CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)

Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: Daniele Puccioni - Ottobre 08, 2007, 11:04:45 am

Titolo: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Ottobre 08, 2007, 11:04:45 am
Nella bozza della nuova Finanziaria 2008 sono previsti cambiamenti importanti e sostanziali per quanti riguarda l'attività del Tiro a Segno. Tutti sappiamo l'importanza che riveste il ruolo di Ente Pubblico e del suo ritorno economico, fonte vitale per sa sopravvivenza delle sezioni, in un momento in cui i tagli in ogni settore limitano sempre di più l'attività sportiva.
Nella suddetta Finanziaria è prevista la soppressione di numerosi enti pubblici delegando ad altri enti l'attività stessa fino ad oggi esercitata da questi enti in cui è prevista la soppressione.
Questa è la TABELLA A  nella quale è riportato tale elenco:

Tabella A

Gli enti pubblici di cui alla Tabella A sono soppressi ed i beni ed il personale sono trasferiti, con successivo D.P.C.M., alle amministrazioni vigilanti o agli enti aventi competenze omogenee.

• Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente
• Ente Italiano per la montagna
Unione tiro a segno
• Istituto agronomico per l’oltremare
• Unione ufficiali in congedo d’Italia
• Lega Navale Italiana
• Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia
• Ente nazionale risi
• Ente irriguo umbro toscano
• Unione Accademia Nazionale
• Fondazione Guglielmo Marconi
• Opera nazionale per i figli degli aviatori
• Opere laiche palatine pugliesi
• Istituto nazionale di beneficenza “Vittorio Emanuele III”
• Pio istituto elemosiniere
• Istituto Beata Lucia di Narni

Questo per doverosa informazione su quello che potrebbe essere lo scenario futuro.

Sarebbe interessante ricevere commenti o notizie che integrasseero questo pericoloso futuro sportivo.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Ottobre 08, 2007, 11:48:34 am
Altri dati:

Questo è la bozza integrale della Finanziaria 2008

http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2007/sett2007/finanziaria_2008_bozza.pdf



Soppressione della Cassa di previdenza per l’assicurazione degli sportivi


L’Ente pubblico  “Cassa di previdenza per l’assicurazione degli sportivi” viene soppresso ed il personale in servizio alle dipendenze della Sportasi è provvisoriamente trasferito alle dipendenze dell’ INPS.  Con successivo decreto, sentite le organizzazioni sindacali, saranno definite le modalità le modalità attuative di trasferimento del personale, senza nuovi oneri a carico del bilancio dello Stato.     

DOCUMENTO INTEGRALE:

http://www.fpstesoro.cisl.it/Volantini/LeggeFin2008DLcoll01ott07.doc




Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Trinita - Ottobre 08, 2007, 11:48:58 am
Per capirne di piu', mi piacerebbe sapere da chi e' piu' addentro, cosa comporterebbe cio'!!!!
Se passa tutto sotto al CONI, cosa cambia?
Se non va tutto sotto al CONI, chi gestira' le sezioni? Diventano poligoni privati? Aumentano i costi?
Secondo me c'e' da far capire a quelli come me COSA l'UITS portava avanti e se cio' che faceva lo puo' fare meglio o peggio qualcun'altro, o se, privatizzando, a fronte di maggiori costi, magari si puo' migliorare qualcosa.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Ottobre 08, 2007, 12:01:06 pm
Per capirne di piu', mi piacerebbe sapere da chi e' piu' addentro, cosa comporterebbe cio'!!!!
Se passa tutto sotto al CONI, cosa cambia?
Se non va tutto sotto al CONI, chi gestira' le sezioni? Diventano poligoni privati? Aumentano i costi?
Secondo me c'e' da far capire a quelli come me COSA l'UITS portava avanti e se cio' che faceva lo puo' fare meglio o peggio qualcun'altro, o se, privatizzando, a fronte di maggiori costi, magari si puo' migliorare qualcosa.

Ammetto le mie lacune e sono un emerito ignorante in questo campo, ma la prima cosa che mi fa venire in mente riguarda al tiro istituzionale, ancora una volta in discussione.
Decadendo come ente pubblico, si perdono i privilegi legati al tiro istituzionale?
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Franz - Ottobre 08, 2007, 15:17:31 pm
Credo che l'UITS restando solo come federazione sportiva riconosciuta dal CONI si occuperebbe della parte sportiva del tiro a segno, mentre le sezioni del TSN vi si affilierebbero solo per la pratica agonistica. Le sezioni del TSN, sotto l'egida del Ministero dell'Interno, come già in essere, e con la presenza nell'organico di personale con la prevista licenza comunale, continuerebbero a svolgere il ruolo istituzionale dell'emissione dei certificati e attestati comprendendo così al proprio interno anche il tiro operativo avvalendosi degli istruttori federali già formati,  mantenendo così la gestione dei  poligoni di tiro demaniali.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Ottobre 09, 2007, 09:20:49 am
Altre notizie, non certo incoraggianti, sull'argomento.

Schioppa: "L'Unione Italiana Tiro a Segno è un ente inutile"



Questo è il giudizio espresso da Schioppa, apparso su un articolo di Giuseppe Salvaggiolo sul Giornale, in cui mette ben in chiaro quello che è il suo pensiero sugli enti inutili, avanzando una proposta al Consiglio dei Ministri di ben 130 da cancellare. Ma di tutta la lista presentata solo per due ha ottenuto il via libera: Unione italiana per la lotta all’analfabetismo e l'Unione italiana tiro a segno . Questo è l'articolo. Certo che c'è da meditare....


n. 238 del 2007-10-09 pagina 11

Viaggio nella palude degli enti inutili Dopo 50 anni ne restano ancora 110
di Giuseppe Salvaggiulo
Per la prima volta la Corte dei conti ricostruisce la lunga battaglia. Pratiche aperte per mezzo secolo

