONI PER LA NOMINA DI MONTEZEMOLO ALLA PRESIDENZA DEL COMITATO PER ROMA 2024

Il governo non ha dato il permesso di corrispondere ai presidenti delle 45 Federazioni sportive lo stipendio da 36 mila€ promesso loro in campagna elettorale da Malagò - Il capo della Federnuoto Barelli attacca: “Giovannino non ha ancora capito che governa un ente pubblico, non l’azienda di famiglia”

Matteo Renzi boccia Giovanni Malagò. O meglio, boccia le promesse da lui fatte in campagna elettorale, e rischia di creare nuovi scompensi nella infinita querelle dialettica e legale tra Paolo Barelli, presidente della Fin (Federazione Italiana Nuoto), e lo stesso presidente del Coni. Il tutto mentre Renzi e Malagò, coadiuvati dal lavoro del sottosegretario Graziano Delrio, hanno sul tavolo dossier anche abbastanza importanti come la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 e, ancora più urgente, la questione calcio con il Parma che settimana prossima rischia di fallire e la Federazione che potrebbe essere commissariata.

È successo infatti che nella riunione della Giunta Nazionale del Coni di ieri, aperta dal minuto di silenzio in memoria dei tre sportivi francesi morti nell’incidente nel reality show in Argentina e proseguita proprio con gli ultimi sviluppi sulla candidatura a Roma 2024 per cui è stata nominata come “General Coordinator” Claudia Bugno, il presidente Malagò abbia dichiarato che no, il governo non ha dato il permesso di corrispondere ai presidenti delle 45 Federazioni sportive italiane lo stipendio da 36 mila euro promesso loro in campagna elettorale: “Con i soldi del finanziamento pubblico allo sport italiano non si possono pagare stipendi a dirigenti di organismi privati”, hanno detto in buona sostanza da Palazzo Chigi.

 

Una doccia gelata per Malagò che, anche sull’onda di queste promesse, in campagna elettorale nel febbraio 2013 era riuscito a sconfiggere il favoritissimo Raffaele Pagnozzi nella successione a Gianni Petrucci. Se già il governo aveva imposto il contenimento delle spese previste per le Federazioni sportive, altra durissima mazzata, e pochi mesi fa Malagò era riuscito a farlo diventare esecutivo solo dal 2016, questa volta non c’è stato nulla da fare.

RENZI MALAGO'

I SOLDI rimarranno accantonati, in mano al Coni e sempre a disposizione delle federazioni, ma non per gli stipendi dei loro presidenti. Di questa débâcle inaspettata per Malagò, dati i suoi stretti rapporti con Renzi e Delrio, ha subito approfittato il senatore di Forza Italia e presidente della federnuoto Paolo Barelli, che all’uscita della Giunta ha riservato l’ennesima stoccata al rivale: “Giovannino non ha ancora capito che governa un ente pubblico, non l’azienda di famiglia”.

 Ex grandi alleati, Barelli e Malagò hanno iniziato una guerra politica fatta di denunce e ricorsi, che non si è ancora conclusa, dopo avere rotto il loro antico sodalizio all’indomani dei Mondiali di Nuoto del 2009 a Roma. Buona in vasca dal punto di vista delle medaglie, quella manifestazione fu un disastro fuori per la città: sperpero di denaro pubblico, costi cresciuti a dismisura per impianti mai completati (la città dello sport a Tor Vergata) o addirittura costruiti non a norma (il polo di Ostia).

RENZI E MALAGO'

Una festa per i palazzinari e per la cricca dei Grandi Eventi, tutti assolti nel procedimento penale, una mazzata per l’immagine e per le casse del paese. Dato che il duello con Barelli si svolge sullo sfondo delle opportunità politiche e di guadagno della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, lo schiaffo che oggi Malagò ha ricevuto dal Governo rischia di avere ripercussioni a lungo termine.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: attiliofanini - Marzo 12, 2015, 08:52:27 am
ci sarebbe da fare festa.
era ora che la politica guardasse con coscienza tutto sto caos di sprechi ingiustificati.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: diamante - Novembre 03, 2018, 19:45:48 pm
https://www.atleticalive.it/malago-il-coni-senza-piu-soldi-e-il-caso-atletica/

