Mi è capitato tempo addietro di osservare un tiratore accademico durante lo svolgimento di una gara di c10: tenuta d’ordinanza, giacca , pantaloni e scarpe da tiro, una miriade di altri accessori che, a me, tiratore di pistola, appaiono di incomprensibile utilità.
La preparazione della posizione è stata qualcosa di assurdamente preciso , la carabina ………
Una volta si chiamava cosi, adesso non saprei come definire quella cosa che spara piena di regolazioni , supporti , pesi , nessuno spazio per la fantasia, l’uomo diventa parte della macchina , si trasforma, si fonde con essa, e in questo trasformarsi ne assume parte delle caratteristiche.
Le moderne gare di c10 si decidono ormai in pochi punti, un singolo errore può significare la perdita di diverse posizioni in graduatoria, il caso amplifica il proprio peso, il fattore umano perde sempre più importanza, il mezzo invece prende sempre più spazio e riduce l’uomo ad una semplice comparsa sempre meno importante.
Nelle moderne discipline sportive i vari primatisti sono una specie di moderni eroi depositari del limite umano , il primato è una cosa unica appartiene in genere ad una sola persona , ogni tanto viene superato.
Nelle discipline di tiro accademico con carabina non sempre è cosi, a volte i record sono condivisi da più persone a volte non bastano nemmeno per vincere una gara il livellamento in alto è spaventoso.
In un contesto tipicamente post sessantottino le masse si sostituiscono all’eroe.
Ogni tanto, girando per i poligono mi capita di sentire i preoccupati discorsi dei vecchi tiratori che vedono giorno per giorno i poligoni svuotarsi , gli appassionati calano, il tiro non interessa più, i vecchi tiratori erano spesso anche degli appassionati del mondo delle armi,”loro” si accontentavano anche di passare un pomeriggio in amicizia , la gara era per lo più un’occasione per incontrarsi , il 10 non era poi cosi importante.
Ma cos’è successo al tiro allora? Cosa centrano questi automi di carabina con noi?sono essi stessi delle vittime oppure no?
Ognuno è libero di esprimere il tiro come meglio preferisce, ma io mi chiedo , che impressione ha oggi il tiro accademico di carabina su un neo iscritto ad una sezione TSN?
Come può un giovane iniziare la carriera di tiratore di carabina? Quali stimoli offre questa disciplina ? per poter praticare a livello agonistico il tiro accademico di carabina è necessaria una spesa iniziale a dir poco proibitiva, pochi sono coloro che se la possono permettere, e le eventuali soddisfazioni? Che gusto c’è a fare 10 stando dentro ad una specie di armatura con una carabina in mano che spara quasi da sola? Io non le vedo , forse un tiratore di carabina me le potrebbe spiegare.
E allora , cari colleghi tiratori, come ci proponiamo noi di fronte alle masse?
In un contesto come quello attuale, dove sul fronte del lavoro il proletariato ha avuto da pochi giorni altri 5 caduti , come ci proponiamo noi al mondo? Vestiti da tiro accademico e disquisendo sull’ultima novità tecnica riguardante il calciolo di settima generazione?
No amici…………non ci siamo……..mi piacerebbe sapere se i professionisti della carabina si rendono conto che le loro discipline si rendono giorno per giorno sempre meno interessanti , vorrei sapere se si rendono conto che stanno diventando delle specie di automi tutti dannatamente uguali .
Vi siete mai posti questi problemi? I nostri dirigenti si sono posti il problema? Vogliamo lasciare che il tiro di carabina si annulli ?
Io credo che qualche limitazione tecnica nelle discipline di tiro accademico con carabina sia una necessità impellente, se voliamo rendere queste discipline più interessanti e magari anche più abbordabili qualcosa bisogna fare.
Mi piacerebbe sentire il parere di qualche professionista oltre che di tutti gli appassionati di tiro.
Senza rancore……….da chebe , tiratore di pistola.