Cinquant’anni, migliaia di ricorsi, centinaia di relazioni, decine di governi e una ventina di leggi non sono bastati. Gli enti inutili resistono. Su 842 che in mezzo secolo la politica ha deciso di liquidare, ne restano in vita ancora 110. Dieci anni dopo la decisione di chiuderlo, sopravvive l’ente per le scuole materne della Sardegna. E dopo dodici anni l’ente nazionale per la cellulosa e per la carta. Dichiarati morti, ma non ancora seppelliti. Com’è possibile?
La storia infinita
Per la prima volta, è la Corte dei conti a rispondere. Con un’indagine senza precedenti che ripercorre mezzo secolo di storia. La prima legge sulla soppressione degli enti inutili è del 1956. Ne vengono censiti 600. Il primo cancellato, un anno dopo, è il Consorzio provinciale tra macellai per le carni di Napoli. Seguono gli enti ereditati dal fascismo, dall’Azienda miniere Africa orientale all’Ente colonizzazione Veneto d’Etiopia. Poi qualcosa si complica. «I tempi delle procedure sono molto lunghi», constata la Corte dei conti. Il record (48 anni!) spetta alle Lati, le Linee aeree transcontinentali italiane fondate da Mussolini. Come mai?
Tanto per cominciare, sopprimere un ente inutile non è facile come crearlo. Non basta un tratto di penna. Prima di tutto, bisogna mettersi d’accordo sulla decisione di scioglierlo. E anche organismi che a noi sembrano chiaramente inutili vengono difesi coi denti.
Basti pensare che un mese fa, quando Tommaso Padoa-Schioppa si è presentato in Consiglio dei ministri con una lista di 130 enti da cancellare, ne è uscito con le ossa rotte. Solo per due (Unione italiana tiro a segno e Unione italiana per la lotta all’analfabetismo) è riuscito a ottenere il «via libera». Per gli altri, nulla da fare. Il ministero degli Esteri considera «indispensabile fino al termine dell’attività» l’Agenzia per lo svolgimento dei giochi olimpici. Quello delle Attività produttive non intende privarsi del Fondo bombole di metano. E così via.
Troppe norme
Operazione complessa di per sé, ma resa ancor più ingarbugliata dalla schizofrenia legislativa. Dal 1956, sono diciannove le diverse leggi che hanno modificato le procedure di liquidazione. Ogni nuova norma azzera il lavoro compiuto e fa perdere altro tempo. È la stessa Corte dei conti, con raffinato eufemismo, a parlare di «legislazione dall’andamento altalenante».
La legge del 1956 affida al ministero del Tesoro la scelta degli enti da azzerare. Risultato: in trent’anni ne vengono cancellati solo 58. Nel 2001 si ricomincia da capo: la Finanziaria delega il governo a emanare l’elenco degli enti da sopprimere. Dopo un anno, vista l’aria che tira, si capovolge il meccanismo. Questa volta la Finanziaria delega il governo a emanare l’elenco «degli enti ritenuti indispensabili, con automatica soppressione di quelli non inclusi nell’elenco». Geniale. Peccato che quella delega, nonostante numerose proroghe, non sia mai stata esercitata.
E siamo al 2006. Cambia il governo: altro giro, altra corsa. E altra delega. La Finanziaria dà mandato al governo di procedere «al riordino, alla trasformazione e alla soppressione e messa in liquidazione degli enti...». Tempo concesso: «entro il 30 giugno 2007». Figurati. Il termine scade e non se ne fa niente. E come nel gioco dell’oca, si ritorna alla casella di partenza. Il 13 luglio 2007 il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge Santagata sulla «riduzione dei costi della politica». E cosa c’è dentro? Una nuova delega a emanare «entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi diretti a riordinare, trasformare o sopprimere e mettere in liquidazione enti...».
Dunque, riepilogando: cadute nel nulla le deleghe degli ultimi cinque anni, il governo ne chiede un’altra. Ora il disegno di legge dovrà passare le forche caudine parlamentari. Poi, se mai sarà approvato, scatterà il termine per stilare questo benedetto elenco di enti inutili. Sempre che il governo sia ancora in piedi e trovi l’accordo.
I liquidatori
Ma anche quando si trova l’accordo politico per la soppressione, la strada è tutt’altro che breve e in discesa. Bisogna nominare un liquidatore (e pagarlo), censire il patrimonio, recuperare crediti e pagare debiti, vendere le proprietà, sistemare in qualche modo il personale, gestire il contenzioso. Poi, finalmente, si può chiudere la baracca.
Chi chiude gli enti inutili? Nel 1956, si crea uno «speciale ufficio liquidazioni» presso il ministero del Tesoro. Nel 1980 viene trasferito alla Ragioneria dello Stato. Nel 1988 cambia nome, nel 1998 lo cambia ancora e diventa Iged (Ispettorato generale per la liquidazione degli enti disciolti). I risultati non sono soddisfacenti: l’Iged chiude pochi enti e ingrossa sempre più. Nel 2000 raggiunge 224 dipendenti e costa 25,3 milioni di euro all’anno.
Per farla breve: l’Iged è diventato a sua volta un ente inutile e nel 2002 viene sostituito da una società per azioni chiamata Fintecna e controllata dal ministero dell’Economia. Perché cambiare? Perché una società di diritto privato può muoversi con più agilità di un organo pubblico. E quindi chiudere le pratiche più rapidamente. Certo, il servizio offerto dalla Finteca costa 1,5 milioni di euro all’anno, ma ne varrà la pena. Almeno così si crede.
Dati incompleti
Invece le cose vanno diversamente. Neanche la Fintecna ha vita facile. Occorrono due anni e tre mesi (da giugno 2002 a settembre 2004) per stipulare la convenzione con il ministero, atto senza il quale la società non potrebbe iniziare l’attività. Un altro anno (novembre 2005) per approvare le modifiche alla prima convenzione, diventata vecchia prima ancora di essere operativa. Quindi solo nel 2006 (e dopo altre due leggi) la Fintecna muove i primi passi nell’inferno degli enti inutili. E nel 2007 l’Iged chiude i battenti, ancora con 85 dipendenti sul groppone.
Tutto a posto? Macché. Nemmeno dopo questo calvario la Fintecna riesce a entrare in possesso dello stato patrimoniale di tutti gli enti in liquidazione. E quindi non è in grado di esercitare il compito che le è stato affidato. Insomma un inferno. Nella ultima relazione depositata in Parlamento, la società lamenta ancora «vastità di documentazione da trasferire» e «mancanza di rendicontazioni patrimoniali». «Atti incompleti», certifica la Corte dei conti.
Dunque, per tutti questi motivi, la Fintecna inizia a operare effettivamente solo nel 2006, quattro anni dopo la legge che le aveva assegnato la funzione di liquidatore di enti inutili. La Fintecna eredita 148 pratiche ancora aperte. In un anno ne porta a termine 38, «tra cui - scrive la Corte dei conti - enti di un certo rilievo (Gescal, Enpi, Inam, ecc.) i cui provvedimenti di soppressione risalgono agli anni ’70». Dunque a fine 2006 restano in piedi ancora 110 enti «moribondi». Difficile capire quanti debiti e crediti portino addosso. Secondo una prima stima, i debiti sono 208 milioni di euro, i crediti 137 milioni.
Ora il governo promette di chiuderli tutti entro un anno e mezzo.
Scommettiamo?
giuseppe.salvaggiulo@ilgiornale.it
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Pego - Ottobre 13, 2007, 00:58:27 am
Ritengo sia un ulteriore passo verso una probabile/possibile gestione all'inglese: prima abolizione della qualifica di ente pubblico, poi abolizione della qualifica di "sport" e possibile inserimento fra le attività pericolose/dannose per la salute come quelle legate al fumo o all'emissione di PM10 (...!) e conseguente sospensiva delle attività relative collegate, in attesa di pronunciamento da parte di apposita commissione sindacalparlamentare di prossima (...sempre prossima) nomina...
Scandalosa è l'assoluta mancanza di reazioni "robuste" da parte dei nostri vertici.
No pasaran!
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: karlfran - Ottobre 16, 2007, 00:03:03 am
concordo in pieno con il prec post. Mi sembra anche un passo necessario presentare al P-Schioppa un semplice numero degli iscritti alle sezioni ed ai vari appassionati che scrivono nei siti dedicati.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: biagio - Novembre 14, 2007, 20:11:23 pm
dalla "Repubblica" di oggi:
".......gli enti da sopprimere da 17sono diventati 12 : L'iter del Senato ne ha salvati cinque: tre in commissione - Fondazione Marconi,l'Ente Risi   e la Lega Navale Italiana - e due in aula: L'Istituto Beata Lucia di Narni (ndr: evidentemente l'ICI non basta) e l'Istituto per L'africa e l'Oriente (ndr:sorto nel 1933; sembra proprio che dobbiamo continuare ad insegnare "Faccetta nera" ;D)........."
Ovviamente l'UITS è nei 15  della lista nera >:(
.....mala tempora currunt....
che futuro ci aspetta? insegnare tiro in bianco nascosti nelle catacombe?
speriam bene
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 15, 2007, 12:09:49 pm
Come inserito da Biagini, ancora ad oggi nessuna novità, anzi sembra che le cose si siano confermate rispetto alle aspettative precedenti.
Speriamo che quanto prima vingano delle risposte ufficiali su quanto previsto dal disegno di Legge sulla Finanziaria 2008.
Tutti noi abbiamo bisogno delle risposte su quale sarà il nostro futuro nel Tiro a Segno.
Ho inserito il testo integrale del disegno di Legge sulla Finanziaria 2008, comunicata alla Presidenza il 4 novembre 2007.
Attendiamo fiduciosi (?) una risposta...