Malagò, il CONI senza più soldi e il “Caso Atletica”
Posted on 02/11/2018
Non so se l’avete notato, ma il Presidente del CONI Giovanni Malagò sembra improvvisamente invecchiato di colpo: il collo molto più rugoso, il volto allungato e stanco, lo sguardo vacuo. Almeno, questo osservando le fotografie diffuse negli ultimi giorni dai media del numero uno dello sport italiano.
E sicuramente non avrà giovato al suo aspetto il colpo di mano del Governo al suo mondo dello sport. Sintetizzando quello che potrebbe essere lo scenario futuro: il 90% dei fondi destinati al CONI, con il collegato alla Legge di Bilancio, passerà alla partecipata (quindi controllata dai governanti di turno) “Sport e Salute s.p.a.” nella quale il CONI stesso non potrà più metterci piede anche grazie a clausole di salvaguardia che impediranno ai dirigenti sportivi di rimettere la mano sul malloppo anche indirettamente (almeno temporalmente). Certo, aspettiamo di vederla approvata, ma…
Sembra che anche dopo l’incontro tra lo stesso Malagò e Giorgetti, sottosegretario con delega allo sport (e di fatto il nuovo “capo” dello sport), il vento non sia cambiato e anzi, che il testo che sancirà la morte di Coni Servizi e la creazione di Sport e Salute s.p.a. (con tutte le conseguenze che ne deriveranno) stia viaggiando spedito verso l’approvazione.
La reazione di Malagò sembrerebbe esser stata quella di chiudersi in conclave non con il Consiglio Federale del CONI, ma con due grandi vecchi dello sport (come riporta il Corriere dello Sport), come l’eterno Franco Carraro (classe 1939 e Presidente praticamente di tutto lo scibile in termine di cariche in Italia, dalle banche, ai ministeri, al comune di Roma, allo stesso CONI, passando per le società di calcio, alle singole federazioni, e soprattutto il comitato Olimpico internazionale… e chi più ne ha più ne metta) e l’eterno Mario Pescante (classe 1938, che condivide con Carraro la membership allo IOC). Insomma, probabilmente si cercano sponde politiche e suggerimenti per arginare l’imminente cataclisma.
Malagò ha un bel di rispondere “no, direi proprio di no“, alla domanda: “lo sport italiano ha bisogno di questa riforma?“. Certo, lui stesso verrà grandemente ridimensionato, ma lo sport con Malagò è diventato troppo spesso uno strumento di autoaffermazione e non il fine per il quale la società (e il CONI, creato appositamente) dovrebbe rivolgersi. Ricordiamoci che all’articolo 2 dello Statuto del CONI si legge come l’Organismo presieduto da Malagò…
“è autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive, intese come elemento essenziale della formazione fisica e morale dell’individuo e parte integrante dell’educazione e della cultura nazionale”.
Aspetto questo che si è con tutta evidenza incrinato. L’immagine più emblematica di questa gestione politica “coniana” dello sport è indubbiamente l’atletica leggera. Leggere le parole di Malagò dopo ogni disastro patito durante i mandati giomiani, o, come da ultimo, il silenzio e i mancati commenti, ed infine e soprattutto la non-azione di fronte ad una panoramica di grande imbarazzo per i risultati è la cifra di questo disinteresse che è un vulnus che colpisce nel sociale, prima ancora che nelle medaglie.
