http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2018/11/11/news/un-esposto-del-2016-accende-i-sospetti-il-poligono-di-tiro-risultava-inagibile-1.17452613 Un esposto del 2016 accende i sospetti «Il poligono di tiro risultava inagibile»
Il documento presentato da una sportiva a tante autorità «Non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro in questi anni» di S.A.
11 novembre 2018
Un esposto che, da almeno due anni, evidenziava l’inagibilità del poligono di tiro di Cibeno, dove giovedì è divampato un violento incendio e otto persone si sono salvate per miracolo.
Lo ha indirizzato a più soggetti, tra i quali il Ministero della difesa, l’esercito, il Comune di Carpi, la procura, Arpae e Legambiente, Anna Visconti, ex tiratrice. Visconti cerca da anni di portare in luce lo stato dei poligoni di tiro sparsi sul territorio nazionale. Le sue segnalazioni sono confluite, in parte, anche in un’interrogazione al ministro della difesa, presentata dall’ex parlamentare Manuela Ghizzoni nel 2009.
«Non ho riscontrato nessun esito dopo l’esposto, tranne da Arpae, che ci ha fatto sapere di non essere in possesso della documentazione alla quale si faceva riferimento, ma non avevamo rivolto all’ente questa richiesta» puntualizza Anna Visconti.
L’esposto è molto articolato e si sviluppa su alcuni precisi capisaldi. La sezione del tiro a segno di via Chiesa di Cibeno, si legge nel documento, probabilmente, «non ha l’agibilità al tiro di terza categoria necessaria per lo svolgimento delle esercitazioni o gare dei tiratori con carabine di grosso calibro». Ancora, si ipotizza che «le esercitazioni infrasettimanali o le gare, se effettuate nel poligono, potrebbero causare la fuoriuscita di proiettili vaganti anche per 5 chilometri». Secondo quanto riporta l’esposto, inoltre, «i muri di chiusura sono realizzati solo parzialmente». L’area osservatori, poi, pare «non abbia l’agibilità per pubblico spettacolo che viene rilasciata dall’apposita commissione di cui fa parte obbligatoriamente un tecnico del Coni e altri». L’area tiratori, si legge sempre nel documento, «sembra non avere i box di tiro con pavimento in cemento in piastrelle rivestito da gomma di spessore idoneo per trattenere le pallottole che lo colpiscano accidentalmente». Un punto questo importante, considerato che tra le ipotesi sulle cause che hanno provocato il rogo di giovedì scorso, c’è quella della presenza di materiale infiammabile sul pavimento che, dopo lo sparo, potrebbe aver preso fuoco. «Un’impresa di pulizie veniva una volta alla settimana: tutto veniva passato al setaccio, compresi i pavimenti - spiega il presidente del Tsn Carpi, Giuseppe Martinelli - Non so spiegarmi, quindi, quali siano le cause. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo tornati al poligono in cinque amici: ci chiedevamo come sia stato possibile. Certo, se volessimo rifare il poligono come prima, il costo sarebbe elevato: si parla di 200mila euro anche se è difficile quantificare. Considerato che ogni tiratore spende 10 euro per passare qualche ora in un box, ce ne vogliono di soldi... E teniamo conto che solo 6 anni fa abbiamo speso 70mila euro
per ripristinare l’edificio dopo il sisma». La Polizia intanto ha indicato l’incendio colposo come ipotesi di reato. Anche due agenti del commissariato sono rimasti intossicati dai gas respirati durante il soccorso all’anziano rimasto intrappolato nel bagno. —
S.A.