TESTO FINANZIARIA: 
http://www.uncem.it/gems/ddl_fin08_senato.pdf (http://www.uncem.it/gems/ddl_fin08_senato.pdf)
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: nicolis - Novembre 15, 2007, 14:22:27 pm
pare che l'articolo sia passato
e siano sopravvissuti solo questi enti:

Istituto italiano per l'Africa
Lega navale Italiana
Ente nazionale risi
Fondazione G.Marconi
Istituto Beata Lucia di Narni

che hanno probabilmente trovato sponsor forti
presso questo disgraziato governo;

resta la chance che qualcuno faccia capire il grosso errore
e che un emendamento faavorevole passi alla camera.

altrimenti, si potrebbe pensare che la attivita'sportiva
venga svolta da una "FITS" ad immagine della FITV
sotto l'egida del CONI,

mentre la attivita' istituzionale passerebbe al ministero
degli interni e ai prefetti
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: nicolis - Novembre 15, 2007, 14:53:44 pm
visto che assieme alla UITS e' stata stralciata anche la UNUCI
(UNIONE UFFICIALI IN CONGEDO), nonostante il ministro della
difesa abbia fatto il liceo alla Nunziatella,

appare chiaro come non sia un errore,
ma una chiara volonta' del governo di sinistra
quela di eliminarci.

la tecnica e' quella collaudata da Stalin per
elminare chi non gradiva:
- revoca dei finanziamenti
- declassamento dalle istituzioni
- invio ai gulag
- eliminazione fisica

siamo sulla buona strada ...
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: maurilugo - Novembre 15, 2007, 19:04:42 pm
 >:(mi reputo un tiratore e sono molto incazzato di quanto ho letto
ritengo doveroso che si faccia sentire il nostro peso interessando tutti
gli organi competenti le nostre sezioni e se del caso fare una pertizione firmata da presentare, perchè  uno scempio bello e buono,
chiedo venga fatto qualcosa uniamoci e mandiamo a dire la nostra
ciao
mauri :-\
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: karlfran - Novembre 15, 2007, 19:07:31 pm
concordo!
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: GaboNero - Novembre 15, 2007, 19:26:36 pm
Mi pare che il riconoscimento dell'UITS come Ente Pubblico sia una cosa abbastanza recente (diciamo, per intenderci, dell'ultimo periodo della presidenza Orati) e che la soppressione non dovrebbe incidere più di tanto sulla routine delle sezioni del TSN. Per informare meglio i tiratori sugli effetti a livello centrale della soppressione, invece, forse sarebbe opportuno un bell'editoriale sulla rivista, a firma del presidente Obrist o del Consigliere che si occupa delle questioni di questo tipo.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: GaboNero - Novembre 15, 2007, 19:29:59 pm
Oh, per "rivista" intendo CONCENTRICA... ;)
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 15, 2007, 20:07:53 pm
Oh, per "rivista" intendo CONCENTRICA... ;)

Ti ringrazio per la precisazione. Io l'avevo intesa per quella UITS.
Non credo proprio... se qualcosa scriverà penso che lo farà sulla rivista ufficiale. L'importante è sapere come stanno le cose...
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Xian - Novembre 15, 2007, 22:42:21 pm
Sono daccordo con nicolis risp11. ;)

Sono un tiratore, faccio parte anche della LNI (che sembra si sia salvata) e sono vicino all'UNUCI con cui collaboro spesso.

Dicevo, sono daccordo poichè il governo gemello a questo, in carica prima della legislatura Berlusconi,  se ricordate, si era scagliato contro l'esercito e, con sistemi equivalenti, era quasi riuscito a cancellare la brigata Folgore. :o Fortuna che è caduto prima!

Penso che tutti sarete daccordo nell'affermare che MOLTI PARTITI E LORO COMPONENTI SONO PARECCHIO MENO UTILI delle nostre belle associazioni !!!

Sarebbe un bel risparmio mandarli a lavorare! ;D

...meditate gente, meditate!!!

Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Pego - Novembre 16, 2007, 00:08:32 am
Ma da questa gente che ci pensa criminali solo perchè usiamo "attrezzi da tiro" che modifica arbitrariamente ed unilateralmente qualunque cosa gli faccia comodo, che sbandiera la parola "pace" quando dovrebbero scrivere invece "resa" , che lascia le Polizia e Guardie Forestali senza carburante per mesi per mancanza di fondi, cosa pensavamo di ottenere?
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 16, 2007, 10:23:54 am
ULTIME NOTIZIE (ANSA DEL 16/11/2007)

La casta dimagrisce, meno ministri ed enti

 di Francesco Carbone



FINANZIARIA: VIA LIBERA DAL SENATO CON 161 SI'
ROMA  - Via libera dal Senato alla legge finanziaria da 11,7 miliardi di euro. I voti favorevoli sono stati 161, i no 157. Approvato anche il bilancio corretto dalle due note di variazione che recepiscono le modifiche introdotte durante l'iter di Palazzo Madama al decreto collegato e alla legge finanziaria. I si' sono stati 162, 154 i voti contrari.


ROMA - Meno ministri ma dal prossimo governo, auto blu meno potenti, stipendi dei parlamentari 'congelati', paletti rigidi per i vari gettoni di presenza, cancellazione di un'ottantina di comunità montane e una dozzina di enti: il Senato ha dato il via libera a tutti gli articoli della Finanziaria 2008 che contiene le prime risposte concrete alla protesta ormai sempre più rumorosa contro i privilegi della 'casta' dei Palazzi della politica. Certo si tratta di norme che avrebbero potuto essere in alcuni casi più incisive. Ma la mediazione politica attenua la 'scure' e alcuni si salvano dai tagli. Sono comunque le prime risposte al disagio diffuso. Il pacchetto di tagli è estremamente variegato e contiene novità anche apparentemente poco rilevanti ma che consentiranno notevoli risparmi come la norma che obbliga le amministrazione a usare i servizi telefonici via internet oppure il limite alla cilindrata delle auto blu che, in tempi di caro-petrolio, farà calare e di molto il costo del 'pieno di Stato'. Ecco le principali misure varate dal Senato:

- GOVERNO SNELLO, MA DAL PROSSIMO: Sforbiciata al numero delle poltrone del Governo. Si torna ai 12 dicasteri previsti dalla riforma Bassanini del 1999. La norma vale per il futuro. Si stabilisce inoltre che il numero dei componenti del governo compresi vice-ministri e sottosegretari, non può essere superiore a sessanta.

- STIPENDI CONGELATI PER PARLAMENTARI: Gli stessi parlamentari rischiano molto: bocciano un emendamento che avrebbe ridotto alla metà i loro stipendi, ma approvano il congelamento delle indennità.

 - ORGANI COSTITUZIONALI: La norma che taglia le spese agli organi costituzionali non è entrata nella finanziaria per riconoscere la loro autonomia amministrativa. Ma il Quirinale, la Camera, il Senato e il Consiglio superiore della magistratura si sono autolimitati: le spese 2008 saranno aumenteranno sotto il tetto dell'inflazione. Il Tesoro ha anche calcolato che il risparmio sarà pari a 23,8 milioni.

- SOPPRESSI 12 ENTI INUTILI: Scompaiono 12 enti inutili. Ma 5 si salvano: Fondazione Marconi, Ente Risi, Lega Navale italiana, Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente e l'istituto Beata Lucia di Narni. Con un altro articolo vengono soppressi anche numerosi tribunali militari.

- 80 COMUNITA' MONTANE IN MENO: Arrivano paletti più stringenti per la costituzione di comunità montane e il risultato è che il loro numero si riduce di 80 unità. Dovranno essere composte almeno da 7 comuni, non vi potranno partecipare i capoluoghi, non entreranno più le località a livello del mare. Ma il taglio non riguarda solo gli enti ma anche gli amministratori: entro tre mesi le regioni dovranno dimezzare il numero degli assessori (ora 4.200) e dei consiglieri (12.500).