E’ evidente, non conosciamo i motivi della non-azione di Malagò e del Governo del Coni sulle sorti dell’atletica quando sarebbero stati dovuti e nonostante si possedessero tutti gli strumenti (anche e soprattutto giuridici) per farlo, ma certo è che con il calcio, nonostante i conti correnti fossero più che floridi, il “disastro” della mancata qualificazione ai mondiali è costato un commissariamento (che si è rivelato dalle conseguenze disastrose: vedasi il caos dei Campionati di Serie B e C) e lo scranno di Tavecchio.
Malagò, incalzato da qualche giornalista a suo tempo sul doppio trattamento calcio-atletica, ha buttato lì una battuta del tipo “però l’atletica qualche medaglia la vince“, e con questo dimostrando quanto poco tenesse (e tenga) alle sorti di questo sport e quanto invece alla sopravvivenza politica di chi lo guida. Perchè?
Senza dimenticare tutte le reprimende successive ai diversi disastri come Pechino ’15, Rio ’16, Londra ’17 dove ha pure rincarato la dose invocando giri di vite che poi di fatto non ci sono mai stati. Per fortuna dopo Berlino ’18 ha preferito non dir più nulla: meglio evitare di parlare ancora una volta al vento. Ora, delle due, l’una: o Giomi & C. hanno fatto sì col capo e poi non se lo solo filato continuando imperterriti per la loro strada (e continuando ad inanellare disastri), o fa parte tutto di una commedia delle parti ad uso e consumo dei media. Dopo Berlino l’unico a parlare, e dopo oltre un mese dai “fatti” è stato infatti proprio Giomi, sostenendo pure di essere in piena sintonia con Malagò. Nessuna reazione di Malagò. Ma ci sono stati segnali di insofferenza, che abbiamo comunque percepito (il silenzio protratto è il primo indizio).
Che poi sembra che molti abbiano la memoria corta, e i giornali sportivi (che dal CONI e dalle Federazioni traggono le loro informazioni, ovvero la materia prima per scrivere) certo non ci risulta siano andati a chiedere a Malagò conto delle diverse dichiarazioni post-disastri, e così il periodo più buio dell’atletica italiana ha continuato come se nulla fosse senza vere sterzate, idee, progetti, rivoluzioni. Ancora pochi giorni prima degli Europei di Berlino Giomi sventolava, dopo 6 anni di mancati risultati, il successo del decentramento millantando le medaglie ai campionati giovanili (e forse anche ai Giochi del Mediterraneo) quando l’anno prima (dopo il tonfo di Londra) Malagò aveva chiesto di smetterla di finanziare a pioggia troppi allenatori (qui l’articolo della Gazzetta).
L’organo di governo dello sport avrebbe dovuto invece guidare il cambiamento politico-gestionale, e invece è stato a guardare.
Ebbene, Cui prodest? A chi giova che l’atletica rimanga in questa stagnazione, se tutto va a rotoli? A chi giova, se non esistono scenari positivi e circoli virtuosi all’orizzonte e se ci si affida sempre a soggetti che avevano già scritto la storia decadi fa e cui forse sarebbe il caso di lasciare alle loro incombenze private piuttosto che trasformarli sistematicamente nei nuovi traghettatori (di fatto dei simulacri)?
Esistono evidentemente dinamiche su altri piani verticali che non conosciamo e che, deduttivamente, sono ritenute più importanti (della salvezza di uno sport) dai rispettivi attori, e i nomi li conoscete.
Ora però lo scenario potrebbe essere finalmente stravolto: il più grande strumento di controllo in mano al CONI, ovvero i 410 milioni di euro concessi dallo Stato annualmente, svaniranno, lasciando le briciole di 40 milioni per la preparazione olimpica. La riforma partirebbe nel 2020, purtroppo, ma ci si accontenta.