 - AMMINISTRATORI IN VIAGGIO, STOP A SPESE PAZZE: Stop alle 'spese pazze' in caso di viaggio di amministratori locali: viene fissato un rimborso forfetario (che sarà stabilito con decreto dal ministero dell'Economia) invece dell'indennità di missione percepita dagli amministratori in caso di viaggi.

- AMMINISTRATORI LOCALI, NO A CUMULO COMPENSI: Viene posto un limite al valore del gettone di presenza che i consiglieri comunali, provinciali, circoscrizionali, e delle comunità montane hanno diritto a percepire: un quarto dell'indennità del sindaco o del presidente dell'ente locale. Ma soprattutto arriva il divieto di cumulo con altri compensi di enti collegati. Inoltre arriva un divieto di cumulo con compensi legati ad enti diversi. Viene limitata la possibilità di porsi in aspettativa non retribuita.

 - GIRO VITE SU ASSESSORI: Giro di vite ex lege sul numero degli assessori di comuni e province: il limite che era fissato a 16 unità scende a 12.

- SFORBICIATA AD ENTI ACQUA E RIFIUTI: Arriva una sforbiciata agli Ato, gli enti intermedi per la gestione di acqua e rifiuti. I risparmi potrebbero alleggerire le bollette.

- DERIVATI PA SOTTO CONTROLLO: Un freno alla finanza speculativa degli enti locali arriva dalla finanziaria. Si pongono paletti al ricorso ai derivati per gli enti locali.

- STIPENDI PIU' ASCIUTTI PER COMMISSARI: Si prevede un taglio del 20%, a decorrere dal prossimo primo gennaio, ai compensi percepiti dai commissari straordinari del Governo.

- TAGLIO A CDA SOCIETA' PUBBLICHE: Non potranno avere più di 5 o 7 membri, ad esclusione delle società quotate. Paletti anche ai gettoni di presenza e sugli incarichi.

 - AUTO BLU MENO POTENTI: Le auto blu non dovranno superare una cilindrata media di 1.600 cc. Ovviamente escluse le forze dell'ordine e i Vigili del fuoco.

- P.A. TELEFONA CON VOIP: Alla scadenza dei contratti di telefonia le amministrazioni pubbliche dovranno passare ai servizi Voip, cioé al telefono via internet.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 16, 2007, 15:18:21 pm
SENZA NULLA TOGLIERE



Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO)

http://www.isiao.it/home.php (http://www.isiao.it/home.php)

Obiettivi
(legge 25 novembre 1995, n. 505)
Pubblicata nella Gazz. Uff. 30 novembre 1995, n. 280.

Partecipazione italiana ad organismi internazionali e disposizioni relative ad enti sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.

3. 1. È istituito, quale ente di diritto pubblico, soggetto alla vigilanza del Ministero degli affari esteri, l'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (Is.I.A.O.) - di seguito denominato Istituto - che persegue le finalità che le vigenti disposizioni assegnano all'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e all'Istituto italo-africano, salvaguardandone il patrimonio di competenza ed esperienze.

2. L'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e l'Istituto italo-africano sono soppressi e, di conseguenza, sono abrogate tutte le disposizioni normative in vigore che disciplinano tali enti. Il nuovo Istituto succede agli enti soppressi in tutti i rapporti attivi o passivi e permane nella titolarità dei rispettivi patrimoni. In fase di prima applicazione della presente legge e, comunque, non oltre il 31 dicembre 1996, ciascuno dei predetti patrimoni costituisce ad ogni effetto un patrimonio separato oggetto di altrettante gestioni economico-finanziarie autonome.

3. Il personale dipendente dagli enti soppressi di cui al comma 2 è trasferito al nuovo Istituto e conserva il regime di previdenza vigente presso l'ente di provenienza, nonché il trattamento giuridico ed economico in godimento. La dotazione organica dell'Istituto corrisponde provvisoriamente alla somma delle dotazioni organiche degli enti soppressi così come determinate ai sensi dell'articolo 22, comma 16, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e successive modificazioni e integrazioni. Entro il 31 dicembre 1996 l'Istituto provvede alla rideterminazione della pianta organica ai sensi degli articoli 31 e 35 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 , e successive modificazioni e integrazioni.

4. L'Istituto è iscritto alla categoria VII della tabella allegata alla legge 20 marzo 1975, n. 70 , ed è inserito nella tabella A allegata alla legge 29 ottobre 1984, n. 720 , e successive modificazioni e integrazioni. All'Istituto stesso si applicano la legge 21 marzo 1958, n. 259 , lalegge 20 marzo 1975, n. 70 , e l'articolo 25 della legge 5 agosto 1978, n. 468 , e successive modificazioni e integrazioni, per quanto non previsto dalla presente legge.

4. 1. Per il conseguimento dei propri fini l'Istituto provvede a:

    * a) predisporre e realizzare programmi di studi e di ricerche;
    * b) promuovere iniziative di collaborazione culturale e scientifica attraverso scambi di informazioni, esperienze e conoscenze tra studiosi ed esperti;
    * c) realizzare progetti di cooperazione, di consulenza e di assistenza, con particolare riferimento alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dei Paesi africani e orientali e, in tale quadro, effettuare missioni, viaggi di studio e campagne archeologiche in detti Paesi;
    * d) acquisire e conservare ogni tipo di documentazione sul patrimonio storico, artistico e culturale del mondo africano e orientale, nonché sulla sua situazione politica, economica, sociale;
    * e) organizzare corsi di insegnamento delle lingue e culture dei Paesi dell'Africa e dell'Asia nonché altri corsi specializzati pertinenti ai propri fini;
    * f) favorire la presenza di studenti dei suddetti Paesi nelle istituzioni nazionali per il completamento e il perfezionamento della loro formazione, anche attraverso la concessione di borse e sussidi di studi;
    * g) svolgere attività editoriale in proprio o in collaborazione con altri enti o case editrici;
    * h) stipulare convenzioni e concludere intese per attività in comune con università, accademie, istituzioni culturali e di ricerca, nonché con altri enti, associazioni ed organismi italiani o stranieri nei settori delle proprie attività;
    * i) assumere qualsiasi altra iniziativa idonea al raggiungimento dei fini di cui all'articolo 3;
    * l) istituire sezioni in Italia e all'estero.

2. L'Istituto fornisce relazioni di studio, schede informative e documentazioni su problemi specifici che riguardano il mondo africano e orientale al Ministero degli affari esteri e alle altre Amministrazioni dello Stato che ne facciano richiesta, nonché, mediante apposite convenzioni o intese, ad enti e soggetti pubblici e privati.

5. 1. Sono organi dell'Istituto:

    * a) l'assemblea;
    * b) il presidente;
    * c) il consiglio d'amministrazione;
    * d) il consiglio scientifico;
    * e) il collegio dei revisori dei conti.

2. Gli organi dell'Istituto di cui alle lettere b), c), d) ed e) del comma 1 durano in carica quattro anni.

-

6. 1. I soci si distinguono in onorari, ordinari e sostenitori.

2. Possono essere soci dell'Istituto cittadini italiani e stranieri in possesso dei diritti civili e politici, nonché enti pubblici e privati in persona di un rappresentante all'uopo delegato.

3. Tutti i soci partecipano all'assemblea con diritto di voto.

4. La qualità di socio è incompatibile con quella di dipendente con rapporto d'impiego dell'Istituto o con la posizione di titolare di una lite attiva o passiva con l'Istituto stesso.

5. Lo statuto, per quanto non previsto dalla presente legge, stabilisce i requisiti e le modalità per l'ammissione dei soci nelle singole categorie, i relativi diritti, nonché i casi di decadenza; può altresì prevedere altre forme di adesione all'Istituto o di collaborazione per cittadini italiani e stranieri, nonché per associazioni o istituzioni culturali che operino nella stessa area scientifica.