I denari verranno concessi alle Federazioni non più dal Coni, ma dallo Stato, e qui finalmente e giustamente, la gestione del denaro pubblico ritornerebbe nelle mani dei rappresentati del popolo. E gli errori, e le loro conseguenze (come elargire milioni di euro ad una federazione sportiva che magari li ha sperperati) diventerebbero motivo di confronto politico ed elettorale.
Questo è il tema: se io elettore vedrò che lo Stato (tramite la nuova società partecipata) concederà denaro pubblico a dei buchi neri (come certe federazioni) che non produrranno nulla dal punto di vista dei risultati e del ritorno sociale della loro attività, potrò protestare e saprò con chi prendermela e come reagire, ovvero non voterò gli esponenti politici di quel governo o di quelle parti politiche. E io Stato, di fronte alla mala gestione del bene pubblico, sarò costretto a rispondere a quelle stesse logiche di trasparenza, efficacia, coerenza a pena della mia credibilità (e rielezione). Almeno, in un mondo perfetto e in una democrazia sana. La stessa cosa non poteva accadere con le Federazioni, ermeticamente chiuse su sè stesse, plasmate su regole elettorali che favoriscono il permanere dello Status Quo, e sorde alle critiche e alle rimostranze (tanto che le eventuali critiche sono anche passibili di procedimenti giudiziari sportivi, pensate un pò).
Ci siamo dilungati, ma il tema deve interessare a tutti gli sportivi: lo sport italiano sopravvive non esclusivamente grazie al Coni e ai suoi sforzi (sul Corriere dello Sport si timbravano i successi degli ultimi 20 anni quasi come se dietro a tutto avesse operato il Comitato Olimpico Nazionale come giocatore unico…), come ci vogliono far credere, ma più strumentalmente al fatto che la presenza dei gruppi sportivi militari garantisce agli sport di nicchia di essere competitivi a livello mondiale e di vincere medaglie olimpiche.
Laddove inizia ad esserci professionismo, lo sport italiano sparisce. Così è successo all’atletica: finchè gli stipendi statali erano competitivi con un mondo sportivo mediamente povero, la stessa atletica riusciva ad competitiva a livello mondiale. Quando i soldi hanno iniziato a circolare, all’inizio del XXI secolo, l’Italia è stata cancellata dagli scenari internazionali probabilmente ben oltre i propri demeriti costringendola a sperare negli exploit una tantum.
Quando poi sono finiti anche gli exploit che avevano consentito di sopravvivere nella prima decade del XXI secolo, ci siamo ritrovati con in mano un bel pugno di mosche e la speranza indefessa di futuri exploit che per la Legge dei grandi numeri, con un pò di fortuna e bravura, potrebbero ancora arrivare.
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: attiliofanini - Novembre 03, 2018, 19:54:32 pm
.........si mangerà sempre meno e ciò che si avrà sarà in funzione di risultati e meritocrazia. ERA ORA. amici , amici degli amici , progetti fantascientifici , sprechi di soldi pubblici in metodi e modi smisurati  come l'inutile spesa fatta per concorrere all'assegnazione delle olimpiadi che farei restituire dalle tasche del presidente del coni visto che li spese inutilmente lui per girare il mondo in cerca di adesione mentre l'italia politica gli diceva di NO .
 