7. 1. L'assemblea, composta dai soci onorari, ordinari e sostenitori, si riunisce in seduta ordinaria per l'approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi e in seduta straordinaria per le altre deliberazioni di sua competenza e ogni volta che il Presidente ne ravvisi la necessità o a seguito di richiesta sottoscritta da almeno un terzo dei soci ordinari.

2. L'assemblea:

    * a) elegge a scrutinio segreto sei componenti del consiglio d'amministrazione, un membro del collegio dei revisori e i componenti del consiglio scientifico;
    * b) adotta i bilanci preventivi e consuntivi;
    * c) adotta lo statuto e le relative modifiche;
    * d) nomina i soci onorari e ammette i soci ordinari su proposta del consiglio d'amministrazione;
    * e) può eleggere un presidente onorario dell'Istituto.
    * 3. Le delibere di cui al comma 2, lettere b) e c), sono sottoposte all'approvazione del Ministro vigilante.

8. 1. Il presidente è eletto dal consiglio d'amministrazione con la maggioranza dei due terzi. Qualora sia eletto un componente del consiglio stesso, questi viene sostituito, secondo le procedure previste dall'articolo 7.

2. Il presidente ha la rappresentanza legale dell'Istituto; convoca e presiede l'assemblea, il consiglio d'amministrazione e il consiglio scientifico; può prendere, in via di urgenza, tutte le deliberazioni di competenza del consiglio d'amministrazione, salvo a sottoporle, per la ratifica, al consiglio stesso nella prima successiva seduta.

9. 1. Il consiglio d'amministrazione è presieduto dal presidente dell'Istituto ed è composto da dieci membri, di cui quattro nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su designazione rispettivamente dei Ministri degli affari esteri, dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, per i beni culturali e ambientali e per la funzione pubblica, e sei eletti dall'assemblea.

2. Il consiglio elegge nel proprio seno un vice presidente con funzioni vicarie del presidente.

10. 1. Il consiglio d'amministrazione:

    * a) approva il programma annuale d'azione, sulla base degli indirizzi culturali e scientifici stabiliti dal consiglio scientifico;
    * b) propone all'assemblea i progetti di statuto e delle sue modifiche e predispone i bilanci preventivi e consuntivi;
    * c) adotta i regolamenti del personale e di organizzazione dei servizi;
    * d) ammette i soci sostenitori, formula proposte all'assemblea per il conferimento della qualità di socio onorario e per l'ammissione dei soci ordinari;
    * e) stabilisce le quote annue di iscrizione dei soci ordinari e dei soci sostenitori;
    * f) delibera l'alienazione e l'acquisto di immobili, titoli azionari e obbligazionari, l'accettazione di eredità, legati e donazioni;
    * g) delibera sui ricorsi e sulle azioni giudiziarie attivi e passivi, nonché sulle transazioni;
    * h) verifica la rispondenza dei risultati della gestione al programma d'azione;
    * i) compie ogni altro atto ad esso demandato dalla presente legge o dai regolamenti.

2. I regolamenti adottati ai sensi del comma 1, lettera c), sono sottoposti all'approvazione del Ministro vigilante di concerto con i Ministri del tesoro e per la funzione pubblica.

11. 1. Il consiglio scientifico, composto da non più di venti membri scelti tra personalità della cultura che possano dare contributi significativi al perseguimento delle finalità dell'Istituto, ne determina gli indirizzi culturali e scientifici, nel rispetto della specificità e dell'autonomia dei diversi settori di ricerca e di attività ed esprime il proprio parere sulle iniziative più rilevanti e su ogni questione che gli venga sottoposta dal Consiglio d'amministrazione.

2. I membri del consiglio scientifico sono eletti dall'assemblea dei soci.

3. Il consiglio scientifico può organizzare la propria attività in sezioni o gruppi di lavoro in relazione agli affari trattati.

12. 1. Il collegio dei revisori è composto di tre membri effettivi, di cui uno designato dal Ministero del tesoro, con funzioni di presidente, uno dal Ministero degli affari esteri ed il terzo eletto dall'assemblea dei soci scelto tra iscritti all'albo dei revisori dei conti.

13. 1. Con decreto del Ministro degli affari esteri di concerto con il Ministro del tesoro sono stabilite le misure delle indennità di carica del presidente e dei membri del collegio dei revisori, nonché dei gettoni di presenza spettanti ai componenti del consiglio d'amministrazione e del consiglio scientifico, tenuto anche conto dei risultati di gestione dell'Istituto.

-14. 1. L'incarico di direttore generale è conferito dal consiglio d'amministrazione, con contratto di diritto privato della durata massima di cinque anni rinnovabile, a dirigenti in servizio presso l'Istituto o presso amministrazioni pubbliche od anche a persone diverse in possesso dei requisiti di professionalità adeguata alle funzioni da svolgere. Si applicano al direttore generale i limiti di età previsti per i dirigenti della pubblica amministrazione ai fini del pensionamento.

2. Al direttore generale spettano le seguenti funzioni:

    * a) curare l'attuazione dei programmi deliberati dal consiglio d'amministrazione;
    * b) provvedere alla gestione finanziaria, tecnica, amministrativa compresa l'adozione di tutti gli atti che impegnano l'Istituto verso l'esterno, mediante autonomi poteri di spesa nei limiti delle disponibilità di bilancio, di organizzazione delle risorse umane e strumentali e di controllo;
    * c) adempiere alle altre attribuzioni previste dall'articolo 16 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 , e successive modificazioni, in quanto compatibili con quelle attribuite agli altri organi dell'Istituto.

3. Il direttore generale è responsabile della gestione e dei relativi risultati e partecipa alle sedute del consiglio d'amministrazione con voto consultivo e con le funzioni di segretario.

15. 1. In attesa della costituzione degli organi ordinari dell'Istituto di cui all'articolo 5, comma 1, è istituita una gestione transitoria per gli atti di ordinaria amministrazione e per gli adempimenti propedeutici alla costituzione degli organi stessi. Tale gestione è affidata ai presidenti dei due enti soppressi ovvero, in caso di indisponibilità di uno di essi o di ambedue, a persona o persone nominate con decreto del Ministro degli affari esteri.

16. 1. In sede di prima attuazione della presente legge sono considerati soci dell'Istituto, aventi titolo a partecipare all'assemblea, i soci onorari, ordinari, effettivi e sostenitori dei due enti soppressi, risultanti tali alla data di entrata in vigore della presente legge, a meno che, entro trenta giorni dalla predetta data, abbiano presentato o fatto pervenire ai rispettivi presidenti dichiarazione scritta attestante la volontà di non mantenere la qualità di soci dell'Istituto, ferme restando le quote di associazione già stabilite per l'anno 1995. I soci ordinari dell'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e quelli effettivi dell'Istituto italo-africano confluiscono nella categoria dei soci ordinari dell'Istituto.

2. Entro i successivi trenta giorni i due presidenti convocano l'assemblea mediante avviso per lettera raccomandata, contenente l'ordine del giorno, ai soci indicati al comma 1, spedita almeno quindici giorni prima della data stabilita per la riunione.

3. L'assemblea, per la cui validità occorre la presenza di almeno la metà dei suoi membri in prima convocazione e di un terzo in seconda convocazione, elegge il presidente della seduta e procede alla elezione dei componenti degli organi previsti dall'articolo 7, comma 2, lettera a).

4. Ogni socio vota per tre nominativi per l'elezione dei componenti del consiglio d'amministrazione, per un solo nominativo per l'elezione del membro del collegio dei revisori e per dieci nominativi per l'elezione dei componenti del consiglio scientifico. È ammesso il voto per delega con un massimo di quattro deleghe allo stesso socio.

5. Fino alla costituzione del collegio dei revisori dei conti dell'Istituto, continuano ad operare i collegi dei revisori dei conti in carica presso gli enti soppressi alla data di entrata in vigore della presente legge.

6. I contratti dei direttori generali in servizio presso gli enti soppressi alla data di entrata in vigore della presente legge sono risolti di diritto all'atto della nomina del direttore generale dell'Istituto, ove non siano scaduti in precedenza.