Titolo: Re:CONI - TAGLI ALLE FEDERAZIONI
Inserito da: VENDETTA - Novembre 03, 2018, 22:47:06 pm
https://www.atleticalive.it/malago-il-coni-senza-piu-soldi-e-il-caso-atletica/

Malagò, il CONI senza più soldi e il “Caso Atletica”
Posted on 02/11/2018
Non so se l’avete notato, ma il Presidente del CONI Giovanni Malagò sembra improvvisamente invecchiato di colpo: il collo molto più rugoso, il volto allungato e stanco, lo sguardo vacuo. Almeno, questo osservando le fotografie diffuse negli ultimi giorni dai media del numero uno dello sport italiano.
E sicuramente non avrà giovato al suo aspetto il colpo di mano del Governo al suo mondo dello sport. Sintetizzando quello che potrebbe essere lo scenario futuro: il 90% dei fondi destinati al CONI, con il collegato alla Legge di Bilancio, passerà alla partecipata (quindi controllata dai governanti di turno) “Sport e Salute s.p.a.” nella quale il CONI stesso non potrà più metterci piede anche grazie a clausole di salvaguardia che impediranno ai dirigenti sportivi di rimettere la mano sul malloppo anche indirettamente (almeno temporalmente). Certo, aspettiamo di vederla approvata, ma…
Sembra che anche dopo l’incontro tra lo stesso Malagò e Giorgetti, sottosegretario con delega allo sport (e di fatto il nuovo “capo” dello sport), il vento non sia cambiato e anzi, che il testo che sancirà la morte di Coni Servizi e la creazione di Sport e Salute s.p.a. (con tutte le conseguenze che ne deriveranno) stia viaggiando spedito verso l’approvazione.
La reazione di Malagò sembrerebbe esser stata quella di chiudersi in conclave non con il Consiglio Federale del CONI, ma con due grandi vecchi dello sport (come riporta il Corriere dello Sport), come l’eterno Franco Carraro (classe 1939 e Presidente praticamente di tutto lo scibile in termine di cariche in Italia, dalle banche, ai ministeri, al comune di Roma, allo stesso CONI, passando per le società di calcio, alle singole federazioni, e soprattutto il comitato Olimpico internazionale… e chi più ne ha più ne metta) e l’eterno Mario Pescante (classe 1938, che condivide con Carraro la membership allo IOC). Insomma, probabilmente si cercano sponde politiche e suggerimenti per arginare l’imminente cataclisma.
Malagò ha un bel di rispondere “no, direi proprio di no“, alla domanda: “lo sport italiano ha bisogno di questa riforma?“. Certo, lui stesso verrà grandemente ridimensionato, ma lo sport con Malagò è diventato troppo spesso uno strumento di autoaffermazione e non il fine per il quale la società (e il CONI, creato appositamente) dovrebbe rivolgersi. Ricordiamoci che all’articolo 2 dello Statuto del CONI si legge come l’Organismo presieduto da Malagò…
“è autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive, intese come elemento essenziale della formazione fisica e morale dell’individuo e parte integrante dell’educazione e della cultura nazionale”.
Aspetto questo che si è con tutta evidenza incrinato. L’immagine più emblematica di questa gestione politica “coniana” dello sport è indubbiamente l’atletica leggera. Leggere le parole di Malagò dopo ogni disastro patito durante i mandati giomiani, o, come da ultimo, il silenzio e i mancati commenti, ed infine e soprattutto la non-azione di fronte ad una panoramica di grande imbarazzo per i risultati è la cifra di questo disinteresse che è un vulnus che colpisce nel sociale, prima ancora che nelle medaglie.
E’ evidente, non conosciamo i motivi della non-azione di Malagò e del Governo del Coni sulle sorti dell’atletica quando sarebbero stati dovuti e nonostante si possedessero tutti gli strumenti (anche e soprattutto giuridici) per farlo, ma certo è che con il calcio, nonostante i conti correnti fossero più che floridi, il “disastro” della mancata qualificazione ai mondiali è costato un commissariamento (che si è rivelato dalle conseguenze disastrose: vedasi il caos dei Campionati di Serie B e C) e lo scranno di Tavecchio.
Malagò, incalzato da qualche giornalista a suo tempo sul doppio trattamento calcio-atletica, ha buttato lì una battuta del tipo “però l’atletica qualche medaglia la vince“, e con questo dimostrando quanto poco tenesse (e tenga) alle sorti di questo sport e quanto invece alla sopravvivenza politica di chi lo guida. Perchè?
Senza dimenticare tutte le reprimende successive ai diversi disastri come Pechino ’15, Rio ’16, Londra ’17 dove ha pure rincarato la dose invocando giri di vite che poi di fatto non ci sono mai stati. Per fortuna dopo Berlino ’18 ha preferito non dir più nulla: meglio evitare di parlare ancora una volta al vento. Ora, delle due, l’una: o Giomi & C. hanno fatto sì col capo e poi non se lo solo filato continuando imperterriti per la loro strada (e continuando ad inanellare disastri), o fa parte tutto di una commedia delle parti ad uso e consumo dei media. Dopo Berlino l’unico a parlare, e dopo oltre un mese dai “fatti” è stato infatti proprio Giomi, sostenendo pure di essere in piena sintonia con Malagò. Nessuna reazione di Malagò. Ma ci sono stati segnali di insofferenza, che abbiamo comunque percepito (il silenzio protratto è il primo indizio).