17. 1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 2, l'Istituto subentra ai due enti soppressi quale destinatario dei contributi previsti per il triennio 1995-1997 nella tabella triennale di cui alla legge 28 dicembre 1982, n. 948, e successive modificazioni.

2. A decorrere dall'anno 1998 il contributo annuo dello Stato a favore dell'Istituto è determinato esclusivamente ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come sostituito dall'articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 362.

3. È autorizzata la spesa di lire 1.500 milioni nell'anno 1996 e di lire 800 milioni nell'anno 1997 per la concessione di un contributo straordinario all'Istituto per gli stessi anni.

18. 1. All'onere derivante dall'applicazione della presente legge, valutato in lire 3.685 milioni per l'anno 1995, in lire 1.600 milioni per il 1996 e in lire 900 milioni per l'anno 1997, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1995-1997, al capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1995, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento riguardante il Ministero degli affari esteri.

2. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

19. 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Pego - Novembre 17, 2007, 00:48:48 am
Bene! Non ce l'abbiamo fatta! L'UITS è un ente inutile!
Scompaiono 12 enti inutili. Ma 5 si salvano: Fondazione Marconi, Ente Risi, Lega Navale italiana, Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente e l'istituto Beata Lucia di Narni.

Ma se guardiamo il sito del Giudice Mori forse così è meglio..... :-[
"Abolizione dell'UITS - Conseguenze giuridiche
Scrivo queste prime osservazioni  sul presupposto che il governo non cada prime di approvare la finanziaria e che questa non contenga altre disposizioni salvo la pura e semplice abrogazione.
Se così fosse, le conseguenze giuridiche sarebbero le seguenti.
Il D. L.vo 8 luglio 1944 n. 286 resta in vigore nella parte in cui stabilisce che il TSN “è posto alla diretta dipendenza del Ministero della difesa (all’epoca “della guerra”).
Per il resto si applica il RDL 16 dicembre 1935 n. 2430 che all’art. 1 definisce i compiti
del tiro a segno nazionale fra cui quello di “coltivare l’esercizio del tiro negli iscritti che, per passione, e per particolari attitudini, si distinguono dalla massa dei tiratori”.
Il Decreto stabilisce inoltre che il TSN è “alla diretta dipendenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri “.
Ne consegue:
- che le sezioni riprendono appieno la loro autonomia giuridica, regolata da norme di legge, in quanto ancora applicabili; non sono applicabili tutte quelle dove si parla della Milizia Volontaria  o dell’UITS.
- che rimangono in vigore le normative sportive fissate dall’UITS fino ad oggi.
- che rimangono in vigore le disposizioni  organizzative interne emanate dall’UITS purché esse siano state emanate nell’ambito dei poteri conferiti da norme di legge.
- che dovranno essere rivisti i nuovi statuti già adottati da alcune sezioni e contenenti disposizioni illegittime perché emanate senza che l’UITS avesse il relativo potere normativo.
- gli statuti dovranno tener conto della natura semipubblica delle Sezioni e quindi dovranno distinguere il direttivo formato anche con rappresentanti di enti pubblici, dalla associazione dilettantistica che provvederà alla autogestione dei soci.
- la Presidenza del Consiglio potrà ( o meglio: dovrà) delegare i compiti relativi alla attività sportiva agonistica al Ministero per le attività sportive o al CONI.
(14 novembre 2007) "
Da qui speriamo che Santa Barbara ci segua e protegga...! ;)

Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 17, 2007, 10:22:12 am
Una riflessione personale, probabilmente sbagliata, ma inevitabile...

Da sempre stiamo combattendo per la diffusione del nostro sport, considerato minore e dai più considerato "covo" di maniaci delle armi.
Una dura lotta devo dire, quella della diffusione e della comprensione che il tiro a segno ed in particolare quello agonistico è molto di più.
Ma non lo avevo mai considerato sotto questa luce.
Si legge su ogni commento relativo alla finanziaria:

Citazione
Sempre presso il governo, poi, il sindaco si sarebbe dovuto attivare «per fare in modo che le risorse necessarie agli interventi suddetti siano reperite con un taglio drastico dei conti della politica e degli enti inutili, diminuendo in modo significativo la spesa pubblica

Noi facciamo parte di quei dodici enti, e come tali graviamo sulla spesa pubblica...
Non mi ero mai accorto di gravare sulla spesa pubblica....
Ma forse mescolo l'istituzionalità con lo sport...
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 19, 2007, 12:39:12 pm
dico la mia

già qualcuno ha fatto notare che la sopressione dell'UITS come 'ente-pubblico' di fatto non comporta la cancellazione della medesima, ma come si evince dal testo della finanziaria, è invitata a riorganizzarsi come società di diritto privanto, come la FITAV (che tra l'altro gode di ottima salute).

La perdita di status di 'ente-pubblico' di fatto fa venire meno il controllo e la vigilanza diretta sulle sezioni TSN (circa 300) alle quali già dal 1935 viene riconoscituta la finalità 'pubblicistica', ovvero funzione pubblica, di addestramento al tiro e all'uso delle armi, alle dirette dipendenze del ministero della difesa (il ministero dell'interno non c'azzecca nulla, come direbbe qualcuno)

A mio personale avviso, questo dovrebbe essere lo spunto per l'UITS a rinnovarsi e trovare nuovi stimoli per far cresecere il mondo del tiro; lo status di ente pubblico, mi sembra in questi anni abbia solo favorito una sorta di autoreferenzialità che di fatto ha ingessato una federazione sportiva nel perimetro dei TSN.
Quindi ben venga la riorganizzazione finalizzata a concentrare l'attenzione e le risorse sul ruolo di 'federazione sportiva' a tutti gli effetti!

Le sezioni TSN, grandi e piccole che siano, non saranno più vincolate dal potere istituzionale UITS, che ultimamente anche con la richiesta di adozione di un nuovo statuto 'sui generis' cercava di ridurre a organi periferici cercando di sminuirne i caratteri loro assegnati dalla legge. Forse si tornerà ad un modello di autonomia gestionale, persa negli anni '70, con tutti gli oneri del caso, come la ricerca di sinergie e fondi per il mantenimento delle strutture e il loro ampliamento, e se un TSN non svolge o promuove attività sportive che vadano al di là della partecipazione dei soci, perchè mai deve affiliarsi alla UITS???

In fondo non vedo perchè un socio di TSN debba essere iscritto all'UITS se non si intende partecipare a gare federali, competizioni nazionali e/o internazionali. Questa sorta d'obbligo, e relativo esborso, proprio non la concepivo.

L'UITS anzichè pensare a fare da 'grande mamma' delle sezioni a questo punto dovrebbe offrire validi motivi e stimoli ai tiratori affinchè si affiliino alla medesima proprio organizzando gare a tutti i livelli con pari dignità per qualunque disciplina di tiro (sottolineo qualunque perchè vorrei ricordare che non c'è solo il tiro accademico), propedeutiche ad individuare quelle persone con particolari attitudini sulle quali investire per l'immagine nazionale ad eventi internazionali.

Vediamo se questo management, avrà il coraggio, la forza e l'iniziativa necessaria, di riproporsi con una nuova veste al mondo sportivo e soprattuto al mondo dei tiratori, agonisti e non.
Purtroppo temo che l'autoreferenzialità accennata prima, porterà invece a una chiusura a riccio con recriminazioni a destra e sinistra, rivestendo i panni delle vittime innocenti, scaricando l'onere e la responsabilità di quanto imposto dalla legge finanziaria al prossimo consiglio che verrà eletto nel 2008.
Mi auguro di essere smentito, ma credo che come sempre finirà all'italiana, perchè se non ci sono interessi ma chi te lo fa fare di sbatterti?
Ma se le evoluzioi future dovessero darmi ragione, allora hanno fatto bene ad abolirla, perchè non sarebbe che la conferma di inutilità e incapacità di fatto.

un saluto
Valerio Adorni - Parma
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: karlfran - Novembre 19, 2007, 13:27:00 pm
Piccolo fuori tema, scusate. Il prossimo Gennaio al rinnovero tessere i Tsn saranno nel giusto o meno a chiedere il contributo per la tessera UITS?
Grazie
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 19, 2007, 14:13:44 pm
Piccolo fuori tema, scusate. Il prossimo Gennaio al rinnovero tessere i Tsn saranno nel giusto o meno a chiedere il contributo per la tessera UITS?
Grazie

direi che sei perfettamente in tema, quantomeno nell'ambito!

se l'UITS diventa federazione sportiva di diritto privato, portando avanti le finalità del programma sportivo 2008, di comune accordo con i TSN interessati come sedi di gara o per soci che partecipano alle gare stesse, allora diviene inevitabile l'affiliazione del TSN all'UITS, ma sarebbe auspicabile che la quota individuale venga versata solo dai soci che partecipano a tali gare come agonisti, oppure da soci che si tesserano volontariamente come sostenitori

vediamo come andrà a finire...

ciao
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Anukke - Novembre 20, 2007, 11:52:58 am
Citazione
se l'UITS diventa federazione sportiva di diritto privato, portando avanti le finalità del programma sportivo 2008, di comune accordo con i TSN interessati come sedi di gara o per soci che partecipano alle gare stesse, allora diviene inevitabile l'affiliazione del TSN all'UITS, ma sarebbe auspicabile che la quota individuale venga versata solo dai soci che partecipano a tali gare come agonisti, oppure da soci che si tesserano volontariamente come sostenitori
Non dimentichiamoci anche la quota per l'assicurazione che era integrata nell'iscrizione all'UITS (mi sembra).
Ogni Poligono dovrà assicurare con un suo contratto d'assicurazione gli appassionati iscritti alla sola sede del poligono TSN?

Anukke
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 20, 2007, 12:42:24 pm
Citazione
se l'UITS diventa federazione sportiva di diritto privato, portando avanti le finalità del programma sportivo 2008, di comune accordo con i TSN interessati come sedi di gara o per soci che partecipano alle gare stesse, allora diviene inevitabile l'affiliazione del TSN all'UITS, ma sarebbe auspicabile che la quota individuale venga versata solo dai soci che partecipano a tali gare come agonisti, oppure da soci che si tesserano volontariamente come sostenitori
Non dimentichiamoci anche la quota per l'assicurazione che era integrata nell'iscrizione all'UITS (mi sembra).
Ogni Poligono dovrà assicurare con un suo contratto d'assicurazione gli appassionati iscritti alla sola sede del poligono TSN?

Anukke


meglio, così anzichè un mega contratto con qualcuno, vorrà dire che ogni TSN sarà libero di chiedere e informarsi da più compagnie, in proporzione alle proprie necessità, stimolando così il mercato e la libera concorrenza. In ogni caso esistono compagnie specializzate in assicurazioni sportive, è sicuramente un problema da gestire ma non certo strategico nel rapporto UITS/TSN.

non tutto il male viene per nuocere, sicuramente avere una 'mamma' che pensa a tutto è comodo; la 'mamma' che decide per tutti non sempre si muove cercando l'interesse dei singoli o della collettività...

ciao
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: vecio - Novembre 20, 2007, 21:12:31 pm
cosa succede men soldi meno poligoni attrezzati e meno divertimento
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 20, 2007, 21:27:37 pm
cosa succede men soldi meno poligoni attrezzati e meno divertimento

ne sei sicuro?
cos'è che da stimolo alla crescita di una disciplina sportiva? quindi degli impianti dove questa è praticabile?

posso parlare della realtà che mi riguarda, e purtroppo e spesso mi trovo a constatare che non pratichiamo una disciplina sportiva bensì viviamo in un ghetto. Parlare di armi e tiro a segno nel nostro quotidiano è come parlare di anticonzionali in chiesa: disdicevole!

quindi il problema è la cultura,  allora? di chi è la colpa?
avevamo, perchè è ora di parlare al passato, un 'ente-pubblico' che come prerogativa avrebbe dovuto pensare a fare cultura, facilitare l'accesso al tiro sportivo... invece si è messo a fare il 'vigili' e il poliziotto, vietando addirittura il tiro a fuoco ai minori (caso unico in europa).

e tu ti lamenti degli impianti a venire?
facciamo un passo indietro e analizziamo la situazione e gli errori del passato (anche recente), forse così si può auspicare un futuro migliore, mettendo in primo piano lo sport e la passione!

ciao
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 21, 2007, 12:55:24 pm
FINANZIARIA/ CORTE CONTI: TROPPO POCO PER TAGLIARE COSTI POLITICA

Roma, 20 nov. (Apcom) - Il ridimensionamento delle strutture di governo, il ricorso a meccanismi di contenimento della spesa per i compensi degli amministratori, la eliminazione di alcune strutture (le comunità montane), i vincoli posti alla costituzione di società partecipate, previsti in Finanziaria 2008, secondo la Corte dei Conti, "non esauriscono" le azioni da mettere in campo per ridurre i costi della politica. Bisogna fare di più.

Oltre a mettere mano ai costi del personale, che costituisce la principale "criticità" nella spesa pubblica, occorre guardare all'insieme delle "distorsioni" riconducibili a "scelte della politica non adeguate alle necessità gestionali e ai nuovi assetti". Dalle indagini della Corte dei Conti emergono "le difficoltà di portare a termine in tempi soddisfacenti" processi di eliminazione di strutture centrali "non più coerenti" con le realtà istituzionali (enti inutili) o "il ripetersi di fenomeni gestionali anomali con rilevanti ricadute negative" sia su processo di responsabilizzazione delle realtà territoriali, sia, e soprattutto, sul controllo della spesa pubblica (le gestioni commissariali).

Nel caso degli enti inutili, a partire dalla legge 1404 del 1956, quando sono state censite 6.630 "altre istituzioni pubbliche" (esclusi soggetti come i ministeri, enti previdenziali, regioni, province, comuni, comunità montane, etc) sono state avviate procedure liquidatorie per 827 tra enti e gestioni fuori bilancio e ne sono state chiuse 732. In merito alle gestioni commissariali, il presidente Lazzaro si riferisce in particolare alla questione dell'emergenza dei rifiuti che ha perso il carattere di "precarietà ed eccezionalità" configurandosi piuttosto come "una complessa e duratura organizzazione extra ordinem, che si è affiancata a quella ordinaria, paralizzandone spesso l'operatività".

In tema di cattiva gestione delle risorse, la Corte dei Conti evidenzia anche i "costi particolarmente rilevanti" legati all'uso che è stato fatto di attivi patrimoniali, come il caso delle cartolarizzazioni, "più per soddisfare esigenze di breve termine e di ricerca del consenso, che per migliorare le gestioni a seguito di accurati calcoli di convenienza economico-finanziaria".
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 21, 2007, 13:28:01 pm
caro blueshot,
faccio un po di fatica a condividere il tuo ultimo intervento.