Che poi sembra che molti abbiano la memoria corta, e i giornali sportivi (che dal CONI e dalle Federazioni traggono le loro informazioni, ovvero la materia prima per scrivere) certo non ci risulta siano andati a chiedere a Malagò conto delle diverse dichiarazioni post-disastri, e così il periodo più buio dell’atletica italiana ha continuato come se nulla fosse senza vere sterzate, idee, progetti, rivoluzioni. Ancora pochi giorni prima degli Europei di Berlino Giomi sventolava, dopo 6 anni di mancati risultati, il successo del decentramento millantando le medaglie ai campionati giovanili (e forse anche ai Giochi del Mediterraneo) quando l’anno prima (dopo il tonfo di Londra) Malagò aveva chiesto di smetterla di finanziare a pioggia troppi allenatori (qui l’articolo della Gazzetta).
L’organo di governo dello sport avrebbe dovuto invece guidare il cambiamento politico-gestionale, e invece è stato a guardare.
Ebbene, Cui prodest? A chi giova che l’atletica rimanga in questa stagnazione, se tutto va a rotoli? A chi giova, se non esistono scenari positivi e circoli virtuosi all’orizzonte e se ci si affida sempre a soggetti che avevano già scritto la storia decadi fa e cui forse sarebbe il caso di lasciare alle loro incombenze private piuttosto che trasformarli sistematicamente nei nuovi traghettatori (di fatto dei simulacri)?
Esistono evidentemente dinamiche su altri piani verticali che non conosciamo e che, deduttivamente, sono ritenute più importanti (della salvezza di uno sport) dai rispettivi attori, e i nomi li conoscete.
Ora però lo scenario potrebbe essere finalmente stravolto: il più grande strumento di controllo in mano al CONI, ovvero i 410 milioni di euro concessi dallo Stato annualmente, svaniranno, lasciando le briciole di 40 milioni per la preparazione olimpica. La riforma partirebbe nel 2020, purtroppo, ma ci si accontenta.
I denari verranno concessi alle Federazioni non più dal Coni, ma dallo Stato, e qui finalmente e giustamente, la gestione del denaro pubblico ritornerebbe nelle mani dei rappresentati del popolo. E gli errori, e le loro conseguenze (come elargire milioni di euro ad una federazione sportiva che magari li ha sperperati) diventerebbero motivo di confronto politico ed elettorale.
Questo è il tema: se io elettore vedrò che lo Stato (tramite la nuova società partecipata) concederà denaro pubblico a dei buchi neri (come certe federazioni) che non produrranno nulla dal punto di vista dei risultati e del ritorno sociale della loro attività, potrò protestare e saprò con chi prendermela e come reagire, ovvero non voterò gli esponenti politici di quel governo o di quelle parti politiche. E io Stato, di fronte alla mala gestione del bene pubblico, sarò costretto a rispondere a quelle stesse logiche di trasparenza, efficacia, coerenza a pena della mia credibilità (e rielezione). Almeno, in un mondo perfetto e in una democrazia sana. La stessa cosa non poteva accadere con le Federazioni, ermeticamente chiuse su sè stesse, plasmate su regole elettorali che favoriscono il permanere dello Status Quo, e sorde alle critiche e alle rimostranze (tanto che le eventuali critiche sono anche passibili di procedimenti giudiziari sportivi, pensate un pò).
Ci siamo dilungati, ma il tema deve interessare a tutti gli sportivi: lo sport italiano sopravvive non esclusivamente grazie al Coni e ai suoi sforzi (sul Corriere dello Sport si timbravano i successi degli ultimi 20 anni quasi come se dietro a tutto avesse operato il Comitato Olimpico Nazionale come giocatore unico…), come ci vogliono far credere, ma più strumentalmente al fatto che la presenza dei gruppi sportivi militari garantisce agli sport di nicchia di essere competitivi a livello mondiale e di vincere medaglie olimpiche.
Laddove inizia ad esserci professionismo, lo sport italiano sparisce. Così è successo all’atletica: finchè gli stipendi statali erano competitivi con un mondo sportivo mediamente povero, la stessa atletica riusciva ad competitiva a livello mondiale. Quando i soldi hanno iniziato a circolare, all’inizio del XXI secolo, l’Italia è stata cancellata dagli scenari internazionali probabilmente ben oltre i propri demeriti costringendola a sperare negli exploit una tantum.
Quando poi sono finiti anche gli exploit che avevano consentito di sopravvivere nella prima decade del XXI secolo, ci siamo ritrovati con in mano un bel pugno di mosche e la speranza indefessa di futuri exploit che per la Legge dei grandi numeri, con un pò di fortuna e bravura, potrebbero ancora arrivare.

Hanno fatto troppo schifo quando si sono impossessati del potere ed ora gli saranno tolti il potere e sopratutto i danari.

Gutta cavat saxo!

Anna Vicecomitibus docet.