Se il governo e l'amministrazione statale non sono in grado di badare a se stessi, e poi noi come contribuenti ce ne lamentiamo, è un conto, ma cercare di giustificare l'utilità di un ente pubblico di fatto inutile, adducendo sempre la meno peggio delle soluzioni, mi sembra l'ennesimo atteggiamento all'italiana, un po parassitario, ipocrita e inconcludente.

possibile che si debbano cercare solo colpe, responsabili e giustificazioni al posto di mettere in campo fattiva collaborazione e iniziativa per la costruzione di qualcosa di nuovo?

ma è così nero il futuro senza l'UITS???
mi ripeto, a costo di diventare noioso e antipatico: se questa è la situazione, è inutile piangersi addosso, perchè si perderebbe solo tempo prezioso.

c'è da riorganizzare un sistema? bene mettiamoci al lavoro e dimostriamo quanto le persone che amano il tiro a segno sono interessate al futuro della loro passione e disciplina sportiva, producendo qualcosa di concreto!!!

non ne abbiamo voglia? siamo stati abituati alla pappa pronta?
amen! l'UITS riposi in pace, e ogni TSN pensi a se stesso!
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: mboss - Novembre 21, 2007, 13:36:34 pm
scusate forse non c'entra niente ma le certificazioni al maneggio delle armi chi lolo fara
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 21, 2007, 13:53:38 pm
scusate forse non c'entra niente ma le certificazioni al maneggio delle armi chi lolo fara

il TSN
come sempre è stato per legge Regio Decreto n.16 dicembre 1935 n. 2430
solo ultimamente l'UITS si è arrogata questo 'compito' espropriandolo ai TSN con un atto illegittimo quale lo statuto dalla stessa proposta nel 2005, per il quale è intervenuto il ministero della Difesa a imporre il passo indietro, altrimenti il TSN senza funzione pubblicistica non avrebbe alcun titolo per occupare il suolo demaniale... ma questa è un'altra storia (anche se molto attinente)
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Novembre 21, 2007, 14:24:00 pm
caro blueshot,
faccio un po di fatica a condividere il tuo ultimo intervento.

Se come ultimo intendi quello della Corte dei Conti, non è un mio intervento, ma solo un testo riportato da internet, un'altra voce.

Credo che in tutta questa faccenda sia normale il timore che prende un pò tutti. E' una reazione dell'essere umano verso cose che non conosce e che non sappiamo cosa aspettaci, insomma verso ogni cambiamento.
Una reazione normale. ma che non ci deve senz'altro limitare o far smettere di pensare che possiamo sistemare le cose e magari renderle migliori.
In linea di massima sono d'accordo con il tuo pensiero anche se ancora non ho tutti gli elementi ed informazioni per capire bene quali siano i risvolti futuri. Per questo cerco di leggere e inserire pensieri ed informazioni anche di altri punti di vista che non siano solo legati al nostro sport.
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 21, 2007, 18:07:12 pm
caro blueshot,
faccio un po di fatica a condividere il tuo ultimo intervento.

Se come ultimo intendi quello della Corte dei Conti, non è un mio intervento, ma solo un testo riportato da internet, un'altra voce.

....

ok, sai com'è ma raramente si riportano informazioni di terze parti se non le si condividono, in ogni caso apprezzo il tuo pluralismo

comunque rimane il fatto che le piramidi si costruiscono dal basso, se la base è solida anche il vertice lo sarà; quando i vertici sono tali per diritto e vongono destituiti da un organo superiore (il parlamento) la base ha l'opportunità di ricostituire un'organizzazione che la rappresenti realmente e ne curi realmente gli interessi

l'unica cosa che veramente temo è l'insofferenza per l'ordine costituito covata sotto la cenere, possa alimentare sentimenti di rivalsa e anarchia... allora si che manderemmo a quel paese il tiro a segno

mi piacerebbe vedere i tiratori italiani proporre in seno alle proprie sezioni idee e propositi per la 'nuova UITS' per prendere le briglia del tiro a segno e scrollarsi di dosso tutta la burocrazia e l'autoreferenzialità che ne fà uno sport minore, elitario e ghettizzato dai media e dall'opinione pubblica

sono essenzialmente un ottimista
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: lumau - Novembre 21, 2007, 19:37:44 pm
Le indicazioni suggerite, commentate ed esposte da GUNNY penso che siano le migliori ,ispirate da  esperienza e buon senso e tanto amore per il tiro a segno.Personalmente NON so chi sia Gunny ma invito tutti voi, tiratori,collezionisti,semplici iscritti e ,soprattutto, i neofiti, A SEGUIRE LA LINEA DI COMPORTAMENTO da lui consigliata:attenzione,modestia,buon senso MA DETERMINAZIONE,DECISIONE e rifiuto di comode soluzioni favorevoli solo ai POLTRONISTI...............ANDIAMO AVANTI.....(pensando anche che torneremo forse indietro ,nel tempo anni "70..................................................................................................
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Novembre 25, 2007, 15:34:44 pm
ritengo utile alla discussione in corso riportare le considerazioni del Dott. Mori, emerito giurista, aggiornate ai recenti eventi:

http://www.earmi.it/diritto/leggi/uits.htm (http://www.earmi.it/diritto/leggi/uits.htm)

tecnicamente chiarisce nuovamente che la soppressione dell'UITS non è poi una perdita così grave, anzi lo spunto per riorganizzare il tiro sportivo con una nuova federazione, o più federazioni sportive di tiro a segno
si sottolinea inoltre l'inconstistenza dello status di ente pubblico, in quanto già il CONI lo è, e tali sono le sezioni del TSN, mentre tutte le altre federazioni sportive affliate al CONI, dalla FITAV alla FIGC sono di diritto privato.

personalmente non mi dispiacerebbe un futuro con la Federazione Tiro Accademico, la Federazione Tiro Ex-Ordinanza, la Federazione Tiro BenchRest, Federazione Tiro ad Avancarica, oppure per evitare frammentazioni e dispersione di risorse,  forse meglio un'unica federazione con divisioni/strutture funzionali e organizzative separate per l'organizzazione dei campionati, gestite da persone competenti nell'ambito delle singole discipline, diverse fra loro per molti e forse troppi aspetti per farne una commissione-calderone 'discipline non accademiche' come ultimamente ha cercato di fare l'UITS, combinando pasticci a non finire nei vari campionati, senza citare la questione con il CNDA.
In questo scenario, un TSN non federato non potrebbe ospitare gare e ne impedirebbe di fatto ai suoi iscritti la partecipazione, questi ultimi quindi se in numero cospicuo potrebbero richiede alla sezione di affiliarsi comunque oppure iscriversi anche ad un TSN federato.
Tanto in barda a come dovrebbe essere, molti poligoni richiedono l'iscrizione anche a chi è già federato e iscritto in altro TSN, indipendentemente che si tratti di agonisti o frequentatori.

fanno in ogni caso rilfettere le conclusioni del dott. Mori, guardando ai risvolti speculativi di interesse economico sulle aree su cui sono installati molti poligoni
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: Daniele Puccioni - Dicembre 11, 2007, 19:04:17 pm
AGGIORNAMENTO...

Da contatti con la Federazione è giunta notizia dell'attuale lavoro che stanno svolgendo per risanare la situazione determinata dalla Finanziaria.
Le istituzioni si stanno dando da fare per porre ordine alle disposizioni che in un modo (riordino) o in un altro (decreto taglialeggi)dovranno essere riaggiornate".
Quindi possiamo ancora tenere in vita la speranza (?) che qualcosa si muova.
Altro non posso aggiungere
Titolo: Re: Finanziaria 2008: una svolta pericolosa per il Tiro a Segno Italiano
Inserito da: gunny - Dicembre 23, 2007, 20:02:37 pm
il dado è tratto!

il Senato ha definitivamente approvato la finanziaria e tranne i qualche caso gli emendamenti sono stati tutti ritirari, quindi viene confermata la cancellazione come ente pubblico dell'UITS

dal 01/01/2008 l'Unione avrà 6 mesi di tempo per riorganizzarsi pena la cancellazione anche come federazione... voglio credere che nonostante l'apparente atteggiamento da 'struzzi' tenuto dai vertici, data la mancanza di comunicazioni tramite gli organi ufficiali (giornalino e sito web) e verso le stesse sezioni di tiro a segno, alla fine vedremo l'araba fenice risorgere dalla cenere...

però come nulla fosse vengono diramate circolari e manifesti sul tesseramento 2008, così come se nulla fosse... oltretutto con l'introduzione di modifiche di sostanza... ???

veramente un bel rompicapo...  ::)